IMPIANTI COCLEARI Flashcards
DOVE SI USA
E’ una metodica terapeutica che serve a trattare quelle che sono le ipoacusie neurosensoriali, ovvero un deficit uditivo a riferire principalmente a quelle che sono le strutture dell’orecchio interno.
IPOACUSIA NEUROSENSORIALE, EZIOLOGIA
Un ipoacusia neurosensoriale può derivare anche da patologie del nervo steatoacustico, corteccia uditiva o tronco encefalico, dove però sono indicati impianti del tronco (ABI).)
EZIOLOGIA IPOACUSIE NEUROSENSORIALI PROFONDE
tipicamente derivano da affezioni dell’orecchio interno o del nervo acustico, o più frequentemente dei recettori. Vi è un problema di trasduzione dell’energia meccanica a impulso elettrico (stimolo nervoso). Qui è abbassata la via aerea ma anche quella osse.
PORZIONI IMPIANTI COCLEARI :
- una porzione esterna deputata alla ricezione che ricorda molto una protesi acustica retroauricolare.
- un elettrodo posizionato a livello dell’orecchio interno, posizionato tramite timpanotomia posteriore attraverso cui accediamo alla finestra rotonda.
Questo risulta essere collegato al nervo steatoacustico in maniera tale da riprodurre la distrubuzione topografica delle frequenze a livello della coclea. Infatti nei giri basali si ha una trasmissione delle frequenze più elevate, mentre nei giri apicali si ha una trasmissione delle frequenze più basse.
COME FUNZIONA IMPIANTO COCLEARE
L’impulso di tipo meccanico viene recepito dal dispositivo esterno di ricezione, trasformato in un impulso elettrico e veicolato attraverso l’elettrodo al nervo.
Il bambino sente il ritmo ma non la melodia. Il problema è che ci sono decine di migliaia di fibre del nervo acustico ed è difficile riprodurlo da un apparecchio protesico. Sostanzialmente è ancora un limite tecnologico che in futuro potrà essere superato.
protesi nel bambino, quando
è indicato quando c’è una sordità bilaterale ed è fondamentale nei bambini piccoli per evitare la sordità preverbale. Infatti l’impianto cocleare ha permesso di ridurre notevolmente lo sviluppo del sordomutismo.
- Si tratta solo la sordità bilaterale, perché operando la monolaterale non si riesce a rendere l’altro orecchio perfettamente uguale all’altro, e questo disturba parecchio il paziente.
- Una protesi acustica solitamente si mette nell’orecchio migliore, a differenza della chirurgia che si fa nell’orecchio peggiore.
- Perché la terapia protesica sia efficacie il bambino deve essere impiantato almeno nei primi 3.
- Ci sono percorsi di riabilitazione importantissimi dopo l’impianto.
- Per eseguire tale intervento serve il consenso dei genitori.
- Nel bambino è importantissimo l’approccio con i genitori. Purtroppo esiste una chiusura da parte della comunità sordomuta all’impianto cocleare: ghettizzano gli impiantati. Imparare la lingua dei segni non è l’ideale per il bambino sordo, che mostrerà crescendo anche altri tipi di deficit (anche il bambino sordo non sindromico) per la man- cata stimolazione centrale da parte degli stimoli sonori
protesi nell’adulto
è indicato se uno, per diversi tipi di cause, perde l’udito mono- o bilateralmente. Per chi ha già sentito prima dell’impianto l’effetto non è uguale all’udito pre-perdita, ma quando uno diventa sordo completo l’impianto è fondamentale.
- Nel caso di un soggetto di per esempio 40 anni, sordo da tanto tempo, è inutile fare l’impianto. Questo perché si sono già consolidati quei processi di plasticità neuronale che invece nel bambino permettono un adattamento della corteccia uditiva all’impianto estraneo.
quando non c’è indicazione all’impianto
nel momento in cui abbiamo una lesione del Nervo Acustico: per esempio nella Neurofibromatosi o in caso di anomalia anatomica di aplasia degli steatoacustici.
O ancora nel caso di un soggetto nato sordo che non ha posizionato l’impianto entro i 5 anni e dunque son venuti meno con la crescita quei fenomeni di plasticità neuronale