GELFI - Parte 5 Flashcards

1
Q

Cosa sono la FARMACOGENETICA e la FARMACOGENOMICA e quali sono le loro differenze?

A

1) FARMACOGENETICA:

–> Studia i GENI di cui è noto il RUOLO nel METABOLISMO dei FARMACI, e come le differenze genetiche INFLUENZINO la RISPOSTA FARMACOLOGICA dell’individuo

–> Background genetico e POLIMORFISMI dei singoli geni coinvolti

2) FARMACOGENOMICA:

–> Osserva le DIFFERENZE FENOTIPICHE tra i pazienti e le COLLEGA alle differenze GENOTIPICHE, utile per lo studio di nuovi farmaci o TERAPIE PERSONALIZZATE

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2
Q

Quali sono i PRINCIPALI TARGET del farmaco studiati in farmacogenetica e farmacogenomica?

A

I PRINCIPALI TARGET del farmaco studiati sono:

1) GENI codificanti per proteine coinvolte nell’ASSORBIMENTO, METABOLISMO, DISTRIBUZIONE ed ESCREZIONE del farmaco (i.e. enzimi e trasportatori)

2) GENI codificanti per il BERSAGLIO terapeutico primario, come recettori e/o enzimi

3) ALTRI GENI –> come quelli che regolano le risposte immunitarie (HLA)

Lo studio di questi geni PERMETTE DI:

  • Identificare il GIUSTO DOSAGGIO del farmaco per massimizzarne la risposta
  • Distinguere pazienti GENETICAMENTE NON RESPONSIVI o quelli IPER-RESPONSIVI
  • RIDURRE gli EFFETTI COLLATERALE talora fatali indotti dal farmaco
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3
Q

Quali sono i FATTORI che INFLUENZANO la RISPOSTA ai farmaci?

A

I principali FATTOROI che INFLUENZANO la RISPOSTA ai farmaci sono:

1) COMPLIANCE –> quanto il paziente segue correttamente le prescrizioni mediche

2) DIAGNOSI

3) INTERAZIONI con altri farmaci

4) DOSI –> dovrebbero essere modulate in modo più specifico

5) DIFFERENZE GENETICHE:

  • Metabolismo del farmaco (farmacocinetica)
  • Sensibilità (farmacodinamica)

Le VARIAZIONI GENETICHE possono essere:

  • MONOGENICHE –> variazione allelica in un singolo gene
  • POLIGENICHE –> variazione allelica in 2+ geni
  • POLIMORFICHE –> POLIMORFISMI = variazioni alleliche con frequenza superiore all’1%
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4
Q

Come influiscono i POLIMORFISMI genetici sulla farmacocinetica e farmacodinamica?

A

I POLIMORFISMI genetici influiscono sulla farmacocinetica e farmacodinamica nel seguente modo:

1) FARMACOCINETICA:

  • Induce VARIAZIONE QUANTITATIVA di assorbimento, distribuzione e metabolismo dei farmaci

–> Riguarda: TRASPORTATORI, legame plasma-proteine, metabolismo

2) FARMACODINAMICA:

  • Induce una VARIAZIONE degli EFFETTI biochimici e fisiologici sul meccanismo d’azione del farmaco

–> Coinvolge: RECETTORI, canali ionici, ENZIMI, risposta immunitaria

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5
Q

Cosa è il POLIMORFISMO HLA e come influenza la reazione all’ABACAVIR?

A

Il POLIMORFISMO HLA influenza la reazione all’ABACAVIRnel seguente modo:

–> L’ABACAVIR è un farmaco ANTIRETROVIRALE per il trattamento dell’HIV

  • il 5% dei pazienti sviluppa IPERSENSIBILITA’ (HSR) al farmaco, e soprattutto per chi ha il POLIMORFISMO sul cromosoma 6 HLA-B*5701 (es. soggetti caucasici ed ispanici)
  • Anche le regioni HLA-DR7 e HLA-DQ32 a rischio

MECCANISMO d’AZIONE:

1) Il FARMACO si lega direttamente al SITO RECETTORIALE delle molecole HLA

2) Dopo PROCESSAMENTO, si innesca l’ATTIVAZIONE dei linfociti T CITOTOSSICI

3) Si produce INF-GAMMA e LIGANDI FAS che aumentano l’APOPTOSI

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6
Q

Come influisce il polimorfismo HLA sulla reazione alla CARBAMAZEPINA?

