Attenzione Flashcards

1
Q

Che cos’è l’attenzione?

A

L’attenzione è una funzione cognitiva complessa multi-componenziale che permette di dare priorità ad alcuni stimoli rilevanti per non essere sopraffatti dalle infinite stimolazioni proveniente dall’ambiente esterno
E’ noto infatti che il sistema cognitivo è a capacità limitata, non può selezionare ed elaborare tutta l’informazione presente nell’ambiente. Pertanto DEVE SCEGLIERE su quali aspetti dell’ambiente è opportuno dirigere l’attenzione e quali è opportuno ignorare.

  • Questo processo di filtraggio, selezione ed elaborazione dell’informazione, condiziona il modo in cui esperiamo e percepiamo l’ambiente circostante, processo che a sua volta, influenza lo sviluppo cerebrale e comportamentale del soggetto (Keehn et al., 2013).
  • Appare quindi evidente il ruolo centrale che l’attenzione riveste nel modulare le nostre esperienze, con le relative ripercussioni sullo sviluppo cognitivo e comportamentale.
  • È altresì appropriato domandarsi se pattern attentivi atipici possano essere determinanti nel concorrere ad un esito fenotipico atipico.
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2
Q

Quali sono i tre principali sistemi attentivi?

A
  • Allerta
  • Orientamento
  • Esecutiva
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3
Q

3 buoni motivi per studiare l’attenzione

A
  1. L’ attenzione visiva è uno dei primi strumenti cognitivi che consente al bambino di raccogliere le informazioni salienti presenti nell’ambiente, favorendo così l’apprendimento.
  2. Disponiamo di strumenti e tecniche metodologiche in grado di misurare le prestazioni attentive di bambini di pochi mesi di vita
  3. molti disturbi del neurosviluppo, manifestano PRECOCI deficit di natura attentiva in bambini ad alto rischio di sviluppo atipici (i.e. ASD)
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4
Q

Cos’è ,l’orientamento visivo e con quali compiti si indaga?

A

The transition from relatively inflexible and sluggish attention to a system that is fully responsive to new stimuli entering the visual field is a key development in early visual attention.
§ GAP/OVERLAP TASK (Hood & Atkinson, 1993): studia l’ancoraggio e il disancoraggio attentivo di tipo OVERT
§ SPATIAL CUEING TASK (Richards, 2000): studia l’ancoraggio e il disancoraggio attentivo OVERT E COVERT.

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5
Q

Spiega il gap/overlap task

A
Gap = condizione in cui uno stimolo appare, scompare, poi un nuovo stimolo diverso appare in un punto diverso (shifting + ancoraggio attentivo)
Overlap = condizione in cui lo stimolo 1 non scompare mai, e lo stimolo 2 appare dopo un po' in un punto diverso (disancoraggio attentivo)

Ci si aspetta latenze saccadiche più veloci nella condizione di gap vs. overlap

  • Buona performance in condizione gap dalla nascita
  • Difficoltà nella condizione overlap fino a circa 2 mesi «Sticky fixation o attenzione obbligata»
  • Buona performance in condizione overlap a partire dai 3-4 mesi

Differenze individuali nelle latenze saccadiche durante l’infanzia sembrano associate con l’abilità di regolare le emozioni (temperamento).
Lunghe latenze in overlap a 6 mesi –> report genitoriali che indicano maggiore distress e meno sorriso sociale nei figli (capacità di autoregolazione)
Lunghe latenze in overlap a 12 mesi –> Minori abilità di autoregolazione

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6
Q

Applicazione del compito gap/overlap nell’autismo

A
  • A 6 mesi no differenze statisticamente significativi tra i due gruppi, ma esse emergono tra i 6 e 12 mesi
  • Tutti i bambini che a 12 mesi hanno mostrato difficoltà di disancoraggio attentivo hanno ricevuto diagnosi di ASD
  • Difficoltà di disancoraggio attentivo a 12 mesi sono predittive dei punteggi ADOS (test di screening per autismo) a 24 mesi.

Bambini a basso rischio autismo sono più lenti (volto cattura attenzione) nel disancoraggio nella condizione sociale rispetto ai bambini HR-ASD
• No differenze nelle latenze saccadiche tra condizioni sociale e non-sociali in bambni HR-ASD.

ASD comporta difficoltà attentive precoci che hanno un effetto a cascata su abilità sociali che emergono più tardi durante lo sviluppo

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7
Q

Spiega il visual spatial cueing task

A

COMPLETARE

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8
Q

Applicazione del compito visual spatial cueing nell’autismo

A

Compito in cui un viso al centro guarda a destra o a sinistra (stimolo sociale) oppure una freccia indica a destra o a sinistra (stimolo non sociale), poi uno stimolo apparirà in modo congruente o non congruente.
Vengono misurati i tempi di spostamento dello sguardo sul secondo cue, e la differenza che c’è tra il congruente e il non congruente.

