CLINICA DMI E DMII Flashcards

1
Q

PRESENTAZIONE CLINICA DMI

A

Il diabete di tipo 1 si può presentare in diversi modi. L’esordio classico si caratterizza per polidipsia cronica che è secondaria alla poliuria: il pz urina tanto per effetto osmotico, il glucosio nelle urine infatti richiama acqua con conseguente poliuria e questo porta alla polidipsia. Questi sintomi non vanno confusi con quelli osservati nel diabete insipido, nel quale il pz beve per compensare la poliuria legata al deficit di ADH (vasopressina). L’altro sintomo che osserviamo nel diabete di tipo 1 è la perdita di peso, insieme a iperglicemia e chetonemia/chetonuria. La perdita di peso è dovuta ad un aumento del catabolismo, perché mancando l’insulina il muscolo non riesce ad utilizzare il glucosio come fonte energetica ed è invece costretto ad utilizzare il grasso.

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2
Q

SECONDO QUADRO CLASSICO PER LA DIAGNOSI DI DMI

A

Secondo quadro classico per la diagnosi di diabete è la chetoacidosi diabetica, una complicanza acuta del diabete di tipo 1

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3
Q

COME SI ESEGUE FREQUENTEMENTE DIAGNOSI DI DMI

A

La diagnosi del diabete di tipo 1 può essere anche casuale, in seguito ad esami eseguiti a scopo di screening in bambini che sono del tutto asintomatici

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4
Q

CLINICA E SINTOMATOLOGIA DMI

A

Al momento della diagnosi, un paziente con diabete di tipo 1 ha dei sintomi presenti importanti, come poliuria, polidipsia, calo ponderale ed eventualmente dolore addominale. Può esordire anche con una delle sue complicanze acute: la chetoacidosi diabetica. Ciò che porta alla diagnosi sono eventi chimici specifici e ben caratteristici e caratterizzati; è possibile anche una diagnosi occasionale, in cui si riscontra glicemia alta. I sintomi comunque sono importanti e suggeriscono alla famiglia o al paziente di fare accertamenti.

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5
Q

CLINICA DI ESORDIO DMII

A

Il diabete di tipo 2 invece, è spesso asintomatico. Ci sono stati dei pazienti che per anni e anni sono andati avanti con glicemie alterate e che però non hanno sintomi, perché tutto sommato l’insulina c’è e riesce in qualche modo ad evitare la presenza di sintomi che sono caratteristici delle forme di tipo 2 in qualche modo ad evitare la presenza di sintomi che sono caratteristici delle forme di tipo 2
Il tipo 2 è quindi più subdolo e molto spesso viene diagnosticato per caso. In qualche altro caso viene riconosciuto mediante screening, quindi il medico di famiglia fa fare degli esami all’assistito e per caso si trovano glicemie alterate.

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6
Q

CHETOSI, IN QUALE DIABETE SI PRESENTA

A

Un’altra caratteristica determinante è la chetosi, che abbiamo visto essere tipica del diabete di tipo 1 ed è dovuta all’assenza di insulina, perché le cellule, non essendo in grado di usare glucosio, utilizzano i corpi chetonici. Però comunque questo fenomeno non è presente nel diabete mellito di tipo 2 perché l’insulina c’è ed evita l’insorgenza di questi processi fisiopatologici.

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7
Q

PESO IN DMII

A

Il peso è stato discusso ampiamente: essere obeso o sovrappeso fa parte del quadro tipico di DMT2. Il paziente con diabete di tipo 1 spesso è normopeso o addirittura sottopeso. All’inizio soprattutto il paziente è sottopeso, perché il calo ponderale è conseguente alla malattia non trattata.

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8
Q

ETA DI ESORDIO DM

A

L’età dell’esordio è stata discussa, si è parlato della curva bimodale per il tipo 1 e oltre i 35-40 anni per il diabete di tipo 2, con eccezioni di età adolescenziale e comunque essere più frequentemente causa di diabete. Si ha un tipo particolare di diabete, detto ADA, in cui hanno per definizione età inferiore ai 35 anni ed è comunque un diabete autoimmunitario. Se sia una malattia diversa rispetto al diabete di tipo 1 o solo una manifestazione tardiva sono due ipotesi che ancora oggi non sono riusciti a chiarire la maggior parte degli studiosi.

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9
Q

COMPLICANZA CRONICHE DM

A

Per quanto riguarda le complicanze croniche, queste hanno un andamento diverso, in quanto si presentano parecchi anni dopo l’esordio del diabete nel tipo 1, mentre sono spesso presenti alla diagnosi nel caso del tipo 2. Se pensiamo bene alla fisiopatologia e alle modalità di presentazione della malattia nelle due diverse forme capiamo perché c’è questa diversità: perché per il DMT1 dal momento in cui compaiono le iperglicemie al momento in cui noi facciamo la diagnosi passa un tempo breve, in quanto i sintomi sono eclatanti. Facciamo diagnosi precoce, e la terapia si inizia subito. Riusciremo perciò a ritardare le complicanze e la comparsa di complicanze croniche. Nel DMT2 invece, i pazienti sono obesi, non si controllano, quindi ci sono anni di glicemia alta non trattata. Questo ritardo diagnostico spiega perché in gran parte dei casi sono presenti alla diagnosi le complicanze cronica. Un altro fattore importante in questa condizione è l’età anagrafica, in quando una complicanza cronica è più frequente che avvenga nel paziente anziano piuttosto che al bambino

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10
Q

TERAPIA PER LE VARIE FORME DI DM I

A

Per quanto riguarda la terapia, che affronteremo in modo più dettagliato più in là, è concettualmente diversa: nelle forme di tipo 1 il problema è la carenza di insulina e quindi mancando si deve prescrivere insulina. Nel diabete di tipo 2, invece bisogna fare una dieta, dare gli antidiabetici orali e nelle fasi avanzate l’insulina.

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11
Q

SINTOMATOLOGIA DMI

A

in forma acuta poliuria, polidipsia, dimagrimento, astenia muscolare. Segni di disidratazione e dimagrimento, possibile epatomegalia all’esordio, possibili segni flogistici cutanei ed urogenitali, compromissione del sensorio in chetoacidosa

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12
Q

SINTOMATOLOGIA DMII

A

in forma subdola o assente poliuria, polidipsia, astenia muscolare, ridotta attività sessuale, disturbi visivi, possibili sintomi ipoglicemici. Inoltre presenti segni di obesità per lo più addominale, epatomegalia, possibili segni flogistici, compromissione del sensorio, ipertensione arteriosa, segni di vasculopatia,

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13
Q
A
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