CARDIOPATIA ISCHEMICA CRONICA Flashcards
EPIDEMIOLOGIA ANGINA
Angina rappresenta esordio in 50% casi di cardiopatie ischemiche, casi numerosi ed in via di aumento, anche grazie a miglioramento tecnica diagnostica, aumenta con età e rappresenta principale rischio cardiovascolare, più frequente in sesso maschile, fattori di rischio
CIRCOLAZIONE CUORE,
vasi di conduttanza a livello aortico, da cui si dipartono coronarie, il cui flusso avviene in fase diastolica prevalentemente, in sistole contrazione muscolare, sistole determina contrazione muscolare che comprime i vasi intraparietali, flusso addirittura retrogrado
CIRCOLAZIONE IN AUMENTO ATTIVITA’ FISICA
Fino a 5 vv in più, 200 300 ml minuto, con la possibilità di modificare l’apporto sanguigno sulla base necessità,
ESTRAZIONE OSSIGENO IN ATTIVITA’
estrazione ossigeno non cambia, già massimale in condizioni di riposo, si aumenta flusso ma non estrazione
MECCANISMI DI REGOLAZIONE FLUSSO CORONARICO,
REGOLAZIONE METABOLICA E REGOLAZIONE NERVOSA
REGOLAZIONE METABOLICA FLUSSO CORONARICO
regolazione metabolica, richiesta di o2 porta a produzione metaboliti vasodilatanti come adenosina, nitrossido, c02, ioni potassio e h, con aumento flusso
REGOLAZIONE NERVOSA FLUSSO CORONARICO
= 1) innervazione simpatica (prevalente) ▪
recettori simpatici
α= vasocostrizione vasi pericardici
▪ recettori β= vasodilatazione vasi intramurali
2) innervazione parasimpatica (modesta)
COME IL SNC INFLUENZA IL FLUSSO CORONARICO
Il SNC influenza il flusso coronarico in modo diretto ed indiretto
• effetti diretti : Noradrenalina (vasocostrizione e vasodilatazione) e Acetilcolina (vasodilatazione)
• effetti indiretti : conseguenti ad aumenti o diminuzioni della attività cardiaca e mediati da meccanismi locali.Sono più importanti nel controllo normale del flusso
• regolazione ormonale=
• Adrenalina (recettori β2)= vasodilatazione
• ADH= vasocostrizione
• Angiotensina II= vasocostrizione
• Insulina= vasocostrizione per attivazione centrale del simpatico
• 17 β -estradiolo, progesterone, testosterone= vasodilatazione (per aumentata sintesi del NO)
• ormone somatotropo, deidroepiandrosterone= vasocostrizione (inibizione
vasodilatazione β2-dipendente)
AUTOREGOLAZIONE FLUSSO CORONARICO
definizione sistema per cui il flusso coronarico rimane costante Indipendentemente dalla pressione arteriosa.
A) Se la pressione arteriosa aumenta si attiva un sistema di adattamento che mantiene costante il flusso: la coronaria,infatti, si vasocostringe.
A CHE COSA CORRISPONDE VASOCOSTRIZIONE CORONARICA
riserva coronarica, può essere rilasciata quando si vuole,
COSA SUCCEDE IN STENOSI
- differenza pressoria direttamente proporzionale a flusso, area minima stenosi direttamente proporzionale a resistenza al flusso
QUANDO IN STENOSI SIHA UNA RIDUZIONE DEL FLUSSO ANCHE A RIPOSO
80% area di sezione , stenosi: riduzione flusso anche a riposo, al 40 50% anche riserva coronarica non consente di compensare ostruzione
COSA AVVIENE IN STENOSI CORONARICA
determina gradiente pressorio verso stenosi, al fine di mantenere flusso costante, circolo a valle si vasodilata, garantendo sufficiente apporto di o2 a cc cardiache,
A CHE COSA E’ DOVUTO FABBISOGNO DI 02
- frequenza cardiaca
- tensione parietale quindi pressione sistolica del soggetto,
- contrattilità miocardica
APPORTO DI 02 , DA CHE COSA DIPENDE
- capacità di trasporto dell’ossigeno, anemia ed ipossia incidono e rappresentano fattore di rischio per ischemia miocardica
- Il flusso coronarico ha un ruolo importante, diastole influenza l’apporto solo quando si ha una tachicardia, in cui si ha una durata sistolica costante e un accorciamento della diastole a spese del flusso,
- la tachicardia è un fattore precipitante, riduce apporto di ossigeno
- il flusso coronarico dipende dalle resistenze vascolari
conseguenze metabolica dell’ischemia
metabolismo anaerobio con produzione di acido lattico per glicolisi, deplezione di ATP, perdita di potassio.
QUANDO LE ALTERAZIONI METABOLICHE INDOTTE DALL’ISCHEMIA SONO REVERSIBILI
Le alterazioni sono reversibili se l’ischemia dura meno di 20-30 minuti, dopo Iniziano i danni rreversibili alla cellula.
cascata ischemica
cascata di eventi: disfunzione diastolica, disfunzione sistolica, alterazioni
dell’elettrocardiogramma, dolore anginoso.
tempo di recupero rispetto ad ischemia
Si ha un tempo di recupero inversamente proporzionale alla durata e alla severità dall’ischemia
metodologia di reazione rispetto a ischemia miocardica
due condizioni: lo stordimento miocardico e l’ibernazione miocardica.
stordimento miocardico, definizione
è quella disfunzione che segue a un’ipoperfusione che, però, poi si ristabilisce; ovviamente la cellula rimane vitale, non inizia subito a contrarsi ma dopo un po’ ha la capacità di rifarlo.
ibernazione miocardica, definizione
è dovuta a delle ischemie subletali in cui però ‘ipoperfusione rimane, la cellula rimane ibernata e finché non si ha la rivascolarizzazione rimane la disfunzione della cellula.
eziologia angina, 2
limitazione incremento apporto miocardico di o2, transitorio aumento del fabbisogno miocardico di 02
limitazione all’incremento dell’apporto diocardico di o2
1) Ostruzione coronarica da parte della placca aterosclerotica (stenosi > 75%)
2) Tachicardia (riduzione della diastole-flusso coronarico)
3) Anemia / Ipossia arteriosa gravi
• TRANSITORIO AUMENTO DEL FABBISOGNO MIOCARDICO DI OSSIGENO
1) Aumento frequenza cardiaca: sforzo, febbre, emozioni, aritmie
2) Aumento contrattilità: sforzo, stress, ansia
3) Aumento delle tensione parietale: crisi ipertensive
angina vasospastica, definizione
causata da spasmo coronarico da aumentata tensione parietale,
epidemiologia angina vasospastica
donne, specialmente giovani
associazioni possibili angina vasospastica
aterosclerosi coronarica ostruttiva, sottoslivellamento tratto st per ischemia transmurale,
prognosi angina
, favorevole generalmente
terapia angina
vasodilatatori, quali calcio antagonisti e o nitrati, riduzione incidenza episodi
Classificazione dell’angina secondo la Canadian Cardiovascular Society
(CCS) , classe 1
‘angina solo per esercizi molto strenui
classe 2 ccs
limita lievemente le abituali attività
classe 3 ccs
marcata limitazione dell’attività fisica abituale