Principi Cavitari Flashcards

1
Q

Cosa dice Marzouk nel 1989?

A

Elenca una serie di elementi riguardo la forma e le dimensioni della preparazione cavitaria che sono ERRATI e li definisce.
1. Piani perpendicoli alla direzione di carico. Cade in quanto si capisce che un la forza applicata in un punto non viene mai scaricata direttamente in maniera puntiforme attraverso il restauro sul fondo della cavità, ma si viene distribuita attraverso un’area di applicazione
2. Pareti assiali parallele alle forze di carico. Se faccio forme a ciotola applico il carico senza stabilità, mentre se faccio delle scatole il carico si trasmette. In realtà il carico non segue l’andamento del materiale, ma è il materiale stesso che lo trasmette alle strutture residue. I carichi si distribuiscono lungo la superficie del dente residuo. La forza si scompone in un elemento verticale ed uno orizzontale.
3. Cavità a forma di scatola, cono o tronco di cono. Si riferisce al punto precedente.
4. Pareti e superfici con angoli lineari e a punta e piani ben definiti
5. Aumentare le dimensioni del restauro per ridurre lo sviluppo di forze per unità del volume. In realtà più aumento le dimensioni del restauro più sto sottraendo struttura dentale sana, rendendo più fragile il dente. Lo spessore minimo

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2
Q

Primo principio di Black

A
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3
Q

Secondo principio di Black

A
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4
Q

Terzo principio di black

A
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5
Q

Quarto principio di Black

A
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6
Q

Quinto principio di Black

A
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7
Q

Sesto principio di Black

A
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8
Q

Settimo Principio di Black

A
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9
Q

Ottavo principio di Black

A
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10
Q

Cosa definisce Mahler nel 1955?

A

Attraverso l’utilizzo di resine fotoelastiche individua i punti del restauro maggiormente sottoposti a stress durante lo sviluppo di carichi al livello della superficie occlusale. Scopre come angoli vivi scarichino la forza in maniera puntiforme, aumentando il rischio di frattura del dente. Al contrario angoli smussi distribuiscono in maniera più uniforme le forze.

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11
Q

Cosa definisce DeVree nel 1984?

A

Attraverso uno strumento ingegneristico chiamato “analisi dei modelli finiti” individua le aree del restauro all’interno della quale si sviluppano più forze. Queste forze si scaricano:
1. Negli angoli, cioè il punto di passaggio tra pareti orizzontali e pareti assiali. Aumentare il numero di angoli distribuisce maggiormente le forze.
2. Margini interfacciali del restauro. Definisce la presenza di un angolo AMA (tra superficie restauro e parete assiale dente) e di un angolo CSA (tra superficie residua dente e parete assiale dente). L’angolo AMA deve essere minore o uguale a 90 gradi per assicurarci di non avere prismi di smalto non sostenuti da dentina.

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12
Q

Cosa fa Galvan nel 1986?

A

Modifica pareti cavitarie sulla base degli studi di DeVree aumentando il numero di angoli e annullando tutto ciò che è geometricamente determinato.

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13
Q

Forme di ritenzione delle prime classi in amalgama.

A
  1. Le pareti assiali del restauro devono essere parallele tra loro o convergenti in senso occlusale
  2. L’orientamento delle pareti assiali dipende dall’orientamento dei prismi dello smalto (in modo da non avere prismi di smalto non sostenuti da dentina).
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14
Q

Principi di resistenza delle prime classi in amalgama.

A
  1. L’angolo AMA deve essere uguale o minore di 90 gradi
  2. Se la cavità occupa più di un terzo dello spazio intercuspale, bisogna valutare di proteggere le cuspidi (altrimenti esse non garantirebbero un’adeguata resistenza sotto l’effetto dei carichi occlusali)
  3. I restauri in amalgama richiedono uno spessore minimo di 1,5 mm (decaduta grazie a Marzouk che dice di aumentare le dimensioni del restauro)
  4. Pareti (prossimali) costituite solo da smalto non garantiscono sufficiente resistenza
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15
Q

Che disegno assumeva inizialmente la forma cavitaria per una seconda classe in amalgama?

A
  1. Angoli vivi e squadrati
  2. Gradino cervicale distante 0,5 mm al di sotto del punto di contatto con l’elemento adiacente
  3. Gradino cervicale a 90 gradi rispetto all’asse lungo del dente
  4. Fondo di cavità piatto
  5. Svasatura dei margini in grado di permettere l’autodetersione
  6. Apertura dei solchi di massimo 1/3 in senso vestibolo-orale. (Riduce la resistenza delle pareti residue del 45%)
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16
Q

Come si accede ad una lesione cariosa interprossimale?

