La Falsafa Flashcards
Quali testi vengono tradotti dal greco all’arabo nel secoli 8-9?
Nell’ ottavo e nono secolo i testi che vengono tradotti dal greco all’arabo, spesso attraverso la mediazione linguistica del siriaco, sono i trattati di Aristotele (tranne la politica e due trattati zoologici), qualche dialogo platonico, i testi dei principali commentatori di Aristotele e testi scientifici, medici e astronomici.
Quali pseudo-epigrafie vengono prodotte a Baghdad intorno al nono secolo?
2 pseduo-epigrafie, presentate come traduzioni di testi Aristotelici:
1) PSEUDO TEOLOGIA: attribuito ad Aristotele, in realtà si tratta dell’adattamento arabo delle ultime tre enneadi di Plotino, laddove si parla della realtà soprasensibile.
2) LIBER DE CAUSIS: in arabo il titolo è: libro sull’esposizione del bene puro»_space; viene tradotto come libro delle cause in latino. Si tratta di una selezione delle proposizioni di Proclo presentate negli elementi di teologia + dimostrazione.
Quali caratteristiche ha l’Aristotele della tradizione araba?
L’Aristotele studiato nella tradizione araba è un Aristotele unito a parti dottrinali di Plotino e di Proclo: gli arabi avvertivano l’esigenza di conciliare la teoria filosofica della massima autorità (Aristotele) con la religione monoteistica islamica; in Aristotele si trova ben poca teologia, il neoplatonismo presenta invece uno spiccato interesse teologico = va da sè l’unione tra la dottrina aristotelica ed elementi neoplatonici (Plotino) e Proclo.
Chi fu Al-Kindi?
Primo filosofo in lingua araba
- Grande attenzione per la metafisica
- Unisce aristotelismo e neoplatonismo
- Grande interesse per la concezione dell’intelletto (interesse che attraversa tutta la produzione filosofica in lingua araba)
Come si rapporta Al-Farabi al pensiero aristotelico?
- Sistematizza e commenta i testi aristotelici = cerca di spiegarne il significato letterale postulando il fatto che essi disegnino una concezione coerente ed unitaria
- Grande interesse per il METODO DEL SAPERE SCIENTIFICO: Aristotele nella sua opera presenta una molteplicità di scienze, ma come è possibile definire la conoscenza scientifica?
Come si caratterizza la scienza secondo Al-Farabi?
Visione univoca della scienza = secondo Al-Farabi Aristotele stabilisce dei parametri scientifici sempre identici e rigorosi che permettono di identificare una scienza come tale.
Questi parametri scientifici sarebbero illustrati negli ANALITICI SECONDI, dove Aristotele presenta il SILLOGISMO DIMOSTRATIVO come SILLOGISMO SCIENTIFICO.
Quale opera fondamentale scrive Avicenna?
Avicenna scrive il LIBRO DELLA GUARIGIONE (era un medico): si tratta di un’opera in 4 parti (logica, fisica, matematica e metafisica) in cui riscrive tutti i testi fondamentali nelle varie discipline
» emblematico caso di IPERTESTUALITA’
Quale concezione di intelletto porta avanti Al-Farabi?
La concezione di intelletto portata avanti da Al-Farabi sarà poi successivamente ripresa da Avicenna.
Il tentativo è di unire il creazionismo islamico, la cosmologia aristotelico-tolemaica e l’emanazionismo neoplatonico.
Quale modello propone Al-Farabi per spiegare come tutto l’universo derivi da un unico principio (ovvero Dio)?
Modello di Al-Farabi:
- vi è un primo intelletto che non è il motore immobile ma è Dio.
- Dio crea il primo effetto: il primo intelletto.
- Questo intelletto produce due effetti: pensando sè stesso produce la prima sfera celeste, pensando la relazione con la sua causa (Dio) produce un’ulteriore intelletto.
- E così via.
» in questo modo è possibile ottenere un’unificazione tra il monoteismo islamico, la dottrina dell’emanazione neoplatonica e la cosmologia aristotelica.
Quali problemi si pongono nella relazione tra la cosmologia aristotelica e il creazionismo islamico?
Problema:
1) Le sfere celesti sono incorruttibili, di conseguenza Aristotele non può portare avanti una spiegazione genetica di esse.
2) Vi sono più motori immobili di cui Aristotele non ha una spiegazione genetica: se tutte le cose derivano dall’unico principio dell’UNO-BENE, allora come è possibile che vi sia qualcosa che non deriva da esso?
Quale distinzione fondamentale è presentata da Avicenna nel libro della guarigione?
Distinzione tra ESSENZA ED ESISTENZA:
rispondono a domande diverse
ESSENZA = risponde alla domanda: che cos’è?
ESISTENZA = risponde alla domanda: c’è?
Quale termine peculiare utilizza Avicenna per indicare l’essenza di una cosa?
Il termine particolare usato da Avicenna per indicare l’essenza è la CHECOSITA’: QUIDDITAS
Che cosa è’ l’essenza in logica per Avicenna?
In logica l’essenza di una cosa è il contenuto del concetto di una cosa = l’essenza è oggetto di concettualizzazione
» il concetto è anche chiamato INTENTIO in senso logico
L’essenza è oggetto di concettualizzazione per Avicenna? E l’esistenza?
Essenza: oggetto di concettualizzazione = la checosità di qualcosa viene concettualizzata dalla logica
Esistenza: non oggetto di concettualizzazione = l’esistenza di qualcosa è oggetto di credenza; viene dato l’assenso ad un enunciato che afferma l’esistenza di qualcosa.
Secondo Avicenna l’essenza ha una determinazione quantitativa?
Come risolve il problema degli universali?
Avicenna risolve il problema degli universali: l’essenza non ha determinazione quantitativa, essa non è nè particolare nè universale.
