9. OSAS Flashcards

1
Q

Definizione di OSAS

A

occlusione parziale o totale della via aerea faringea
da riduzione del lume e/o riduzione del tono dei
muscoli dilatatori della faringe. è di natura funzionale, reversibile e ripetitiva durante il sonno.

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2
Q

Definizione delle varie OSAS

A
  • Apnea: caduta del 90%+ del flusso per almeno 10 sec
  • A. ostruttiva: a. con persistente sforzo respiratorio
  • A. centrale: a. in assenza di sforzo
  • A. mista
  • Ipopnea: caduta >30% del flusso per 10sec + desaturazione del 4%, o caduta >50% per 10 sec + desaturazione del 3% o arousal
  • RERA: sforzo respiratorio che termina in arousal (<15 secondi)
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3
Q

Epidemiologia

A

M>F (2:1) perché con la distribuzione ginoide dell’adipe la pressione toracica non risente in clinostatismo. Dopo la menopausa questa differenza tende ad appianarsi

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4
Q

Eziopatogenesi

A

Le cause predispondenti sono:
1. Più comunemente una riduzione anatomica del lume faringeo, in particolare da:
- macroglossia;
- obesità, con infiltrazione adiposa viscerale e nel collo più frequente negli uomini;
- iposviluppo maxillo-mandibolare/mento sfuggente, con lingua retroposta dallo spazio ridotto;
- edentulia negli anziani.
Si può misurare con trasduttore la P critica a cui si chiude la faringe, che è
- > +2cmH2O nel soggetto OSAS;
- < -5 nel soggetto sano;
- intermedia, in cui i RF per OSAS sono bassa reattività del mm. genioglosso, soglia del risveglio bassa, loop gain (il sgg ventila poco –> iperattivazione del drive respiratorio con ipocapnia –> inibizione dei centri del respiro –> il sgg continua a ventilare poco).
2. Ipotonia dei muscoli dilatatori del faringe.
3. Fattori neurodisfunzionali, cerebropatie vascolari (3 mesi dopo ictus c’è un aumento degli episodi di apnea), scompenso cardiaco, IR, Marfan.

Le condizioni scatenanti/aggravanti sono:

  • sonno: riduzione del tono muscolare ++ in fase REM e N1;
  • alcol;
  • sedativi e ipnoinducenti (benze, oppioidi).
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5
Q

Sintomi OSAS

A

I principali sono:
1. Russamento;
2. Pause respiratorie;
3. Risvegli con sensazione di soffocamento++;
4. Sonnolenza diurna.
2 sintomi se riferiti dal partner o 1 se il sgg dorme da solo determinano il sospetto.

Altri sintomi sono

  • insonnia,
  • nicturia (il sonno è più superficiale e lo stimolo si sente meglio; inoltre la P negativa che si crea con il collabimento della glottide può dilatare Vsx con produzione di ANP),
  • bocca secca al risveglio,
  • cefalea al mattino,
  • irritabilità/calo della memoria,
  • sonno frammentato.
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6
Q

Anamnesi OSAS

A

Sempre chiedere oltre alla presenza di sintomi se il pz. ha avuto incidenti dovuti a sonnolenza; indagare stato di gravidanza, in cui c’è il FETO da ossigenare; se il pz. deve essere operato (neoplasia); se ha comorbidità CV

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7
Q

E.O. OSAS

A

Si valutano i fattori predisponenti (circonferenza collo > 43 M, >41F; micrognazia, istmo delle fauci, tonsille ipertrofiche, edemi che potrebbero migrare in clinostatismo…) e le condizioni aggravate o causate da OSAS (ipertensione mattutina, allungamento e edema dell’ugola).

Indici obiettivi di stato e progressione di OSAS sono:
> Indice di Mallampati: il pz. apre la bocca e tira fuori la lingua:
1 classe, vedo palato molle, ugola e pilastri;
2 classe, vedo palato molle e ugola
3 classe, palato molle e base dell’ugola
4 classe solo palato duro
> Indice di Mallampati modificato da Friedman, si valuta stessa cosa ma con lingua all’interno.
> Grado di ipertrofia tonsillare.