A
  1. Accesso attraverso la cresta marginale con fresa diamantata grana grossa di piccolo diametro.
  2. Rimozione del tessuto in senso vestibolo-orale.
  3. Rimozione residuo interpossimale con taglia-smalto.
17
Q

Forma di resistenza seconda classe in amalgama.

A
  1. Il box primario deve avere un’estensione mesio-distale minima di 1,5 mm
  2. Il box primario deve avere fondo piatto e perpendicolare all’asse lungo del dente. Questo è necessario, perché altrimenti si avrebbero per forza di cose prismi di smalto non sostenuti da dentina al livello del gradino cervicale che salterebbero via sotto la pressione dei carichi masticatori.
  3. Le pareti assiali del box primario devono formare un angolo di 90 gradi con la superficie (occlusale) del dente. Automaticamente le pareti assiali saranno parallele tra loro.
18
Q

Forme di ritenzione seconde classi in amalgama.

A
  1. Il box secondario, se necessario, conferisce ritenzione del restauro alle forze di dislocazione
  2. Il box secondario, se necessario, non deve superare 1/4 dello spazio intercuspale
  3. Il box secondario, se necessario, deve avere le pareti assiali parallele fra di loro (garantisce ritenzione alle forze di dislocazione.

Se facciamo solo il box primario..
1. Stiamo almeno 0,5 mm in dentina.
2. Possiamo fare dei pin ritentivi o dei groove (estensione dal pavimento cervicale alla superficie occlusale). Si fanno solo nel caso si abbiano pareti assiali sottili.
3. Le ritenzioni accessorie devono distare almeno 0,25-0,50mm dalla DEJ. Per non creare punti di smalto non sostenuti da dentina.
4. In caso di box primari molto profondi le ritenzioni accessorie vanno poste in prossimità della DEJ.

19
Q

Quando faccio il box secondario nelle seconde classi in amalgama?

A

Solo quando è interessato il sistema dei solchi.

20
Q

Che si intende per effetto “coda di rondine”?

A

Effetto di resistenza (ritenzione) alla dislocazione (verso lo spazio interprossimale) dato pai pin e groove inseriti all’interno del box primario.

21
Q

Classi di Black

A
  • I: cavità riguardante il sistema dei solchi di elementi posteriori e anteriori (es. fossetta cingolare canino)
  • II: cavità riguardante la superficie o le superfici interprossimali di elementi posteriori
  • III: cavità riguardante la superficie interpossimale di elementi anteriori senza il coinvolgimento dell’angolo incisale
  • IV: cavità riguardante la superficie interpossimale di elementi anteriori sommata al coinvolgimento di uno di entrambi gli angoli incisali
  • V: cavità riguardante il colletto di elementi posteriori o anteriori. Ha più frequentemente eziologia abrasiva, erosiva, abfrattiva, ma può essere raramentne cariosa. Può essere vestibolare od orale.
  • VI: cavità riguardante una o più cuspidi di elementi posteriori. Si tratta solitamente di cavità molto estese.
22
Q

Classificazione della cavità di Mouth e Hume del 1998.

A
  • Si basa su due score:
    • Forma:
      • 1: simile a prima classe. Cavità che riguarda il sistemi dei solchi e delle fosse di elementi anteriori e posteriori.
      • 2: simile a seconda e terza classe. Cavità che riguarda il tessuto al di sotto del punto di contatto.
      • 3: simile alla quinta classe.
    • Estensione
      • 1: minimo coinvolgimento dentina.
      • 2: medio coinvolgimento dentina.
      • 3: grande coinvolgimento dentina con coinvolgimento di cuspidi, margini incisali.
      • 4
23
Q

Quali sono i concetti di preparazione cavitaria di black?

A
    1. I margini assiali del restauro devono cadere oltre l’are di contatto del dente in maniera che siano autodetergibili. Valido ancora nei restauri indiretti.
    2. Il gradino cervicale del restauro deve cadere oltre il margine gengivale libero. Concetto assolutamente decaduto, in quanto il restauro tende a traumatizzare i tessuti di supporto e generare una perdita di attacco.
    3. Cavità che riguardino il sistema dei solchi e delle fosse devono essere preparate completamente. Oggi non si tende più a farlo, anche se in casi di pazienti altamente cariorecettivi si fa ancora, in un’ottica di exention for prevenction
    4. Il fondo della cavità deve essere piatto. Assolutamente decaduto.
    5. La cavità deve possedere delle ritenzioni che permettano ad esso stesso di non essere dislocato durante la funzione masticatoria. Valido ancora nel caso di restauri in amalgama.
    6. Cavità di piccole dimensioni devono essere unite insieme. Decaduto, l’unica eccezione si presenta quando l’istmo che collega le due cavità, non è sostenuto da dentina.
    7. Abbattimento delle pareti di smalto non sicuramente sostenute da dentina. Ancora vero.
    8. Pareti cavitarie lineari con angoli di transizione fra esse netti. Decaduto