La Creazione nella Tradizione Flashcards

1
Q

app. 07 [pag. 76]

In AT riveste particolare importanza la creazione in quanto relazione Dio/Uomo.

In generale, a quali errate interpretazioni può portare l’approfondimento di questo tema?

A

Al monismo o al dualismo.

Si può inciampare nell’errore di una prospettiva monistica se, nel considerare la relazione Dio/Uomo, ci si pone la questione di tipo ontologico: “Se Dio è infinito, come può esistere qualcosa di distinto da Lui?”

Se invece si affronta la questione da un punto di vista etico, di fronte al problema del male, (che non può provenire da Dio), si può essere tentati di risolvere tale problema assumendo una visione dualistica della realtà e affrontare da tale prospettiva anche la questione della relazione Dio/Uomo.

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2
Q

app. 07 [pag. 77]

Quale prospettiva è allora bene assumere nell’affrontare il tema della relazione Uomo/Dio in Antropologia Teologica?

A

Quella della rivelazione nella storia della salvezza, evitando di perseguire la sola speculazione astratta, partendo da Dio o dal mondo.

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3
Q

app. 07 [pag. 78]

In che modo viene trattata la creazione dai Padri apostolici? Con quali caratteristiche viene trattata?

A
  1. La creazione viene sempre trattata come parte dell’opera salvifica di Dio
  2. Si sottolinea la bontà e l’armonia della creazione
  3. L’uomo è l’apice della creazione
  4. Emerge l’idea che la creazione sia avvenuta “ex nihilo”
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4
Q

app. 07 [pag. 78]

In quale famosa lettera Clemente Romano papa (dal 92 al 97) scrive della creazione?

A

Nella sua Lettera ai Corinti.

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5
Q

app. 07 [pag. 79]

Nel Pastore di Erma si parla della creazione ex nihilo.

Vero o Falso?

A

Vero.

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6
Q

app. 07 [pag. 79]

Nella Scrittura si fa spesso riferimento alla creazione ex nihilo.

Vero o Falso?

A

Falso: sono solo due i passi in cui se ne parla.

Nel secondo Libro dei Maccabei: “Ti scongiuro, figlio, contempla il cielo e la terra, osserva quanto vi è in essi e sappi che Dio li ha fatti non da cose preesistenti; tale è anche l’origine del genere umano” (2 Mac 7,28) e nella Lettera ai Romani: “Infatti sta scritto: Ti ho costituito padre di molti popoli; [è nostro padre] davanti al Dio nel quale credette, che dà vita ai morti e chiama all’esistenza le cose che ancora non esistono” (Romani 4,17).

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7
Q

app. 07 [pag. 79]

Nella lettera dello Pseudo-Barnaba (II secolo) non si parla mai di creazione.

Vero o falso?

A

Falso.

Se ne parla ed è particolarmente interessante il passaggio in cui si dà per la prima volta un’interpretazione trinitaria di Genesi 1,26 (“E Dio disse: «Facciamo l’uomo a nostra immagine, a nostra somiglianza…”)**, secondo cui qui è il Padre che parla con il Figlio.

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8
Q

app. 07 [pag. 80]

Su quale questione verteva, in particolare, il dibattito sulla creazione tra i Padri Apologisti (San Giustino, Taziano, Teofilo) e i filosofi loro contemporanei?

A

Sulla preesistenza della materia e se questa fosse animata da un principio attivo che gli stoici chiamavano lògos spermatikos.

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9
Q

app. 07 [pag. 80]

In che modo Giustino riuscì a conciliare la dottrina del logos spermatikos degli stoici con il cristianesimo e con la Persona di Cristo?

A

Gesù Cristo, secondo Giustino, è intermediario nella creazione e presente in essa in forma seminale. Il Cristo ha seminato in tutti il seme della verità e anche i filosofi prima di Cristo erano già cristiani (p. es., Socrate).

Cristo si è rivelato nell’AT nelle profezie e nelle teofanie (che in realtà sono quindi cristofanie).

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10
Q

app. 07 [pag. 80]

Taziano è anch’egli conciliante come Giustino riguardo alla creazione? Che cosa afferma con forza a proposito della materia?

A

No, Taziano fu molto critico con i pensatori del suo tempo. A proposito della materia, afferma che essa “non è un antidio increato ed eterno”, ma è stata prodotta da Dio e ha perciò un principio (Adversus Graecos).

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11
Q

app. 07 [pag. 80]

Teofilo si discosta da Taziano quando parla della creazione della materia.

Vero o Falso?

A

Falso.

Anche Teofilo, come Taziano, si contrappone alle teorie filosofiche del suo tempo e, in particolare, contro i platonici i quali, se da una parte credono che Dio è creatore di tutto, dall’altra affermano anche che “la materia coesiste con Dio”, il che evidentemente è in contraddizione con il loro stesso pensiero.

