Montale Flashcards
Vita?
- Eugenio Montale nasce nel 1896 a Genova, dove trascorre la giovinezza e il paesaggio delle cinque terre rimarrà fondamentale per la sua poetica
- Si arruola durante la prima guerra mondiale e inizia a comporre poesie
- Nel 1927 si trasferisce a Firenze dove gli viene affidata la direzione del Gabinetto Vieusseux, dove conosce Drusilla Tanzi che diventerà sua compagna e moglie
- Nel 1938 è licenziato in quanto rifiuta di unirsi al partito fascista
- Nel 1948 lavora per il Corriere della sera, si trasferisce a Milano, dove inizia un’intensissima attività giornalistica
- Negli anni 60 vince il Nobel per la letteratura e la morte della moglie ‘‘mosca’’ lo riporta a comporre poesie
- Muore a Milano nel 1961
Modelli di Montale?
Montale studia da autodidatta, legge avidamente Dante, Leopardi ma anche d’Annunzio e Gozzano.
Poetica di Montale?
Montale rifiuta gli eccessi dei futuristi e i ripiegamenti malinconici dei crepuscolari. Egli considera se stesso come un inetto sveviano, inadatto alla vita pratica e frustato. è vicino tuttavia ai simbolisti francesi e ai modernisti anglosassoni.
Ruolo del poeta?
Montale rifiuta il ruolo del poeta-vate e le pretese di eccezionalità della poesia dannunziana
Influenza Dante-Leopadi su Montale?
L’influenza di dante è visibile sul piano tematico, con la presenza di figure femminili sul modello di Beatrice, una figura benefica e simbolo di salvezza. Con Leopardi Montale ha l’atteggiamento disilluso nei confronti della vita, la resistenza stoica e dignitosa dell’uomo di fronte ai mali della vita.
Ruolo della letteratura per Montale?
La letteratura serve a Montale per indagare le forme universali della condizione umana. Il letterato è diffidente e appartato, osserva la società dall’esterno. Avverte dolorosamente il male di vivere, la sofferenza universale che riguarda tutti. Il dolore incatena tutti gli esseri viventi e non viene combattuto con il superomismo dannunziano ma con uno sguardo consapevole e dignitoso.
Stile montale?
Montale applica un tono sobrio e antieloquente, con una forte tendenza all’esattezza terminologica. Troviamo parole che designano oggetti quotidiani o che appartengono ai linguaggi tecnici e settoriali.
Cos’è Ossi di seppia?
Ossi di seppia è la prima raccolta di poesie di Montale, il titolo allude al paesaggio marino, ma è anche metafora di una condizione esistenziale, gli scheletri di seppia che si ritrovano sulla riva del mare sono da un lato l’emblema del desiderio da parte del poeta di dimenticare la condizione umana e di congiungersi con la natura, ma anche una metafora per la degradazione dell’io, che si sente uno scarto.
Dove sono ambientate le poesie?
Tutte le situazioni sono rappresentate attraverso oggetti e situazioni concrete, sullo sfondo domina spesso il mare, nei confronti del quale Montale ha un sentimento ambivalente: da una parte rappresenta la vitalità a cui egli auspica, dall’altra una forte dirompente ed esplosiva
I limoni?
Il poeta dichiara di non sentirsi parte della schiera dei letterati che introducono nella propria poesia piante dai nomi ricercati e preziosi, egli predilige paesaggi aspri ed essenziali. Il momento migliore della giornata è l’ora quieta dei giorni festivi in cui tutto tace e l’odore dei limoni si diffonde nell’aria. In quel momento egli si sente in pace ed in contatto con la natura, il pensiero si spinge oltre i limiti di ciò che è noto. Poi ci si ritrova in un freddo paesaggio invernale e il poeta scorge oltre un portone socchiuso il colore dei limoni e all’improvviso sente speranza.
Non chiederci la parola che squadri da ogni lato?
Il poeta si rivolge ad un interlocutore imprecisato, con parole che sappiano essere luminose e nette come un fiore giallo in un prato polveroso. Egli non è come gli uomini che procedono sicuri di sè, noncuranti della parte del proprio animo che resta in ombra. Egli non ha certezze assolute.
Si tratta di una metapoesia, un testo che propone una riflessione sul significato e sulla forma della poesia, ne emerge che la poesia non ha una virtù conoscitiva assoluta, il poeta non è un poeta ‘‘vate’’ come D’annunzio
Meriggiare pallido e assorto?
Il poeta si trova, nelle ore calde intorno al mezzogiorno, presso il muro di un orto, arroventato dai raggi del sole, ed ascolta i rumori della natura: tra rovi e arbusti i merli emanano i loro versi secchi e i serpenti si muovono con un fruscio a mala pena percettibile. Nelle crepe del suolo riarso e lungo gli steli delle piante rampicanti selvatiche si vedono file di formiche rosse che poi s`intrecciano sulla sommità di piccoli formicai. Tra le fronde, si scorge lontano il mare dalla superficie tremolante, mentre, dalla sommita di rocce spoglie, si leva il tremolante finire delle cicale.
Spesso il male di vivere ho incontrato?
Il poeta spesso riconosce intorno a sè segni della sofferenza universale: un ruscello che non riesce a defluire poichè strozzato da un impedimento, un cavallo sfruttato fino alla morte.
Il male di vivere, ossia la sofferenza esistenziale, non è caratteristico solo all’uomo ma ad ogni aspetto della natura, anche quelli non animati. Il male ci accerchia, è visibile ovunque, il bene non si configura con il piacere, ma è semplicemente una temporanea assenza del male
Forse un mattino andando in un’aria di vetro?
Il poeta cammina in una mattina trasparente e nitida, come sono quelle inaridite dal caldo o dal vento, all’improvviso si volta indietro ed è come se fosse inghiottito da un abisso. è solo un attimo, raggiunta improvvisamente la realtà egli sa di non poterla condividere con gli altri uomini, i quali non mettono in dubbio la consistenza della realtà.
Ho sceso, dandoti il braccio, almeno un milione di scale?
Questa poesia è dedicata alla moglie venuta a mancare, Montale ricorda il lungo tempo trascorso insieme. Dichiara di sentire la sua mancanza e che ella tra i due rappresentasse una guida, nonostante i gravi deficit visivi.
Gli occhi a cui si riferisce il poeta hanno un duplice significato, reale e metaforico: rappresentano l’organo della vista ma anche la capacità di orientamento tra gli ostacoli della vita, rappresentano l’acutezza di giudizio e il senso pratico di chi sa affrontare la vita risolutamente
