Introduzione Flashcards
lez. 01 [6:30]
Quali sono gli argomenti classici trattati nell’Antropologia teologica?
Creazione
Peccato
Grazia
Escatologia
lez. 01 [7:00]
Cos’è l’escatologia e perché viene trattata in Antropologia teologica?
L’escatologia è il discorso sulle cose ultime. Viene inclusa in Antropologia teologica perché l’uomo è determinato dalla sua chiamata, dalla vocazione per cui Dio lo ha creato.
Il fine determina profondamente la realtà.
lez. 01 [10:35]
In quale documento del CVII e a quale numero si trova una sintesi di ciò che studia l’Antropologia teologica?
Sapresti riassumerne il contenuto?
Nella Gaudium et Spes, al n. 22 che dice:
“In realtà solamente nel mistero del Verbo incarnato trova vera luce il mistero dell’uomo. […] proprio rivelando il mistero del Padre e del suo amore svela anche pienamente l’uomo a se stesso e gli manifesta la sua altissima vocazione”.
lez. 01 [27:00]
Prova a spiegare perché possiamo affermare che ogni interrogativo sulla realtà pone l’uomo anche come soggetto conoscente.
L’uomo ha la capacità di accedere positivamente al proprio io e, in ogni atto conoscitivo della realtà esterna, l’uomo è intuitivamente capace di “vedere” se stesso come soggetto che compie tale atto conoscitivo.
In altre parole, nel conoscere dell’uomo è presente allo stesso tempo sia l’oggetto conosciuto sia il soggetto conoscente (cioè l’uomo).
lez. 01 [25:40]
Quali termini, da un punto di vista etimologico, rimandano alle caratteristiche fondamentali dell’uomo?
Quali sono tali caratteristiche?
Il termine ανθροπος, la cui etimologia sembra rimandare sia all’apertura verso il trascendente, sia alla relazione verso l’altro, sia alla capacità che l’uomo ha di riflettere su se stesso.
Quest’ultima caratteristica è più evidente nel secondo significato etimologico dato, in quanto esso viene espresso come una petitio principii (tautologia) grazie alla capacità solamente umana di riflettere su se stessi.
Da un punto di vista della fede, inoltre, possiamo dire che entrambe queste definizioni propongono un archetipo di uomo, che per noi è Cristo.
lez. 01 [31:30]
“Antropologia” è un termine che indica un discorso organico sull’uomo, il quale, per una serie di cause, si trova ad essere disperso. Quali sono le cause di tale dispersione?
L’esistere dell’uomo è dispersivo anzitutto a causa della temporalità della propria esistenza.
Da un punto di vista morale, inoltre, la dispersione dell’esistenza umana è dovuta alla colpa e al male.
L’antropologia si propone dunque di raccogliere secondo ragione ciò che causa nell’uomo la sua dispersione.
lez. 01 [31:30]
Riferendo il termine logos al significato espresso dalla sua etimologia, è però possibile aggiungere ancora qualcosa al significato della parola antropologia.
Prova a farlo.
L’uomo è colui che cerca di comprendere e di raccogliere ragionevolmente la realtà in un’unità di senso ed è questo che lo differenzia dagli animali.
Per comprendere noi stessi e l’uomo in generale, è anche necessario ricomporre la nostra storia, la storia dell’umanità, in quanto l’esistenza e l’identità dell’uomo si disperde nel tempo.
L’uomo è soprattutto disperso dal male commesso ed è quindi necessario recuperare e raccogliere il senso della nostra esistenza che noi stessi abbiamo disperso.
In questo senso, si può dire che uno dei significati profondi del termine “antropologia”, sia perciò quello di essere non soltanto oggetto di un discorso (logos), ma anche soggetto di tale discorso o di tale capacità di comporre un discorso e di ragionare, (ancora: logos) sulla realtà.
lez. 01 [39:10]
Cosa ti suggerisce l’immagine qui allegata?
Che in ogni esperienza umana vi è anche la nostra esperienza di noi stessi.
A differenza degli animali, l’uomo conosce, riconoscendo nell’oggetto conosciuto anche l’atto che egli stesso compie nel conoscere.
