Richard Sennet e il capitalismo flessibile Flashcards

1
Q

Chi è e a quali temi si è interessato?

A

Richard Sennet è un sociologo e scrittore statunitense che si è interessato ai temi come:
La teoria della socialità e del lavoro
Dei legami sociali nei contesti urbani
Degli effetti sull’individuo sulla convivenza nel mondo moderno urbanizzato.

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2
Q

Cosa significa costruire una città e cosa implica:

A

“Costruire significa affermare dei valori che a volte la comunità non desidera avere (come per esempio l’integrazione razziale). Implica talvolta imporre la giustizia sulla comunità.

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3
Q

A cosa auspica Sennet?

A

Sennett auspica la costruzione di città complesse, più aperte, dai confini porosi, dove i cittadini semplicemente si mescolino tra di loro – “stando con gli altri, facendo qualcosa di non programmato”dice Sennett – e dove si riscopra l’antica differenza tra il costruire e l’abitare. Spazi urbani dove “la gente sappia gestire la complessità del vivere nella città».

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4
Q

Come deve essere inteso il concetto di città?

A

Sennett mostra come il concetto di città debba essere inteso come una relazione tra due poli inscindibili: la ville e la cité: «Da una parte sta il terreno edificato, dall’altra il modo in cui la gente abita e vive». La ville è esperienza reificata sotto forma di mura ed edifici.
Tuttavia è anche agevole comprendere come la cité, ovvero il modo in cui abitiamo e facciamo esperienza dello spazio urbano, sia profondamente influenzato dalla ville, ovvero dal modo in cui lo spazio urbano è costruito.

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5
Q

Quando si cominciò a utilizzare il termine citè e per indicare cosa?

A

Nel XVI secolo, infatti, si cominciò a usare cité per indicare «lo stile di vita di un quartiere, i sentimenti della gente nei confronti dei vicini e degli stranieri e il suo attaccamento al luogo in cui viveva»; se volessimo trovare un corrispettivo, il genius loci della città.

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6
Q

Su cosa si sviluppa la ville?

A

La ville si sviluppa sulla cité, ne è la risultante oggettivata.

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7
Q

Dove le persone costruiscono la loro identità?

A

Le persone costruiscono la loro identità sociale e personale nella società locale.

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8
Q

La smart city:

A

E’ interessante la riflessione sull’idea urbanistica contemporanea di smart city. Sennett evidenzia come l’uso della tecnologia diventa lo strumento per produrre un ordine univoco e funzionale impartito da una sala di comando: la «smart city prescrittiva», ovvero uno spazio in cui l’attrito con l’altro e con la città stessa viene ridotto al minimo dal medio tecnologico provocando un ottundimento cognitivo. Sennet è convinto sostenitore del fatto che il pensiero umano sviluppi creatività e progredisca solo applicandosi a oggetti non univoci e complessi che stimolino la nostra capacità di ragionamento con dei problemi.

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9
Q

Dove sentiamo parlare di flessibilità?

A

Spesso in merito di lavoro si sente parlare di flessibilità. Di cosa si tratta? Lo spiegò vent’anni fa il sociologo americano Richard Sennett nel saggio “L’uomo flessibile” che analizzava gli effetti della flessibilità sui rapporti di lavoro.

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10
Q

Cosa comportava nel lavoratore?

A

Tra il Settecento e l’Ottocento gli economisti più accorti, come Adam Smith e Karl Marx, si accorsero che il tempo del lavoro e la routine influenzavano profondamente l’intera esistenza del lavoratore. Marx, riteneva che il quotidiano lavoro del proletario, fatto di operazioni ripetitive e svolto in condizioni umilianti, provocasse l’alienazione, una perdita di se stessi e della propria umanità.

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11
Q

Cosa ha prodotto dunque la flessibilità?

A

Non è vero che la flessibilità ha incrementato la libertà, ma al contrario ha prodotto «nuove strutture di potere e di controllo», come nel caso delle forme di telelavoro o di lavoro a distanza che hanno moltiplicato gli strumenti per controllare l’attività del lavoratore (mail, telefono, reti informatiche), nel timore che la distanza fisica da un ufficio o da un superiore lo trasformasse in uno sfaccendato.

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12
Q

Quali sono gli elementi della flessibilità?

A

Gli elementi che caratterizzano il sistema di potere della flessibilità sono:
La reinvenzione discontinua delle istituzioni: lo scopo è quello di incrementare la produttività e la creatività.
La specializzazione flessibile della produzione: la disponibilità di un’azienda a modificare rapidamente la propria struttura per adattarsi alla nuova realtà.
La concentrazione di potere senza centralizzazione: sia le relazioni che le attività diventano complicate.

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13
Q

Cosa avviene in una realtà flessibile computerizzata?

A

Nel capitalismo attuale al tempo rigido subentra quello flessibile: il risultato è un mosaico complesso in cui fianco a fianco lavorano persone con orari diversi. La libertà offerta dal tempo flessibile è quindi chiusa in reticolati di controllo più sottili e pervasivi rispetto alla sirena di fine turno delle fabbriche di decenni fa.
In una realtà flessibile, computerizzata, vengono meno carriere costruite nel tempo, legami sociali forti, solidarietà, destrezza nel proprio mestiere.

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