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12
Q

app. 07 [pag. 81]

Ireneo di Lione era d’accordo con chi affermava che il mondo e la creazione tutta è il risultato del male e di una caduta.

Vero o Falso?

A

Falso.

Ireneo di Lione si oppose principalmente proprio contro questa dottrina gnostica, affermando che sia il Dio creatore, sia tutto ciò che Egli ha creato, sono buoni.

Dio, inoltre, non ha bisogno di intermediari per creare: Egli crea con le sue due “mani”, cioè il Figlio e lo Spirito Santo.

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13
Q

app. 07 [pag. 82]

Origene credeva che la materia fosse frutto di una caduta, come gli gnostici.

Vero o Falso?

A

Vero.

Il pensiero di Origene è in parte influenzato dalle filosofie della sua epoca, in particolare dal dualismo degli gnostici (l’uomo è fondamentalmente la sua anima e il corpo è, come la materia, frutto di una caduta).

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14
Q

app. 07 [pag. 82]

Origene riteneva che il tempo fosse ciclico e che tutte le creature si sarebbero infine salvate..

Vero o falso?

A

Vero. Origine professava infatti la dottrina dell’apocatastasi.

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15
Q

app. 07 [pag. 83]

Secondo Origene, la diversità degli esseri viventi è dovuta ad una causa precisa. Quale?

A

Alle diverse cadute degli esseri creati rispetto all’unità e concordia iniziale loro impressa dal Creatore.

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16
Q

app. 07 [pag. 83]

Agostino identificava il male con una creatura, Satana. Vero o Falso?

A

Falso.

Secondo S. Agostino, solo il bene esiste. Il male non è una sostanza esistente, ma la mancanza di bene.

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17
Q

app. 07 [pag. 84]

In quale fondamentale documento della Chiesa viene chiaramente affermato il ruolo di Cristo quale mediatore nell’atto creativo di Dio?

A

Nel Simbolo niceno-costantinopolitano: “per mezzo di lui tutte le cose sono state create”.

18
Q

app. 07 [pag. 84]

Quale filosofia, quale “scuola” e quale grande teologo contribuirono maggiormen­te ad una concezione della realtà tenden­te al monismo, prima del concilio di Costantinopoli II?

A

La filosofia neoplatonica, la scuola antiochena e Origene.

In questa prospettiva, infatti, la realtà Dio-mondo non presenterebbe alcuna disconti­nuità e il Figlio sarebbe il primo anello di mediazione discendente verso il mondo e inferiore al Padre.

19
Q

app. 07 [pag. 85]

Quale dottrina eretica venne alimentata dalla filosofia neoplatonica, dalla scuo­la antiochena e dall’origenismo?

A

L’arianesimo.

20
Q

app. 07 [pag. 85]

Quale concilio sancì indefettibilmente un’unica natura divina del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo?

A

Il Concilio di Costantinopoli II.

21
Q

app. 07 [pag. 85]

Quale altro importante concetto riguardante la creazione fu ribadito nel concilio di Costantinopoli II?

A

La relazione di dipendenza della creazione rispetto a Dio Padre, Figlio e Spirito Santo.

22
Q

app. 07 [pag. 85]

Anticamente, il Gloria era recitato nel seguente modo: “Gloria al Padre, per il Figlio, nello Spirito Santo”.

Vero o falso?

A

Vero

23
Q

app. 07 [pag. 85]

Esiste una qualche analogia tra quanto dichia­rato nei concili a riguardo dell’ unità delle due nature in Cristo e la questione della creazione?

A

Sì: l’unità delle due nature in Cristo è affine al rifiuto del dualismo cosmologico; l’afferma­zione delle due nature di Cristo si può collegare al rifiuto del monismo cosmologico.

24
Q

app. 08 [pag. 86]

Quale pensatore del IX secolo afferma che “tutto è, al tempo stesso, creato ed eterno”?

A

Giovanni Scoto Eriugena (810-877).

L’atto crea­tivo, secondo Giovanni Scoto, corrisponde alla emanazione neoplatonica dall’Uno.

25
Q

app. 08 [pag. 86]

Quale filosofo assimilava lo Spirito Santo al concetto di anima degli stoici e il figlio al Demiurgo dei neoplatonici?

A

Ancora: Giovanni Scoto Eriugena.

26
Q

app. 08 [pag. 86]

Quale pensatore vissuto tra l’XI e il XII secolo riteneva che sia la creazione, sia il male siano il risultato di atti non liberi di Dio, il quale “non può fare meglio di quello che fa”?

A

Abelardo (1079-1142).

27
Q

app. 08 [pag. 86]

Quale idea del creato avevano i Catari?

A

Che tutto ciò che non è puro spirito fosse derivato da un Principio cattivo, eterno, opposto al Principio buono creatore degli spiriti.

