Rousseau - Il Contratto Sociale Flashcards

1
Q

Quando viene pubblicato il contratto sociale, con quali modalità e da che parti si compone?

A

Il contratto sociale viene pubblicato nel 1762 in forma anonima ad Amsterdam, nel tentativo di aggirare la censura.
Non è un’opera a sè stante ma dalle dichiarazioni di Rousseau sappiamo che è un estratto di un’opera maggiore e più sistematica che non è mai stata realizzata&raquo_space; in questo modo si spiegano certe incompletezze e contraddizioni
COMPOSTA DA QUATTRO PARTI:
PRIMO LIBRO = fondazione del potere politico
SECONDO LIBERO = potere legislativo e concetto di sovranità
TERZO LIBRO = potere esecutivo
QUARTO LIBRO = vari argomenti

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2
Q

In che modo viene esplicitato l’obiettivo dell’opera nel primo capitolo del primo libro?

A

L’obiettivo (e il problema) dell’opera è il seguente: l’uomo è per natura libero ed uguale ad ogni altro uomo ma in ogni società civile contemporanea è in catene, è schiavo e governato, in quanto ha dimenticato la sua vera natura e considera giusto il governo di uomo su un altro uomo.
Ormai l’uomo è socializzato e non è possibile ritornare allo stato di natura, quindi è necessario fondare un potere politico legittimo all’interno della società, in modo da poter mantenere tutti gli uomini liberi e uguali come erano prima = bisogna rendere legittimo e razionale lo stato sociale

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3
Q

Che cosa viene analizzato nel capitolo due del primo libro? Perchè è una questione problematica?

A

Nel secondo libero viene analizzata la famiglia, definita unica forma di società naturale. Questo è un problema perchè ogni società implica il governo di un uomo su un altro (in questo caso dei genitori sui figli) e naturalmente non vi può essere nessun governo di uomini su altri uomini.

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4
Q

Come risolve Rousseau il problema del governo naturale dei genitori sui figli?

A

Rousseau afferma che il governo dei genitori (del padre, in particolare) sui figli è sì naturale, ma solamente fino a quando i figli non siano autonomi ed in grado di provvedere da sè alla loro autoconservazione. A quel punto la famiglia si scioglie, ogni membro recupera la propria indipendenza e se la famiglia permane è solamente per convenzione e non per natura.

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5
Q

Quale critica muove Rousseau ai pensatori precedenti a lui? E chi sono questi pensatori?

A

Sempre all’interno del capitolo due Rousseau muove una critica ad alcuni pensatori precedenti, accusandoli di aver scambiato fatti con diritti: nella realtà empirica è evidente che vi siano rapporti di potere e di comando tra gli uomini, ma questo non li rende in alcun modo legittimi. I rapporti di comando tra uomini sono dovuti al fatto che essi hanno accettato passivamente la loro schiavitù come naturale, ma non significa che naturalmente esistano uomini adatti a governare e uomini adatti ad obbedire.
Cita Grozio (giurista occupatosi del diritto delle genti), Caligola, Aristotele (male, travisandolo e reinterpretandolo) ed Hobbes (MOLTO STRANO, o non conosceva Hobbes di prima mano o vuole distaccarsene mettendo in risalto l’esito assolutistico a cui perviene)

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6
Q

Quale riferimento a Filmer è presente nel capitolo due?

A

Nella conclusione del capitolo due è presente un riferimento ironico a Filmer, in quanto vengono citati ironicamente Adamo, Noè e i patriarchi per criticare sarcasticamente la teoria del diritto reale come discendente dal diritto degli antichi patriarchi.

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7
Q

Quale argomento specifica Rousseau nei capitoli tre e quattro?