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8
Q

Polisonnografia

A

Esame del sonno in pz. accertato in ambulatorio o in laboratorio :
> OSA accertata >= 5 ep. sintomatici o >= 15 ep. In questo caso si interviene e si può mettere CPAP in forme gravi, bite in forme lievi;
> se OSA non è confermata si ricerca la causa in sindrome delle gambe senza riposo (faccio anti-parkinsoniani o BZD), bruxismo

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9
Q

Monitoraggio cardio-respiratorio completo

A

Si cercano depressioni della GC con successivi rialzi pressori da arousal, sbalzi del flusso con possibili danni cerebrali. Si compone di :

  • saturimetro al dito
  • apparecchio che rileva il lato di supinazione
  • banda che misura l’espansione toracica e banda che misura espansione addominale
  • cannule nasali
  • microfoni (a volte)
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10
Q

Indici respiratori

A
AHI = apnee + ipopnee/h di sonno
RDI = apnee + ipopnee + RERA/h di sonno
ODI = desaturazioni >3-4%/h di sonno
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11
Q

Classificazione OSAS

A

Lievi AHI/RDI 5-15
Moderate AHI/RDI 15-30
Gravi >30

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12
Q

Progressione di patologia

A

I saltuari episodi di ipossiemia e ipertensione sono interrotti da arousal, che causa ipertono mm. che permette la ripresa della respirazione + aumento di GC + aumento di PA.
La P negativa della glottide chiusa crea un ipoafflusso cerebrale.
Si ha un aumento di viscosità ematica, attivazione piastrinica, att. coagulazione, citochine; alterazioni endocrine comprendono insulinoresistenze; si ha stress ossidativo (rid. del glutatione) che può portare a aterosclerosi accelerata con ispessimento carotideo.

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13
Q

Patologie associate a OSAS

A
  1. Problemi neurologici: deficit cognitivi, alterazioni morfologiche, ictus, cefalea mattutina a grappolo, parasonnie, epilessie, Alzheimer;
  2. Problemi cardiovascolari: ipertensione, DM, tachi ventricolari, pause sinusali, m. coronarica (rischio di calcificazioni), cardiopatia ischemica, alterazione della parete dell’atrio sx (che progredisce a fibrosi irreversibile)
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14
Q

Categorie più coinvolte da OSAS

A
  • 30% degli ipertesi, ma 65-83% di quelli che hanno bisogno di molti farmaci;
  • 30% dei coronaropatici
  • 20% degli scompensi cardiaci, 40% delle AF
  • in pz con ictus
  • in DM2, spesso obesi
  • in IR
  • in BPCO
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15
Q

OSAS e ipertensione

A

l’83% degli ipertesi resistenti a più famaci ha OSA, il 50% degli OSA è iperteso; i “non dippers”(pz. che non hanno calo pressorio notturno) sono spesso soggetti a OSA, negli altri sono queste a determinare arousal adrenergico e ipertensione.
La terapia per OSA ha effetto su PA proporzionalmente alla gravità dell’OSAS e all’uso costante della CPAP.
C’è una relazione dose-diendente tra l’indice apnea-ipopnea (indotta sperimentalmente in modelli animali) e PA soprattutto in sgg di età media

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16
Q

OSAS e aritmia

A

Le OSA determinano rischio aumentato di
- AF;
- extrasistoli ventricolari;
- ritmo ventricolare.
Inoltre il rischio di recidiva dopo cardioversione raddoppia (c.a. 80% da 40%) se c’è una OSAS non trattata; dopo cardiochirurgia aumenta del 20%.
I pz. portatori di PMK in grado di rilevare le apnee hanno un rischio doppio di sviluppare AF.

AF è determinata da:

  • allargamento dell’atriodeterminato da aumento volemico x P negativa in torace;
  • remodeling atriale sx e ipertrofia causati da ipertensione.
17
Q

OSAS e cardiopatia ischemica

A

nelle OSAS si ha un aumento della calcificazione aterosclerotica e del rischio di morte improvvisa, più frequente nelle ore notturne (arousal).
Angina e STEMI si riducono con CPAP, che diminuiscono l’incidenza di eventi CV.

18
Q

Ictus e STEMI/NSTEMI, come varia l’incidenza di OSA?

