CRISI DI IMPRESA Flashcards

1
Q

Che cosa si intende per stato di insolvenza di un imprenditore commerciale?

A

Lo stato di insolvenza si verifica quando un imprenditore è incapace di far fronte regolarmente ai propri debiti, manifestandosi tramite inadempimenti o altri fatti esteriori.

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2
Q

Qual è l’obiettivo del nuovo codice della crisi di impresa e dell’insolvenza?

A

L’obiettivo principale è il recupero dell’impresa nel tessuto economico attivo della società, piuttosto che la distribuzione del danno tra i creditori, come avveniva precedentemente.

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3
Q

Cosa ha sostituito il decreto legislativo 14 del 2019?

A

Il codice della crisi di impresa e dell’insolvenza ha sostituito integralmente le attuali procedure concorsuali previste dalla legge fallimentare del 1942.

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4
Q

Che cosa sono le procedure di allerta e di composizione assistita della crisi?

A

Sono procedure ad iniziativa del debitore, non giudiziali e confidenziali, che mirano a rilevare preventivamente la crisi d’impresa, agevolando il risanamento o, se necessario, il miglior soddisfacimento dei creditori.

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5
Q

Chi può accedere alla procedura di composizione assistita della crisi?

A

La procedura è destinata a imprenditori in crisi, ma non si applica alle grandi imprese, gruppi di imprese rilevanti, banche e soggetti simili.

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6
Q

Qual è il ruolo di LOCRI nelle procedure di crisi?

A

LOCRI, l’Organismo di Composizione della Crisi, riceve segnalazioni e istanze, gestisce il procedimento di allerta e assiste l’imprenditore nella composizione assistita della crisi.

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7
Q

Quando si attiva la procedura di allerta?

A

La procedura può essere attivata quando ci sono indicatori di crisi, su segnalazione del debitore, degli organi di controllo societari, o di creditori pubblici qualificati come l’Agenzia delle Entrate.

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8
Q

Cosa accade se il collegio di LOCRI non ritiene fondati gli indizi di crisi?

A

Se il collegio non ritiene fondati gli indizi di crisi, la segnalazione viene archiviata, e l’impresa può continuare senza ulteriori misure.

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9
Q

Quali sono le misure protettive che un imprenditore può chiedere?

A

Un imprenditore può richiedere la sospensione dell’obbligo di ridurre il capitale per perdite e la sospensione delle azioni esecutive e cautelari per facilitare le trattative con i creditori.

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10
Q

Qual è la differenza tra la procedura di allerta e quella di composizione assistita della crisi?

A

La procedura di allerta serve a rilevare tempestivamente la crisi e a risolverla senza coinvolgere i creditori, mentre la composizione assistita della crisi è finalizzata alla ristrutturazione del debito tramite trattative con i creditori, con il supporto di LOCRI.

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11
Q

Cosa succede se non viene trovato un accordo tra l’imprenditore e i creditori?

A

Se non si trova un accordo, la procedura di composizione assistita può sfociare in una procedura di liquidazione giudiziale, avviata dal pubblico ministero.

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12
Q

Qual è la procedura che ha sostituito il fallimento?

A

La liquidazione giudiziale ha sostituito la vecchia procedura di fallimento dal mese di agosto 2020.

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13
Q

La legge fallimentare è stata completamente abrogata?

A

No, la legge fallimentare non è stata abrogata ma sostituita dal nuovo codice della crisi. Tuttavia, le procedure pendenti alla data di entrata in vigore del decreto legislativo 14/2019 continuano a seguire la vecchia normativa.

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14
Q

Qual è la finalità della liquidazione giudiziale?

A

Liquidare il patrimonio dell’imprenditore insolvente e ripartire il ricavato tra i creditori sulla base della graduazione dei loro crediti.

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15
Q

A quali imprenditori si applica la liquidazione giudiziale?

A

Si applica agli imprenditori commerciali, con esclusione dello Stato, degli enti pubblici e delle imprese minori e agricole, che seguono invece la procedura di liquidazione controllata.

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16
Q

Quali sono gli organi della liquidazione giudiziale?

A

Gli organi sono: il tribunale concorsuale, il giudice delegato, il curatore e il comitato dei creditori.

