CAP. 15 - La giustizia costituzionale Flashcards
Forme di garanzia della costituzione
- Revisione costituzionale
- Sistema di giustizia costituzionale
Funzione della giustizia costituzionale
Ha la funzione di garantire la supremazia della costituzione. Assicura il rispetto delle sue norme attraverso la risoluzione delle controversie riguardanti la legittimità degli atti legislativi e le attribuzioni a organi e soggetti.
Quale soggetto fa da custode della costituzione? Schmitt vs. Kelsen
- Kelsen: ricorrere ad un organo giurisdizionale specifico, la corte costituzionale
- Schmitt: può svolgere questo ruolo solo un organo che rappresenta direttamente l’unità politica del popolo, ovvero il capo dello stato
Ambiti in cui opera la giustizia costituzionale
- controllo di costituzionalità degli atti legislativi sotto il profilo FORMALE e il profilo SOSTANZIALE
- sindacato delle controversie tra diversi organi e soggetti costituzionali in merito alle competenze loro attribuite dalla costituzione
- tutela dei diritti fondamentali garantiti dalla costituzione
Modelli di controllo costituzionale
- Sistema diffuso: il controllo è affidato a tutti gli organi giudiziari, che disapplicano la legge con efficacia inter partes (limitatamente al caso in esame)
- Sistema accentrato: il controllo è affidato a un unico giudice costituzionale, che decide con efficacia erga omens (espunga dall’ordinamento le norme incompatibili con la costituzione)
Controllo preventivo/successivo e diretto/indiretto; Il sistema di giustizia costituzionale in Italia
- Preventivo/successivo: a seconda che la pronuncia avvenga prima o dopo l’entrata in vigore dell’atto
- Diretto/indiretto: a seconda che sia consentito impugnare direttamente o indirettamente (limitatamente a certi ambiti e condizioni) gli atti
Il sistema italiano è di tipo misto: è accentrato ma ad accesso diffuso, diretto e successivo
Organizzazione della Corte costituzionale
La Corte è composta di 15 giudici che hanno un mandato di 9 anni e non sono rieleggibili. I giudici sono nominati:
- 1/3 dal presidente della Repubblica
- 1/3 dal Parlamento in seduta comune
- 1/3 dalle supreme magistrature ordinaria e amministrativa
Il presidente della Corte è eletto ogni 3 anni dai suoi componenti ed è rieleggibile.
Lo status di giudice costituzionale è incompatibile con la carica di parlamentare e di consigliere regionale, così come la professione forense e ogni carica/ufficio indicati dalla legge.
Ambiti di competenza della Corte
- questioni di legittimità costituzionale delle leggi e degli atti aventi forza di legge dello Stato e delle regioni
- conflitti di attribuzione tra i poteri dello Stato, delle regioni e e su quelli fra Stato e regioni
- accuse contro il presidente della Repubblica promosse dal Parlamento
- ammissibilità delle richieste di referendum abrogativo
Metodo di lavoro della Corte
- Il metodo è improntato al principio di collegialità; alla decisione devono partecipare tutti i giudici che hanno partecipati a tutte le udienze in cui sia stata discussa la causa.
- La decisione viene presa a maggioranza assoluta e il quorum strutturale è di 11 giudici.
- Le sedute si tengono a udienza pubblica salvo casi eccezionali.
- Per ogni causa vengono nominati un giudice relatore e un giudice redattore, che nella prassi sono la stessa persona.
- Il presidente si esprime per ultimo e, in caso di parità, il suo voto prevale
L’oggetto e il paramento del controllo di costituzionalità
L’oggetto del controllo costituzionale è definito dall’art. 134 Cost.:
- Leggi ordinarie dello Stato
- Atti aventi forza di legge dello Stato
- Leggi regionali e leggi delle province autonome di Trento e Bolzano
Nel nostro ordinamento sono sottoposti al controllo della Corte anche gli atti normativi primari e le leggi di rango costituzionale, ma non fonti di fatto e atti secondari.
Il paramento è dato prima di tutto dalle norme costituzionali, ma anche dalle norme diverse da quelle costituzionali a cui la Costituzione fa rinvio imponendone il rispetto.