A

Il polimorfismo HLA influisce sulla reazione alla CARBAMAZEPINA nel seguente modo:

–> La carbamazepina è un ANTICONVULSIVANTE usato nel trattamento dell’EPILESSIA, nevralgie del trigemino e disordini maniaco-depressivi

–> Può provocare reazioni avverse DERMATOLOGICHE, incluse la SINDROME di STEVENS-JOHNSON (SJS) e la sindrome di LYELL (TEN)

L’INCIDENZA di queste REAZIONI è:

  • BASSA nella popolazione CAUCASICA (1-6 ogni 10.000)
  • 10X più alta nella popolazione ASIATICA

NB: il polimorfismo HLA-B*1502 è presente nel 98,3% dei pazienti trattati con reazioni avverse

IPOTESI del MECCANISMO:

  • La molecola HLA-B*1502 è funzionalmente COINVOLTA nella RISPOSTA CD8-MEDIATA
  • Presenta, per affinità di legame, EPITOPI TOSSICI del farmaco
  • Attiva la cascata citolitica
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7
Q

Come influisce il POLIMORFISMO del gene IRS-1 sul DIABETE di TIPO 2 e sulla risposta ai farmaci?

A

Il POLIMORFISMO del gene IRS-1 influisce sul DIABETE di TIPO 2 e sulla risposta ai farmaci nel seguente modo:

  • Il polimorfismo Gly972Arg nel GENE IRS1 sostituisce una glicina con un’arginina, è più FREQUENTE nei pazienti DIABETICI e contribuisce al fenotipo di INSULINO-RESISTENZA

A livello MOLECOLARE:

  • Il polimorfismo ALTERA il LEGAME tra il SUBSTRATO IRS1 e MOLECOLE che MEDIANO l’effetto finale dell’INSULINA
  • Questo può influenzare l’EFFICACIA dei farmaci che mirano a STIMOLARE la SECREZIONE di insulina o AUMENTARE la SENSIBILITA’ all’insulina
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8
Q

Quali sono le principali ISOFORME del CITOCROMO P450 (CYP) coinvolte nel metabolismo dei farmaci e come INFLUENZANO la RISPOSTA ai farmaci?

A

Le principali ISOFORME del Citocromo P450 (CYP) coinvolte nel metabolismo dei farmaci sono:

  • CYP 2C9
  • CYP 2C19
  • CYP 2D6
  • CYP 3A4

Queste isoforme INFLUENZANO la RISPOSTA ai farmaci nel seguente modo:

1) CATALIZZANO le REAZIONI METABOLICHE di FASE 1 degli xenobiotici e di molti composti endogeni

2) può VARIARE notevolmente la CAPACITA’ ENZIMATICA –> influenza l’efficacia e la tossicità dei farmaci

NB: La GENOTIPIZZAZIONE dei pazienti può dare risposte importanti sulla risposta del singolo individuo ad un farmaco specifico

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9
Q

Come influisce il CYP2C9 sul metabolismo della WARFARINA e quali sono le implicazioni cliniche?

A

Il CYP2C9 influisce sul metabolismo dell’anticoagulante WARFARINA nel seguente modo:

  • l’enzima CYP2C9 CATALIZZA l’OSSIDAZIONE dell’S-enantiomero della Warfarina con formazione di METABOLITI INATTIVI

–> L’inibizione di questa isoforma può portare a CONSEGUENZE CLINICHE importanti come un aumento del PT (tempo di protrombina), perchè INATTIVA MENO la warfarina!

  • cioè a un aumento dell’effetto anticoagulante, con aumento del RISCHIO di SANGUINAMENTO

NB: si potrebbe dovere aggiustare il dosaggio nei pazienti con polimorfismo CYP2C9, coinvolto tra l’altro anche nel metabolismo di numerosi FANS (come diclofenac, ibuprofene, acido mefenamico, piroxicam e tenoxicam)

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10
Q

Come influisce il CYP2D6 sul metabolismo dei farmaci e quali sono le implicazioni cliniche dei suoi polimorfismi?