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17
Q

Qual è il ruolo del tribunale concorsuale?

A

È l’organo apicale della procedura, con competenza diffusa su tutta la procedura. Vigila sull’andamento della liquidazione, nomina e revoca gli organi della procedura, e decide sulle controversie non affidate al giudice delegato.

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18
Q

Quali sono le funzioni del giudice delegato?

A

Esercita funzioni di vigilanza e controllo sulla regolarità della procedura, riferisce al tribunale, emette provvedimenti urgenti, liquida i compensi e autorizza il curatore a stare in giudizio quando necessario.

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19
Q

Quali poteri ha il curatore nella liquidazione giudiziale?

A

Il curatore amministra il patrimonio, compie atti di gestione, riferisce sulle cause dell’insolvenza, e deve presentare relazioni dettagliate al giudice delegato. È il vero dominus della procedura.

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20
Q

Quali atti non possono essere delegati dal curatore?

A

Non possono essere delegati atti come la formazione degli elenchi dei creditori e la redazione del bilancio.

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21
Q

Quali figure possono coadiuvare il curatore?

A

Il curatore può ricorrere a delegati e coadiutori con l’autorizzazione del comitato dei creditori, per specifiche operazioni tecniche.

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22
Q

Qual è il ruolo del comitato dei creditori?

A

Vigila sull’operato del curatore, autorizza gli atti del curatore e fornisce pareri quando previsto dalla legge o su richiesta del giudice delegato e del curatore.

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23
Q

Come viene nominato il comitato dei creditori?

A

È nominato dal giudice delegato entro 30 giorni dalla sentenza che apre la liquidazione giudiziale. Il comitato è composto da 3 o 5 membri rappresentativi dei creditori.

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24
Q

Qual è il compito del presidente del comitato dei creditori?

A

Convoca il comitato per le deliberazioni e coordina l’attività del comitato stesso.

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25
Q

Qual è la responsabilità dei membri del comitato dei creditori?

A

Devono adempiere ai propri doveri con la diligenza del buon padre di famiglia e mantenere il segreto sui fatti e documenti di cui vengono a conoscenza.

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26
Q

Quali sono gli effetti generali della liquidazione giudiziale?

A

La sentenza di apertura priva il debitore dell’amministrazione e della disponibilità dei suoi beni, compresi quelli che gli pervengono durante la procedura, salvo rinuncia del curatore se i costi superano il valore di realizzo dei beni.

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27
Q

Cosa prevede l’art. 150 del Codice della crisi per i creditori?

A

L’articolo 150 sancisce l’intangibilità del patrimonio del debitore dall’apertura della procedura e l’impossibilità di iniziare o proseguire azioni esecutive o cautelari, anche per i crediti sorti durante la procedura, rispettando la par condicio creditorum.

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28
Q

Come vengono accertate le pretese patrimoniali dei creditori?

A

Tutte le pretese patrimoniali devono essere accertate tramite il rito della verifica del passivo previsto dagli articoli 200 e seguenti del Codice della crisi.

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29
Q

Qual è lo scopo dell’azione revocatoria nel contesto della liquidazione?

A

L’azione revocatoria mira a ricostruire il patrimonio del debitore all’imminenza dell’apertura della procedura, evitando che qualche creditore si avvantaggi in danno degli altri, in attuazione del principio della par condicio creditorum.

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30
Q

Qual è il periodo sospetto per l’azione revocatoria?

A

Il periodo sospetto si calcola a ritroso dalla data in cui è stata presentata la domanda che ha portato all’apertura della liquidazione giudiziale.

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31
Q

Quali sono gli atti inefficaci rispetto ai creditori?

A

Sono inefficaci gli atti a titolo gratuito compiuti dopo il deposito della domanda o nei due anni precedenti, esclusi i regali d’uso e gli atti di dovere morale o pubblica utilità proporzionati al patrimonio del donante (art. 163).

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32
Q

Quali pagamenti sono privi di effetto rispetto ai creditori?

A

I pagamenti di crediti scaduti nel giorno dell’apertura della procedura o successivi, se eseguiti dopo il deposito della domanda o nei due anni precedenti (art. 164).