A

nei primi 3 mesi si rileva una percentuale di OSA molto elevata, dopodiché anche senza terapia si ha una riduzione. Ciò dimostra che possano essere gli stessi eventi CV a creare alterazioni dei meccanismi omeostatici e a determinare OSA (rischio doppio di OSA in pz. con cardiopatia ischemica).

19
Q

OSAS e scompenso cardiaco

A

lo scompensato ha un subedema polmonare, tende a iperventilare e questo porta a un’ipocapniaa; scendendo sotto la soglia apnoica i livelli di CO2 possono indurre apnee centrali, identificate con assenza di sforzo respiratorio. In pz.gravemente scompensati le OSA si associano a un aumento di mortalità

20
Q

OSAS e obesità

A

1/3 degli obesi ha OSA; esiste un sottogruppo in cui c’è ipoventilazione da obesità, chiaramente associata a OSA: quando il sgg obeso ha la CO2 > 45 mmHg all’emogasanalisi, in assenza di altre cause la diagnosi è ipoventilazione alveolare da obesità

21
Q

Diagnosi

A

Ci sono 4 livelli di indagine:

  1. PSG notturna in lab
  2. PSG notturna ambulatoriale
  3. Monitoraggio CR notturno, esame più usato
  4. Saturimetria notturna.

La diagnosi si basa sulla rilevazione di:
1. Apnea: caduta del flusso di almeno il 90% per almeno 10 sec, misurata con termistore posto tra bocca e naso:
> Ostruttive: il flusso aereo si azzera, ma le bande su addome e torace rilevano il tentativo di espansione;
> Centrali: identificate con respiro di Cheyne Stokes, tipiche dello scompenso cardiaco grave;
> Mista: apnea inizialmente centrale con comparsa tardiva di sforzo respiratorio.
2. Ipopnea:
> Caduta del 30% di flusso (N. 500 cc) con una desaturazione del 4%+;
> Caduta del 50% di flusso + desaturazione del 3%+ oppure con arousal.
3. RERA: microrisveglio causato da sforzo respiratorio che non si misura con PSG.

In combinazione con un indice sintomatologico:

  1. Almeno 1 sintomo + RDI >= 5/h;
  2. RDI >= 15/h.

Altri fattori che influenzano la diagnosi (anamnestici)

  • sgg con lavoro a efficienza massimale;
  • presenza di comorbilità;
  • presenza di ipossiemia;
  • influenza della posizione
22
Q

Terapia

A
  • nei pz. lievi apparecchio endorale (CPAP solo se è inefficace o se il pz. è fortemente sintomatico);
  • nei pz. con importante epossiemia si fa CPAP: si collega a presa elettrica e eroga P positiva attraverso un tubo collegato con maschera nasale/oronasale.

Terapie specifiche:

  • dimagrimento
  • posizionale (apparecchi che vibrano finché il sgg non si mette di lato;
  • controllo fattori scatenanti;
  • correzione endocrinologica
  • correzione chirurgica (sleep endoscopy, rinostruzione, ugulofaringoplastica, avanzamento mascellare o mandibolare)
23
Q

Titolazione notturna con CPAP

A

Valuta l’efficacia della terapia, è domiciliare e il test dure 7 giorni. L’apparecchio ha erogazione pressoria variabile e viene impostato dal pz.; si esegue poi la PSG o almeno saturimetro per vedere se è ottimale.
Si fa follow-up e
- se la CPAP è efficace si continua;
-se inefficace/ci sono effetti collaterali/sonnolenza residua/cambio repentino di peso, si insiste sull’educazione, si cambia la maschera o si fa nuovamente titolazione.

24
Q

CPAP: uso, controindicazioni e effetti collaterali, misura di efficacia

A
L'uso ideale è 7 ore a notte.
Controindicazioni:
- comunicazioni rino-liquorale --> rischio di pneumo-encefalo;
- recente ch. toracica o nasale.
Effetti collaterali:
- secchezza delle fauci
- congiuntivite
- bruciore
- lesioni
- aerofagia
- claustrofobia

Il miglioramento è misurato in termini di sonnolenza (scala ESS).

25
Q

Apparecchi endorali, controindicazioni

A
  • artrite temporo-mandibolare
  • edentulia
  • rino-ostruzione marcata
26
Q

Mortalità OSAS

A

aumentata soprattutto tra 30-50 anni e 50-70, causa principale IMA