Il Leviatano (appunti) Flashcards

1
Q

Che cosa afferma Hobbes nell’introduzione al Leviatano?

A

Sottolinea come l’uomo, attraverso la propria arte, imiti l’arte della natura nel realizzare animali e realizzi a sua volta animali meccanici (automi) = immagine molto in voga al tempo, vi era grande interesse per la realizzazione di automi e strumenti meccanici.
L’uomo però non si limita ad imitare la natura e a realizzare animali meccanici, crea anche UOMINI ARTIFICIALI, ovvero lo Stato = grande soggetto, grande corpo composto dall’insieme degli individui.

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2
Q

Quale immagine dello Stato ci rimanda il frontespizio del Leviatano?

A

Chiara rappresentazione dello Stato per Hobbes.
Grande uomo, detiene da un lato il potere temporale e dall’altro quello spirituale. La città ai suoi piedi è vuota, perchè tutti i cittadini compongono il suo corpo e sono rivolti a lui, lo guardano.
STATO COMPOSTO DALL’INSIEME DI TUTTI I SINGOLI INDIVIDUI.

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3
Q

Come è divisa la prima sezione del Leviatano?

A

L’UOMO = 16 capitoli
Primi 12 dedicati alla descrizione dell’uomo e della sue facoltà, ultimi 4 dedicati allo STATO DI NATURA = come agisce l’uomo nel suo stato naturale, quale è la sua condizione nello stato di natura.

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4
Q

Quale è l’elemento base della società per Hobbes?

A

L’INDIVIDUO.
Non più dei rapporti base, delle relazioni basilari in cui i soggetti erano collocati e traevano il loro status, ma il singolo soggetto nella sua individualità.

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5
Q

Perchè Hobbes procede con una definizione univoca e chiara dei termini utilizzati?

A

Necessità di chiarezza e univocità se si vuole intraprendere uno studio di tipo scientifico sulla realtà.
VS sapere scolastico di matrice medievale scolastica che spesso utilizzata termini complessi, astrusi, sofisticati

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6
Q

Come può essere definita la posizione assunta da Hobbes nello spiegare il funzionamento degli esseri umani?

A

POSIZIONE SENSISTA E MECCANICISTICA
» tutte le sensazioni sono prodotto di movimenti causati dalla materia che colpisce gli organi di senso = no dualismo cartesiano tra res cogitans e res extensa, vi è solo una sostanza di tipo materiale.
Tutte le immagini e le concatenazioni di esse che danno origine ai pensieri sono prodotto della materia che colpisce organi di senso.

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7
Q

Come si producono i PENSIERI e le RAPPRESENTAZIONI per Hobbes?

A

> > materia colpisce organi di senso più vicini
si creano movimenti all’interno del corpo (sensazioni)
l’effetto delle sensazioni sul cervello umano è la produzione di immagini (posso essere conservate nella memoria)
dalla concatenazione di immagini derivano i PENSIERI o rappresentazioni
i pensieri possono concatenarsi in modo caotico (libere associazioni di idee, sogni) o in modo ordinato ed orientato da un fine
dalla concatenazione dei pensieri sorge il DISCORSO MENTALE che può essere tradotto in parole attraverso il LINGUAGGIO

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8
Q

Che cosa è il linguaggio secondo Hobbes?

A

Il linguaggio è la traduzione in forma di parole del discorso mentale&raquo_space; è la rappresentazione linguistica di una rappresentazione mentale
» subordinata al discorso mentale
» distingue animale dagli uomini
» invenzione degli uomini x poter comunicare e x ricordare meglio le informazioni (poterle scrivere)

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9
Q

Che cosa è la RAGIONE per Hobbes?

A

La ragione è un calcolo elementare (addizione e sottrazione) di parole e frasi, volto a produrre una corretta concatenazione dei termini. Corretta = calcolo adeguato delle conseguenze.

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10
Q

Quali sono le due forme della conoscenza per Hobbes?

A

1) SCIENZA = CALCOLI di rapporti tra nomi
2) ASSOLUTA = storica, ha valore descrittivo, riguarda la conoscenza di fatti che sono avvenuti o meno

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11
Q

Nel capitolo 6 Hobbes opera una distinzione tra due tipi di movimenti. Quali?

A

1) VITALI = involontari (nutrizione, respirazione)
2) VOLONTARI = (agire, andare, parlare, fare) = sono l’effetto di un insieme di rappresentazioni o di pensieri che agiscono sul cervello e ci spingono a fare qualcosa
= meccanicismo

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12
Q

Che cosa s’intende per ENDEAVOUR/SFORZO/CONATUS?

A

S’intende i movimenti volontari, che sono prodotti dall’agire dei pensieri sul cervello dell’uomo.
Questi movimenti vengono definiti DESIDERI se sono rivolti verso qualcosa a cui si tende, AVVESIONI se sono volti a rifuggire qualcosa, DISPREGI se causano indifferenza verso qualcosa.

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13
Q

Quale definizione di BENE/MALE, BUONO/CATTIVO propone Hobbes nel capitolo 6?

A

NON HANNO VALORE ASSOLUTO, non sono definibili in modo assoluto e a priori. Sono definiti sempre in riferimento al singolo e in relazione all’individuo che se li rappresenta. Un soggetto definisce qualcosa come bene o male sulla base del desiderio o della avversione che prova nei suoi confronti.

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14
Q

Può essere identificato un bene comune per Hobbes?

A

NO.
Dal momento che questi termini in senso assoluto, non ha senso interrogarsi sulla necessità di identificare un bene comune, uno scopo comune tra gli uomini.
» totale rottura con l’agire politico precedente, che cercava sempre di identificare un bene comune e collettivo.

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15
Q

Che cosa è la VOLONTA’ per Hobbes?

A

La volontà è l’ appetito che determina la DELIBERAZIONE, ovvero la rottura del momento in cui desideri simili si concatenano l’uno all’altro. La deliberazione rompe questa catena spingendo ad agire, a prendere una decisione a seguito di un calcolo delle conseguenze.

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16
Q

Che cosa è la FELICITA’ per Hobbes?

A

La felicità è uno stato di costante successo nel perseguire e nell’ottenere le cose che di volta in volta di desiderano = successo stabile nel riuscire a deliberare in modo da realizzare i desideri che muovono l’uomo.
» NON HA A CHE VEDERE CON GLI ALTRI UOMINI&raquo_space; ROTTURA E POLEMICA CON CONCEZIONE ARTISTOTELICA = altri sono un intralcio o al massimo un mezzo
» FELICITA’ AUTOCENTRATA ED INDIVIDUALE

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17
Q

In che modo questo meccanismo passionale è ritenuto universale?

A

Comune a tutti gli individui! Non emendabile, impossibile sottrarsi a questo meccanismo! Anche l’uomo che riconosce tale meccanismo e lo pone alla base del funzionamento nell’uomo, non può in alcun modo governarlo o sottrarvisi.

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18
Q

Che cosa è la PRUDENZA per Hobbes? (capitolo 7)

A

Prudenza è la memoria di esperienze simili passate.
Uomini della stessa età tendono ad avere un grado di prudenza simile, in quanto hanno accumulato una quantità di esperienze simile.
Anche animali hanno la prudenza!! = scandalo

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19
Q

Che cosa s’intende per POTERE per Hobbes? (capitolo 10)

A

Potere è l’insieme dei mezzi che l’uomo ha per realizzare i propri desideri = più un uomo ha potere, più desideri può realizzare, più è felice.
La felicità dipende dal potere

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20
Q

Quali sono le due tipologie di potere per Hobbes?

A

1) POTERE NATURALE = facoltà naturali, corporee e mentali che si hanno dalla nascita per natura. Sono indicativamente molto simili tra tutti i vari individui
2) POTERE STRUMENTALE o ACQUISITO = potere che il soggetto acquisisce durante la sua vita per mezzo delle facoltà naturali o per fortuna.
Il potere tende a volersi accrescere = più potere una persona ha, più potere acquisisce, più potere desidera avere per realizzare i suoi desideri.

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21
Q

Come viene definito il VALORE di un uomo per Hobbes?