Vizi sindacabili di legittimità costituzionale
- Vizi formali: quando un atto non rispetta le disposizioni relative al suo procedimento di formazione
- Vizi sostanziali: attengono al contenuto di un atto, che può ledere la disciplina desumibile da norme costituzionali o non rispetta l’ambito di competenza ad esso riservato
- Vizi di irragionevolezza della legge: tutti gli atti contrari alla funzione generale della costituzione (conciliare la pluralità/diversità con l’esigenza di coerenza)
Metodi di accesso al giudizio di legittimità
- Accesso diretto in via d’azione: tramite azione da parte dello stato contro leggi regionali o da parte delle regioni contro leggi/atti aventi forza di legge dello stato
- Accesso diretto in via incidentale: quando la questione di legittimità costituzionale sorge nel corso di un giudizio
Accesso indiretto in via incidentale
quando
giudici coinvolti
chi può essere giudice a quo: giudice incaricato alle magistrature, giudizio in senso tecnico
chi è titolare del ricorso: su istanza, di ufficio
condizioni di ammissibilità: rilevanza; non manifesta infondatezza
cosa deve fare il giudice (interpretazione conforme a costituzione, sospensione, ordinanza)
Accesso diretto in via d’azione
- Caratteristiche del ricorso: astratto, disponibile, asimmetrico
- Quando
- Titolarità del ricorso
Forma della decisione del giudizio di legittimità
- sentenza: la corte giudica in via definitiva
- ordinanza: tutto il resto
Struttura e contenuto delle decisioni
Le ordinanze sono motivate succintamente, le sentenze hanno una struttura tipica:
- motivazione in fatto: esposizione dei fatti
- motivazione in diritto: ragioni che giustificano la decisione presa
- disposizione: contiene la decisione finale
Le decisioni possono essere:
- Processuali: la questione di legittimità è impregiudicata, ci sono pronunce di inammissibilità
- Di merito: la Corte affronta la questione di legittimità e la risolve; con esito di rigetto e accoglimento
Classificazione delle sentenze: esito
- Di rigetto: la questione è infondata
- Di accoglimento: la questione è fondata
In generale, vengono messi a confronto un parametro e un oggetto di giudizio, cui si applica il PRINCIPIO DELLA CORRISPONDENZA TRA RICHIESTO E PRONUNCIATO = la decisione deve essere contenuta nei limiti dell’impugnazione. A questo fa eccezione un’eventuale ILLEGITTIMITÀ CONSEQUENZIALE di altre disposizioni non impugnate.
Classificazione delle sentenze: sentenze interpretative
Quelle la cui fondatezza dipende da quale norma viene ricavata da una disposizione.
Sentenze di accoglimento manipolative
Sentenze in cui l’accoglimento produce innovazioni nel sistema normativo modificando la norma esistente.
- Accoglimento parziale/sentenze ablative: viene riconosciuta l’illegittimità di una perte di una disposizione o di un possibile significato di questa
- Sentenze sostitutive: la Corte dichiara l’illegittimità di una norma e la sostituisce con un’altra
- Sentenze additive/aggiuntive: la Corte dichiara una norma illegittima una disposizione in quanto manca di una certa norma, che viene aggiunta al testo (in materia penale, non è possibile fare aggiunte in malam partem)
- Sentenze additive di principio: decisioni cui si fa ricorso per mitigare gli effetti delle additive, individuano il principio in base al quale una materia va disciplinata ma lasciano al legislatore la possibilità di decidere come attuare il principio
Sentenze monito di rigetto
Talvolta la Corte usa le motivazioni per suggerire al legislatore soluzioni legislative o criteri generali al legislatore per elaborare le disposizioni oggetto di impugnazione.
Effetti di una dichiarazione di illegittimità
- Efficacia erga omnes
- la norma NON può più essere applicata dal giorno dopo la pubblicazione
- Non ha effetti retroattivi nel caso di rapporti esauriti (tranne nel caso di sentenze penali di condanna)
Conflitto di attribuzione: soggetti e oggetti
Dal punto di vista dei soggetti, il conflitto può essere:
- Interorganico: se è tra poteri dello Stato
- Intersoggettivo: se è tra Stato e regioni o tra regioni
Può avere per oggetto:
- USURPAZIONE DEL POTERE (Vindicatio potestatis): titolarità di una competenza che entrambe le parti reputano propria
- CATTIVO USO DEL POTERE: l’illegittimo uso di una competenza che lede alla sfera dell’altro soggetto
La violazione può essere determinata da qualunque atto o fatto, sia esso commissiono o omissivo. In ogni caso è presupposta una lesione concreta, che motivi l’INTERESSE A RICORRERE
Soggetti nel conflitto di attribuzione
“organi competenti a dichiarare definitivamente la volontà dei poteri cui appartengono” = organi abilitati a produrre decisioni autonome e indipendenti.
- potere legislativo: entrambe le camere, singoli parlamentari relativamente ad alcune attribuzioni, commissioni in sede legislativa e commissioni di inchiesta, etc.
- potere esecutivo: presidente del Consiglio, ministro della giustizia, (non gli alti ministri)
- potere legislativo: ciascun giudice
Classificati come Poteri dello Stato: Presidente della repubblica, Csm, Corte Costituzionale, firmatari dei referendum
Oggetti nel conflitto di attribuzione
Attribuzioni determinate da norme costituzionali, ovvero attribuzioni costituzionalmente rilevanti (tali da integrare e sviluppare il quadro organizzativo della costituzione).
Conflitto fra poteri per atti legislativi
Esiste la possibilità di sollevare il conflitto tra poteri in relazione all’adozione di un atto legislativo (anziché la questione di legittimità) ogni qualvolta lo strumento costituisca un mezzo di tutela più immediato ed efficace, specialmente quando sono in gioco i diritti fondamentali.
Giudizio della Corte
- 1a fase: AMMISSIBILITÀ DEL CONFLITTO
- 2a fase: GIUDIZIO NEL MERITO
Conflitto tra Stato e regioni e tra regioni
Questo tipo di conflitto è fra parti determinate e i conflitti hanno come oggetto le rispettive sfere di attribuzione.
I conflitti non possono emergere sulla base di atti legislativi, in quanto a quel fine è già disponibile il ricorso a legittimità costituzionale in via principale.
Il procedimento si apre con la presentazione di ricorso, che deve specificare le circostanze del conflitto di competenza e può eventualmente richiedere la sospensione dell’atto.