28
Q

app. 08 [pag. 87]

Quale Concilio si contrappose precipuamente alle dottrine dei Catari?

A

Il Concilio Lateranense IV (1215)

29
Q

app. 08 [pag. 87]

In quale Concilio si afferma chiaramente che la crea­zione avvenne ex nihilo?

A

Nel Concilio Lateranense IV.

30
Q

app. 08 [pag. 87]

In cosa differisce, rispetto a S. Agostino, ciò che nel Concilio Lateranense IV si afferma, a proposito del male?

A

Che il male non è semplicemente privatio boni, ma che è stato causato dal demonio che, creato buono da Dio, da se stesso si è trasformato in malvagio.

Inoltre, il Concilio afferma che l’uomo ha commesso il peccato originale per suggestione del demonio, per cui il male ha origine sul piano storico-morale e non su quello ontologico.

31
Q

app. 08 [pag. 87]

San Tommaso non rigettò completamente il platonismo e ciò è evidente dall’uso di alcu­ni termini che egli usa a proposito della creazione.

Quali?

A

“Partecipazione” ed “emanazione”.

Ad esempio, nella Summa Theologica, San Tommaso parla della creazione come di una “emanazione” dal principio primo.

32
Q

app. 08 [pag. 87]

Secondo S. Tommaso, tre delle quattro cause aristoteliche sono attribuibili a Dio.

Quali?

A

Causa formale, efficiente e finale.

33
Q

app. 08 [pag. 88]

Secondo Aristotele e San Tommaso l’atto precede o è successivo alla potenza?

A

Da un punto di vista temporale, l’atto segue la potenza, ma dal punto di vista ontologico, la precede. Infatti, la “potenza” è potenza dell’atto” e dunque la potenza è subordinata all’atto in ordine all’essere.

34
Q

app. 08 [pag. 88]

Nell’Etica Nicomachea, Aristotele distingue tra due tipi di attività (o atti).

Quali?

A

Gli atti che terminano quando raggiungono il fine per i quali agiscono (p. es.: la co­struzione di una casa) e atti che non si esauriscono perché il loro scopo è proprio lo stesso perdurare dell’atto (p. es.: vivere, conoscere). Questi ultimi sono superiori ai primi.

35
Q

app. 08 [pag. 88]

Potenza verso l’atto, ens a se, atto puro, essere contingente, ens ab alio, essere necessario.

Poni questi attributi accanto alla definizione corrispondente:

  • Creatore*:
  • Creatura*:
A
  • Creatore*: Ens a se, Atto puro, Essere necessario
  • Creatura*: potenza verso l’atto, essere contingente, ens ab alio
36
Q

app. 08 [pag. 88]

Quale “dinamica” aristotelica giustifica l’affermazione “Dio (= il Creatore) è Atto puro’ (o ‘Atto infinito positivo’)”?

A

Dato che il mondo è in continuo divenire e tendente a Dio senza mai poterlo rag­giungere, esso deve essere inteso come un’attività (dynamis) retta da un atto (entelekeia) infinitamente positivo (= atto puro) che la precede e che la sostiene.

37
Q

app. 08 [pag. 91]

Cos’hanno in comune il pensiero di Spinoza e quello di Hegel?

A

La concezione panteistica del mondo, che in Hegel assume caratteri razionali­stici.

38
Q

app. 08 [pag. 91]

Quali furono i punti principali relativi alla creazione affrontati nel Vaticano I?

A

La distinzione radicale tra Creatore e creatura la libertà totale dell’atto creativo di Dio; esso dipende più dalla bontà che dall’onnipotenza di Dio.

39
Q

app. 08 [pag. 91]

Nel Concilio Vaticano I si cita espressamente Georg Hermes.

Vero o Falso?

A

Falso.

Ma contro il semirazionalismo di G. Hermes si riafferma la Provviden­za divina.

40
Q

Quali sono i limiti strutturali del Vaticano I?

A

Il Vaticano I tratta della creazione secondo un’impostazione più filo­sofica che secondo una prospettiva veramente biblica e teologica, tentando con scarso successo di armonizzare Genesi ed evoluzione.

41
Q

Il Vaticano II ha trattato della creazione in modo diverso, rispetto al precedente Concilio? Se sì, quali elementi hanno maggiormente contribuito al cambia­mento?

A

Sì, in particolare partendo da una pro­spettiva più biblica che filosofica.

I principali fattori che contribuirono alla nuova impostazione furono:

  • Rinnovamento dell’ermeneutica biblica
  • Rapporto non ostile nei confronti delle scien­ze
  • Riconoscimento dell’autonomia delle real­tà create (l’azione creativa di Dio non si oppone all’agire dell’uomo).
  • Importanza della causa finale (prima prevaleva la causa efficiente), che mette la creazione in rapporto stretto con la salvezza cristologica.