A

Nei capitoli tre e quattro Rousseau ribadisce come DALLA FORZA non sorga NESSUN DIRITTO LEGITTIMO, si deve obbedire solamente ad un potere razionale e legittimo.
Anche se un re dovesse con la forza obbligare molte persone a sottomettersi a lui, e anche se queste persone fossero convinte della naturalità della loro sottomissione al regnante, il potere non sarebbe comunque legittimo = potrebbe essere usurpato, è fragile, nessun uomo ha il diritto di comandare un altro uomo
» necessità di fondare un potere legittimo!&raquo_space; il comando deve essere anche in questo caso di un attore autorizzato, anche se di un attore diverso da quello di Hobbes

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8
Q

Un popolo può darsi un re secondo Rousseau?

A

Rousseau nel capitolo cinque propone la dottrina di Grozio secondo cui un popolo può darsi un re, ovvero può scegliere autonomamente di sottomettersi al potere di un regnante.
Prima però di affrontare questa questione è necessario domandarsi cosa sia un popolo e dove trovi la sua origine = bisogna indagare l’atto che rende un popolo un soggetto collettivo, ovvero il patto sociale

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9
Q

Dove avviene il patto sociale per Rousseau?

A

Il patto sociale per Rousseau non avviene nelle società storiche a lui contemporanee, ma compie un ipotesi logica ritornando allo stato di natura, prima che subentrasse la socialità e gli uomini cadessero nello stato di guerra.&raquo_space; i soggetti escono dallo stato di natura attraverso il patto sociale&raquo_space; ma perchè ne devono uscire se sono liberi? perchè storicamente ne sono usciti!&raquo_space; devono unirsi in modo razionale e legittimo per evitare di cadere nel conflitto e nello stato di guerra di tutti contro tutti.

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9
Q

Quali caratteristiche ha il patto sociale per Rousseau?

A

Il patto sociale per Rousseau è un patto (come per Hobbes) d ciascun individuo con ciascun altro = ciascuno pattuisce con ciascun altro di cedere tutto il proprio diritto al corpo collettivo e di riconoscere la volontà del corpo collettivo (che si esprimerà attraverso la maggioranza) come propria.
» in questo modo il diritto viene dato a tutti = non viene dato a nessuno&raquo_space; individui rimangono tutti liberi e uguali.
» obbedendo al potere collettivo ognuno obbedisce alla propria volontà, di conseguenza tutti mantengono la propria libertà

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9
Q

Con che nomi viene chiamato il corpo collettivo così costituito?

A

Il corpo collettivo così costituito si chiama STATO quando si riferisce al popolo che obbedisce alle leggi, si chiama SOVRANO quando si riferisce al popolo che comanda ed in generale si chiama REPUBBLICA o CORPO COLLETTIVO

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10
Q

Con che nomi vengono chiamati i singoli membri della repubblica?

A

I singoli membri vengono chiamati POPOLO nella loro interezza, SUDDITI quando vengono considerati come privati individui e CITTADINI in quanto parte del popolo.
» vi è una duplice natura dei membri della repubblica.

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11
Q

In che modo la duplice natura dei membri del popolo si traduce in una duplice volontà?

A

Ciascun individuo in Rousseau ha anche due volontà: una volontà di suddito (volontà di privato individuo, diversa e specifica per ogni individuo) e una volontà di cittadino (ovvero la volontà generale che in una condizione ideale dovrebbe essere uguale per tutti i membri del corpo collettivo)

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12
Q

Il corpo collettivo per Rousseau ha volontà assoluta?

A

SI’! Il corpo collettivo (ovvero il popolo) ha volontà assoluta e non può non averla, altrimenti non sarebbe un popolo.
Il popolo per essere tale deve essere SOVRANO, se è obbligato da qualcuno vuol dire che esiste una forza esterna che non lo rende libero e sovrano, di conseguenza non è un popolo.
» L’unico sovrano è il popolo, che è obbligato verso sè stesso e verso nessun altro = è obbligato a rispettare le leggi che lui fa ma può sempre cambiarle, altrimenti non sarebbe libero

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13
Q

Che cosa accade secondo Rousseau quando la volontà personale come suddito differisce dalla volontà generale?

