Teoria della Mente (ToM) Flashcards

1
Q

che cos’è la TEORIA DELLA MENTE?

A

capacità di attribuire a sé e agli altri degli stati mentali (desideri, credenze, emozioni, intenzioni) e di spiegare e prevedere comportamenti sulla base di queste inferenze.
non è fine a se stessa ma viene usata per spiegare il perché del comportamento degli altri e prevederlo/anticiparlo.
* abilità complessa e articolata che comprende diversi tipi di comprensione psicologica (psychological understanding);
* componente sia affettiva che cognitiva;
* viene utilizzata nel sociale e si forma/affina nel sociale;
* una persona isolata non può sviluppare questa capacità;

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2
Q

che cos’è un DESIDERIO?

A

stato mentale più semplice della credenza perché significa attribuire a sé e un’altra persona uno stato mentale interno diretto verso qualcosa di esterno. (tristezza del bambino perché vuole il ciuccio,desiderio).

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3
Q

che cos’è la CREDENZA?

A

La credenza è complessa perché si attribuisce a uno stato interno a sé e agli altri ma verso una situazione/oggetto come viene percepito dagli altri(entro in casa dei miei genitori e sento tensione, creo la credenza che i miei genitori hanno litigato).

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4
Q

A che età i Bambini possiedono una psicologia del DESIDERIO ?

A

A 2 anni i bambini possiedono una psicologia del desiderio = non comprensione psicologica completa. Interpretano le azioni sulla base dei desideri e spiegano le reazioni emotive sulla base della soddisfazione o meno di tali desideri.
* quando succede qualcosa l’emozione provata dipende dalla soddisfazione o meno del desiderio;

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5
Q

A che età i Bambini possiedono una psicologia del CREDENZA DESIDERIO ?

A

A 3 anni la loro concezione del mondo si basa sulla psicologia della credenza-desiderio: cominciano a capire che le persone agiscono non solo mosse da desideri ma anche da credenze (quello che gli altri hanno in testa, che possono essere vere o false).
* una persona si comporta in un certo modo perché pensa una certa cosa, non solo perché la desidera;
* quello che crede potrebbe essere falso;

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6
Q

Quando si scopre la FALSA CREDENZA?

A

La comprensione della falsa credenza (capire che gli altri possono pensare una certa cosa che non corrisponde al vero) si acquisisce verso i 4 anni.
* la comprensione della falsa credenza fa fare un balzo alla comprensione che il bambino ha del mondo circostante;

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7
Q

I tre fattori della CONCETTUALIZZAZIONI TEORICHE DELLA ToM?

A
  • l’approccio della TEORIA ALLA TEORIA
    -l’approccio della TEORIA MODULARE
    -l’approccio della TEORIA DELLA SIMULAZIONE
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8
Q

di cosa tratta l’approccio della TEORIA ALLA TEORIA?

A

l’attività mentale si fonda sulle conoscenze paragonabili a quelle contenute in una teoria della mente, il bambino come scienziato che elabora un sistema teorico per comprendere il mondo (Gopnik & Wellman, 1993);. In questo caso è importante che il piccolo faccia tanta esperienza.

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9
Q

di cosa tratta l’approccio della TEORIA MODULARE?

A

Quest’orientamento di tipo innatista si definisce“modulare”.
Scholl e Leslie (1999) hanno proposto l’esistenza di un modulo di ToM separato (ToM-Module), con la funzione specifica di processare informazioni relative all’inferenza sociale.
Lo sviluppo di questa abilità dipende dalla maturazione neurologica delle strutture cerebrali coinvolte, mentre l’esperienza ne induce l’uso;

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10
Q

di cosa tratta l’approccio della TEORIA DELLA SIMULAZIONE?

A

l’attività mentale si basa su un’esperienza non teorica ma simulata: possedere una ToM è legato alla capacità di simulare il mondo nella prospettiva dell’altro, in questo caso si scoprono anche i neuroni mirror. (gallese & Goldman,98)

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11
Q

Cosa porta la scoperta dei NEURONI MIRROR?

A

La scoperta dei neuroni mirror nell’uomo ha offerto spiegazioni di come l’abilità di imitare le azioni degli altri possa essere evoluta nella capacità di simulare gli stati mentali altrui (Williams et al, 2001).
Tuttavia, possedere una ToM non significa solo saper rappresentare azioni dirette ad uno scopo ma anche saper distinguere tra comportamenti generati da sé o dagli altri (Frith e Frith, 1999, 2001).

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12
Q

DISTINZIONE tra tipi di ToM?