A

Il valore di un uomo è il prezzo che altri uomini sarebbero disposti a pagare per usare il suo potere.
» nuova logica mercantile e commerciale nella quale il concetto di valore diviene sempre più presente.

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22
Q

Che cosa è la LIBERTA’ di un uomo per Hobbes?

A

La libertà è la possibilità di esercitare il proprio potere senza incontrare impedimenti.

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23
Q

Quale distinzione inserisce Hobbes tra POTERE e LIBERTA’ nell’impedimento dell’esercizio della libertà?

A

Per impedimento della libertà non si intende la non possibilità di compiere qualcosa che non è in potere dell’uomo (non è impedimento alla libertà non poter volare, in quanto l’uomo non ha il potere di volare).
L’impedimento avviene quando l’uomo ha il potere di realizzare un desiderio ma è ostacolato nel suo agire da un intralcio esterno (voglio e posso uscire dalla porta ma qualcuno me la sbarra)

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24
Q

Come erano visti i COSTUMI nell’epoca pre-hobbesiana?

A

COSTUMI = insieme delle tradizioni, delle usanze, delle consuetudini di una società che potevano assumere VALORE GIURIDICO ed essere anche richiamati in sede di risoluzione di una DISPUTA.
Costumi qualificavano lo status di un individuo, erano leggi non scritte ma che avevano valore per gli appartenenti alla società.

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25
Q

Come giudica i COSTUMI Hobbes?

A

Hobbes propone una visione critica dei costumi = comportamento infantile messo in atto da coloro che non sono in grado di perseguire e definire un desiderio soggettivo.
I costumi infatti vanno contro la visione individualistica di Hobbes, nella quale non vi è spazio per un’esistenza collettiva.

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26
Q

In che modo gli uomini possono essere considerati tutti uguali? (cap. 13)

A

Uomini tutti uguali perchè hanno facoltà fisiche e mentali più o meno simili, possono variare ma tendono ad assomigliarsi e compensarsi.
Inoltre tutti gli uomini sono mossi dalla dinamica desiderativa espansiva che li porta a desiderare sempre oggetti nuovi, a sforzarsi per ottenere sempre più potere per realizzare così sempre più desideri.
Essendo tutti mossi da questa logica, nessuno sente di poter riconoscere il potere altrui come talmente grande da doversi sommettere ad esso = IL DOMINIO DI UN UOMO SU UN ALTRO UOMO è INGIUSITIFICATO, INSENSATO E CONTRONATURA

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27
Q

In che modo Hobbes ribalta la concezione precedente di governo?

A

Concezione precedente: GOVERNO NECESSARIO IN OGNI FORMA DI SOCIETA’ = PER NATURA CI DEVE ESSERE UN GOVERNANTE E DEI GOVERNATI
Concezione hobbesiana: NON ESISTE ALCUN FONDAMENTO DEL DOMINIO DI UN UOMO SU UN ALTRO UOMO = ogni uomo segue ed obbedisce solamente alla propria volontà, se ne segue un’altra va contro natura

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28
Q

In che senso tutti gli uomini sono liberi?

A

LIBERTA’ = possibilità di esercitare il proprio potere senza intralci esterni.
Potenzialmente tutti gli uomini sono liberi&raquo_space; nella pratica nel perseguimento del proprio desiderio l’uomo incontra la meccanica passionale di un altro uomo che persegue un desiderio simile&raquo_space; CONFLITTO, SCONTRO, GUERRA&raquo_space; uno dei due è costretto a cedere e l’altro ad utilizzare una quantità maggiore di potere per imporsi&raquo_space; DIMINUZIONE DELLA LIBERTA’ DA PARTE DI ENTRAMBI

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29
Q

Come si caratterizza lo STATO DI NATURA per Hobbes?

A
  • STATO MISEREVOLE = uomini in condizioni di miseria, non di felicità perché dall’eccessiva socialità deriva una condizione di impedimento dell’espressione della propria libertà
  • CONDIZIONE GENERALIZZATA DI DIFFIDENZA e GUERRA = uomo è portato naturalmente a diffidare dagli altri uomini, in quando potrebbero intralciare la sua libertà e per garantirsi una libertà maggiore in futuro muove una guerra preventiva agli altri individui
  • UOMINI HANNO AFFLIZIONE NON PIACERE A VIVERE INSIEME = continuo tentativo di affermazione del proprio potere, continua ricerca della gloria e della buona reputazione presso gli altri per poter aumentare il proprio potere.
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30
Q

Che visione ha Hobbes della GIUSTIZIA all’interno dello stato di natura?

A

GIUSTIZIA è un concetto INSENSATO che non trova spazio nello stato di natura. Non essendo possibile definire cosa sia bene e male in senso oggettivo, non si può nemmeno definire che cosa sia giusto e ingiusto = caratterizzazioni soggettive, esiste solo ciò che è giusto PER QUALCUNO, non in senso assoluto.

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30
Q

In che modo lo stato di natura può essere considerato una condizione di GUERRA GENERALIZZATA e COSTANTE?

A

Nello stato di natura gli uomini diffidano gli uni degli altri&raquo_space; condizione di lotta tutti contro tutti&raquo_space; vi possono essere delle alleanze ma sono sempre rivolte in senso strumentale, non sradicano la logica individualistica di fondo

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31
Q

Vi possono essere leggi o un sovrano nello stato di natura?

A

Qualcuno può essere talmente potente da sottomettere gli altri al proprio dominio e stabilire delle leggi&raquo_space; non vi è però fondamento naturale al suo dominio&raquo_space; potrebbe essere rovesciato in qualunque momento e non potrebbe LEGITTIMARE in alcun modo il proprio dominio sugli altri

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32
Q

Quali sono le due vie per uscire dallo stato di natura secondo Hobbes?

A

1) LEGGI DI NATURA = massime che la ragione produce attraverso un ragionamento corretto&raquo_space; se tutti le rispettassero porterebbero alla pace&raquo_space; non tutti le rispettano&raquo_space; NON FUNZIONA
2) LEGGI = POTERE POLITICO = tiene gli uomini separati, li dissocia, neutralizza l’elemento conflittuale che emerge naturalmente dagli incontri umani.

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33
Q

Che cosa s’intende per diritto di natura?

A

DIRITTO DI NATURA = diritto di ogni individuo di esercitare il proprio potere come egli desidera per preservare la propria vita = mettere in campo il mezzo che più gli sembrerà adatto. Il diritto di natura è illimitato, tende ad espandersi incontrollabilmente e senza una fine.

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34
Q

Quale è la prima proposta da Hobbes per uscire dallo stato di natura?

A

LEGGI DI NATURA (o leggi naturali) = LEX NATURALIS = si tratta di precetti o massime scoperte dalla RAGIONE (non definite da qualcuno o qualcosa) che vieta ad un uomo di fare ciò che è lesivo per la sua persona o per la preservazione della sua vita
» sono leggi che se fossero rispettate porterebbero alla pace perché ci sottrarrebbero dalla logica di scontro perpetuo con gli altri.

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35
Q

Quale è la differenza tra diritto e legge per Hobbes?

A

DIRITTO = libertà di fare o di astenersi dal fare
LEGGE = vincola uomo al fare o al non fare qualcosa

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36
Q

Quale è la prima legge di natura per Hobbes?

A

PRIMA LEGGE DI NATURA = LEGGE FONDAMENTALE = ogni uomo deve sforzarsi alla pace per quanto abbia la speranza di ottenerla = quando non può ottenerla deve ricorrere alla guerra. FONDAMENTALE LEGGE DI NATURA = NECESSITA’ DI PERSEGUIRE LA PACE = condizione in cui l’uomo è libero di esercitare il proprio potere senza incorrere continuamente nelle dinamiche emozionali degli altri

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37
Q

Quale è la seconda legge di natura per Hobbes?

A

La seconda legge prescrive che un uomo sia disposto ad autolimitarsi, ovvero a rinunciare al suo diritto ad avere tutte le cose e a lasciare spazio alla libertà altrui, in modo da evitare il conflitto

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38
Q

Quale è la clausola in virtù della quale la seconda legge di natura è valida?