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33
Q

Quali atti sono revocabili senza prova della conoscenza dell’insolvenza?

A

Gli atti a titolo oneroso in cui le prestazioni del debitore superano di oltre un quarto ciò che ha ricevuto, se compiuti nell’anno precedente la liquidazione (art. 166). Anche i pagamenti non effettuati con mezzi normali di pagamento e le ipoteche volontarie sono revocabili.

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34
Q

Cosa accade ai contratti pendenti durante la liquidazione?

A

L’esecuzione del contratto è sospesa fino a quando il curatore, autorizzato dal comitato dei creditori, decide di subentrare o sciogliersi dal contratto. In caso di scioglimento, il contraente ha diritto a far valere il credito nel passivo della liquidazione.

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35
Q

Quali contratti non possono essere sciolti dal curatore?

A

I contratti preliminari di vendita di immobili destinati ad abitazione principale del promissario acquirente o a sede principale di attività d’impresa, se regolarmente trascritti e in presenza delle condizioni previste dal Codice della crisi.

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36
Q

Che effetto ha l’apertura della liquidazione giudiziale sui contratti di affitto d’azienda?

A

L’apertura della liquidazione giudiziale non scioglie il contratto d’affitto, ma il curatore può recedere entro 60 giorni con un equo indennizzo, determinato dal giudice delegato in caso di disaccordo tra le parti.

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37
Q

Cosa succede ai contratti di conto corrente e mandato?

A

I contratti di conto corrente, anche bancario, e i contratti di mandato e commissione si sciolgono con l’apertura della liquidazione giudiziale nei confronti di una delle parti.

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38
Q

Chi procede all’apposizione dei sigilli dopo l’apertura della liquidazione giudiziale?

A

Il curatore procede alla ricognizione sommaria dei beni e all’apposizione dei sigilli, ma solo se necessario e se non è possibile redigere direttamente l’inventario.

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39
Q

In quali casi il giudice delegato può autorizzare l’impiego di coadiutori?

A

Quando i beni o le cose si trovano in più luoghi e non è agevole completare immediatamente le operazioni.

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40
Q

Cosa prevede l’articolo 200 del Codice della crisi?

A

Disciplina il contenuto dell’avviso che il curatore deve notificare ai creditori e agli altri interessati per partecipare al concorso trasmettendo la domanda di ammissione al passivo.

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41
Q

Quali sono i tempi e le modalità di presentazione della domanda di ammissione al passivo?

A

L’articolo 201 del Codice della crisi disciplina i tempi e le modalità per la presentazione della domanda, che può essere trasmessa anche senza l’assistenza di un difensore.

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42
Q

Cosa contiene il progetto di stato passivo?

A

Il progetto di stato passivo, redatto dal curatore, contiene gli elenchi dei creditori e dei titolari di diritti sui beni del debitore, con le conclusioni motivate su ciascuna domanda.

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43
Q

Entro quando il curatore deve depositare il progetto di stato passivo?

A

Almeno 15 giorni prima dell’udienza fissata per l’esame dello stato passivo.

44
Q

Chi può presentare osservazioni al progetto di stato passivo?

A

I creditori, i titolari di diritti sui beni e il debitore possono esaminare il progetto e presentare osservazioni scritte o documenti integrativi fino a 5 giorni prima dell’udienza.

45
Q

Come si svolge l’udienza per l’esame dello stato passivo?

A

Il giudice delegato decide su ciascuna domanda, anche in assenza delle parti, tenendo conto delle eccezioni del curatore e di quelle rilevabili d’ufficio o formulate dagli interessati.

46
Q

Quali sono le possibili impugnazioni contro il decreto che rende esecutivo lo stato passivo?

A

Possono essere proposte opposizione, impugnazione dei crediti ammessi o revocazione.

47
Q

Quando si può proporre opposizione al rigetto del credito da parte del giudice?

A

L’opposizione è proposta dal creditore o titolare di diritti su beni mobili o immobili quando la propria domanda è stata accolta solo in parte o è stata respinta.

48
Q

Chi può proporre impugnazione contro i crediti ammessi?

