L'uomo creato a immagine di Dio Flashcards
app. 10 [pag. 105]
Nel descrivere la creazione dell’uomo (Gen 1,27) la Bibbia usa il termine barà una sola volta.
Vero o Falso?
Falso.
Il verbo è ripetuto per ben 3 volte.
app. 10 [pag. 105]
Nel descrivere la creazione dell’uomo, Gen 2,7 riporta un importante particolare che differenzia l’uomo dagli animali.
Quale?
Dio “soffiò nelle sue narici un alito di vita”.
app. 10 [pag. 105]
Quali sono le peculiarità dell’uomo nelle sue relazioni con il mondo nel racconto di Genesi?
- Rispetto a tutto ciò che Dio aveva creato precedentemente, quando Dio crea l’uomo dice che è cosa molto buona.
- L’uomo ha il dominio sugli animali.
- L’uomo dà il nome agli animali, ma tra gli animali non ne trova uno che sia “come di fronte a lui”.
app. 10 [pag. 105]
Quali sono le peculiarità dell’uomo nelle sue relazioni interpersonali, nel racconto di Genesi?
Mascolinità e femminilità, che sono sottolineati sia in Gen 1 che in Gen 2.
app. 10 [pag. 105]
Quali sono le peculiarità dell’uomo nel suo rapporto con Dio nel racconto di Genesi?
- Dio parla a tu per tu con l’uomo, direttamente
- Riceve da Dio una missione e un comandamento da osservare
- Non è creato secondo la sua specie, bensì ad immagine di Dio
In Gen 1, 26 Dio, nel creare l’uomo, usa un verbo al plurale: “facciamo”. Si tratta di un plurale maiestatis, molto utilizzato in ebraico.
Vero o Falso?
Falso. Il plurale maiestatis non è usato in ebraico.
Il plurale di Gen 1,26 è dovuto allora alla necessità di far concordare il verbo con la forma plurale Elohim.
In questo caso, non si spiegherebbero tutti gli altri passaggi, in cui il verbo è utilizzato sempre al singolare.
app. 10 [pag. 106]
Quali sono le spiegazioni più accreditate riguardo all’uso della forma plurale del verbo (“facciamo”) in Gen 1,26?
Secondo W. H. Schmidt, sarebbe un residuo della tradizione mitica che, accanto ad un dio principale, poneva una coorte di dèi secondari.
Il “residuo” sarebbe stato volutamente lasciato per sottolineare l’atto di volontà di Dio nel creare l’uomo, attribuendo ad esso un senso deliberativo più marcato.
app. 10 [pag. 107]
Quale significato si può attribuire all’uso discontinuo dell’articolo accanto a “Adam” nella Genesi?
Per quale motivo, accanto a Adam, in alcuni casi viene posto l’articolo e in altri no?
Senza articolo, “Adam” deve essere inteso come un nome proprio, in questi casi, si sottolineerebbe la relazione personale Dio-uomo.
Quando invece viene apposta l’articolo, si tratterebbe di un nome collettivo, che esprime universalità e uguaglianza tra gli uomini (“umanità”).
La prima menzione della parola “uomo” nella Scrittura è senza articolo.
app. 10 [pag. 108]
Alcuni studiosi sono invece dell’idea che i due termini tselem e demut siano sinonimi. Quale passo confermerebbe tale ipotesi?
Gen 5,1-3, in cui le preposizioni “be” (“in”) e “ke” (“come”), vengono utilizzate in modo inverso rispetto ai termini “immagine” e “somiglianza” del passo di Gen 1,26. Questa l’ipotesi di studiosi come Westermann e Schmidt.
app. 10 [pag. 108]
Come si può ancora interpretare il significato di questi due termini, utilizzando le categorie analogiche aristoteliche?
Collocando il termine “immagine” dalla parte dell’analogia di attribuzione e “somiglianza” dalla parte più formale dell’analogia di proporzionalità, dove le due analogie sono tra loro collegate.
app. 10 [pag. 108]
Quale tratto formale della “somiglianza” tra Dio e l’uomo viene evidenziato dal testo di Genesi 1?
Il dominio sulle cose e sugli animali.
Il fatto che tale dominio non debba essere esercitato con la violenza (l’uomo non si ciba degli animali) sottolinea che, in origine, l’uomo esercitava questo dominio con la stessa mitezza di Dio.
app. 10 [pag. 109]
Anche in altre culture l’uomo è considerato essere “immagine” di Dio?
Sì. Ad esempio, in Egitto, il Faraone era considerato come “il vivo ritratto di Dio sulla terra”.
app. 10 [pag. 109]
Vi sono differenze tra l’idea ebraica di “somiglianza” dell’uomo con Dio e quella di altre culture, come quella egizia?
Sì: nella Bibbia la somiglianza si applica a tutta l’umanità stabilendo, di conseguenza, anche l’uguale dignità e uguaglianza di tutti gli uomini fra loro.
app. 10 [pag. 109]
Diversamente da ciò che accade in altre culture, “la fede in Israele non ha mai visto Dio come antropomorfo, anzi, ha visto l’uomo come teomorfo”.
Di chi è questa considerazione?
Di Gerhard von Raad.
app. 10 [pag. 109]
Quale triplice relazionalità viene a costituirsi per il fatto che l’uomo è immagine di Dio?
- Con Dio: l’uomo è costituito dalla sua relazione con Dio
- Tra gli uomini: l’uomo è creato come umanità, con la differenziazione uomo-donna
- Con il mondo: la dipendenza dell’uomo con Dio non lo degrada, ma costituisce la sua dignità e costituisce l’uomo come signore del mondo
app. 10 [pag. 109]
In Gen 5, 1 troviamo il verbo “fare” associato al termine “somiglianza”, anziché “creare” accanto ad “immagine”, come accade invece in Gen 1,27.
Quale potrebbe essere la spiegazione di questa apparente discrepanza?
È possibile che il termine “immagine”, avendo come riferimento diretto Dio è risultato del creare (analogia di attribuzione), mentre la somiglianza (analogia di proporzione), può essere il risultato di un più generico “fare”.
app. 10 [pag. 109]
Come può essere spiegato lo scambio di preposizioni (be, ke) in Gen 5,3 rispetto a Gen 1,27?
Adamo trasmette formalmente a Set il suo essere a (uso della preposizione be, “in”) immagine di Dio e direttamente la sua somiglianza formale con (uso della preposizione ke, “come”) Dio.
Adamo è, in altre parole, la causa formale dell’immagine di Dio impressa in Set e la causa efficiente della somiglianza con Dio trasmessa a Set.
app. 10 [pag. 111]
Nel NT viene ripresa l’idea dell’uomo come immagine di Dio, ma secondo un’altra prospettiva.
Quale?
- L’idea di immagine diventa radicalmente cristologica
- La prospettiva passa da protologica ad escatologica
app. 10 [pag. 111]
In quale passo di S. Paolo viene esplicitamente detto che Cristo è immagine di Dio?
In Colossesi 1,15