Come si determina però l’essenza a livello mentale e a livello extramentale?
A livello extramentale l’essenza ha però carattere individuale: l’essenza di qualcosa è sempre particolare come particolare è la specifica cosa di cui siamo predicando.
Se fosse universale, non potrebbe essere l’essenza di una specifica cosa.
A livello mentale, quindi al livello dell’essenza come contenuto del concetto, essa è sempre universale: se non fosse universale sarebbe l’essenza di una sola determinata cosa e non potrebbe applicarsi a più cose.
Che cosa intende Avicenna quando definisce la logica una disciplina metaconcettuale?
Avicenna definisce la logica una disciplina metaconcettuale in quanto essa si occupa delle cosiddette: “intenzioni intellegibili seconde”, ovvero dei concetti di concetti, come possono essere in particolare gli universali.
La logica infatti non si occupa della comprensione diretta della realtà ma del modo in cui essa viene rappresentata e giudicata.
Quali sensi possono essere identificati secondo Avicenna?
Secondo Avicenna l’anima umana e quella degli animali possiede due tipologie di sensi:
1) sensi esterni = cinque sensi
2) sensi interni = permettono al soggetto di svolgere operazioni basandosi sulle percezioni sensoriali esterne ma non possono essere ridotte ad esse.
Quali distinzioni tra gli intelletti vengono proposte da Avicenna nel libro della guarigione?
L’intelletto umano viene distinto in cinque gradi a seconda del grado di congiunzione con l’intelletto agente.
1) INTELLETTO MATERIALE = mera capacità di attuare conoscenza intellettuale
2) INTELLETTO IN POSSESSO = intelletto in possesso degli intellegibili primi, ovvero dei principi logici di base
3) INTELLETTO IN ATTO = intelletto in possesso degli intellegibili secondi, ovvero le nozioni particolari
4) INTELLETTO ACQUISITO = intelletto che ha intellezione degli intellegibili
5) INTELLETTO SANTO = riservato ai profeti e a pochi altri, si tratta della capacità di conquistare in poco tempo una serie di conoscenze nei confronti degli intellegibili senza dover passare attraverso il ragionamento.
Come è l’intelletto agente per Avicenna?
Avicenna riprende la concezioni di Al-Farabi di intelletto agente: esso svolge rispetto all’operazione individuale la funzione di prima causa motrice.
Esso è il decimo ed ultimo intelletto emanato da Dio e dà le forme sia al mondo sublunare che all’intelletto umano.
Quali due aspetti presenta l’autocontemplazione degli intelletti secondo Avicenna?
Secondo Avicenna gli intelletti possono pensare a sè stessi in due modi:
come possibili»_space; in tal caso creano il corpo delle sfere celesti
come necessari»_space; in tal caso creano l’anima delle sfere celesti
Come è possibile nel pensiero di Avicenna che gli intelletti creati siano contemporaneamente possibili e necessari?
Per comprendere come questo sia possibile bisogna riagganciarci alla distinzione tra essenza/esistenza.
- Essenza = in sè non quantitativamente determinabile
- Esistenza = sempre determinata quantitativamente
- Essenza è in sè possibile = può esistere o può non esistere.
- Esistenza deve sempre avere una causa che la traduca in realtà per poter esistere = l’esistenza rispetto a quella causa è quindi sempre necessaria.
- Gli intelletti sono allo stesso tempo possibili e necessari: sono possibili relativamente alla loro essenza e necessari relativamente alla loro esistenza.
Come arriva Avicenna alla dimostrazione dell’esistenza di Dio?
Avicenna propone una delle prima dimostrazioni dell’esistenza di Dio:
- tutte le cose che esistono, per esistere, necessitano una causa
- serve una Causa Prima che non sia a sua volta effetto di una causa precedente, ovvero una causa la cui necessità sia intrinseca e non sia causata da una causa precedente.
- In caso contrario, ci troviamo davanti ad una catena di causalità infinita in cui ogni anello è causato e quindi possibile»_space; la catena è possibile e necessita di una causa esterna ad essa che la renda reale, altrimenti non potrebbe esistere.
BISOGNA QUINDI AMMETTERE L’ESISTENZA DI UNA CAUSA PRIMA CHE SIA INTRINSECAMENTE NECESSARIA, UNICA, SEMPLICE, CHE SIA CAUSA DELL’ESISTENZA DI TUTTE LE ALTRE COSE.
Quali caratteristiche possiede il Dio di Avicenna?
Il Dio presentato da Avicenna al termine della sua dimostrazione dell’esistenza di Dio è un principio unico, semplice, assolutamente necessario ed in cui non vi è alcuna differenza tra essenza ed esistenza = esso è necessario per sé stesso ed è causa dell’esistenza di tutte le altre cose.
La sua esistenza è assolutamente necessaria in sé e non perchè esso è effetto di una causa precedente.
Secondo Avicenna Dio è il soggetto della metafisica (filosofia prima?)
No, secondo Avicenna Dio non è il soggetto della metafisica ma è solamente uno dei suoi oggetti (la filosofia prima può avere come oggetto lo studio ontologico del divino); il vero soggetto della metafisica è l’esistenza in quanto esistente.
Le sfere secondo Avicenna sono animate?
Avicenna presenta le sfere celesti come animate e come aventi una dimensione psichica:
in particolare esse sono in grado di autopensarsi come necessarie o come possibili, a seconda che si pensino in rapporto all’esistenza o all’essenza.
Da quale testo aristotelico prende l’avvio la noetica araba?
La noetica araba si basa sullo studio dell’intelletto a partire dal terzo libro del De Anima di Aristotele = testo molto complesso, Aristotele propone evidentemente alcune distinzioni tra le varie tipologie di intelletto ma è difficile comprendere quante siano.