A

Il curatore, un creditore o un titolare di diritti su beni mobili o immobili può proporre impugnazione contro la domanda di un altro creditore se ritiene che sia stata accolta erroneamente.

49
Q

In quali casi si può proporre revocazione?

A

La revocazione è possibile quando il provvedimento è stato determinato da falsità, dolo, errore essenziale di fatto o mancata conoscenza di documenti decisivi non prodotti tempestivamente per causa non imputabile.

50
Q

Come si correggono gli errori materiali contenuti nello stato passivo?

A

Con decreto del giudice delegato, su istanza del creditore, del titolare di diritti sui beni o del curatore, sentita la parte interessata.

51
Q

Entro quanto tempo devono essere presentate le domande tardive di ammissione al passivo?

A

Le domande sono considerate tardive se trasmesse oltre 30 giorni prima dell’udienza per la verifica del passivo e non oltre sei mesi dal deposito del decreto di esecutività dello stato passivo.

52
Q

In quali casi la domanda tardiva è ammissibile?

A

Se il ritardo è dipeso da una causa non imputabile all’istante e la domanda è trasmessa al curatore entro 60 giorni dal momento in cui è cessata la causa che ne ha impedito il deposito tempestivo.

53
Q

Cosa disciplina l’articolo 211 del Codice della crisi?

A

Prevede che l’attività d’impresa possa continuare anche dopo l’apertura della liquidazione giudiziale se l’interruzione potrebbe causare grave danno e la prosecuzione non arreca pregiudizio ai creditori.

54
Q

Chi autorizza la prosecuzione dell’esercizio dell’impresa del debitore?

A

Il tribunale, con la sentenza di apertura della liquidazione giudiziale, o successivamente il giudice delegato, su proposta del curatore e previo parere del comitato dei creditori.

55
Q

Quali sono le condizioni per la continuazione dell’attività d’impresa dopo l’apertura della liquidazione giudiziale?

A

L’attività può proseguire se dall’interruzione può derivare un grave danno, purché la prosecuzione non arrechi pregiudizio ai creditori (art. 211, commi 2 e 3 Codice della Crisi).

56
Q

Chi autorizza la continuazione dell’esercizio dell’impresa dopo l’apertura della liquidazione giudiziale?

A

Il tribunale con la sentenza dichiarativa, o successivamente il giudice delegato su proposta del curatore e previo parere favorevole del comitato dei creditori.

57
Q

Ogni quanto il curatore deve informare il comitato dei creditori sull’andamento dell’esercizio?

A

Almeno ogni tre mesi.

58
Q

Cosa succede se il comitato dei creditori ritiene non opportuno continuare l’esercizio dell’impresa?

A

Il giudice delegato ne ordina la cessazione.

59
Q

Quando deve essere presentato il programma di liquidazione?

A

Entro 60 giorni dalla redazione dell’inventario e comunque non oltre 180 giorni dalla sentenza di apertura della liquidazione giudiziale.

60
Q

Quali sono le conseguenze per il curatore se non rispetta il termine di 180 giorni per la presentazione del programma di liquidazione senza giustificato motivo?

A

La revoca del curatore.

61
Q

In quali casi il curatore può non acquisire all’attivo o rinunciare a liquidare uno o più beni?

A

Se la liquidazione appare manifestamente non conveniente. I creditori possono intraprendere azioni esecutive o cautelari sui beni rimessi nella disponibilità del debitore.

62
Q

Come viene suddiviso il programma di liquidazione?

A

In sezioni che indicano criteri e modalità di liquidazione dei beni, riscossione dei crediti, azioni giudiziali, subentro nelle liti pendenti, esiti delle liquidazioni già compiute e atti per la conservazione del valore dell’impresa.

63
Q

Qual è il termine massimo per il completamento della liquidazione?

A

Cinque anni dal deposito della sentenza di apertura della procedura, prorogabile a sette anni in casi di eccezionale complessità.

64
Q

Quali beni sono esclusi dalla liquidazione?

A

La casa necessaria all’abitazione del debitore e della sua famiglia, fino alla sua effettiva liquidazione (art. 147, comma 2 Codice della Crisi).

65
Q

Quanti esperimenti di vendita devono essere effettuati dal curatore per i beni immobili all’anno?