A

Il CYP2D6 influisce sul metabolismo dei farmaci nel seguente modo:

–> uno dei più importanti enzimi coinvolti nel meccanismo OSSIDATIVO di:

  • Antidepressivi triciclici
  • Neurolettici
  • Antiaritmici
  • Betabloccanti
  • Antitosse

Ne ALTERA i TEMPI di metabolizzazione, con conseguenti IMPLICAZIONI CLINICHE. Avremo quindi:

1) Metabolizzanti LENTI (es. caucasici)
2) Metabolizzanti RAPIDI (es. asiatici)

NB: in presenza di polimorfismi, è necessario ADATTARE il DOSAGGIO dei farmaci alla capacità metabolica del singolo

–> specialmente importante per farmaci con un INDICE TERAPEUTICO RISTRETTO, come ANTIDEPRESSIVI o ANTIPSICOTICI, che possono diventare TOSSICI rapidamente se si accumulano nell’organismo

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11
Q

Qual è il ruolo del CYP3A4 nel metabolismo dei farmaci e quali sono le sue caratteristiche principali?

A

Il CYP3A4 ha un ruolo cruciale nel metabolismo dei farmaci:

  • è l’ISOFORMA più ABBONDANTE del CYP450 a livello epatico (30%), ed è espresso sia a livello dell’INTESTINO che del FEGATO
  • metabolizza circa il 50% dei FARMACI utilizzati, nonchè ORMONI ENDOGENI come il cortisolo, testosterone e desametasone

CARATTERISTICHE principali:

  • ALTA VARIABILITA’ inter-individuale, ma con POCHI POLIMORFISMI SIGNIFICATIVI
  • Alcuni farmaci come antimicotici, ANTIBIOTICI macrolidici, cimetidina sono INIBITORI di questo enzima
  • Antiepilettici, BARBITURICI e glucocorticoidi sono invece degli INDUTTORI
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12
Q

Quali sono i principali metodi di DIAGNOSI delle MALATTIE GENETICHE?

A

La DIAGNOSI delle MALATTIE GENETICHE si basa sulla valutazione clinica completata con indagini di laboratorio che includono:

1) Indagini BIOCHIMICHE:

–> ATTIVITA’ di ENZIMI che sono iper-espressi/soppressi/alterati da MUTAZIONI dei loro geni

2) Indagini CITOGENETICHE

–> Utilizzate ad esempio nell’AMNIOCENTESI per l’identificazione di ANOMALIE CROMOSOMICHE

3) Analisi MOLECOLARI:

–> IDENTIFICAZIONE DIRETTA di MUTAZIONI genetiche

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13
Q

Cosa sono i TEST GENETICI e come vengono classificati?

A

I TEST GENETICI sono analisi a scopo clinico di

  • DNA, RNA, cromosomi, proteine, metaboliti e altri prodotti genici

–> per EVIDENZIARE GENOTIPI, MUTAZIONI, CARIOTIPI correlati con PATOLOGIE EREDITABILI

Vengono CLASSIFICATI in:

1) TEST DIAGNOSTICI:
–> per diagnosi o confermare un sospetto clinico (es. sindrome di Down, fibrosi cistica); Possono fornire una valutazione PROGNOSTICA correlando genotipo-fenotipo

2) TEST PRE-CLINICI
–> per FAMIGLIARI di PAZIENTI AFFETTI da malattie ad ESORDIO TARDIVO (es. corea di Huntington, emocromatosi)

3) TEST per valutare la SUSCETTIBILITÀ GENETICA
–> GENOTIPI che comportano un AUMENTATO RISCHIO (es. deficit di G6PD, malattie multigeniche)

4) TEST per IDENTIFICAZIONE degli ETEROZIGOTI
–> per malattie AUTOSOMICHE RECESSIVE particolarmente FREQUENTI (es. fibrosi cistica, fenilchetonuria)

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14
Q

Quali sono le principali considerazioni per il CONTROLLO QUALITA’ e la VALIDAZIONE dei test genetici?

