Gastro 3 Flashcards
Definizione insufficienza epatica acuta
Paziente con fegato precedentemente sano che in meno di 26 settimane presenta segni di insufficienza epatocellulare espressi da un momento del tempo di protrombina e presenza di encefalopatia epatica
Prima causa di insufficienza epatica acuta in Italia
Epatite B
Fattori prognostici nell’ insufficienza epatica acuta
aumento delTempo di protrombina ed ipoglicemia rappresentano fattori prognostici negativi
La bilirubina aumenta parallelamente all’evoluzione del quadro
i livelli di transaminasi non hanno valore prognostico
Ruolo dell’ n-acetilcisteina nell’ insufficienza epatica acuta
Migliora la prognosi indipendentemente dalla causa quindi anche nelle forme non dipendenti da paracetamolo
In cosa si identifica l’epatopatia alcolica
Steatosi epatica alcolica
Steatoepatite alcolica
Cirrosi epatica alcolica
È possibile il passaggio diretto dalla steatosi alla cirrosi?
Sì anche senza passare per la steatoepatite
Consumo di alcol a rischio
Almeno 40 grammi al giorno degli uomini
Almeno 20 grammi al giorno nelle femmine
Per almeno 10-12 anni
Fattori che favoriscono la cirrosi epatica alcolica
Sesso femminile
Denutrizione e obesità
Tabagismo specie nei bevitori infettati da epatite c
Tipo di bevanda essendo un rischio Maggiore per birra e liquori e meno per il vino.
modalità di consumo per cui il consumo lontano dai pasti o di più di 5 bevande alla volta aumenta il rischio
Predisposizione genetica
è evidente che partite ci ed alcolismo agiscono in maniera sinergica mente tra l’evidenza non esiste per l’epatite B
Clinica dell’ epatite alcolica acuta
Nausea vomito anoressia ed ittero. Raro il dolore. Si può accompagnare a rialzo febbrile.
Reperti di laboratorio epatite alcolica acuta
Modica transaminasi mia con ast più elevate delle alt
Aumento delle gamma GT
Aumento della bilirubina e decremento dell’albumina
Trombocitopenia anche senza cirrosi
Insufficienza renale fino al 40% dei casi
Cos’è la sindrome di zieve
Lesione da epatite alcolica associata steatosi massiva, anemia emolitica, e iperlipidemia
Ruolo dell’astinenza dell’alcol nella cirrosi compensata
Nel gruppo degli astemi la sopravvivenza a 5 anni arriva il 90% mentre nei bevitori attivi arriva al 70%
Come si valuta la gravità della patite alcolica acuta
Con l’indice di maddrey che considera protrombina e bilirubina
Si parla di epatite alcolica grave quando il maddrey è pari almeno a 32
Terapia epatite alcolica acuta
Astinenza
Pentossifillina che inibisce il tnf-alfa
In casi gravi vanno dati corticosteroidi una volta esclusa un’infezione
Criteri per effettuare il trapianto epatico nella alcolista
Astinenza di almeno sei mesi
Valutazione psichiatrica
Esclusione della compromissione di altri organi causato dall’alcol
Complicanze acute delle epatopatie da alcool
Encefalopatia di wernicke
Delirium tremens
Cause principali di steatosi epatica non alcolica
Disordini metabolici
Farmaci
Procedure chirurgiche
Disordini metabolici che possono causare steatosi epatica non alcolica
Obesità Diabete mellito 2 Dislipidemia Sindrome metabolica Ipotiroidismo
Farmaci che possono causare steatosi epatica non alcolica
Amiodarone
Corticosteroidi
Estrogeni di sintesi
Metotrexato e antinfiammatori
Procedure chirurgiche che possono causare steatosi epatica
Estesa resezione ileale
Gastroplastica per obesità patologica
Percentuale di pazienti con steatosi epatica non alcolica che sviluppa steatoepatite
Tra il 10% e il 40% ha 10 anni
Percentuale di pazienti con steatoepatite che sviluppa cirrosi
20% a 10 anni
Quando andrebbe sospettata una steatosi epatica non alcolica
In tutti quei pazienti che hanno fattori di rischio e presentano aumento modico delle transaminasi o epatomegalia isolata
Percentuale di pazienti con biochimica epatica normale
80% dei casi tranne i pazienti con cirrosi conclamata
Indagini di primo livello nel sospetto di steatosi epatica non alcolica
Ecografia
Unica metodica che consente la distinzione tra steatosi epatica e steatoepatite