A

Può accadere che i sudditi in quanto privati individui abbiamo una volontà soggettiva diversa dalla volontà generale&raquo_space; abbiamo un’infrazione della legge&raquo_space; è necessario punire questa irregolarità riportando l’individuo alla volontà generale, ovvero alla sua stessa volontà&raquo_space; di fatto si riporta l’individuo ad essere libero

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14
Q

Che cosa afferma Rousseau nel capitolo otto e perchè questa affermazione appare in contraddizione con quanto detto nel secondo discorso?

A

Nel capitolo otto Rousseau afferma che la società civile, fondatasi con il patto sociale, riporta l’uomo alla sua condizione di libertà e di felicità, separando e dissociando gli individui. Inoltre afferma che la libertà civile, ovvero la libertà che deriva da un potere sovrano legittimo, è la libertà migliore di tutte, anche di quella naturale > questo è in contraddizione con quanto affermato nel discorso sull’origine della disuguaglianza, dove si affermava che la libertà naturale era la condizione migliore e preferibile a tutte.

15
Q

Quale tema tratta Rousseau nel nono capitolo del primo libro?

A

Nel nono capitolo Rousseau tratta il tema della proprietà privata, dando una posizione molto simile a quella espressa da Hobbes nel leviatano: allo stato di natura non esiste proprietà privata, serve una legge affinchè la proprietà privata acquisti fondatezza = mi serve una legge che attesti che una cosa sia mia e interdica tutti gli altri dalla proprietà di quella stessa cosa

16
Q

Come si conclude il primo libro del contratto sociale?

A

Il primo libro del contratto sociale si conclude con l’affermazione che il patto sociale, lungi dal provocare disuguaglianza tra gli uomini, elimina le disuguaglianze e produca invece UGUAGLIANZA: quell’assioma degli uomini naturalmente liberi e uguali, empiricamente non dimostrabile, assume validità e certezza attraverso il patto sociale, in quanto tramite esso gli uomini diventano effettivamente tutti liberi e uguali

17
Q

Di cosa si tratta nel secondo libro del contratto sociale?

A

Nel secondo libro del contratto sociale si entra più nello specifico del pensiero di Rousseau, in particolare si tratta di come si manifesta la sovranità ed il potere legislativo.
In particolare, i primi cinque capitoli trattano dei caratteri propri della volontà del popolo, ovvero della legge

18
Q

Quali caratteristiche ha la sovranità per Rousseau?

A

La sovranità è:
- INALIENABILE
- INDIVISIBILE
- SEMPRE RETTA
- ASSOLUTA

19
Q

Che cosa significa che la sovranità è inalienabile? (capitolo uno del secondo libro)

A

La sovranità è inalienabile in quanto essa appartiene al popolo e non può in nessun modo essere ceduta o rappresentata o trasmessa = non vi può essere rappresentanza, perchè la volontà particolare di un individuo non può mai rappresentare la volontà generale del popolo

20
Q

Che cosa significa che la sovranità è indivisibile? (capitolo due del secondo libro)

A

La sovranità è indivisibile perchè il soggetto collettivo è UNO ed è detentore della sovranità = vi può essere solo una volontà collettiva, se vi sono più autorità all’interno di uno stato esse sono emanazioni della volontà generale del corpo collettivo

21
Q

Che cosa significa che la sovranità è sempre retta?

A

La sovranità è sempre retta perchè tende sempre all’utilità del corpo collettivo, ovvero del popolo. Il popolo non farebbe mai una legge che andrebbe a danno di sè stesso, di conseguenza tutte le decisioni che prende sono sempre rette.

22
Q

Che cosa significa che la sovranità è assoluta?

A

La sovranità è assoluta perchè se non lo fosse sarebbe soggetta ad un’altra volontà, di conseguenza il popolo non sarebbe libero ma nuovamente schiavo di qualche altra volontà.