A

CLAUSOLA = CHE ANCHE GLI ALTRI SIANO DISPOSTI A RINUNCIARE AL PROPRIO DIRITTO SU TUTTE LE COSE E AD AUTOLIMITARSI
Le leggi di natura sarebbero in grado di garantire la pace se venissero seguite ma questa clausola non può essere rispettata = non conosciamo intenzionalità altrui e non tutte le persone sono ragionevoli.

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39
Q

In che modo viene proposta la distinzione tra morale e politica?

A

MORALE = SFERA DELL’INTERIORITA’ (IN FORO INTERNO) = le leggi di natura ricadono sotto questa voce, nello spazio del ragionamento morale che si basa sulla riflessione interiore e non sull’agire
POLITICA = SFERA DELL’AGIRE = riguarda le azioni effettive

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40
Q

Quali strumenti fondamentali vengono presentati per l’autolimitazione?

A

PATTO E CONTRATTO = FORME DI DEPOSIZIONE RECIPROCA DEI DIRITTI = soggetto Tizio depone il suo diritto sull’oggetto X, soggetto Caio depone il suo diritto sull’oggetto Y, Tizio dispone di Y e Caio di X senza che i loro diritti vadano a causare un conflitto.
» SOGGETTO COMUNICA CHE DEPONE IL PROPRIO DIRITTO NATURALE SU UNA COSA IN MODO CHE ALTRI POSSANO ESERCITARE IL LORO DIRITTO SU QUELLA STESSA COSA SENZA INCONTRARE L’IMPEDIMENTO DEL PRIMO SOGGETTO.

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41
Q

Quale differenza vi è tra CONTRATTO e PATTO?

A

CONTRATTO = la deposizione è contemporanea allo stabilimento dell’accordo
PATTO = la deposizione viene stabilita in un certo momento ma ha effetto nel futuro = VINCOLANTE, NON è UNA PROMESSA.

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42
Q

Che cosa s’intende per DEPOSIZIONE DI UN DIRITTO?

A

Vuol dire spogliarsi della libertà di ostacolare un altro soggetto nel beneficio del suo diritto alla stessa cosa.

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43
Q

In che modo patti e contratti servono a dissociare gli uomini?

A

> > sortiscono un effetto di dissociazione tra gli individui perchè lì dove si esercita il diritto di un soggetto su una cosa, non vi è nessun altro ad esercitare lo stesso diritto = si evitano sconti ed intralci

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44
Q

Perchè secondo Hobbes non esiste patto nè con le bestie nè con Dio?

A

Non esiste patto con le bestie perché esse non hanno capacità di intendere e formulare la parola, e la parola è fondamentale per comunicare la deposizione del proprio diritto.
Non esiste patto nemmeno con Dio perchè è necessario che Dio parli per mezzo di coloro ai quali parla o per mezzo di rivelazione soprannaturale.

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45
Q

Quale concetto introduce la terza legge di natura?

A

Introduce concetto di GIUSTIZIA. Se allo stato di natura esso non è presente, dal momento in cui viene stipulato un patto è necessario rispettarlo
» rispettare un patto è GIUSTO, infrangerlo è INGIUSTO
» QUESTA GIUSTIZIA NON SI REALIZZA VERAMENTE NELLA SOCIETA’ = NON POSSIAMO ESSERE SICURI CHE GLI ALTRI VOGLIANO RISPETTARE I PATTI QUINDI NON POSSIAMO FARLI

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46
Q

Che cosa tratta la nona legge di natura per Hobbes?

A

La nona legge di natura si scaglia contro il concetto di ORGOGLIO = esso è insensato perchè presuppone che alcuni uomini si credano migliori di altri
» allo stato di natura tutti si credono migliori di tutti ma così facendo nessuno è migliore di nessuno davvero = allo stato di natura vi è uguaglianza

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47
Q

In che modo Hobbes critica Aristotele nella formulazione della nona legge di natura?

A

Nella nona legge di natura Hobbes riprende la dottrina di Aristotele esposta nella Politica secondo cui vi è disuguaglianza tra gli uomini ma lo fa in modo distorto.
Afferma che x Aristotele alcuni uomini sono atti a governare (tra cui lui stesso) e altri a servire = le diverse nature degli uomini sono intese in senso naturalistico.
Visione errata: per Aristotele la natura dell’uomo non è intesa in senso naturalistico (ciò che egli è per natura) ma ciò che egli è chiamato a diventare = serve impegno ed educazione per diventare in grado di governare

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48
Q

Se le leggi di natura non possono funzionare, quale soluzione bisogna adottare per Hobbes?

A

> > necessità di adottare una soluzione politica e passare dallo stato di natura allo stato sociale = fondazione di una società razionale e regolare in cui gli uomini possano vivere in pace ed esercitare il proprio diritto naturale

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49
Q

Che cosa s’intende con il concetto di “persona” per Hobbes e come si può distinguere?

A

Concetto di persona strettamente collegato al concetto di imputabilità = qualcuno a cui si possono IMPUTARE AZIONI O PAROLE
1) PERSONA NATURALE = persona le cui azioni o parole sono imputabili a sè stesso/sono considerate sue proprie
2) PERSONA ARTIFICIALE = persona le cui azioni o parole sono imputabili a qualcun altro/sono RAPPRESENTANTI delle parole e delle azioni di qualcun altro di cui esprimono la VOLONTA’

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50
Q

Che cosa sono “attore” ed “autore” per Hobbes?

A

Attore = colui che concretamente parla ed agisce
Autore = colui che è imputabile e responsabile della parole e delle azioni.
Nel caso della persona naturale autore e attore sono perfettamente combacianti, nel caso della persona rappresentativa l’autore è il vero responsabile delle azioni e delle parole dell’attore.

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51
Q

In che categorie può distinguersi la PERSONA FINTA/RAPPRESENTATIVA?

A

1) PERSONA FINTA VERAMENTE = la persona finta rappresenta un VOLONTA’ CHE ESISTE VERAMENTE e la volontà dell’attore si identifica con la volontà dell’autore, dal quale riceve istruzioni su come agire
2) PERSONA FINTA PER FINZIONE = la persona finta rappresenta una VOLONTA’ CHE NON ESISTE PRECEDENTEMTE AL MOMENTO IN CUI L’ATTORE OPERA E LA MANIFESTA (avvocato che rappresenta bambino molto piccolo o che difende la causa di un edificio)

52
Q

Quale rapporto si instaura tra attore ed autore?

A

Autore è il vero responsabile delle azioni e delle parole dell’attore. Se l’attore stringe un accordo seguendo la volontà dell’autore, colui che è vincolato dall’accordo è l’autore, non l’attore.

53
Q

Perchè secondo Hobbes è impossibile ridurre una moltitudine ad una sola volontà?

A

Secondo Hobbes è impossibile ridurre una moltitudine ad una sola volontà perchè la moltitudine ha tante volontà quanti sono gli individui che la compongono = ognuno ha una propria volontà che tende a seguire in modo assolutamente irriducibile

54
Q

Quale è per Hobbes l’unico modo con il quale una moltitudine può diventare una sola persona/ da molte volontà contrastanti se ne può produrre una sola?

A

ATTRAVERSO IL CONCETTO DI PERSONA FINTA PER FINZIONE
= LA MOLTITUDINE DEVE NOMINARE UN RAPPRESENTANTE ED OGNI MEMBRO DELLA MOLTITUDINE DEVE PREVENTIVAMENTE RICONOSERSI COME AUTORE DELLE AZIONI DELL’ATTORE
» in questo modo la volontà del rappresentante si trasforma in VOLONTA’ COLLETTIVA, da persona naturale egli diviene SOGGETTO COLLETTIVO e ogni sua azione/parola/decisione è espressione della volontà collettiva

55
Q

Quale è per Hobbes il fine dell’istituzione dello Stato?

A

Il fine dell’istituzione dello Stato per Hobbes è il raggiungimento della pace ma questo non è possibile solo attraverso le leggi naturali.
Serve una garanzia che i patti vengano rispettati, in particolare serve un potere che costringa tutti a rispettare le leggi della natura sotto minaccia di una sanzione.

56
Q

Che cosa significa “senza la spada i patti sono solo parole e non obbligano gli uomini a rispettarli”?

