La natura umana e l'uomo come persona Flashcards
app. 14 [pag. 147]
Quale teologo tedesco in particolare, definisce l’incarnazione come rivelazione sull’uomo e sul creato?
Karl Rahner
app. 14 [pag. 147]
Καὶ ὁ λόγος σὰρξ ἐγένετο
Kai ho logos sarx egeneto
(Gv 1,14)
Prova a enucleare la riflessione di K. Rahner su questo singolo versetto.
- Soggetto dell’incarnazione è il Logos, non genericamente “Dio” o “uno della Trinità”
- Il termine σάρξ, carne indica l’uomo; il Verbo ci rivela Dio, ma anche il mistero dell’uomo
- Il termine ἐγένετο indica che Dio assume (“diventa”) ciò che Egli non è (creatura); questo assumere di Dio è anche il suo divenire
app. 14 [pag. 148]
Dall’esame di questa riflessione rahneriana si può dedurre che Dio doveva necessariamente incarnarsi, perché negli uomini vi fosse e potesse sussistere la natura umana.
Vero o Falso?
Falso.
Gli uomini sarebbero potuti esistere anche se il Logos non si fosse incarnato, ma la possibilità di esistere per gli uomini è fondata sulla possibilità di Dio di esprimere se stesso nel Logos che diventa creatura.
app. 14 [pag. 149]
La natura umana di Cristo è stata prima creata e poi assunta?
No: è stata prima assunta e poi creata.
Altrimenti, si cadrebbe nell’adozionismo, secondo il quale Cristo sarebbe diventato (~assunto come) Figlio di Dio solodopo la sua nascita (per es.: al momento del suo battesimo).
app. 14 [pag. 150]
Le persone stanno nel “regno dei fini”.
Chi ha sviluppato questo concetto e cosa vuol significare?
Immanuel Kant (1724-1804).
Che il concetto di persona trascende le cose puramente sensibili e il fatto che esistano delle persone impone una riflessione sulle finalità per cui esistono.
app. 14 [pag. 151]
- In quale Concilio riferendosi a Gesù Cristo, si parla per la prima volta di “una sola persona e ipostasi”?
- In quale Concilio si riafferma tale verità con un anatema contro chi non la confessi?
- Nel Concilio di Calcedonia (451).
- Nel Concilio di Costantinopoli II (553).
app. 14 [pag. 152]
Quale argomento aristotelico S. Agostino prese a supporto nell’affermare che il concetto di Persona, nella Trinità, sia da intendere ad se (in senso assoluto) e non ad aliud (in senso relativo, rispetto a ciascuna delle Persone della Trinità)?
Quello delle categorie dell’essere.
Diceva infatti Agostino che, se la Persona del Padre (o del Figlio, o dello Spirito Santo) fosse ridotta alla semplice relazione (che è uno degli accidenti dell’essere e della sostanza e dunque non è sostanziale) tutto in Dio sarebbe relativo e non assoluto, il che non è pensabile.
app. 14 [pag. 153]
Qual è invece la posizione di San Tommaso, a riguardo? Quale novità introduce nel trattare la SS. Trinità e le relazioni esistenti tra le Persone divine?
San Tommaso concepisce il discorso sulla SS. Trinità come di relazioni sussistenti.
In altre parole, secondo San Tommaso, le stesse relazioni tra le Persone divine devono essere intese a modo di sostanza (e non come accidente della sostanza divina).
app. 14 [pag. 154]
Quale analogia vede von Balthasar tra la missione terrena di Gesù Cristo e la persona umana, costituita di anima e corpo?
Così come Gesù Cristo ha vissuto la sua relazione filiale con il Padre nella sua missione terrena, anche la nostra relazione con Dio si esprime e si realizza nel mondo nelle relazioni che può stabilire e vivere grazie alla sua esistenza corporea.
In altre parole, il corpo è per l’uomo sacramento della persona.
app. 14 [pag. 154]
Le considerazioni di von Balthasar consentono di leggere in una prospettiva più relazionale la definizione classica di persona di Boezio? In che modo?
Se consideriamo l’espressione individua substantia (“persona est naturae rationalis individua substantia”) in riferimento alla dimensione concreta e relazionale del corpo, questo viene concepito come mezzo per attuare la capacità di conoscere e amare Dio e il prossimo, ora nella grazia, poi nella gloria.
app. 14 [pag. 155]
Nell’uomo, diversamente che in Dio, la relazione con gli altri e con Dio non è sussistente, ma solo accidentale.
Ciò nonostante, possiamo affermare che il fondamento trascendente della persona è una relazione. Quale?
Quella della chiamata di Dio alla relazione con Lui.
È questa relazione che fonda la persona umana e gli comunica valore e dignità.
La mancata risposta a questa chiamata alla relazione con Dio risponde anche al perché della divisione interna tra “spirito” e “carne” (concupiscenza, cioè rifiuto di servire attraverso il proprio corpo), alla separazione tra anima e corpo nel tempo della morte individuale prima della parusia e la morte definitiva all’inferno per chi avrà sancito in modo definitivo e irrevocabile il rifiuto di servire Dio e gli uomini.