otomastoidite Flashcards

1
Q

definizione

A

È l’osteite batterica dell’osso mastoideo, le cui complicanze possono essere molto gravi

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2
Q

EZIOLOGIA PIU’ FREQUENTE OTOMASTOIDITE

A

In genere consegue ad un’infezione dell’orecchio medio, quindi ad un’otite media acuta o cronica. Nel bambino è più frequente a seguito di otite media acuta ed otite media cronica suppurativa. Nell’adulto prevalentemente determinata da otite media cronica suppurativa o da otite media cronica colesteatomatosa. La sua frequenza è di molto diminuita grazie all’antibiotico terapia,

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3
Q

epidemiologia otomastoidite

A

È sempre più frequente nel bambino per una serie di motivi anatomici: in genere nei bambini segue ad un’otite media acuta o ad un’otite media cronica suppurativa. Nell’adulto segue anche ad un’otite media cronica colesteatomatosa.
.
- otomastoidite non è una complicanza così frequente delle otiti medie acute e la sua frequenza è diminuita grazie alla terapia antibiotica.
- Colpisce soprattutto i bambini dai 4 mesi ai 14 anni sia per fattori anatomici, sia per fattori di immunocompetenza.

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4
Q

agenti eziologici piu’ frequenti

A

Gli agenti infettivi coinvolti sono quelli dell’OMA uniti agli anaerobi, infezione da H influenzae, s. pneumoniae, s. aureus, n. meningitidis, anaerobi quali il fusobacterium necrophorum, bacterioides fragilis

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5
Q

PER QUALE RAGIONE NEI BAMBINI E’ PIU’ FREQUENTE

A

La differenza tra la mastoide del bambino e quella dell’adulto è che quella del bambino ha un aditus ad antrum molto stretto e ha una scarsa comunicazione tra le cellule mastoidee; la mastoide è un osso molto pneumatizzato ed è direttamente in comunicazione con l’orecchio medio, quindi c’è più probabilità di infezione nella mastoide del bambino

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6
Q

ANATOMIA PATOLOGICA OTOMASTOIDITE

A

infiammazione del mucoperiostio, periostite per diffusione attraverso le venule, blocco dell’aditus ad antrum con raccolta di essudato purulento con demineralizzazione e rottura della matrice proteica ossea

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7
Q

DIAGNOSI OTOMASTOIDITE

A

Da un punto di vista clinico, la diagnosi di otomastoidite è abbastanza semplice

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8
Q

OTOSCOPIA OTOMASTOIDITE

A

Otoscopicamente, il quadro è molto simile a quello di un’otite media acuta: a volte ci possono essere dei fenomeni di ascessualizzazione a livello del condotto uditivo esterno, ma soprattutto (particolarmente evidente nel bambino) c’è un intensa iperemia retro-auricolare che porta alla lateralizzazione del padiglione auricolare. Ne risulta che il bambino ha un orecchio più “a sventola” rispetto all’altro e ha tumefazione retro-auricolare.

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9
Q

SINTOMATOLOGIA OTOMASTOIDITE

A

Fermo restando che si tratta di una patologia particolarmente dolorosa, la pressione a livello mastoideo evoca un dolore trafittivo, molto intenso ed è accompagnata da febbre e a volte anche compromissione dello stato generale. Ha una sintomatologia analoga all’otite acuta ma con sintomatologia più intensa

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10
Q

complicanze otomastoidite

A

La raccolta purulenta che si forma a livello mastoideo può prendere diverse vie determinando vari tipi di complicanze.
- Mastoidite esteriorizzata
- Complicanze a livello temporale oppure intracranico
- Petrosite
- Labirintite
- Tromboflebite del seno laterale e gli ascessi extradurali, subdurali e del parenchima cerebrale