A

> > necessità di un potere che determini una punizione per chi non rispetta i patti
problema = nessuno può assumere questo potere per diritto di natura altrimenti si ricadrebbe nello stato di natura = nessuno ha il diritto legittimo di governare su un altro uomo
L’UNICO SOGGETTO CHE PUO’ LEGITTIMAMENTE ASSUMERE QUESTO POTERE DI SPADA è IL SOGGETTO COLLETTIVO, OVVERO IL RAPPRESENTANTE CHE ESPRIME LA VOLONTA’ DEL POPOLO (moltitudine) = in questo modo diritto di natura non violato, nessuno risponde alla volontà di qualcun altro ma ognuno risponde alla propria volontà

57
Q

Chi detiene la sovranità per Hobbes e da dove deriva il potere del sovrano?

A

La sovranità è detenuta dal popolo (che non esiste in quanto tale prima di essere incarnato dalla persona rappresentativa = prima è solo moltitudine disordinata) e il potere del sovrano (rappresentante) deriva dall’autorizzazione concessa dal popolo

58
Q

Quale è la differenza tra la concezione di sovranità di Althusius e di Hobbes?

A

Althusius = non si esce dalla logica di governante/governato. In qualunque modo venga scelto il sovrano, egli governa in quanto persona naturale, esprimendo la propria volontà di individuo e non la volontà collettiva. Il popolo gli sta di fronte, è tenuto ad obbedire MA ha diritto di resistenza e di contestare le decisioni del sovrano
Hobbes = nessuno ha il diritto di governare nessun altro.
Il rappresentante non esprime solamente la propria volontà individuale, ma quella soggettiva di ogni singolo individuo della moltitudine. Il popolo compone il suo stesso corpo, non ha alcun diritto di resistenza o di contestazione pubblica in quanto egli sta esprimendo la sua stessa volontà.

59
Q

Perchè il potere del rappresentante deve essere assoluto nella visione di Hobbes?

A

Nella visione politica di Hobbes il fatto che il potere del rappresentante sia assoluto è FONDANTE affinchè il popolo sia libero. Il sovrano rappresenta la volontà del popolo, limitando la volontà del sovrano limitiamo la volontà del popolo stesso.
Da cosa viene limitata la volontà del sovrano? Da un fattore esterno, dal diritto di natura di qualcun altro&raquo_space; si ricade nello stato di natura.

60
Q

Nel capitolo 17 Hobbes chiarisce quale è il fine dello Stato. Quale è?

A

Fine dello Stato è PRODURRE UNA CONDIZIONE DI PACE, IN CUI GLI UOMINI POSSANO ESERCITARE IL PROPRIO DIRITTO NATURALE SENZA ESSERE D’INTRALCIO GLI UNI PER GLI ALTRI
» vs Aristotele = fine dello stato era la vita buona, vivere bene in comune producendo una società giusta
NO! Il piano della felicità per Hobbes è privato e il compito dello stato è realizzare le condizioni in cui quella felicità individuale può essere perseguita

61
Q

Come si sviluppa l’esempio dell’eusocialità animale di Hobbes nel capitolo 17 del Leviatano?

A

Hobbes risponde alla critica secondo cui alcuni animali sarebbero capaci di vivere in società mentre l’uomo no = cita la Politica di Aristotele ma in modo errato e distorto.
» Alcuni animali (api e formiche) vivono in società, collaborano e non si recano danno. Perchè l’uomo no?
1) perchè tra uomini vi è sempre competizione e tra gli animali no
2) perchè negli animali bene pubblico e privato coincidono
3) non hanno uso della ragione
4) LA MOTIVAZIONE PIU’ IMPORTANTE = hanno metodi di comunicazione ma NON HANNO LA PAROLA, di conseguenza NON POSSONO MENTIRSI ED INGANNARSI A VICENDA, cosa invece comune tra gli uomini.
» citazione distorta di Aristotele perchè anche lui distingueva tra PHONE’ (voce = modo di comunicare tra gli animali) e LOGOS (discorso = gli animali non l’hanno, di conseguenza non possono essere considerati animali sociali al pari degli uomini)

62
Q

Quale visione differente del LOGOS propongono Aristotele ed Hobbes?

A

ARISTOTELE = logos unisce gli uomini permettendo la comunicazione di ciò che è bene e male, permettendo di porre il problema politico e quindi la nascita del pensiero politico
HOBBES = logos è ciò che contrappone gli uomini, è veicolo di contesa

63
Q

Che cosa s’intende con PATTO SOCIALE?

A

PATTO SOCIALE è innanzitutto un’IPOTESI LOGICA (non avviene realmente nel concreto ma questo per Hobbes non è importante, dato che il suo scopo era fondare razionalmente, teoricamente e in modo deduttivo lo stato).
Si tratta di un insieme di patti stretti contemporaneamente tra ciascun individuo con ogni altro individuo che compone la moltitudine.
Il contenuto del patto è uguale per tutti ed è circa il seguente: “Io mi impegno a riconoscere la volontà di questo terzo (che può essere un individuo singolo oppure un’assemblea) come se fosse la mia volontà, a patto che tu faccia la stessa cosa”&raquo_space; fondamentale reciprocità per fondare una volontà comune.

64
Q

Quali due tipologie di Stato identifica Hobbes sul finire del capitolo 17?

A

Hobbes identifica due tipi di Stato:
1) LO STATO PER ISTITUZIONE = sorge dal patto sociale tra gli individui
2) LO STATO PER AQUISIZIONE = sorge dalla forza naturale

65
Q

Quale elemento di novità introduce la riformulazione del patto sociale all’inizio del capitolo 18 del Leviatano?

A

Riformulazione della definizione di patto sociale con introduzione del concetto di VOTO A MAGGIORANZA = il soggetto che diviene rappresentante della volontà collettiva è colui che viene individuato e voluto dalla maggioranza della popolazione
» votazione puramente mentale, siamo all’interno sempre di un ragionamento logico e deduttivo, non nell’applicazione nel concreto

66
Q

Che cosa s’intende con l’espressione “tanto chi ha votato a favore, quanto chi ha votato contro autorizzerà tutte le azioni e i giudizi di quell’uomo alla stessa maniera che se fossero propri” all’inizio del capitolo 18?

A

Questa espressione sancisce l’obbligatorietà dell’obbedienza al rappresentante individuato tramite voto a maggioranza, tanto per chi ha votato a suo favore tanto per chi ha votato contro. Anche coloro che avessero votato contro di lui, dal momento che egli diviene rappresentante del corpo collettivo, non possono fare altro che obbedirgli, in quanto egli diviene rappresentante della volontà collettiva, quindi anche di coloro che non lo hanno in un primo momento sostenuto

67
Q

Quale differenza vi è tra il VOTO A MAGGIORANZA per come era concepito nella tradizione (nella Atene democratica ad esempio, o in Althusius) e il voto a maggioranza concepito da Hobbes?

A

Nella tradizione classica il voto a maggioranza era semplicemente un metodo come un altro per decretare a chi spettasse il comando, rimanendo sempre all’interno di un’ottica di governatore-governati
Nel pensiero di Hobbes il voto a maggioranza serve per individuare il rappresentante della volontà collettiva, quindi a definire la sovranità

68
Q

In che modo i sudditi non possono cambiare la forma di governo per Hobbes?

A

Sudditi non possono cambiare la forma di governo perchè sudditi non possono fare altro se non OBBEDIRE = il sovrano è stato da loro autorizzato e rappresenta in toto la loro volontà, rendendo assolutamente insensata la domanda se una forma di governo sia giusta o meno o se vada cambiata.
Qualunque tentativo di cambiare la forma di governo vigente è un attacco di una volontà faziosa contro la sovranità, ovvero un tentativo di limitare la libertà della volontà collettiva (del popolo)

69
Q

In che senso le leggi sono strutturalmente buone per Hobbes?