A

Almeno tre esperimenti di vendita all’anno.

66
Q

Cosa succede se il terzo esperimento di vendita va deserto?

A

Il prezzo può essere ribassato fino al limite della metà rispetto a quello dell’ultimo esperimento.

67
Q

Quali informazioni deve contenere la relazione di stima per i beni immobili?

A

Le informazioni previste dall’art. 173-bis delle disposizioni per l’attuazione del Codice di Procedura Civile.

68
Q

Quali sono le modalità di vendita dei beni nella procedura di liquidazione giudiziale?

A

Secondo l’art. 216 Codice della Crisi, le vendite devono essere pubblicate sul portale delle vendite pubbliche e possono seguire anche le disposizioni del Codice di Procedura Civile.

69
Q

Entro quando deve essere effettuato il primo esperimento di vendita dei beni?

A

Entro 12 mesi dall’apertura della procedura.

70
Q

Quali sono i requisiti per rendere efficace un’offerta di acquisto dei beni in vendita?

A

L’offerta deve essere presentata tramite il portale delle vendite pubbliche, entro il termine stabilito e accompagnata da una cauzione.

71
Q

Quale articolo disciplina la ripartizione dell’attivo nella liquidazione giudiziale?

A

L’articolo 220 del Codice della Crisi.

72
Q

Ogni quanto tempo il curatore deve trasmettere il prospetto delle somme disponibili ai creditori?

A

Ogni quattro mesi dalla data del decreto che forma lo stato passivo, salvo diverso termine stabilito dal giudice delegato.

73
Q

Cosa deve indicare il curatore nel progetto di ripartizione in caso di giudizi di impugnazione del decreto che forma lo stato passivo?

A

Le somme immediatamente ripartibili e quelle ripartibili solo previa consegna di una fideiussione idonea.

74
Q

Entro quale termine i creditori possono proporre reclamo contro il progetto di ripartizione?

A

Entro 15 giorni dalla ricezione della comunicazione.

75
Q

Cosa accade se vengono proposti reclami contro il progetto di riparto?

A

Il progetto di ripartizione viene dichiarato esecutivo con accantonamento delle somme contestate, salvo presentazione di una fideiussione.

76
Q

Qual è l’ordine di pagamento delle somme ricavate dalla liquidazione dell’attivo?

A
  1. Crediti prededucibili; 2. Crediti con prelazione sulle cose vendute; 3. Creditori chirografari; 4. Crediti postergati.
77
Q

Da cosa è costituita la massa liquida attiva immobiliare?

A

Dalle somme ricavate dalla liquidazione dei beni immobili e dei loro frutti e pertinenze, oltre agli interessi sui depositi delle relative somme.

78
Q

Da cosa è costituita la massa liquida attiva mobiliare?

A

Da tutte le altre entrate della procedura.

79
Q

Quando i creditori ammessi tardivamente possono concorrere alle ripartizioni?

A

Solo alle ripartizioni successive alla loro ammissione, salvo il diritto di prelevare le quote spettanti in precedenza se assistiti da prelazione o se il ritardo è dipeso da cause non imputabili.

80
Q

Qual è il limite massimo delle ripartizioni parziali?

A

L’80% delle somme da ripartire.

81
Q

Quali somme devono essere trattenute nelle ripartizioni parziali?

A

Quote assegnate a creditori ammessi con riserva, opponenti con misure cautelari, creditori con domande accolte ma non passate in giudicato, e somme necessarie per spese future e compensi al curatore.

82
Q

Quando i pagamenti effettuati nei piani di riparto possono essere ripetuti?

A

Solo in caso di accoglimento di domande di revocazione.

83
Q

Chi deve restituire le somme percepite indebitamente e con quali conseguenze?

A

I creditori che hanno ricevuto pagamenti non dovuti devono restituire le somme con interessi legali.

84
Q

Cosa succede se i crediti ammessi sono stati ceduti prima della ripartizione?

A

Il curatore attribuisce le quote di riparto ai cessionari.

85
Q

Cosa deve fare il curatore prima del riparto finale o al termine delle sue funzioni?