Al livello comportamentale, bambini con ASD e bambini senza comportano allo stesso modo, ma al livello neurale nei b tipici c’è attivazione di diverse aree cerebrali per orientamento + STS (solco temporale superiore) solo per il gaze.
Il cervello in ASD non fa distinzione tra sociale e non sociale, li tratta allo stesso modo. In ASD no attivazione
STS per il gaze.

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9
Q

Esponi la velocità di elaborazione degli input visivi

A
  • Durata e pattern delle fissazioni su uno stimolo influenzano le informazioni che ricaviamo da esso.
  • Utilizzo dei tempi di fissazione come marker per lo studio dell’EFFICIENZA DI ELABORAZIONE DELLO STIMOLO.
  • ABITUAZIONE VISIVA: bambini che necessitano di meno tempo per raggiungere il criterio di abituazione = bambini più efficienti nella velocità di elaborazione dell’informazione.

Bimbi fin dalla nascita possono essere «classificati» in:
SHORT LOOKERS Più efficienti nell’elaborazione degli input. Necessitano di meno tempo per codificare ed elaborare l’informazione visiva. Tendenza ad un’elaborazione di tipo globale dello stimolo
LONG LOOKERS Meno efficienti nell’elaborazione degli input. Necessitano di più tempo per codificare ed elaborare l’informazione visiva. Tendenza ad un’elaborazione di tipo locale dello stimolo

VELOCITA’ DI ELABORAZIONE DELLE INFORMAZIONI ha RICADUTE DIRETTE SULLE CAPACITÀ MNEMONICHE, che ha loro volta hanno un impatto su MEMORIA A BREVE TERMINE e MEMORIA DI LAVORO

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10
Q

Applicazione dell’abituazione nello studio dei bambini pretermine

A

-FT(full term) 6 mesi vs. PT (pre term):
6 mesi I PT hanno bisogno del tempo massimo (30 s) per mostrate una preferenza per lo stimolo nuovo, mentre i FT la mostrano anche con tempi inferiori (15, 20 e 30 s)

-FT 12 mesi vs. PT 12 mesi
I FT mostrano una preferenza per lo stimolo nuovo con tutti i tempi di fam. (10, 15, 20 e 30 s), mentre i PT hanno bisogno di tempi più lunghi per codificare lo stimolo familiare.

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11
Q

Correlazione tra sviluppo attentivo e funzioni esecutive nella prima infanzia

A

La velocità di elaborazione delle informazioni visive è correlata con il QI e le funzioni esecutive.

  • Executive functions (EFs) are a set of psychological abilities that allow us to guide our behavior and make adaptive decisions in everyday life.
  • There are many diverse definitions of EFs, but prominent in most accounts is some form of control over attention, thought or action.
  • EFs can be thought of as a set of abilities that free us from being entirely controlled by our immediate circumstances and automatic response tendencies, and therefore a key requirement for adaptive, flexible and creative behavior.
  • One prominent conceptualization that has gained empirical support focuses on three core EFs: WORKING MEMORY (WM), INHIBITORY CONTROL (IC), AND SHIFTING/COGNITIVE FLEXIBILITY (CF)

Poiché legate AL FUNZIONAMENTO DELLA CORTECCIA FRONTALE E PREFRONTALE, che si sviluppano tardi, le FE sono da sempre poco studiate nella prima infanzia.
Oggi invece sappiamo che tali aree cerebrali, sebbene non completamente mature, sono funzionanti e quindi possiamo studiare I PRECURSORI DELLE FE IN BAMBINI DI POCHI MESI DI VITA (CONTROLLO ATTENTIVO).

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12
Q

Si può allenare l’attenzione anche nella prima infanzia?

A

training composto da GAZE-CONTINGENT TASKS: Il bambino gestisce con il suo comportamento visivo la comparsa degli stimoli

Bambini di 12 mesi, visita dopo visita, diventano sempre più abili nel superare i vari livelli dei gaze contingent tasks di training.

Osservati miglioramenti in tutti i task post-training, eccetto per il COGNITIVE FLEXIBILITY TASK (staccarsi dalla regola imparata, reward è sempre stato a destra, ora è a sinistra), probabilmente perché quell’abilità è data da altre abilità più complesse che arriveranno dopo

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13
Q

Correlazione tra capacità visuospaziali e dislessia

A

§ B/i che rientrano nei poor readers a T2 (seconda misurazione), mostravano già in T1 deficit nei compiti visuo- spaziali, prima ancora di iniziare l’apprendimento della letto-scrittura.
§ Differenze individuali pre-reading attentive sono in grado di predire anche le performance di lettura (consolidamento) a T3 (in seconda elementare), quindi sono una misura stabile.
NECESSARIO IDENTIFICARE BAMBINI A RISCHIO E IMPLEMENTARE PROGRAMMI DI PREVENZIONE PER MIGLIORARE ATTENZIONE

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