A

Le principali considerazioni per il CONTROLLO QUALITA’ e la VALIDAZIONE dei test genetici includono:

1) CONTROLLO di QUALITA’ (CQ)

  • Fase PRE-ANALITICA –> include informazione, raccolta dei campioni, consenso informato
  • Fase ANALITICA –> tutti i procedimenti di analisi
  • Fase POST-ANALITICA –> modulistica, interpretazione dei risultati

NB: I lab. devono partecipare ad almeno un programma di CONTROLLO ESTERNO di qualità per ogni categoria di analisi effettuata

2) VALIDAZIONE dei test:

  • Stabilire la RIPRODUCIBILITA’
  • Utilizzo di CONTROLLI positivi, negativi e di amplificazione per ogni fase lavorativa
  • Stabilire il VALORE PREDITTIVO del test
  • Per malattie con prevalenza >1:10.00., la VALIDITA’ deve essere documentata in almeno 10 probandi positivi PRIMA di OFFRIRE il TEST

3) VALIDAZIONE ANALITICA:

  • Definita come la CAPACITA’ di IDENTIFICARE una MUTAZIONE di interesse clinico
  • Include la valutazione della SENSIBILITA’ e SPECIFICITA’ analitica

4) VALIDITA’ CLINICA
–> Determinata da SPECIFICITA’, SENSIBILITA’ e VALORE PREDITTIVO POSITIVO

  • Deve essere valutata in base ad osservazioni raccolte attraverso appositi PROTOCOLLI di RICERCA
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15
Q

Quali sono le principali CONSIDERAZIONI ETICHE e LEGALI riguardanti i TEST GENETICI?

A

Le principali CONSIDERAZIONI ETICHE e LEGALI riguardanti i TEST GENETICI includono:

1) CONSENSO INFORMATO
–> Il trattamento è ammesso solo dopo aver acquisito il consenso SCRITTO dell’interessato, ed è SEMPRE REVOCABILE

Il paziente deve essere INFORMATO sugli SCOPI, RISULTATI ATTESI, diritti e periodo di CONSERVAZIONE dei dati e dei campioni biologici

2) PRIVACY e CONFIDENZIALITA’:
–> I CAMPIONI devono essere identificati con una CODIFICA UNIVOCA ; Nome e cognome devono essere riportati in appositi REGISTRI, ma il campione deve essere identificato con un numero e/o una sigla

3) ARCHIVIAZIONE:
–> I laboratori possono trattenere i campioni per miglioramenti tecnologici, conferma diagnostica, controlli di qualità, scopi didattici, previa ANONIMIZZAZIONE dei campioni archiviati

4) COMUNICAZIONE dei RISULTATI:
–> I referti devono includere INTERPRETAZIONE dei risultati, commenti, RACCOMANDAZIONI per test successivi e/o consulenze genetiche

NB: deve essere riportato il nome del Responsabile del Laboratorio e il modo per contattarlo velocemente in caso di positività ai test

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16
Q

Quali sono gli OBIETTIVI principali della DIAGNOSTICA GENETICA e come si realizzano?

A

Gli OBIETTIVI principali della diagnostica genetica sono la PREDITTIVITA’ e la PERSONALIZZAZIONE.

1) Fornire DIAGNOSI PRIMA che il soggetto si AMMALI o addirittura IMPEDIRE L’INSORGENZA della malattia

2) Identificare la SUSCETTIBILITA’ GENETICA a determinate patologie

3) PERSONALIZZARE le TERAPIE in base al profilo genetico del paziente e PREVEDERE la RISPOSTA individuale ai FARMACI

Per questi obiettivi si utilizzano varie tecniche di SCREENING e test genetici, tra cui:

  • Screening PRENATALE
  • Screening NEONATALE
  • Screening degli ADULTI
  • Test di screening per mutazioni di MALATTIE MENDELIANE
  • Test genetici mirati per POPOLAZIONI a RISCHIO o con STORIA FAMILIARE di determinate patologie
17
Q

Cosa sono i DIFETTI CONGENITI del METABOLISMO e come vengono DIAGNOSTICATI?

A

I DIFETTI CONGENITI del METABOLISMO sono conseguenze di mutazioni di geni che codificano per ENZIMI, con conseguenze anche GRAVI per la salute

–> L’obiettivo è identificare i NEONATI AFFETTI da queste malattie PRIMA dell’insorgenza delle MANIFESTAZIONI CLINICHE

DIAGNOSI:

1) SCREENING NEONATALE obbligatorio in molti paesi

2) TEST di GUTHRIE
–> analisi di una goccia di SANGUE prelevata dal TALLONE del neonato

3) SPETTROMETRIA di MASSA
–> identifica fino a 30 alterazioni differenti

4) ANALISI BIOCHIMICHE specifiche per ciascun difetto metabolico. ES. è l’IPERFENILALANINEMIA (HPA), che include la FENILCHETONURIA (PKU).