23
Q

Dove si manifesta il popolo per Rousseau?

A

Il popolo per Rousseau non si manifesta nel suo rappresentante, bensì IN ASSEMBLEA = ha un’idea di democrazia diretta, ovvero tutti i membri del corpo collettivo riuniti in un’unica assemblea (da un punto di vista concreto molto difficile da realizzare su larga scala) = tutti i cittadini votano le singole leggi secondo il PRINCIPIO DI MAGGIORANZA, che ci permette di individuare la volontà generale

24
Q

Come può emergere la volontà generale in assemblea secondo Rousseau? (capitolo tre del secondo libero)

A

Dall’assemblea devono essere escluse le volontà individuali dei singoli individui, ognuno deve ragionare da cittadino e non secondo interessi personali
» in una situazione ideale vi sarebbe l’unanimità di voto dato che tutti ascoltano la volontà generale e non quella personale

25
Q

Quali problemi possono sorgere dall’idea secondo la quale la volontà generale emerge mettendo da parte la volontà individuale del singolo individuo?

A

PROBLEMI:
1) come si può sapere se effettivamente si sta ragionando secondo la volontà generale o se invece si sta seguendo la propria volontà individuale e non ce ne si rende conto?&raquo_space; e come si fa a capire se gli altri non stanno tutti facendo i loro interessi personali?
2) come faccio a sapere se chi sta votando (l’assemblea del suo complesso) lo sta facendo da cittadino o da suddito? Come faccio a sapere se quella che emerge è effettivamente la volontà generale o una volontà particolare e parziale, in quanto magari il popolo è stato ingannato da qualcuno?
3) i cittadini votano una legge&raquo_space; ma chi ha proposto questa legge? necessario che qualcuno formuli tale legge, che la proponga. Come può quel qualcuno essere autorizzato a proporre una legge che dovrebbe esprimere la volontà generale?

26
Q

Come risolve questi problemi Rousseau?

A

Rousseau cerca di risolvere questi problemi identificando la volontà generale con la volontà DELLA MAGGIORANZA.
Viene stabilito questo criterio di scelta (che potrebbe anche essere diverso e l’impianto non cambierebbe), di modo che la maggioranza sia il meccanismo che produca la volontà collettiva. Quando la maggioranza si è espressa la volontà generale è prodotta e deve essere riconosciuta da tutti come tale e rispettata da tutti, anche da coloro che avessero votato diversamente.

27
Q

In che modo nel pensiero di Rousseau ritroviamo un sistema di autorizzazione di fondo?

A

Nel meccanismo di Rousseau è presente un sistema di autorizzazione di fondo in quanto ogni individuo votando autorizza la legge a rappresentare la volontà del corpo collettivo e quindi riconosce tale legge e tale volontà come propria.

28
Q

Può errare la volontà generale?

A

La volontà generale per Rousseau non può errare, ma può errare il singolo individuo quando ragiona da suddito e non da cittadino. Se un individuo vota la minoranza, allora ha sbagliato, non ha compreso quale fosse effettivamente la volontà generale.

29
Q

Perchè è importante che gli individui non comunichino tra di loro? (capitolo tre del secondo libro)

A

Rousseau afferma che se gli individui non comunicassero tra di loro, la volontà generale (ovvero la legge) sarebbe sicuramente sempre buona, infallibile ed unanime. Se gli individui parlano tra di loro non lo fanno dal punto di vista della volontà generale che sono chiamati ad adottare in sede di voto, bensì dal punto di vista soggettivo e particolare, portando alla nascita di fazioni, gruppi contrastanti e associazioni che provocano interessi diversi e non permettono la nascita di una volontà generale.
Se invece gli uomini non comunicassero tra di loro ma astraessero dalla loro particolare volontà riuscirebbero a riungere alla volontà collettiva
VISIONE FORSE TROPPO OTTIMISTA