dm1 Flashcards

1
Q

eziologia dm di tipo 1

A

Il diabete mellito di tipo 1 è una patologia multifattoriale e immunomediata, dovuta all’interazione tra fattori genetici e ambientali. È una malattia autoimmune in cui degli anticorpi aggrediscono le cellule beta del pancreas.

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2
Q

EPIDEMIOLOGIA DM I

A

Ha una diversa incidenza nei continenti e anche nell’ambito dello stesso continente troviamo una diversa diffusione tra stati. La più alta incidenza al mondo si riscontra in Finlandia e in Sardegna, dove si osservano anche 50 casi ogni 100000 abitanti. Le frequenze in Finlandia e Sardegna sono anche 20 volte superiori rispetto a paesi come Venezuela e Cina che hanno una bassissima incidenza. In Europa e in Cina inoltre il rischio aumenta seguendo la latitudine, per cui maggiore è la distanza dall’equatore, maggiore è l’incidenza del diabete. Negli Stati Uniti invece questo gradiente non è presente. Il dato epidemiologico interessante è che nelle persone che migrano da una regione a bassa frequenza ad una con alta frequenza di diabete di tipo 1 il rischio di sviluppare la malattia aumenta, questo suggerisce la presenza di uno o più fattori ambientali nell’eziopatogenesi della malattia. Del resto però, la grande differenza di incidenza del diabete di tipo 1 nelle stesse regioni, suggerisce la presenza di fattori genetici. In Italia ad esempio l’incidenza è bassa, circa 8 casi ogni 100000 abitanti, mentre in Sardegna osserviamo un’incidenza molto maggiore, paragonabile a quella del nord Europa

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3
Q

cause aumento incidenza attuale di dmi

A

Un altro dato interessante proviene dal registro di leva (ormai non si fa più) che mostra che l’incidenza del diabete di tipo 1 è aumentata di 5 volte dal 1936 al 1978. Questo aumento vertiginoso può avere diverse chiavi di lettura: probabilmente è davvero aumentata la frequenza del diabete, ma sono anche cambiate la diagnostica della malattia e la possibilità di fare diagnosi precoce.

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4
Q

ANDAMENTO ETA’ DI PRESENTAZIONE DEL DIABETE mi

A

L’età di presentazione ha un andamento bimodale:
* * 4-6 anni (età infantile)
* * 10-14 anni (età puberale).

Circa il 45% dei bambini affetti sviluppa la malattia prima dei 10 anni. Sono stati anche descritti dei casi, definiti late onset, con sviluppo più tardivo. Il diabete latente autoimmune dell’adulto per definizione viene diagnosticato in soggetti con età pari o superiore ai 35 anni.
Normalmente le malattie autoimmuni sono più frequenti nel sesso femminile, questo non vale invece per il diabete, che mostra un’uguale prevalenza nei due sessi e anzi in Europa sembra esserci una predominanza maschile con rapporto di 3:2 rispetto al sesso femminile.
Il trend secolare visto prima tramite i registri di leva sembra essere applicabile a tutto il mondo, con aumento del 2-5% negli ultimi vent’anni. Il motivo di questo aumento rimane però sconosciuto.

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5
Q

incidenza dianete m i rispetto alle altre forme di diabete

A

diabete di tipo 1 rappresenta il 10% di tutte le forme di diabete

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6
Q

a che cosa si associa frequentemente dmi

A

Si associa spesso ad altre malattie autoimmuni, e questa in realtà è una caratteristica tipica dei pz affetti da malattia autoimmune, che tendono a svilupparne anche altre. Ad esempio i pz con diabete hanno un aumentato rischio di sviluppare la tiroidite di Hashimoto, la gastrite atrofica, Addison, ecc.

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7
Q

cause genetiche dmi

A

Nei gemelli omozigoti osserviamo una concordanza del 30% entro dieci anni dalla prima diagnosi e del 65% entro 65 anni. Nei gemelli eterozigoti invece la prevalenza è più bassa, raggiungendo il 5-10%, e questo testimonia l’importanza dei fattori genetici nell’eziopatogenesi del diabete. Ancora però diversi fattori eziopatogenetici rimangono sconosciuti.
Viceversa, chi non ha storia familiare di diabete di tipo 1 ha un rischio dello 0.4% di sviluppare la malattia. Il bambino ha un rischio diverso di sviluppare il diabete di tipo 1 a seconda di quale genitore è malato: se è malata la madre il rischio è dell’1-4%, se è malato il padre il rischio è del 3-8%, se sono affetti entrambi il rischio arriva fino al 30%. Se sono affetti un fratello o una sorella il rischio è del 3-6% a vent’anni e sale fino al 10% a 60 anni.
La concordanza osservata tra i gemelli omozigoti e il notevole aumento dell’incidenza della malattia negli ultimi 25 anni, arco di tempo troppo breve per correlarlo a modificazioni genetiche, depongono per il coinvolgimento di fattori ambientali.s

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8
Q

sommario eziopatogenesi dmi e tempo necessario per svilupparsi

A

L’eziopatogenesi rimane dunque non completamente certa, sicuramente però abbiamo una distruzione autoimmunitaria delle cellule beta delle isole di Langerhans. Questo processo avviene in soggetti geneticamente predisposti ed è probabilmente scatenato da fattori ambientali e impiega mesi o anni. All’inizio, prima che la malattia si manifesti clinicamente, il pz sta bene, è asintomatico e non presenta valori della glicemia alterati.

