Obesità Flashcards

1
Q

Metodi indiretti di misurazione classe di peso

A
  • BMI: rapporto tra il peso e l’altezza in metri al quadrato (kg/m2).
  • Circonferenza della vita normalizzata per la circonferenza dei fianchi
  • Plicometria: stima della percentuale di grasso sottocutaneo
  • Impedenziometria: basata sulla diversa capacità di conduzione della corrente elettrica dei tessuti
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2
Q

Metodi diretti di misurazione classe di peso

A
  • TAC
  • RMN
  • Densitometria (tramite cosiddetta DEXA, “Dual-Energy X-ray Adsorption”).
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3
Q

Conformazioni corporee del paziente sovrappeso

A
  • Conformazione a Mela (+ grasso viscerale)
  • Conformazione a pera (+ grasso sottocutaneo)
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4
Q

Differenze ttra tessuto adiposo bianco e bruno

A
  • numero di mitocondri e la
  • disposizione di lipidi all’interno della cellula
  • nelle cellule adipose bianche ci sono pochissimi mitocondri e c’è un’unica grande goccia lipidica che occupa tutto il citoplasma e schiaccia il nucleo in periferia;
  • le cellule adipose brune invece sono ricche di mitocondri e contengono più gocce lipidiche, piccole e disperse nel citoplasma. Hanno espresso il gene Uncoupling Protein 1
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5
Q

Funzioni del tessuto adiposo

A
  • metaboliche:
    – rielabora i nutrienti e rilascia in circolo free fatty acids e molti ormoni (adipochine).
    – determina l’emivita degli estrogeni: se c’è un eccesso di tessuto adiposo si ha un’alterazione dei livelli di estrogeni e questo può predisporre allo sviluppo di neoplasie sensibili agli estrogeni e ad avere problemi di infertilità.
  • meccaniche
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6
Q

Ormoni rilasciati dal tessuto adiposo

A
  • Citochine pro-infiammatorie, quali IL-6 e TNF-α: reclutano macrofagi che mantengono lo stato infiammatorio
  • PAI, l’inibitore dell’attivatore del plasminogeno che, se presente in eccessive quantità, determina una ridotta clearance dei coaguli di fibrina ed espone dunque ad un aumentato rischio di trombosi;
  • Angiotensina, coinvolta nella regolazione del tono vascolare;
  • Adiponectina e Resistina che sono importanti per la sensibilità insulinica.
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7
Q

Rischi accumulo grasso viscerale

A

Può sviluppare più facilmente insulino-resistenza data l’elevata produzione di citochine pro- infiammatorie e l’infiltrato di cellule pro-infiammatorie

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8
Q

Funzioni della leptina

A
  • Diminuisce lo stimolo della fame: a concentrazioni + alte (=> a + grasso) è associata una fame minore;
  • Ha un impatto sugli ormoni tiroidei che controllano. il metabolismo basale
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9
Q

Regolazione del senso della fame

A

Nell’ipotalamo c’è il nucleo arcuato, in corrispondenza del quale la barriera ematoencefalica risulta permeabile a diversi fattori, quali nutrienti ed ormoni provenienti dal tratto GI => azione su
- Neuroni anoressigeni: adibiti al senso di sazietà
- Neuroni oressigeni: adibiti al senso della fame producono l’Agouti-related protein (AGRP) e il neuropeptide Y (NPY) che inibiscono i neuroni anoressigeni & stimolano gli altri neuoni oresigeni

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10
Q

Mutazioni genetiche che causano obesità

A

Riguardano LOF della via di segnale anoressizante:
- leptina
– POMC: proopiomelanocortina
– PC1/PC2: pro-ormone convertasi (processano POMC che diventa MSH)
– MSH: ormone stimolante i melanociti
– MC4R: recettore della melanocortina 4 (stimolato da MSH )

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11
Q

Molecole anoressizzanti centrali

A

CRH, serotonina, BDNF e il suo recettore (NTRK2).

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12
Q

Controllo periferico dell’appetito a breve termine

A
  • Ormonale:
    – ormoni anoressigeni: intestinali, pancreatici, adiposi (leptina)
    – 1 ormone oressigeno (Grelina prodotta da stomaco)
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13
Q

Fisiologia dell’azione anoressizzante di Insulina e Leptina

A
  • Entrambi anoressizzanti
  • Dopo un pasto, l’aumento dell’insulina fornisce senso di sazietà andando ad inibire la produzione di NPY e AGRP mediante soppressione TF FOXO.
  • Contemporaneamente la leptina è aumentata per via della maggiore massa grassa. Questa attiva la via di segnale comprendente la Statina (STAT3) che va nel nucleo con azione soppressiva della trascrizione dei suddetti geni.
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14
Q

Meccanismo di termogenesi adattativa

A
  1. Stimolo del freddo a livello nervoso 2. attivazione del sistema β- adrenergico, il quale agisce insieme agli ormoni tiroidei.
  2. SE poca leptina, si avrà una diminuzione degli ormoni tiroidei,
  3. alterata funzionalità mitocondriale e porta alla produzione di UCPs che disaccoppiano i mitocondri,
  4. gradiente protonico costantemente bruciato dal fatto che la UCP fa tornare i protoni dallo spazio intermembranoso all’interno della matrice, e quindi bisogna produrre tanto NADH per mantenere lo stato protonico.
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15
Q

Cause di obesità

A
  • Genetiche (4-5% dei casi)
  • Epigenetiche: possibilità di sviluppare forme ereditarie poligeniche di obesità sulla base di fattori ambientali e polimorfismi genici
  • Pasti abbondanti
  • Sedentarietà
  • Alterazione dei ritmi circadiani: La deprivazione del sonno altera fortemente il metabolismo per 5 ore o meno di sonno per notte.
  • Ormoni: glucocorticoidi
  • Fumo
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16
Q

Complicanze obesità

A
  • Cardiovascolari: come aterosclerosi, ipertensione, cardiomiopatie, infarti o ictus
  • Diabete
  • Problemi articolari
  • Muscolari: vanno in insulino-resistenza e presentano atrofia e debolezza (Sarcopenic obesity)
  • Respiratorie: come la sindrome di Pickwick, sindrome ostruttiva-restrittiva, prevede un’adiposità viscerale che comprime il diaframma riducendo la capacità di espansione polmonare, con conseguente deficit di pompa che porta ad acidosi respiratoria.
  • Gastriche ed epatobiliari: NASH a carico del fegato, calcolosi alla colecisti, esofagiti da reflusso, ernia iatale
  • Neoplasie: legati alla produzione estrogenica
17
Q

Definizioni sindromi metaboliche e caratteristiche (6)

A

condizione prediabetica caratterizzata da:
1. obesità viscerale;
2. insulino resistenza con conseguente iperglicemia;
3. ipertrigliceridemia aggravata da basso colesterolo HDL, dunque, un minor prelievo di colesterolo a livello
periferico;
4. ipertensione;
5. stato pro-infiammatorio e pro-trombotico;
6. microalbuminuria con danno renale. La microalbuminuria è il primo indicatore di danno capillare
periferico e la misurazione consente di monitorare la situazione capillare sistemica