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11
Q

DEFINIZIONE MASTOIDITE ESTERIORIZZATA

A

Raccolta purulenta esteriorizzata

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12
Q

LOCALIZZAZIONE MASTOIDITE ESTERIORIZZATA

A

La raccolta purulenta può esteriorizzarsi:
- ASCESSO DI PSEUDO BEZOLD nella maggior parte dei casi questo avviene a livello cervicale, dove si forma l’ascesso detto pseudoBezold tra la corticale esterna della punta della mastoide e la cute, quindi bilateralmente all’inserzione dello sternocleidomastoideo;
- BEZOLD si può raccogliere tra lo sternocleidomastoideo e il muscolo digastrico, e allora si ha un ascesso di Bezold;
- MOURET si ha l’ascesso di Mouret quando è mediale al muscolo digastrico e in questo caso alla sintomatologia si associa un torcicollo doloroso.
- si può esteriorizzare a livello temporo-zigomatico o addirittura determinare degli ascessi parafaringei, che
sono molto rari

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13
Q

DIAGNOSI MASTOIDITE ESTERIORIZZATA

A

Esame obiettivo ORL, Si basa sull’otoscopia, prelievo retroauricolare, per esclusione ascesso, sulla coltura retro-auricolare, sul tampone auricolare per determinare l’eziologia e quindi il batterio implicato, e sulla TC, importantissima per identificare le possibili complicanze intracraniche. Aumento indici di flogosi .
Entra in diagnosi differenziale con l’otite esterna, le adenopatie retro-auricolari e l’otite persistente; tutte patologie da cui è molto facile distinguerla.

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14
Q

terapia mastoidite esteriorizzata

A

In un primo momento antibiotica empirica parentereale, in attesa ovviamente degli antibiogrammi. Si tratta di una terapia endovenosa che si avvale dell’utilizzo di farmaci a più ampio spettro possibile, che possano agire su microrganismi aerobi e anaerobi. Viene eseguita per un periodo che va da 12 giorni fino a 5 settimane. Si utilizzano anche gli analgesici e il cortisone. Inoltre è presente anche la possibilità di una terapia chirurgica, la mastoidectomia.

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15
Q

QUANDO FARE INTERVENTO CHIRURGICO IN MASTOIDITE ESTERIORIZZATA

A

Quando questi farmaci non danno risultati e c’è anche il sospetto di complicanze maggiori, allora si
interviene chirurgicamente per via retroauricolare, si scolla la cute fino all’osso e si pratica la mastoidectomia.

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16
Q

COMPLICANZE INTERVENTO CHIRURGICO IN MASTOIDITE ESTERIORIZZATA

A

Durante l’intervento, bisogna prestare molta attenzione perché quando si fresa la mastoide si rischia di incontrare delle strutture molto importanti come il limite posteriore della cavità della cassa timpanica e si rischia di lesionare la dura madre, la quale si identifica perché, man mano che ci si avvicina all’osso a contatto con la dura madre, si evidenzia un maggiore sanguinamento. Inferiormente c’è il seno sigmoide, che si riesce ad evidenziare perché, mentre stai fresando, si vede maggiormente il colore blu.

17
Q

scopo mastectomia

A

La mastoidectomia si propone di aprire tutte le cellette mastoidee in modo da garantire un buon drenaggio e arrivare fino all’aditus ad antrum. Più si agisce su zone poco pericolose, più si utilizza una fresa più aggressiva. Invece le frese diamantate vengono utilizzate quando si raggiungono i punti più delicati.

18
Q

diagnosi differenziale otomastoidite acuta esteriorizzata

A
  • Otite esterna
  • Adenopatia retroauricolare
  • Otite persistente
19
Q

TIPI DI COMPLICANZE, DOVE SI MANIFESTANO

A
  • Temporali
  • Intracraniche
20
Q

COMPLICANZE A LIVELLO TEMPORALE O INTRACRANICO

A

Oltre alla mastoidite esteriorizzata possiamo trovare questo tipo di complicanze, tra cui si possono trovare ascessi subdurali, ascessi endocranici, ascessi extradurali, trombosi del seno sigmoide, ascessi cerebellari, meningite e paralisi del nervo facciale.
INCIDENZA OTITI MEDIE ACUTE Quest’ultima complica le otiti medie acute in una piccola percentuale di casi, e le otomastoiditi dall’1 al 6% dei casi. Può essere dovuto a cause infettive locali, quindi coinvolgimento flogistico del nervo facciale, o a meningite purulenta. Sono forme monolaterali e più spesso parziali.