A

Presentare al giudice delegato l’esposizione analitica delle operazioni contabili e della gestione della procedura.

86
Q

Entro quanto tempo i creditori possono presentare osservazioni al rendiconto del curatore?

A

Fino a 5 giorni prima dell’udienza fissata dal giudice.

87
Q

Cosa succede se all’udienza sul rendiconto del curatore non sorgono contestazioni?

A

Il giudice approva il conto con decreto.

88
Q

Cosa accade nel riparto finale?

A

Vengono distribuiti anche gli accantonamenti, salvo casi in cui la condizione non si sia ancora verificata o il provvedimento non sia passato in giudicato.

89
Q

Cosa accade se un creditore non si presenta per riscuotere la somma spettante?

A

La somma viene depositata presso un ufficio postale o bancario e, se non riscossa entro 5 anni, versata al Ministero della Giustizia.

90
Q

Quale articolo prevede che il curatore possa attribuire crediti di imposta ai creditori in luogo delle somme spettanti?

A

L’articolo 232 del Codice della Crisi.

91
Q

Chi deve essere sentito in caso di liquidazione giudiziale di una società?

A

Gli amministratori e i liquidatori della società.

92
Q

Quali azioni può promuovere il curatore nella liquidazione giudiziale di una società?

A

Azioni di responsabilità sociale dei creditori e altre specifiche indicate dalla legge.

93
Q

Cosa accade nella liquidazione giudiziale di una società con soci illimitatamente responsabili?

A

La procedura si apre anche nei confronti dei soci, salvo il caso in cui la liquidazione riguardi solo uno o più soci.

94
Q

Quali poteri può attribuire il programma di liquidazione al curatore?

A

Poteri dell’assemblea dei soci per determinati atti e operazioni.

95
Q

Quale evento è incluso tra le cause di scioglimento delle società di capitali?

A

L’assoggettamento alla procedura di liquidazione giudiziale.

96
Q

Qual è l’argomento principale trattato nella lezione numero 81?

A

La cessazione della procedura di liquidazione giudiziale e il concordato nella liquidazione giudiziale.

97
Q

Qual è la disciplina generale della cessazione della procedura di liquidazione giudiziale?

A

È regolata dal codice della crisi, che introduce una normativa distinta per il concordato nella liquidazione giudiziale.

98
Q

Quando si chiude la procedura di liquidazione giudiziale?

A

La procedura si chiude nei seguenti casi: 1) se non sono state proposte domande di ammissione al passivo entro il termine stabilito; 2) se le ripartizioni ai creditori raggiungono l’intero ammontare dei crediti ammessi; 3) se è compiuta la ripartizione finale dell’attivo; 4) a seguito dell’accertamento dell’inutilità della prosecuzione per insufficienza dell’attivo.

99
Q

Qual è l’articolo del codice della crisi che disciplina le forme di chiusura della procedura?

A

L’articolo 235.

100
Q

Cosa accade con la cessazione della procedura di liquidazione giudiziale?

A

Si cessano gli effetti della procedura sul patrimonio del debitore, cessano le incapacità personali del debitore, e decadenza degli organi preposti alla procedura.

101
Q

Quando può essere riaperta la liquidazione giudiziale già chiusa?

A

Il tribunale può ordinare la riapertura se esistono attività nel patrimonio del debitore che rendono utile il provvedimento, entro cinque anni dalla chiusura.

102
Q

Chi può proporre un concordato nella liquidazione giudiziale?

A

Un creditore o un terzo. Tuttavia, la proposta del debitore è ammissibile solo se prevede un apporto di risorse che incrementino il valore dell’attivo di almeno il 10%.

103
Q

Qual è il termine entro cui deve essere presentato il ricorso per la risoluzione del concordato?

A

Entro un anno dalla scadenza del termine fissato per l’ultimo adempimento previsto nel concordato.

104
Q

Cosa avviene se viene scoperto un dolo riguardo al passivo nel concordato?

A

Il concordato può essere annullato dal tribunale su istanza del curatore o di qualunque creditore.

105
Q

Che effetto ha la sentenza di risoluzione o annullamento del concordato?

A

Riapre la procedura di liquidazione giudiziale ed è provvisoriamente esecutiva.