diagnosi diabete Flashcards
diagnosi diabete, su quali criteri si basa
A prescindere dalla forma di diabete, la diagnosi si esegue nello stesso modo, basandosi su quattro criteri:
* * glicemia a digiuno ≥ 126 mg/dl;
* * glicemia durante una curva da carico ≥ 200 mg/dl;
* * emoglobina glicata ≥ 6.5%;
* * glicemia random ≥ 200 mg/dl in pz con segni di iperglicemia o crisi iperglicemica.qu
quanti criteri devono essere soddisfatti per eseguire la diagnosi di diabete
Ne basta uno per fare la diagnosi.
VALIDITA’ DEI CRITERI MISURATI PER ESEGUIRE LA DIAGNOSI IN DIABETE
Per fare la diagnosi tramite misurazione della glicemia a digiuno questa deve essere rilevata in almeno due test, un singolo test infatti non è diagnostico di diabete e il valore deve essere ricontrollato e validato. Ovviamente tenete sempre in considerazione i valori rilevati, un conto è avere130, anche 140 di glicemia, un’altra cosa è trovare un valore di 500, lì è quasi sicuro che ci sia effettivamente il diabete.
alterata glicemia a digiuno, cosa si intende
Quando la glicemia è compresa tra 110-125 mg/dl si parla di alterata glicemia a digiuno, una condizione intermedia tra il diabete e la normalità (glicemia < 100 mg/dl).
come fare diagnosi di diabete quali metodiche possono essere utilizzate
Importante è anche la metodica utilizzata per fare la diagnosi di diabete. Ne esistono essenzialmente due, il classico prelievo venoso e il glucometrov
VANTAGGI E SVANTAGGI ASSOCIATI A PRELIEVO VENOSO E GLUCOMETRO PER DIAGNOSTICARE IL DIABETE
Il prelievo ha vantaggi e svantaggi, perché è il metodo più attendibile ma allo stesso tempo il campione potrebbe stazionare per lungo tempo nel laboratorio con abbassamento della glicemia. Il glucometro viene utilizzato soprattutto per il monitoraggio della glicemia.
QUALE METODO VIENE SOLITAMENTE PREFERITO PER LA DIAGNOSI DI DIABETE In
In linea generale comunque per la diagnosi si preferisce il prelievo venoso mentre per il monitoraggio l’utilizzo del glucometro, essendo questo strumento meno accurato.
ULTERIORE METODO OLTRE I DUE CLASSICI CHE PUO’ ESSERE UTILIZZATO PER FARE DIAGNOSI DI DIABETE
Per la diagnosi si può ricorrere anche alla curva da carico, un test in cui al pz a digiuno da almeno otto ore vengono somministrati 75 gr di glucosio per os, misurando la glicemia nel momento 0, dopo un’ora e dopo due ore. Si utilizzano in genere delle soluzioni diluite di glucosio (che sarà presente in quantità certa e definita) che hanno un sapore poco piacevole. Dopo due ore se la glicemia è inferiore a 140 mg/dl il pz è sano, per una glicemia superiore ai 200 mg/dl abbiamo diagnosi di diabete, mentre per valori compresi tra 140 e 199 abbiamo una ridotta tolleranza al glucosio.
COSA AVVIENE NEL TEMPO PER IL PERDURARE DI CONDIZIONI DI IPERGLICEMIA
In condizioni di iperglicemia prolungata le proteine circolanti tendono a glicarsi, ovvero si legano in maniera relativamente stabile al glucosio. L’emoglobina è particolarmente abbondante nell’organismo e quando il glucosio si lega all’emoglobina A questo legame persiste fino alla morte del globulo rosso, che ha una vita media di 120 giorni. Maggiore è la glicemia, maggiore sarà la quantità di glucosio legata all’emoglobina, quindi noi andiamo a misurare la percentuale di emoglobina glicata in rapporto all’emoglobina totale.co
cosa consente di monoitorare emoglobina glicata
Tramite questo metodo possiamo avere gli specchi glicemici del pz per i 90 giorni precedenti circa
VALORI DI EMOGLOBINA GLICATA E RISULTATI
Per un valore inferiore al 5.7% si è nella normalità, tra il 5.7 e il 6.4 abbiamo una ridotta tolleranza ai carboidrati, dal 6.5% abbiamo diagnosi di diabete.
PRO E CONTRO DELL’EMOGLOBINA GLICATA
Anche per questa procedura ci sono dei pro e dei contro: tra i pro ricordiamo che non è necessario il digiuno, è una misurazione che ha una stabilità analitica, le variazioni giornaliere sono minime anche in condizioni di malattia e da un’idea della glicemia dei tre mesi precedenti. Tra i contro invece vi è un’interpretazione problematica in caso di anemia o alterato turnover dei globuli rossi, ad esempio nei pz dializzati, trasfusi o nelle donne in gravidanza.
N QUALI PZ E’ INDICATO LO SCREENING PER IL DIABETE
Lo screening, riferito soprattutto al diabete di tipo 2, è indicato nei soggetti sovrappeso e nei soggetti con 45 o più anni. Inoltre l’alterata glicemia a digiuno e la ridotta tolleranza ai carboidrati sono fattori di rischio sia per il diabete che per le vasculopatie.