A

Le leggi sono strutturalmente buone, non ha alcun senso domandarsi se una legge sia giusta o meno, in quanto chi può opporsi alla volontà collettiva andando a contestare o a giudicare una legge presa da essa? Vorrebbe dire che il sovrano sta obbedendo ad una istanza eteronoma, ad una volontà che non coincide con la sua e con quella del popolo = siamo di nuovo nello stato di natura.
Ogni legge, in quanto presa dalla volontà collettiva, è per sua natura giusta = non esistono buoni o cattivi governi, solo governi legittimi (sovranità sancita dal patto sociale) e illegittimi (governo di uomo su uomo nello stato di natura)

70
Q

Quale rapporto si crea secondo Hobbes tra i vari Stati sovrani?

A

I vari stati sovrani e quindi liberi secondo Hobbes si relazionano tra di loro in una condizione di stato di natura; essi infatti cercando continuamente di preservare la propria autonomia, vi è una lotta per il dominio reciproco e per l’indipendenza (che spesso non sfocia nella guerra vera e propria ma in un continuo conflitto sul livello diplomatico)

71
Q

In che modo Hobbes può essere definito il padre della democrazia?

A

Hobbes può essere definito come il padre della democrazia perchè nel suo pensiero sono presenti in nuce quei concetti che si porranno alla base dell’istituzione della democrazia e che ancora oggi sono in qualche modo sottostanti alle nostre istituzioni.
Concetto di sovranità come esclusivamente nelle mani del soggetto collettivo = o il potere appartiene al popolo o non è legittimo = senza forma rappresentativa non vi è popolo

72
Q

Con chi può stringere un patto il sovrano?

A

Il sovrano non può stringere patti con nessuno = patto vuol dire limitazione e il potere del sovrano non può essere in alcun modo limitato senza causare una conseguente limitazione del potere del popolo
= inoltre il sovrano prima del patto sociale non esiste

73
Q

Hobbes suppone per via ipotetica che il sovrano possa stringere dei patti con la moltitudine e con l’unità. Cosa accadrebbe?

A

Se il sovrano si trovasse a stringere un patto con una moltitudine intesa come insieme di individui distinti e separati questo sarebbe da un lato impossibile, dall’altro logicamente insensato perchè nello stato di natura non è possibile stringere patti senza una forza obbligante che imponga di rispettarli
Se il sovrano si trovasse a stringere un patto con una moltitudine intesa come unità, questo sarebbe semplicemente logicamente insensato perchè l’unità della moltitudine esiste solo nella figura del sovrano, quindi egli stringerebbe un patto con sè stesso

74
Q

Che cosa stabilisce il sesto diritto del sovrano nel capitolo 18?

A

Sesto diritto del sovrano secondo Hobbes è quello di decidere quali dottrine vadano insegnate ai sudditi e quali invece siano da ritenersi SEDIZIOSE e vadano quindi combattute = le dottrine sediziose per Hobbes sono in particolare le dottrine del suo tempo, le quali affermavano il diritto del popolo (inteso come insieme di parti differenziate tra loro e unite da legami basati sul raggiungimento di un fine comune) di controllare l’operato del sovrano (diritto di contestare il sovrano e di resistere alla tirannia)

75
Q

Quale rapporto si instaura tra la proprietà e la sovranità?

A

La proprietà allo stato di natura non esiste = tutti hanno diritto a tutto, nessuno può rivendicare nulla come veramente proprio.
Potrebbe esistere all’interno delle leggi di natura se esse venissero rispettate, ma ciò non avviene.
» la proprietà esiste solamente dopo il patto sociale in quanto il sovrano, facendo rispettare le leggi di natura, permette che alcune persone possano rivendicare il proprio diritto su qualche cosa

76
Q

Ci possono essere più poteri all’interno dello Stato per Hobbes? (12 diritto della sovranità)

A

NO!
All’interno di uno stato vi può essere solo ed esclusivamente un solo potere, ovvero vi può essere una sola volontà.
VS Inghilterra = coesistevano il re e il Parlamento
» nella visione di Hobbes la volontà collettiva è UNA, se vi sono due forme di potere e quindi di volontà una è logicamente una minaccia nei confronti della vera sovranità autorizzata dal popolo e quindi legittima, di conseguenza vi è un tentativo di limitazione della libertà del popolo stesso

77
Q

Quale critica si muove Hobbes nell’ultima pagina del capitolo 18? Come risponde?

A

Hobbes osserva l’impianto che lui stesso ha creato e commenta che la condizione dei sudditi è una condizione di miseria = il potere del sovrano è assolutamente illimitato e loro sono tenuti ad obbedire e basta, qualunque altra loro azione sarebbe insensata logicamente dal momento che hanno autorizzato il sovrano stesso = condizione misera
MA comunque preferibile allo stato di natura secondo Hobbes = NON CI SONO ALTERNATIVE ALL’INTERNO DELL’IMPIANTO LOGICO MESSO IN PIEDI DA HOBBES

78
Q

Quale postilla aggiunge Hobbes in conclusione al capitolo 18 del Leviatano?

A

Anche se la condizione del suddito può apparire misera bisogna considerare che la maggior parte delle volte in cui vi è un abuso di potere da parte del sovrano, esso è causato dall’indisposizione dei sudditi ad obbedire = tanto più i sudditi accettano la loro condizione, obbediscono e cercano di perseguire la propria felicità sul piano privato senza contestare, tanto meno il sovrano dovrà emanare leggi e dimostrarsi coercitivo

79
Q

In apertura al capitolo 19 Hobbes propone una distinzione tra diversi generi di sovranità. Quali?

A

Distinzione basata sull’essere il rappresentante UNO oppure una ASSEMBLEA
1) UN RAPPRESENTANTE > MONARCHIA
2) ASSEMBLEA:
- APERTA = potenzialmente tutti possono entrare a fare parte di questa assemblea > DEMOCRAZIA
- CHIUSA = vi è un numero determinato e stabilito di individui che fanno parte dell’assemblea e sono sempre loro > ARISTOCRAZIA

80
Q

In che modo Hobbes riprende i termini classici delle forme di governo di matrice aristotelica? E in che modo dà loro un nuovo significato?

A

Nella classificazione dei diversi generi di sovranità Hobbes riprende i termini classici della tradizione che risalgono al pensiero filosofico degli antichi (democrazia, monarchia, aristocrazia)
» i termini hanno però un peso concettuale diverso = non indicano diverse forme di governo della collettività (il governo nella riflessione di Hobbes non ha alcun significato) ma indicano semplicemente i diversi generi di sovranità, ovvero le diverse forme che il rappresentante della volontà collettiva può assumere

81
Q

Dal punto di vista di Hobbes tutti i vari generi di sovranità si equivalgono o ve ne sono alcuni preferibili ad altri?

A

Da un punto di vista logico sono tutte uguali ed equivalenti, in quanto in tutti i casi la sovranità è nelle mani del rappresentante della volontà collettiva e quindi essa è legittima.
Hobbes esprimerà una preferenza nei confronti della monarchia, ma si tratta di una preferenza meramente personale e non strutturale

82
Q

Come giustifica Hobbes l’affermazione nel capitolo 19 che i rappresentanti subordinati all’interno di uno stato sono dannosi?

A

Nel capitolo 19 Hobbes afferma che i rappresentanti subordinati sono dannosi basandosi sul fatto che è assurdo il fatto che un’assemblea sovrana chiami delle terze persone e domandi loro quale sia la volontà del popolo, essendo l’assemblea sovrana stessa la volontà del popolo.
Allo stesso modo è ridicolo che il sovrano chieda a dei rappresentanti quale sia la volontà popolare.
» prende la realtà del suo tempo e la ribalta completamente

83
Q

Per Hobbes quali sono le ragioni secondo cui la monarchia è preferibile rispetto all’aristocrazia e alla democrazia?

A

Per Hobbes è preferibile che la sovranità sia concentrata nelle mani di una sola persona per questi motivi:
1) all’interno di un’assemblea coesistono più volontà che vanno ridotte ad una sola > è necessario compiere un passaggio ulteriore che nella monarchia, dove la volontà naturale del sovrano coincide con quella popolare > possibilità di fazioni e scontri
2) in tutte le assemblee è sempre presente una figura dominante, che lui chiama ironicamente CUSTODES LIBERTATIS
3) dal momento che è inevitabile che la persona al potere sfrutti la sua posizione per avvantaggiare familiari e conoscenti, è meglio che la persona al potere sia solo una di modo che le persone da avvantaggiare siano le meno possibili = più sostenibile per le casse dello stato e meno rischioso.

