La cognizione sociale nello sviluppo atipico Flashcards

1
Q

Di cosa si occupa lo studio della cognizione sociale?

A

La cognizione sociale si occupa dello studio scientifico dei processi attraverso cui le persone acquisiscono informazioni dall’ambiente, le interpretano, le immagazzinano in memoria e le recuperano da essa, al fine di comprendere il proprio mondo sociale, e organizzare di conseguenza i propri comportamenti diretti ad uno scopo.
L’insieme delle delle abilità di tipo sociale, emotivo, cognitivo e comportamentale che consentono ad un individuo di adattarsi alle richieste ambientali in maniera socialmente adattiva

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2
Q

Cosa sono le competenze sociali?

A

Le competenze sociali sono cruciali per creare e mantenere relazioni, comunicare con gli altri, partecipare alle interazioni sociali e adattarsi alla vita in società

Un buon funzionamento sociale è di vitale importanza per il successo accademico, il benessere individuale, la qualità della vita, e la salute

Sono comportamenti appresi orientati verso un obiettivo e governati da regole che variano in funzione al contesto

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3
Q

Da cosa parte lo sviluppo delle abilità sociali?

A
  • Il bambino utilizza gli schemi di conoscenza relativi al sè per comprendere gli altri
  • Scambio tra individualità percepite come separate e distinte l’una dall’altra = presuppone AUTORICONOSCIMENTO (Test dello Specchio)
  • Occorre avere una rappresentazione mentale dell’altro
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4
Q

Da quale elementi è composta la rappresentazione mentale dell’altro?

A

La stabilità degli oggetti e delle persone nello spazio e nel tempo;
La capacità di riconoscere le emozioni e di comprenderne il significato. Tra le 5 e le 8 settimane di vita compare il sorriso sociale non selettivo (alla voce umana) e successivamente quello selettivo (solitamente caregiver). Intorno agli 8-9 mesi emerge la paura dell’estraneo, che indica un legame affettivo con le persone conosciute. Successivamente compaiono le emozioni complesse, dette sociali (timidezza, colpa, vergogna, orgoglio), frutto di autoconsapevolezza delle norme sociali e degli standard condivisi dalla cultura di appartenenza;
Lo sviluppo del linguaggio;
La consapevolezza del punto di vista degli altri: comprensione dell’intenzionalità altrui. Critiche alla teoria piagetiana = formazione delle rappresentazioni, pensiero egocentrico fino ai 5- 6 anni.

social refering = capacità di avvalersi delle emozioni altrui per guidare il proprio comportamento

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5
Q

Da quali passaggi è composta l’acquisizione della teoria della mente e quali sono i suoi precursori?

A
  • Psicologia del desiderio: “Lui vuole una mela”
  • Psicologia della credenza-desiderio: “Lui pensa che quella sia una mela”(metarappresentazione)
  • Comprensione della “falsa credenza”(Sally e Anne)
  • Comprensione della “falsa credenza” di secondo ordine: “Marco crede che Luca crede che…”

PRECURSORI

  • Gioco simbolico
  • Intenzione dichiarativa
  • comunicativa
  • Imitazione

Baron-Cohen (1995): La Teoria della Mente è modulare, si sviluppa in concomitanza con la maturazione del SN.

  1. Eye-Direction Detector (elaborazione della direzione dello sguardo)
  2. Intentionality Detector (stati volitivi dell’altro)
  3. Shared Attention Detector (rapporto triadico)
  4. Theory of Mind Mechanism (metarappresentazione di 2° livello)
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6
Q

Cosa sono le relazioni orizzontali e cosa hanno a che fare con la TOM?

A

Le relazioni orizzontali sono rapporti con persone dello stesso livello di conoscenze e potere (es: coetanei).
La loro funzione è quella di permettere l’acquisizione di quelle abilità che possono essere acquisite solo mediante l’interazione con i pari, ad esempio le relazioni di cooperazione-competizione.

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7
Q

Esponi il model information processing (uno dei modelli di riferimento delle abilità sociali)

A

Abilità sociali date da step circolari:
-Fase di codifica dei segnali sociali
-Fase di interpretazione dei segnali sociali
-Fase di classificazione degli scopi
-Fase di esame delle possibili risposte da dare
-Fase di decisione della risposta da dare
-Fase di messa in atto della risposta da dare
(da capo)

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8
Q

Esponi la teoria polivagale (uno dei modelli psicofisiologici di riferimento delle abilità sociali)

A

Sistema nervoso sociale: differenze individuali nel tono vagale (ha a che fare con il battito cardiaco)
mediano la regolazione emotiva nei contesti sociali.
Le persone con un tono vagale più alto regolano, comprendono ed esprimono le emozioni e i segnali sociali in maniera maggiormente adattiva.

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9
Q

Esponi il modello neuroviscerale (uno dei modelli psicofisiologici di riferimento delle abilità sociali)

A

Il tono vagale può fornire info sull’integrità funzionale della rete neurale implicata nelle interazioni emotivo-cognitive, e nell’integrazione tra segnali interni ed esterni dal corpo = capacità di adattamento

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10
Q

Come possono essere misurate le abilità sociali?

A

1) Misure self report / report di caregivers e insegnanti Social Skills Improvement System (SSIS)
2) Osservazione della prestazione oggettiva tramite prove sperimentali (meglio se ecologiche) ToM (quello delle immagini brutte), Riconoscimento di Emozioni, CASP*, Trier Social Stress Task
3) Rilevazione di misure psicofisiologiche durante prove stressanti (speech + matematica) rilevazione attraverso: EEG, ECG (HRV, RSA), EDA
4) Rilevazione della posizione e del movimento degli occhi Eye-tracking (Aumento dell’attenzione
visiva rivolta al viso e riduzione delle risorse attentive rivolte alle mani = potenziamento abilità sociali)

*CASP= 10 video con situazioni sociali tra due o più bambini, oppure tra un bambino e un adulto (durata: 1 minuto circa l’uno)
Il contenuto lessicale dei discorsi viene distorto, ma la prosodia vocale rimane inalterata
CASPem score = comprensione delle emozioni dei personaggi
CASPnv score = individuazione dei segnali emotivi non verbali

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11
Q

Parla del deficit di riconoscimento delle emozioni nell’autismo

A

Nel gruppo ASD, i bambini con un maggior tono vagale riconoscono le emozioni più velocemente

  • Tempi di risposta sono più lunghi e ci sono più errori nel riconoscimento delle emozioni.
  • La rabbia è l’emozione che viene più difficilmente riconosciuta
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