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9
Q

FASI DI SVILUPPO DELLA MALATTIA

A

Osserviamo dunque tre fasi nello sviluppo della malattia:

  • prima fase trigger, che scatena l’inizio della risposta autoimmune, con pz asintomatico;
  • seconda fase, persiste la risposta autoimmune con distruzione di un numero sempre maggiore di cellule beta e alterazione dei valori glicemici, fase in genere paucisintomatica;
  • terza fase, diabete conclamato accompagnato da sintomi e glicemia persistentemente elevata
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10
Q

geni coinvolti in sviluppo diabete

A

Sono stati identificati tantissimi geni coinvolti nello sviluppo del diabete, e in realtà oltre ad alleli che aumentano il rischio di sviluppare il diabete ne sono stati individuati alcuni che hanno un ruolo protettivo e riducono il rischio di sviluppare la malattia.

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11
Q

caratteristiche principali del dmi

A

La caratteristica principale del diabete di tipo 1 è dunque la presenza di autoanticorpi circolanti che distruggono le cellule beta.

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12
Q

principali autoanticorpi presenti in dmi

A

Ica, anti insulina, anti GAD, anti IA2, anti ZnT8

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13
Q

ica, significato

A

anticorpi anti-insula pancreatica, presenti nel 90% dei pz alla diagnosi e si trovano anche prima dell’esordio della malattia

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14
Q

anticorpi anti-insulina,SIGNIFICATO

A

sono spesso i primi a comparire, non sono presenti in tutti pz e spesso quando i pz iniziano a far uso di insulina si positivizzano questi anticorpi;

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15
Q

anticorpi anti gad, significato

A

il GAD è un enzima presente nelle cellule beta ma anche nelle cellule del SNC, questi anticorpi si riscontrano nel 70% dei pz alla diagnosi;

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16
Q

anticorpi anti ia2, significato

A

è una proteina neuroendocrina che si trova all’interno dei granuli secretori dell’insulina e che favorisce l’esocitosi dell’insulina, sono anticorpi che compaiono tardivamente, si trovano nel 58% dei pz e sono associati ad una progressione più rapida della malattia. Tramite degli studi eseguiti su un campione di bambini nati da madri diabetiche è stato visto che alcuni anticorpi precedono la comparsa della malattia, e tra questi ci sono gli IA2;

17
Q
    • anticorpi anti ZnT8, SIGNIFICATO
A

si trovano in circa l’80% dei pz al momento della diagnosi e appaiono più tardivamente degli anticorpi anti-insulina.

18
Q

fattore scatenante la risposta autoimmune dmi

A

Non è ancora stato identificato il fattore scatenante la risposta autoimmune. Una delle ipotesi è quella del mimetismo molecolare. Voi immaginate un antigene esogeno, ad esempio un virus, gli anticorpi lo aggrediscono e riconoscono soltanto una parte del virus. In certi casi la porzione virale riconosciuta è simile ad una componente dell’organismo, come un frammento di una proteina della beta cellula. L’anticorpo non sa fare una distinzione tra il virus e la cellula e dunque attacca entrambi.

19
Q

VIRUS CHE SI PENSA POSSANO ESSERE COINVOLTI IN PATOGENESI DEL DMI

A

Non si sa però quale sia questo antigene, si è ipotizzato che si possa trattare di virus (enterovirus, herpesvirus, rubivirus, retrovirus e forse anche Sars-CoV), batteri come i micobatteri, fattori tossici, fattori alimentari (latte vaccino, sostanze diabetogene come soia e frumento). Riguardo al latte vaccino intorno agli anni Novanta degli studi hanno evidenziato che in Sardegna l’incidenza del diabete di tipo 1 è maggiore nella zona di Oristano, dove è presente l’Arborea, azienda produttrice di latte e latticini. Successivamente però i risultati di questi studi non sono stati confermati.a

20
Q

ALTERAZIONI AP NEL DMI NEL PANCREAS

A

A livello del pancreas si osserva insulite, con infiammazione delle cellule beta e attacco da parte dei linfociti che tenderanno poi a distruggere progressivamente le cellule beta.

21
Q
A