84
Q

Come è possibile ricondurre le volontà individuali dei partecipanti ad un’assemblea ad una sola volontà?

A

Il metodo per passare ad una volontà unica è attraverso IL VOTO A MAGGIORANZA = tutti i partecipanti sono chiamati a votare e la decisione che risulterà dalla maggioranza sarà la volontà dell’assemblea.
IMPORTANTE = è UN MECCANISMO DI AUTORIZZAZIONE CON CUI OGNI MEMBRO DELL’ASSEMBLEA PATTUISCE DI RICONOSCERE COME PROPRIA LA VOLONTA’ DELLA MAGGIORANZA

84
Q

Che cosa accade quando un monarca muore? Come legittimare il passaggio di potere ad un altro individuo?

A

Hobbes risolve questo problema affermando che il monarca ha diritto durante tutta la sua esistenza di nominare un suo successore, secondo il criterio che preferisce, e che quel successore sarà del tutto legittimo; il compito del sovrano è infatti quello di mantenere la pace e, se non scegliesse nessuno, alla sua morte si ricadrebbe nello stato di natura e verrebbe meno al suo dovere.
Nel caso in cui il sovrano non dovesse scegliere nessuno, il nuovo successore verrà definito secondo la legge di eredità che è consuetudine in quel regno.

85
Q

Quale è l’argomento principale affrontato da Hobbes nel capitolo 20 del leviatano?

A

L’argomento principale del capitolo venti del Leviatano è il DOMIONIO PATERNO e IL DOMINIO DISPOTICO PER ACQUISIZIONE = affronta queste due forme di dominio, ovvero di comando su altri uomini, in quanto in esse sembra presente una forma di dominio per natura degli uni sugli altri.

86
Q

Come affronta il problema del dominio paterno?

A

Con il termine “dominio paterno” Hobbes si riferisce al comando che i genitori hanno sui figli e che sembrerebbe del tutto naturale a seguito della procreazione dei figli stessi.
Hobbes deve ridurre anche questo rapporto ad un CONTRATTO = infatti afferma che i figli non obbediscono ai genitori in quanto naturalmente portati a fare ciò ma bisogna supporre che i figli abbiamo AUTORIZZATO preventivamente il genitore ad esercitare la propria potestas su di loro = ogni figlio riconosce come propria la volontà dei genitori e si impegna ad obbedire ottenendo in cambio protezione e sicurezza e cure per la vita.

87
Q

Ma quale dei due genitori viene autorizzato secondo Hobbes ad esercitare il dominio sui figli?

A

Da un punto di vista meramente logico non c’è nessun motivo per cui sarebbe preferibile autorizzare un genitore piuttosto che un altro = entrambi sono uguali e non hanno alcun tipo di differenze naturali.
NELLO STATO CIVILE = LA LEGGE EMANATA DAL SOVRANO DECIDE CHI DEI DUE SIA AUTORIZZATO
Solitamente negli stati conosciuti si tende a far coincidere autorizzazione con il padre, in quanto gli uomini sono riusciti a imporsi di più delle donne.
NELLO STATO DI NATURA = AUTORIZZATO CHI SI PRENDE EFFETTIVAMENTE CURA DEL FIGLIO. Dal momento che la madre è sempre certa e tendenzialmente più incline a curarsi del figlio, solitamente si tratta della madre.

88
Q

In che modo anche il matrimonio viene contrattualizzato all’interno della logica di Hobbes?

A

Dovendo eliminare ogni tipo di rapporto di governo naturale tra gli uomini, Hobbes procede a contrattualizzare anche il matrimonio:
NEL MATRIMONIO DUE INIDIVIDUI PATTUISCONO RECIPROCAMENTE DI RICONSOCERE COME PROPRIA LA VOLONTA’ DI UN TERZO X (CHE SARA’ UNO DI LORO DUE) E CHE QUANDO PRENDERA’ UNA DECISIONE LO FARA’ NON CON LA PROPRIA VOLONTA’ INDIVIDUALE MA COME PERSONA FINTA RAPPRESENTANTE LA VOLONTA’ DI ENTRAMBI.

89
Q

Chi dei due contraenti il contratto matrimoniale rappresenterà la volontà collettiva per Hobbes?

A

Anche qui, da un punto di vista logico nessuno dei due ha il diritto naturale di occupare tale posizione, le due volontà sono uguali per natura.
Seguendo i costumi dell’epoca si tenderà a far coincidere la volontà rappresentante le volontà di entrambi con la volontà dell’uomo, in quanto di fatto la situazione è permeata da un patriarcato molto forte = LA SITUAZIONE DI FATTO (PATRIARCATO) DIVENTA SITUAZIONE DI DIRITTO

90
Q

Perchè il dominio dispotico per acquisizione rappresenta un problema nella logica hobbesiana?

A

Dominio dispotico per acquisizione rappresenta un problema perchè, a seguito di una guerra che ha portato una vittoria, appare del tutto naturale che il vincitore ottenga il diritto di dominio sui territori sconfitti.
» questo contraddice in toto la logica di Hobbes: dove è il meccanismo di autorizzazione? il potere non può mai essere legittimo se conquistato con un semplice atto di forza

91
Q

Come risolve il problema del dominio dispotico per conquista?

A

Hobbes risolve il problema affermando che alla base della legittimità del sovrano di governare un territorio conquistato vi sarebbe l’autorizzazione da parte dei nuovi sudditi, i quali si riconoscono come autori delle azioni e della parole del nuovo sovrano e quindi riconoscono la sua volontà come propria.
» logica anche qui di PATTO SOCIALE che emerge dal fatto che i sudditi conquistati depongono le armi

92
Q

Quale obiezione di auto-rivolge Hobbes sul finire del capitolo 20?

A

Hobbes si rivolge un’obiezione di tipo PRATICO: gli si potrebbe obiettare quando mai sia visto dal punto di vista pratico un regno in cui il sovrano venisse autorizzato dai suoi stessi sudditi. Quando mai l’impianto logico di Hobbes è stato messo in atto?
Hobbes risponde che allo stesso modo non è possibile trovare un periodo privo di conflitti e guerre = il suo impianto logico non è mai stato in atto E INFATTI tutti i regni sono scossi da conflitti perpetui e la pace non è mai stata raggiunta.

93
Q

Quale argomento affronta Hobbes nel capitolo 21?

A

Capitolo 21 = tema della libertà, sia dei sudditi all’interno dello stato che del sovrano

94
Q

Come viene tematizzata la libertà del suddito all’interno del regno?

A

> > la libertà dei sudditi si realizza pienamente nello stato, anche se abbiamo coazione, non nello stato di natura dove permane un intralcio continuo di volontà.
la libertà del suddito si pone dove la legge tace = dove la legge non prescrive nè l’obbligo nè il divieto, lì il cittadino è libero
nell’atto di sottomissione al sovrano sia trova sia l’obbligazione che la libertà e la possibilità di realizzare la propria libertà.

95
Q

A che argomento è dedicato il capitolo 22 del Leviatano?

A

Il capitolo 22 del Leviatano è dedicato al concetto di SISTEMA

96
Q

Che cosa s’intende per SISTEMA secondo Hobbes?

A

Per Hobbes con il termine sistema s’intende un associazione d individui che si riuniscono in quanto guidate da interessi comuni che possono al meglio realizzarsi all’interno di tale gruppo.

97
Q

In che modo l’idea di sistema sembra contrastare con l’assetto logico messo in piedi da Hobbes?

A

Apparente contrasto tra la logica politica, che porterebbe a formare una società in cui gli individui sono tutti dissociati tra di loro ed ogni loro tipo di interazione è mediato dallo stato sottoforma della legge, e una visione in cui gli uomini tendono ad associarsi.
Hobbes però osserva la realtà empirica e constata che effettivamente moltissimi uomini hanno la tendenza a radunarsi in gruppi.

98
Q

Quale prima divisione può essere operata nei confronti dei SISTEMI?

