Pareto Flashcards

1
Q

Come si può studiare l’essere umano secondo Pareto?

A

Secondo Pareto, l’individuo si manifesta attraverso le proprie AZIONI. Per conoscerlo, lo scienziato, non potendone studiare i pensieri intimi e le intenzioni, deve basarsi sulle sue azioni, per comprendere il funzionamento della società.

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2
Q

In che senso l’uomo è irragionevole ma raziocinante?

A

Pareto afferma che l’uomo è irragionevole ma raziocinante. E’ tendenzialmente un essere IRRAGIONEVOLE perché la sua condotta è prevalentemente guidata da stati d’animo, istinto e bisogni psichici. Tuttavia, non accetta di essere in balia degli istinti e per questo cerca di dare sempre spiegazioni razionali al suo agire.

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3
Q

Azioni logiche e non-logiche

A

Un’azione è LOGICA quando esiste un RAPPORTO RAZIONALE tra i MEZZI utilizzati e il FINE che si propone il soggetto, che risulta razionale anche per un osservatore esterno. Alla base hanno il RAGIONAMENTO.

Un’azione è non-logica quando i MEZZI non sono adeguati ai FINI e quindi il fine che si propone il soggetto NON coincide con quello percepito dall’osservatore esterno. Esiste però nell’uomo la tendenza a far apparire logiche anche le azioni non-logiche, attraverso lo sviluppo di teorie morali, politiche, religiose etc. Alla base hanno il SENTIMENTO.

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4
Q

Azioni non-logiche di 1° tipo

A

NON hanno un fine logico né per chi le compie né per chi le osserva. Sono rarissime perché gli individui tendono a giustificare il proprio operato.

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5
Q

Azioni non-logiche di 2° tipo

A

Hanno un fine logico e razionale per il soggetto che le compie ma non per l’osservatore esterno (es. danza della pioggia).

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6
Q

Azioni non-logiche di 3° tipo

A

Non hanno un fine logico per il soggetto che le compie, ma lo hanno per l’osservatore esterno (movimenti istintivi nati dall’inconscio per difenderci)

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7
Q

Azioni non-logiche di 4° tipo

A

Hanno un fine logico sia per chi le compie sia per chi le osserva.
Si differenziano dalle azioni logiche in quanto il FINE che si propone il soggetto è DIVERSO da quello che può constatare un osservatore esterno (es. illusioni politiche, errori scientifici, manipolazioni culturali).

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8
Q

Qual è il compito del sociologo per Pareto?

A

Lo scopo è quello di svelare le giustificazioni pseudo logiche che l’uomo continua ad attribuire alle proprie azioni. Il compito del sociologo non è dunque l’utilità, bensì la VERITA’. Critica i suoi contemporanei di stampo positivista in quanto il compito della sociologia è di osservare la realtà, non di proporre riforme per migliorarla.

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9
Q

Faccia latente e faccia manifesta dell’azione non-logica

A

La faccia latente è la faccia STABILE dell’azione non-logica. Non può essere spiegata empiricamente, ma solo concettualizzata attraverso deduzioni. E’ COSTITUITA DAI RESIDUI.

La faccia manifesta è la faccia VARIABILE delle azioni umane. Legata alla contingenza, è sempre osservabile empiricamente. E’ COSTITUITA DALLE DERIVAZIONI.

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10
Q

Che cosa rappresenta il quadrato di Pareto?

A

Pareto utilizza un quadrato per rappresentare il meccanismo delle azioni umane e dalle giustificazioni che ne vengono date.

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11
Q

Che cosa sono i residui?

A

Le azioni dei soggetti sono generate dai residui. Sono la FACCIA COSTANTE e LATENTE delle azioni, il VERO MOTORE DELL’AGIRE UMANO e sono sentimenti e interessi che creano l’etica e la morale. Sono fattori costanti, cioè istinti alla base di tutte le società, che le portano ad adottare comportamenti apparentemente distinti ma il cui scopo di fondo è comune (es. riti di purificazione).

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12
Q

Che cosa sono le derivazioni?

A

L’uomo è raziocinante, quindi crea delle derivazioni, ovvero degli ARGOMENTI PER GIUSTIFICARE LE PROPRIE AZIONI. Sono la faccia MANIFESTA e VARIABILE delle azioni umane perché, a differenza dei residui, le giustificazioni che l’uomo dà al suo agire variano in funzione dell’epoca e del contesto socioculturale di riferimento.

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13
Q

che cosa sono le derivate?

A

Per rendere più forti le derivazioni vengono create le derivatre, che corrispondono alle TEORIE, IDEOLOGIE e teologie che GIUSTIFICANO L’INSIEME DELLE DERIVAZIONI che gli uomini formulano per celare i propri residui, cioè i loro reali moventi, E NE SOSTENGONO LA VERIDICITA’. Le derivate NON INFLUENZANO IL COMPORTAMENTO e NON CREANO L’ETICA E/O LA MORALE, ma servono alle elite per affermare i propri interessi.

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14
Q

Che cosa sono le azioni?

A

Il sociologo osserva le azioni degli individui al fine di far risalire alle motivazioni sottostanti la loro psicologia. Le azioni sono quindi ciò che è DIRETTAMENTE OSSERVABILE e che può influire sugli altri elementi del quadrato.

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15
Q

Classi di residui: Istinto delle combinazioni

A

Tendenza insita nell’essere umano a combinare insieme nomi, cose e fatti appartenenti a universi distinti. E’ il residuo che porta gli individui a TENDERE VERSO IL FUTURO.