Ad ogni indagine sulla realtà esterna all’uomo corrisponde cioè una domanda su noi stessi, che siamo compresenti alla realtà che indaghiamo.
Anzi, è proprio questa domanda che l’uomo ha su se stesso che anima la sua ricerca sulla realtà.
lez. 01 [59:50]
Come influisce quanto detto sinora nello studio dell’Antropologia Teologica?
Nel riflettere sull’uomo, studiare Antropologia Teologica significa inserire tale studio nel dialogo tra l’uomo e Dio.
Questo dialogo uomo-Dio e questo parlare di Dio all’uomo si inserisce nelle domande filosofiche che l’uomo pone su se stesso e tale prospettiva filosofica viene ampliata e illuminata dalla luce della fede cristiana.
lez. 02 [6:30]
Il culto, i miti e le leggende sono il modo irriflesso dell’uomo di porsi domande su se stesso e cercare il senso della vita.
Sapresti giustificare questa affermazione?
L’uomo non sempre esplicita le domande di senso su se stesso attraverso una riflessione filosofica e “ragionata”. Il culto e lo sviluppo di riti possono in questo senso essere paragonati ai comportamenti inconsci dell’uomo, che hanno però la precisa motivazione di rispondere a tali domande.
I miti e le leggende, a loro volta, danno parola ai culti e ai riti, in quanto spesso riguardano le origini dell’uomo e della realtà circostante.
lez. 02 [8:40]
Quale “predizione” cambiò in modo profondo la concezione del cosmo, che prima era essenzialmente mitica?
La predizione di un eclissi solare nel 585 a.C. ad opera di Talete, il quale utilizzò alcuni metodi matematici e razionali per determinarla. Ciò aprì il campo alla riflessione filosofica sulle origini dell’universo, il quale evidentemente sottostà a leggi precise e non al capriccio degli dèi.
lez. 02 [10:45]
Cosa intende Karl Jasper (1883-1969) con “periodo assiale”?
Un periodo storico nella storia dell’uomo che copre circa sei secoli (800-200 a.C.), in cui, in varie parti del mondo, apparentemente senza alcun collegamento tra loro, si sviluppa in modo propulsivo una riflessione dell’uomo su se stesso e sul cosmo. L’uomo prende coscienza dell’“essere” nella sua interezza, di se stesso e dei suoi limiti e pone domande radicali, anelando alla sua liberazione e redenzione.
Le aree geografiche in cui si presenta tale sviluppo comprendono la Cina, l’India, l’Iran, la Palestina e la Grecia.
lez. 02 [12:20]
Due prospettive macroscopiche nello sviluppo della filosofia:
- L’interesse pratico
- L’interesse teorico
Descrivile.
- Interesse pratico: “perché la vita umana?”. L’interesse è prevalentemente sull’uomo
- Interesse teorico: “perché l’universo e il suo ordine?”. La prospettiva è la comprensione dell’universo, all’interno del quale è ovviamente presente anche l’uomo. Questa prospettiva dominò per circa due secoli.
key 02 [pag. 5]
Elenca i nomi di alcuni dei filosofi che ebbero prevalentemente un interesse pratico, cioè dedicarono i loro studi essenzialmente alla comprensione dell’uomo.
Filosofi come Protagora (+411 a.C.) o, più recentemente, Cartesio (1596-1650), Kant (1724-1804), Fichte (1762-1814), Schelling (1775-1854), Hegel (1770-1831) e, infine, Max Scheeler (1874-1928) orientarono la loro ricerca prevalentemente nel cercare di comprendere il significato dell’esistenza umana.
key 02 [pag. 5]
Quali filosofi ebbero invece prevalentemente un interesse teorico?
Platone (+348 a.C.), Aristotele (+322 a.C.), Origene (185-254), Agostino (354-430), S. Tommaso (1225-1274) si dedicarono soprattutto alla ricerca della comprensione dell’essere e dell’esistenza in generale.
lez. 02 [15:05]
- Chi affermò che “L’uomo è misura di tutte le cose”?
- In quale periodo storico più recente vide il suo maggiore sviluppo questa impostazione filosofica ed esistenzialista dell’uomo?
- Protagora (+ 411 a.C.), che fu perfino accusato di ateismo per questo
- Con l’Umanesimo e il Protestantesimo