A

Prima divisione: SISTEMI REGOLARI E IRREGOLARI
SISTEMI REGOLARI = sono i sistemi nei quali è presente un rappresentante che incarni la volontà di ogni membro del sistema. VIGE PRINCIPIO DI AUTORIZZAZIONE
SISTEMI IRREGOLARI = sono i sistemi dove non è presente un rappresentante ma tante volontà distinte = sono realtà contingenti nel tempo (tifosi che vanno allo stadio)

99
Q

In che ulteriore modo possono essere distinti i sistemi regolari?

A

SISTEMI REGOLARI possono essere ASSOLUTI O SUBORDINATI
ASSOLUTI = il rappresentante non risponde a nessuna altra volontà che alla propria ed è totalmente libero > unico caso di sistema regolare assoluto è lo stato
SUBORDINATI = il rappresentante ha sopra di sè una volontà, sono sistemi interni allo stato

100
Q

In che modo possono essere distinti i sistemi regolari subordinati?

A

I sistemi regolari subordinati possono essere PUBBLICI o PRIVATI
PUBBLICI = sono istituiti pe volontà del potere sovrano, dipendono direttamente da esso e realizzano la legge o determinati aspetti di essa in varie zone del territorio (ministeri, corpo della polizia, amministratori etc)
PRIVATI = non hanno nulla a che fare con la sfera pubblica, sono gruppi di individui che si radunano e hanno un INTERESSE PRIVATO da perseguire (Compagnia delle Indie orientali)

101
Q

Quale ultima distinzione può essere operata nei confronti dei sistemi regolari subordinati privati?

A

Essi possono essere LEGITTIMI o ILLEGITTIMI
LEGITTIMI = non violano nessuna legge e fintanto che non cercano di entrare nella sfera pubblica sono liberi di fare come preferiscono
ILLEGITTIMI = violano la legge e vanno in tutti i modi repressi

102
Q

Quale argomento tratta il capitolo 23 del Leviatano?

A

Tema dei PUBBLICI MINISTRI
Essi rappresentano la volontà del sovrano (sono persona finta vera), sono sistemi subordinati regolari pubblici e rappresentano la volontà del sovrano in alcune sue manifestazione, compiendo alcune mansioni o facendo rispettare alcune leggi.
» SERVONO IL SOVRANO NELLA SUA FUNZIONE PUBBLICA E NON NATURALE = nella sua funzione naturale avrà molti servitori di altro tipo a sua disposizione, i ministri lo aiutano nella sua funzione politica, pubblica ed impersonale

103
Q

Cosa tratta il capitolo 24 del Leviatano?

A

Il capitolo 24 tratta del problema del funzionamento economico di uno stato e del problema della proprietà > essa non esiste nello stato di natura perchè necessita di un giudice imparziale che la definisca e che riconosca i contratti tra individui come validi e obbliganti

104
Q

Cosa tratta il capitolo 25 del Leviatano?

A

Il capitolo 25 introduce la figura dei consiglieri del sovrano distinguendoli dai ministri. Anche i consiglieri si occupano di servire la persona pubblica, consigliandola di volta in volta nelle scelte da prendere.
Qualunque sia però il consiglio, la decisione presa infine dal sovrano è sempre espressione della volontà collettiva (e quindi del sovrano) e mai di quella del consigliere

105
Q

Di cosa tratta il capitolo 26 del Leviatano?

A

Il capitolo 26 affronta il tema delle LEGGI CIVILI, che sono diretta espressione della volontà del sovrano

106
Q

Il sovrano è soggetto alla legge per Hobbes?

A

No! Per Hobbes il sovrano non è soggetto alla legge > le leggi sono diretta emanazione della volontà collettiva, ovvero della sua stessa volontà, di conseguenza il sovrano non è chiamato a rispettare nessuna altra legge se non la propria volontà.
PROBLEMA = il sovrano come persona naturale è chiamato a rispettare le leggi come tutte le altre persone naturali = questo Hobbes non lo esplicita ma forse lo si può leggere tra le linee

107
Q

Che rapporto esiste tra le leggi naturali e le leggi civili?

A

Il rapporto che si instaura tra leggi naturali e civili non è di limitazione > non siamo nel pensiero stoico o cristiano dove le leggi naturali limitavano il diritto positivo.
Qui le leggi di natura si realizzano e sono portate al loro compimento attraverso le leggi civili = si CONTENGONO RECIPROCAMENTE
» le leggi di natura non sono contenutistiche ma solamente formali, si limitano ad indicare la pace come scopo e l’idea di autolimitazione espressa dalla regola d’oro. Le leggi civili producono questo stesso effetto = viene prodotta la reciprocità che era richiesta dalle leggi di natura per poter essere valide e rispettate, di conseguenza rappresenta un inveramento delle leggi di natura

108
Q

Chi era Sir Edward Coke e quale critica gli viene mossa da Hobbes?

A

Sir Coke era un giurista molto importante del sistema giuridico inglese del COMMON LAW = uno dei fondatori dell’idea.
Secondo il sistema giuridico inglese fondamentale è il concetto secondo cui LE SENTENZE DEI GIUDICI IN TRIBUNALE HANNO FUNZIONE DI PRECEDENTE e possono essere richiamate in caso di contese successive come esempio.
I giudici hanno quindi una sorta di potere legislativo, ciò che operano di fatto entra nella legge.
Hobbes si oppone fortemente a questo sistema = i giudici devono avere mero potere esecutivo, non possono in alcun modo produrre diritto

109
Q

Di cosa si tratta nel capitolo 27 del Leviatano?

A

Il capitolo 27 affronta il tema dei CRIMINI
3 MOTIVI PER CUI VENGONO COMMESSI CRIMINI:
1) DIFETTO DI INTENDIMENTO = colui che ha commesso un crimine lo ha fatto per ignoranza. Non è scusante ammessa se la legge era correttamente emanata e nota
2) ERRORE DI RAGIONAMENTO = alcuni soggetti commettono crimini perchè sono stati istruiti secondo dottrine sediziose e non conoscono il corretto funzionamento dello stato > necessità di educare i sudditi
3) PASSIONI = alle volte sono troppo forti e gli individui si possono lasciar trascinare da esse

110
Q

Quale differenza vi è per Hobbes tra crimine e peccato?

A

PECCATO = si riferisce all’interiorità, al foro intero, alla morale. Si compie peccato ogni volta che si considera di violare la legge di natura per qualche motivo, anche se poi nella pratica ci si trattiene per paura della punizione derivante dalla legge positiva = riguarda intenzionalità
CRIMINE = si riferisce alla politica, al foro esterno, al comportamento pubblico. Si compie crimine ogni volta che si viola la legge .
Non tutti i peccati sono anche crimini, ma quasi tutti i crimini sono anche peccati, ovvero sono compiuti intenzionalmente

111
Q

Di cosa si tratta nel capitolo 28 del Leviatano?

A

Il capitolo 28 tratta il tema delle PUNIZIONI
Il sovrano ha il monopolio della forza e solo lui ha il diritto di punire chi trasgredisce la legge&raquo_space; il suddito non ha alcun diritto di ribellarsi perchè in un certo senso è come se si stesse punendo da solo

112
Q

Di cosa si tratta nel capitolo 29 del Leviatano?

A

Nel capitolo 29 del Leviatano si tratta di tutto ciò che mette a repentaglio la stabilità e la vita di uno Stato.
Se uno stato è correttamente istituito, ovvero se è legittimo ed autorizzato, allora non vi sono cause ENDOGENE che possono portare alla sua distruzione e si tratta solamente di cause ESTERNE (qualche guerra tra stati o tentativi di conquista).
» se lo stato invece all’apparenza è ben costituito ma ha dei problemi, allora vi possono essere della cause interne a minare la sua stabilità

113
Q

Quale è la prima causa dell’indebolimento e della potenziale dissoluzione dello Stato?

A

PRIMA CAUSA: LO STATO NON è COSTRUITO RAZIONALMENTE&raquo_space; apparentemente lo stato è legittimo ed è correttamente costituito, ma nella realtà è imperfetto e vi è UN VUOTO DI POTERE = MANCA IL POTERE LEGITTIMO SOVRANO (ad esempio nell’Inghilterra del tempo di Hobbes vi erano due poteri che si contendevano il regno, di conseguenza non vi era nessun potere)

114
Q

Che cosa s’intende per potere in Hobbes e all’interno di uno stato?