A

La variabilità di risultati nei diversi compiti di ToM suggerisce che i tasks coinvolgono processi differenti:
* Hot ToM (ToM affettiva) vs. Cold ToM (stati mentali più cognitivi);
* ToM online vs. ToM offline;
Misurare la ToM offline = non misuro la ToM in uno scambio sociale ma procedure più da laboratorio; il soggetto non è implicato direttamente nella procedura.
ToM online: chiedo alla persona di fare delle cose in diretta.

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13
Q

quali sono gli INDIZI dello sviluppo PRECURSORI DELLA MENTE?

A

Prima dei 4 anni non vi è ancora una rappresentazione chiara della mente dell’altro, ma certe capacità dei bambini indicano che vi è una ToM implicita e in divenire.
-CONFERMA SOCIALE “Il bambino coglie dei segnali non verbali del caregiver rispetto hai pericoli”
-GESTO DELL’INDICARE “atto comunicativo, intenzione sociale, Intenzione referenziale/oggetto”
-IMITAZIONE(FACCIALE) “vista una cosa l’ho incorporata e la ripropongo; “scimmiottare”
-INTENZIONE DICHIARATIVA COMUNICATIVA “aspettarsi che l’altro faccia qualcosa”
-GIOCO SIMBOLICO “Più impegnati nel gioco finzione più hanno sviluppato della ToM”
-ATTENZIONE CONDIVISA “9 mesi attiro attenzione caregiver sul oggetto”
Se queste cose non si sviluppano significa che qualcosa non sta andando come previsto, potrebbe esserci una patologia.

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14
Q

quali sono i CORRELATI SOCIALI e RELAZIONALI DELLA ToM durante gli anni prescolari?

A

Correlati = costrutti collegati, in relazione; si associano, vanno di pari passo. Se un bambino dell’asilo ha una buona ToM (supera il compito di falsa credenza) dovrebbe avere anche:
-LINGUAGGIO
-STILE DI ATTACCAMENTO, i bambini che superano il test di falsa credenza hanno molto probabilmente uno stile di attaccamento sicuro(base sicura) con il caregiver
-STILE EDUCATIVO, uno stile autorevole (cercare lo scambio, dare regole ma motivate,…) favorisce un clima familiare caratterizzato da conversazioni riguardanti le motivazioni di regole, raccomandazioni, divieti, ecc. e predice la ToM (Ruffman, Perner & Parkin, 1999).
-NUMERO E SENSIBILITÀ DEI FRATELLI, più fratelli un bambino ha migliore è la sua teoria della mente, molto importante età e distanza di età;
-FUNZIONI ESECUTIVE; ToM ed EF associate in età prescolare, servono a comportarci in maniera adeguata e coerente, si sviluppa a pari passo con la ToM
(processi cognitivi superiori)
-SOCIAL COMPETENCE, bambini con buone prestazioni nei compiti di ToM sono in genere descritti dalle proprie insegnanti come socialmente competenti e prosociali.
-SOCIAL ROLE, una buona ToM in età prescolare garantisce in genere una certa popolarità nel gruppo dei pari e la relazione tra ToM e popolarità diventa ben presto bidirezionale. Viceversa, una scarsa ToM correla spesso con il rifiuto da parte dei pari.
-pretend play: giocare a fare finta di

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15
Q

che cosa sono le FUNZIONI ESECUTIVE?

A

sono processi cognitivi superiori che servono principalmente a controllare l’attenzione e a monitorare le risposte e il pensiero. Si tratta di un costrutto multidimensionale(Carlson, Moses & Claxton, 2004) che comprende: autoregolazione, pianificazione, organizzazione del comportamento, gratificazione ritardata, flessibilità cognitiva, individuazione e correzione dell’errore, inibizione della risposta e resistenza all’interferenza.

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16
Q

chi è secondo te il bullo?

A

Viene avanzata l’ipotesi secondo cui i bulli necessitino di un buon livello di cognizione sociale e di abilità di ToM per manipolare gli altri, infliggere sofferenze in un modo sottile e dannoso ed evitare di essere scoperti. I bambini aggressivi, invece, sono risultati più predisposti a mostrare meccanismi di disimpegno morale

17
Q

Condizioni sociali morali del bullo?

A

chi viene preso di mira dai bulli mostra qualche difficoltà nei compiti di ToM (anche cognizione sociale), e forse si trova più spesso in situazioni di vittima perché non capisce bene i pensieri/sentimenti degli altri ( sensibilità morale più alta);
I risultati vengono discussi in relazione ai due modelli e viene evidenziata la necessità di ulteriori ricerche sull’empatia e la cognizione morale dei bambini coinvolti in episodi di bullismo