21
Q

PETROSITE , DEFINIZIONE

A

È un’osteite profonda della rocca petrosa. Si tratta di una forma rarissima che spesso si associa a trombosi del seno cavernoso.

22
Q

PETROSITE, CARATTERISTICHE, EZIOLOGIA

A

Da un punto di vista clinico è caratterizzata dalla triade di Gradenigo: dolore in sede auricolare-mastoidea, paralisi del nervo abducente e otite cronica. Quindi si ha un deficit di abduzione monolaterale.
EZIOLOGIA p. aeruginosa, p. mirabilis, anaerobi,

23
Q

DIAGNOSI PETROSITE

A

La diagnosi è sia clinica, sia radiologica con TC e talvolta anche RMN

24
Q

TERAPIA PETROSITE

A

La terapia si avvale della mastoidectomia e della terapia antibiotica ad ampio spettro; cefalosporina II+ fosfomicina+ aminoglicoside e metronidazolo per 4 settimane, fondamentalmente bisogna drenare la raccolta a livello della mastoide

25
Q

LABIRINTITE , DEFINIZIONE

A

Ovvero l’estensione del processo infettivo a livello del labirinto; in questo caso c’è una flogosi suppurativa anche livello vestibolare o della coclea.

26
Q

EPIDEMIOLOGIA LABIRINTITE

A

complicano 1% delle mastoiditi nel bambino ed il 10% dell’adulto

27
Q

TIPI DI LABIRINTITE

A

Possono essere delle forme sierose o delle forme purulente, queste ultime caratterizzate da un maggiore livello di ipoacusia, e presentano anche una vertigine oggettiva importante

28
Q

DIAGNOSI DI LABIRINTITE

A

. La diagnosi si basa su otoscopia, TC, esame otoneurologico. Tali forme si presentano come deficit vestibolari acuti.

29
Q

CLINICA LABIRINTITE

A

, vertigine oggettiva, sintomi neurovegetativi, ipoacusia ed acufeni,

30
Q

TERAPIA LABIRINTITE

A

La terapia è antibiotica e antinfiammatoria. Cocleotomia solo se si tratta di una labirintite purulenta.

31
Q

QUANDO SI ESEGUE COCLEOTOMIA

A

Si esegue una cocleotomia solo nei casi di labirintite purulenta.

32
Q

COMPLICANZE IN LABIRINTITE

A

Inoltre, si possono avere delle fistole labirintiche che però sono più complicanze delle otiti medie croniche colesteatomatose: in questi casi si crea una comunicazione tra l’orecchio interno e quello medio; si hanno dei sintomi fluttuanti che sono caratterizzati da vertigine oggettiva, sintomi neurovegetativi, nausea, vomito, ipoacusia e acufeni.

33
Q

COME SI DIAGNOSTICA UNA FISTOLA LABIRINTICA

A

otoscopia, vertigine ed o ipoacusia, esame otoneurologico, se complica una OMA esame batteriologico dopo paracentesi e TC.
Ci si rende conto della presenza di una fistola labirintica anche solo servendoci della sonda dell’impedenzometro, che, mandando una certa pressione, può evocare l’insorgenza del nistagmo; anche soltanto esercitando la pressione sul trago, aumentando cioè la pressione sull’ orecchio medio, si può determinare la successiva stimolazione labirintica.
Tromboflebite del seno laterale e gli ascessi extradurali, subdurali e del parenchima cerebrale Si può andare incontro a paresi del facciale e ascesso extradurale, evidenziabile soprattutto alla RMN. Si tratta mediante mastoidectomia con accesso retroauricolare.

34
Q

ALTRE COMPLICANZE,

A

Meningite otogena, ascessi extradurali, ascessi subdurali, ascessi cerebrali, encefalite suppurativa, tromboflebite del seno lat, complicanze intracraniche

35
Q
A