pancreas, introduzione dm Flashcards
DEFINIZIONE PANCREAS
Il pancreas è una voluminosa ghiandola annessa all’apparato digerente,
anatomia del pancreas
ha una forma allungata con un’estremità definita coda che si spinge fino all’ilo della milza.
funzione del pancreas
Il pancreas è una ghiandola anficrina, a secrezione sia esocrina che endocrina. Per quanto concerne il diabete ci interessa soprattutto la componente endocrina, che è costituita da circa un milione di strutture chiamate isole di Langerhans.
definizione e morfologia isole di langerhans
Queste sono degli ammassi cellulari del diametro di circa 100 micron,
localizzazione isole di Langerhans
di forma rotondeggiante, sono distribuite lungo tutto il pancreas ma sono più abbondanti nella coda e nel corpo della ghiandola, non hanno vasi linfatici ma presentano un fitto plesso di capillari fenestrati che serve a queste cellule per secernere gli ormoni prodotti, hanno anche una ricca innervazione.
tipi di cellule presenti all’interno delle isole di langerhans
All’interno delle isole troviamo cinque tipi principali di cellule, ognuna delle quali prende il nome da una lettera dell’alfabeto greco:
* cellule alfa, per lo più alla periferia dell’isola, sono circa il 15-20%, producono il glucagone che ha effetto iperglicemizzante;
* cellule beta, sono le più numerose (65-80%), si trovano centralmente e producono l’insulina che ha effetto ipoglicemizzante;
* cellule delta, rare (5-8%), sono disposte in maniera uniforme, producono la somatostatina che inibisce sia insulina che glucagone;
* cellule phi, rare, circa 2%, sono spesso raggruppate alla periferia dell’isola e producono il polipeptide pancreatico;
* cellule epsilon, rarissime, meno dell’1%, secernono la grelina che è una sostanza che va a stimolare la secrezione di GH.
insulina, da che cosa e’ codificata
L’insulina è codificata da un gene che si trova sul cromosoma 11. Il trascritto di questo gene si chiama preproinsulina e va incontro alla scissione enzimatica del peptide di segnale N-terminale, generando la proinsulina.
PROINSULINA, IN CHE COSA CONSISTE
La proinsulina consiste in una catena alfa C-terminale, una catena beta ed un peptide che le collega, il c-peptide. Questo peptide è fondamentale per la sintesi dell’insulina perché si lega alle catene alfa e beta, consentendo il ripiegamento della molecola e la formazione di legami disolfuro. La proinsulina subisce un ulteriore processo di maturazione e rilascia il c-peptide e le due catene alfa e beta, che costituiscono la molecola di insulina matura.
DOVE VENGONO IMMAGAZZINATI IL C PEPTIDE E INSULINA
Il c-peptide e l’insulina sono immagazzinati all’interno di granuli secretori e vengono rilasciati in circolo in base alle esigenze dell’organismo, ovvero in risposta all’aumento della glicemia.
MECCANISMO DI ENTRATA DEL GLUCOSIO NELLE CELLULE B
Il glucosio entra nelle cellule beta tramite un trasportatore, il GLUT2, che ha una bassa affinità per il glucosio. Di conseguenza, quando la glicemia è bassa il glucosio entra poco nelle cellule, invece se la glicemia è elevata il glucosio entra più facilmente.
TIPI DI SECREZIONE DELL’INSULINA
La secrezione dell’insulina ha due caratteristiche distinte:
- una secrezione basale, costante nell’arco della giornata,
- secrezione stimolata, conseguente al consumo di un pasto
FUNZIONI BIOLOGICHE DIFFERENTI DELLE DUE TIPOLOGIE DI SECREZIONE DELL’INSULINA
Ovviamente queste due diverse tipologie di secrezione hanno una funzione biologica ben chiara, infatti anche quando non mangiamo il nostro corpo continua a produrre glucosio tramite la gluconeogenesi epatica e, senza la secrezione basale di insulina, la glicemia aumenterebbe. L’altro fenomeno che l’organismo deve in qualche modo compensare è l’alimentazione, che determina un aumento della glicemia che la sola secrezione basale non è in grado di contenere, quindi subentra la secrezione stimolata.
come inizia azione dell’insulina
L’azione dell’insulina inizia con il legame dell’insulina ad un recettore specifico di membrana, attivando così a livello cellulare una serie di meccanismi che sono necessari per l’omeostasi.
TIPI DI EFFETTI CHE PUO’ AVERE L’INSULINA
L’insulina ha svariati effetti, che possono essere sia diretti che indiretti
effetti dell’insulina
- stimola l’uptake del glucosio, riduce la glicemia favorendo l’ingresso del glucosio nelle cellule tramite il trasportatore GLUT4, che si trova sulla membrana delle cellule muscolari e degli adipociti;
- stimola la produzione dei trigliceridi tramite l’esterificazione degli acidi grassi;
- riduce la lipolisi, ovvero la conversione dei lipidi in acidi grassi e glicerolo;
- favorisce la sintesi di glicogeno, un polimero molto ramificato di glucosio utilizzato nell’uomo come riserva energetica e depositato a livello del fegato e dei muscoli scheletrici;
- riduce la gluconeogenesi e a glicogenolisi, dei processi biochimici che determinano per quanto riguarda il primo la sintesi di glucosio a partire da precursori non glucidici, invece il secondo porta la formazione di glucosio dal glicogeno;
- riduce la proteolisi;
- favorisce l’uptake degli amminoacidi;
- riduce la chetogenesi, ovvero il processo biochimico che, in condizioni di digiuno, porta alla sintesi di corpi chetonici tramite l’ossidazione di acidi grassi e degli amminoacidi chetogenici a scopo energetico (aspetto importante per le complicanze del diabete).