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16
Q

Classi di residui: PERSISTENZA DEGLI AGGREGATI

A

Tendenza a unire cose diverse per formarne una sola e a radicarsi nel territorio e nei legami. E’ il bisogno di sentirsi uniti agli altri e di dare importanza al proprio PASSATO e alle proprie radici.

17
Q

Classi di residui: Bisogno di manifestare i sentimenti con atti esterni

A

Esigenza di rendere palese agli altri ciò che proviamo, è il residuo che gli uomini hanno in comune con gli animali. I sentimenti si possono manifestare anche attraverso rituali collettivi e il bisogno di manifestarli è anche legato al bisogno di essere legati ad altri esseri umani.

18
Q

Classi di residui: residui in rapporto alla socialità

A

E’ insito nella natura umana il bisogno di approvazione dell’altro. Da un lato è la tendenza a uniformarci e dall’altro a perseguitare i diversi.

19
Q

Classi di residui: Integrità dell’individuo e delle sue dipendenze

A

Difendere le proprie cose ed accrescerne la quantità sono operazioni che a volte si confondono. Di questa classe di residui fanno parte i sentimenti in relazione alla salvaguardia dei propri beni, alla difesa dei propri interessi, del proprio corpo, libertà, figli, proprietà ed è un istinto di sopravvivenza che si può estendere a sé, alla famiglia, alla nazione.

20
Q

Classi di residui: residuo sessuale

A

Questo residuo non interessa i bisogni sessuali comuni a uomini e animali, ma ai RAGIONAMENTI e alle teorie che ne derivano, alle GIUSTIFICAZIONI che se ne danno e ai VINCOLI che crea. Ogni società costruisce le proprie derivazioni e le proprie derivate definendo una linea di confine tra ciò che è lecito e ciò che non lo è.

21
Q

Tipi di derivazioni: affermazione

A

Grande forza persuasiva, tipica dei tabù, dei divieti e delle norme, è il linguaggio del Super-Io.

22
Q

Tipi di derivazioni: autorità

A

Derivazione usata come strumento di persuasione su chi dissente e come strumento di distruzione per coprire sentimenti ignobili. Esistono tre tipi di derivazioni che nel tempo non perdono il loro potere:

  • autorità uno uno o più UOMINI
  • autorità della TRADIZIONE E DEGLI USI E COSTUMI
  • autorità’ di un ESSERE DIVINO o di una personificazione
23
Q

Tipi di derivazioni: accordo con sentimenti o principi

A

Derivazione trattata come realtà evidente e condivisa da tutti

24
Q

Tipi di derivazioni: prove verbali

A

Derivazioni persuasive che creano un’astrazione che ha un nome. Prediligono l’uso di metafore, allegorie, analogie, cioè di termini indeterminati per indicare cose reali o termini con più sensi.

25
Q

Che cos’è la storia per Pareto?

A

la storia è una LOTTA DI ELITE, non una lotta di conquista alla libertà.

26
Q

Che cos’è il movimento di circolazione delle elite? Come rappresenta la società Pareto?

A

E’ quel movimento di circolazione che porta le elite dagli stati inferiori alla cima e che successivamente le fa discendere e scomparire.

Pareto rappresenta la società come una TROTTOLA ROVESCIATA e deduce che la distribuzione della ricchezza è fissa presso tutti i popoli: in cima si trova l’ELITE DEI RICCHI (minoranza) e man mano che si scende la figura si allarga e la base è arrotondata perché vi stanno i poveri e gli emarginati ancora più sotto della massa.

27
Q

Come si formano le élite?

A

Le élite si formano per SELEZIONE e così emergono gli aristocratici, coloro che meglio riescono a superare le avversità. La selezione delle élite avviene dal basso, nella massa. Nelle epoche di cambiamento, cioè quelle in cui l’élite al potere si degrada, si assiste ad una diminuzione della persistenza degli aggregati. A seconda del criterio con cui si osserva una società, al potere si trova un’élite economica, di santi, di guerrieri… OGNI EPOCA PRODUCE LE ELITE CHE LE SERVONO e tutte seguono lo stesso ciclo vitale: si formano, prosperano e poi decadono.

28
Q

Qual è uno degli elementi di degenerazione delle elite?

A

Il SENTIMENTO DI BENEVOLENZA è uno dei sintomi principali della decadenza delle elite e l’indebolimento dei sentimenti virili, indispensabili nella lotta per la vita. L’invasione dei sentimenti umanitari nell’aristocrazia la rende incapace di difendere le sue posizioni, va in decadenza e deve lasciare il posto ad un’altra élite che abbia le qualità virili che mancano.

29
Q

Uomini volpe e uomini leone

A

Quando il flusso di elite rimane bloccato per troppo tempo avvengono le rivoluzioni e si affermano due categorie umane, gli uomini volpe e uomini leone.

UOMINI VOLPE= le vecchie elite, che si servono dell’astuzia per mantenere il proprio potere, non si riconoscono più nel gruppo che le ha aiutate ad ascendere.

UOMINI LEONE: le nuove élite tendono ad avvalersi della forza.

Per definire il progresso sociale è necessario esaminare i mezzi utilizzati nella lotta e il loro rapporto con la prosperità sociale perché E’ LA MANIPOLAZIONE DELLE ELITE CHE FA LA STORIA.