A

Il potere sono i mezzi di cui si dispone per realizzare la propria volontà. Nel caso di uno stato il potere è la possibilità di FARE LA LEGGE = ma chi fa la legge?&raquo_space; la legge la fa il POPOLO, perchè è l’unico soggetto che possa imporre una legge su ste stesso&raquo_space; e come il popolo (molte volontà separate) fare una legge?&raquo_space; attraverso il rappresentante che quindi incarna il popolo e detiene il potere di fare la legge

115
Q

Quale è la seconda causa dell’indebolimento e della possibile dissoluzione di uno stato?

A

La seconda causa dell’indebolimento di uno stato sono le cosiddette dottrine sediziose o portatrici di guerra = letteralmente tutte le dottrine esistenti ed insegnate al tempo tranne quella proposta da Hobbes.
Queste dottrine possono seminare zizzania nel popolo, ostacolare la fondazione di uno stato razionale o minare la persistenza di uno stato già esistente

116
Q

Quali sono alcuni esempi di dottrine sediziose per Hobbes?

A

Esempi di dottrine sediziose sono in particolare le dottrine dei monarcomachi, di Althusius (che Hobbes non conosceva), l’idea che ogni privato può giudicare le azioni del corpo politico e del sovrano o le leggi, che le leggi possono essere ingiuste, che il sovrano debba essere soggetto alla legge, che si debba prendere esempio dagli antichi (greci e romani)

117
Q

Di cosa si tratta nel capitolo 30 del Leviatano?

A

Nel capitolo 30 si tratta dell’ufficio del rappresentante sovrano, ovvero dell’azione politica del sovrano per come essa concretamente diviene effettiva.
Teoricamente chi incarna il sovrano e ciò che egli fa è del tutto indifferente, nella pratica Hobbes è consapevole che ciò che il sovrano fa non è indifferente. Il popolo non ha il diritto di opporsi alla legge o alla volontà del sovrano (che è la sua stessa volontà) ma Hobbes sa che se il sovrano regna il modo scellerato si potrebbe creare una situazione di scontento generale che potrebbe portare a rivolte di privati.
Per questo il sovrano deve governare bene per evitare disordini e fare buone leggi&raquo_space; necessità di essere attorniato da molti consiglieri.

118
Q

Quali caratteristiche ha una buona legge per Hobbes?

A

INDISPENSABILE = non bisogna fare leggi inutili
PERSPICUA = chiara e semplice

119
Q

In che modo emerge il problema epistemologico sul popolo?

A

Emerge il problema di formulare un sapere sul popolo = necessario conoscere a fondo le masse, i loro desideri, le loro condizioni per permettere al sovrano di fare leggi adeguate (nascita mercantilismo, fisiocrazia etc)

120
Q

In che modo l’educazione ricopre un ruolo importante nella visione di Hobbes?

A

Educazione è fondamentale = i sudditi si devono immaginare come liberi e uguali affinché uno stato legittimo basato sull’autorizzazione si possa sviluppare&raquo_space; importanza di educare nelle università, sede dove prima venivano insegnate le dottrine sediziose

121
Q

Di cosa tratta il capitolo 31 del Leviatano? Perchè è importante?

A

Capitolo 31 = capitolo conclusivo della seconda parte del Leviatano.
Hobbes si muove una autocritica simile a quella precedente: è consapevole che la sua teoria sia del tutto nuova e non ancora applicata in nessuno dei regni europei. La sua teoria potrebbe addirittura non essere mai presa in considerazione, e allo a cosa serve il suo lavoro?
» Si augura che qualche sovrano possa entrare in possesso del suo libero, leggerlo senza condizionamenti delle dottrine sediziose ed utilizzarlo nel modo corretto, ovvero immaginarsi come un sovrano legittimo, comprendere come presentarsi davanti al popolo ed iniziare un percorso di educazione dei sudditi, affinchè essi si possano immaginare come individui liberi e uguali sottostanti a un potere assoluto del sovrano legittimato dalla loro autorizzazione.

122
Q

Di cosa tratta la terza parte del Leviatano e cosa si intende per regno delle tenebre?

A

La terza parte del Leviatano tratta dello stato cristiano ed in particolare del regno delle tenebre, ovvero della Chiesa cattolica e del Papato.
Infatti l’esistenza di un potere spirituale il quale cercasse di arrogarsi un potere di tipo temporale e costituisse un’ingerenza nel potere assoluto del sovrano era assolutamente inconciliabile con il pensiero di Hobbes = non vi possono essere due poteri, altrimenti non vi è alcun potere ma vi è stato di natura.

123
Q

Come risolve il problematico rapporto tra il potere assoluto del sovrano e l’esistenza della chiesa di Roma con rivendicazioni di tipo temporale?

A

Hobbes riconduce il piano religioso al piano DELLA FEDE, la quale non riguarda in alcun modo la sfera politica ma riguarda esclusivamente l’intenzionalità, la morale dell’individuo.
Attraverso l’analisi delle scritture arriva addirittura ad affermare che il messaggio evangelico consiste nel fatto che il buon cristiano debba rispettare ed obbedire sempre al potere de sovrano&raquo_space; il potere politico e quello religioso devono quindi ricadere nelle mani della stessa persona, ovvero del sovrano&raquo_space; ripresa della concezione anglicana, nel quale potere spirituale e temporale risiedono nel re.

124
Q

Quali ricadute ha il pensiero di Hobbes nella riflessione politica del seicento e del settecento?

A
  • la dottrina di Hobbes viene sostanzialmente criticata da ogni autore, sia giusnaturalista che non, per la sua rigidità e il suo carattere austero e brutale
  • ciononostante l’impianto logico alla base del pensiero di Hobbes ha grande fortuna e si pone alla base delle riflessioni politiche di tutti gli esponenti del giusnaturalismo fino a culminare nella rivoluzione francese
  • in particolare, il concetto di INDIVIDUALISMO METODOLOGICO = realtà sociale comprensibile a partire dalla visione di individui liberi uguali e dal loro agire e il concetto di MECCANISMO DI AUTORIZZAZIONE COME BASE DELLA LEGITTIMAZIONE DEL POTERE = il potere legittimo è quello che deriva dall’autorizzazione del popolo, il quale ne è l’unico detentore&raquo_space; problema di come può il popolo (volontà collettiva che non esiste) agire ed autorizzare qualcuno
125
Q

Quali nuovi saperi collegati alle dottrine assolutistiche nascono tra il seicento e il settecento?

A

Tra seicento e settecento assistiamo alla nascita e alla diffusione di istanze assolutistiche sempre più evidenti. I regnanti desiderano accentrare l’autorità nelle loro mani e governare su porzioni di territori sempre più ampi ed uniformi&raquo_space; si creano problemi ECONOMICI (mancanza di denaro per tutte le nuove necessità che nascono) e di INFORMAZIONE&raquo_space; nascono molte branche del sapere che raccolgono dati empirici sulla popolazione, utili al sovrano per governare in modo efficace, ovvero per raggiungere una condizione di prosperità e benessere generale.
Alcuni saperi che nascono sono ad esempio le scienze di polizia (amministrazione), le scienze camerali, il mercantilismo, la fisiocrazia etc

126
Q

Quali aspetti problematici della dottrina hobbesiana sono oggetto di pesanti critiche da parte dei pensatori giusnaturalisti?

A

2 ASPETTI:
1) LO STATO DI NATURA = visto come troppo pessimista e troppo austero
2) L’ESITO ASSOLUTISTA = come evitare di ricadere logicamente in una condizione di assolutismo?

127
Q

In che modo possiamo affermare che la logica di base di Hobbes si mantiene invariata nelle riflessioni dei pensatori giusnaturalisti?

A

Logica di base invariata = si parte da uno stato di natura (visto spesso in modo meno pessimista) dal quale bisogna uscire attraverso un patto sociale. Il potere è quindi sempre un prodotto del patto sociale ed è in mano al popolo in quanto unica volontà legittimata a detenerlo. Il problema ora è come passare dal potere assoluto nelle mani del popolo al potere del rappresentante, senza che si sfoci in un assolutismo anche da parte del rappresentante.