18
Q

Cosa è l’IPERFENILALANINEMIA (HPA) e come viene diagnosticata e trattata?

A

L’IPER-FENILALANINEMIA (HPA) è un GRUPPO di MALATTIE EREDITARIE malattie ereditarie dovute all’attività difettosa della FENILALANINA IDROSSILASI (PAH)

–> provoca l’ACCUMULO di FENILALANINA nel sangue e in altri tessuti.

Caratteristiche principali:

  • Al 98% causata da MUATZIONI del GENE fenilalanina idrossilasi
  • I FENOTIPI variano dalla FENILCHETONURIA CLASSICA, ad una HPA lieve
  • la PREVALENZA varia tra i vari stati

DIAGNOSI:

1) SCREENING NEONATALE obbligatorio (Test di Guthrie)

2) DETERMINAZIONE ENZIMATICA della FENILALANINA

3) ANALISI degli AA mediante CROMATOGRAFIA a SCAMBIO IONICO

4) ANALISI delle URINE di BIOPTERINA e NEOPTERINE per escludere difetti di sintesi o riciclaggio della biopterina

TRATTAMENTO:

  • DIETETICO a vita –> mantenere i livelli di fenilalanina tra 2 e 10 mg/dL, e pochi alimenti a contenuto proteico, sostituiti con varianti ARTIFICIALI privi dell’AA
19
Q

Cosa è la SINDROME di WILSON e come viene diagnosticata e trattata?

A

La SINDROME di WILSON è un difetto congenito del METABOLISMO del RAME che porta ad un suo accumulo

  • Causata da MUTAZIONI del gene ATP7B (cromosoma 13)
  • Trasmissione AUTOSOMICA RECESSIVA
  • Porta all’ACCUMULO di RAME in FORMA LIBERA, causando TOSSICITA’ per MANCATA ESCREZIONE nella BILE

SINTOMI:

  • ANELLI di KAYSER-FLEISCHER intorno all’IRIDE
  • EPATOMEGALIA persistente, e aumento delle aminotransferasi sieriche, fino ad insufficienza epatica fulminante
  • DANNI NEUROLOGICI (tremori, rigidità, disturbi del movimento)

DIAGNOSI:

1) ESAMI SIERICI del RAME e CERULOPLASMINA

2) Valutazione degli ANELLI di Kayser-Fleischer

3) Test di FUNZIONALITA’ EPATICA

4) BIOPSIA epatica se necessario

TRATTAMENTO:

  • DIETA a basso contenuto di rame (es. controllo dell’acqua
  • TRAPIANTO di fegato per epatite fulminante
20
Q

Cosa sono le IPERBILIRUBINEMIE e come si manifestano nella SINDROME di GILBERT?

A

Le IPERBILIRUBINEMIA sono condizioni caratterizzate da livelli elevati di bilirubina nel sangue.

–> La SINDROME di GILBERT è un esempio di IPERBILIRUBINEMIA EREDITARIA

  • Iperbilirubinemia CRONICA dovuta bilirubina non esterificata
  • Assenza di patologie epatiche e di emolisi intravasale

Colpisce dal 3 al 10% della popolazione (soprattutto uomini) e NON è PERICOLOSA nell’ADULTO, anche se AUMENTA RISCHIO di MALATTIE EPATICHE

CAUSE GENETICHE:

  • POLIMORFISMI della GLUCOSILTRANSFERASI che RIDUCONO la capacità di GLUCURONICONIUGAZIONE epatica
  • MUTAZIONI nel PROMOTER del gene UGT1A1, che codifica per l’enzima UDP-glucuroniltransferasi
  • Eredità AUTOSOMICA RECESSIVA

DIAGNOSI:

  • BILIRUBINA SIERICA < 3.0 mg/dL
  • Test di funzionalità epatica NORMALI
  • Test di PROVOCAZIONE : riduzione dell’apporto calorico per 72 ore causa un AUMENTO della bilirubina NON CONIUGATA
  • ANALISI GENETICA –> mutazioni nel gene UGT1A1

GESTIONE:

–> Generalmente non richiede trattamento, ma consigliabile EVITARE il DIGIUNO prolungato e l’eccessivo consumo di ALCOL