Biopsia
Principi sulla base dei quali si effettua la biopsia per escludere una steatoepatite
Bisogna considerare quelli che sono i fattori di rischio di steatoepatite ossia
Età sopra i 45 anni
BMI sopra 30
GPT due volte al limite superiore della norma
Rapporto got GPT sopra 1
Diabete mellito di tipo 2
Sindrome metabolica
Caratteristiche generali della colangite biliare primitiva
malattia colestatica cronica caratteri progressivo caratterizzata da un’infiammazione cronica e dalla distruzione dei dotti biliari intraepatici
Stadi anatomopatologici della colangite biliare primitiva
Stadio 1: infiammazione limitata ai dotti biliari dello spazio portale con denso infiltrato infiammatorio o granulomi
Stadio 2: infiammazione all’esterno dello spazio portale con riduzione dei dotti è comparsa di nuovi Dotti non funzionanti
Stadio 3 fibrosi in setti
Stadio IV cirrosi
Quale percentuale di pazienti con colangite biliare primitiva ha malattie associate
L’ottanta per cento
Disturbo autoimmune più spesso associato a colangite biliare primitiva
Sjogren nel 70% dei casi
L’ipotiroidismo sia nel 20% dei casi
Quadro clinico classico di colangite biliare primitiva
Donna tra i 40 e 60 anni con astenia e prurito alle estremità.
In seguito compare ittero e melanodermia
Altri alterazioni cutanee tipiche della colangite biliare primitiva
Xantomi e xantelasmi nonché lesioni da grattamento
Cosa produce spesso la colestasi nei pazienti con colangite biliare primitiva
Steatorrea con comune deficit di vitamina D
Esami di laboratorio nella colangite biliare primitiva
Aumento della gamma GT e aumento della fosfatasi alcalina
Aumento del colesterolo HDL e della lipoproteina ics
Autoanticorpi associati alla colangite biliare primitiva
Il 90% dei pazienti presenta anticorpi anti mitocondrio di tipo M2
Comune anche la positività agli anticorpi anti nucleo e livelli di iGM superiore alle IgG
Criteri necessari per la diagnosi di colangite biliare primitiva
Necessariamente devono esservi
Segni di colestasi
Positività agli anticorpi anti mitocondrio
Quadro istologico compatibile quindi serve sempre la biopsia
Miglior marcatore prognostico della colangite biliare primitiva
La bilirubina dato che i suoi livelli aumentano solamente in fase avanzata
Terapia colangite biliare primitiva
acido ursodesossicolico che impedisce la progressione istologica della malattia e prolunga notevolmente la sopravvivenza e chi va iniziato quindi precocemente
Nei soggetti intolleranti è indicato l’acido obeticholic o
Indicazioni al trapianto di fegato in caso di colangite biliare primitiva
Bilirubina sopra 5
Meld pari o superiore a 15
Prurito intrattabile
Fratture ossee ripetute e non traumatiche
La colangite biliare primitiva può recidivare su trapianto?
Sì nel 25% dei casi
Caratteristiche della colangite sclerosante primitiva
Malattia colestatica cronica caratterizzata infiammazioni fibrosi delle vie biliari intraepatiche ed extraepatiche con obliterazione irregolare dei dotti e stenosi multifocali
Malattie che possono produrre lesioni simili a quelli della colangite sclerosante primitiva
Colangite batterica cronica
Neoplasie del tratto biliare
Colangiopatia prodotta da pancreatite autoimmune
Malattie comunemente associate alla colangite sclerosante primitiva
almeno il 70% dei pazienti presenta concomitante malattia infiammatoria cronica in genere con colite esteso al colon destro ad alto rischio di displasia
Esami di laboratorio nella colangite sclerosante primitiva
C’è aumento della fosfatasi alcalina e delle gamma GT come in tutte le malattie colestatiche
Le transaminasi possono essere elevati
non è necessario effettuare la ricerca degli anticorpi in quanto sono poco specifici. Comunque quelli più spesso riscontrati sono i pi-anca
Quadro clinico classico che lascia pensare alla colangite sclerosante primitiva
Uomo con colestasi con anamnesi positiva per colite ulcerosa e che presenta stenosi biliare multifocali
Presentazione sintomatologica della colangite sclerosante primitiva
Dolore in ipocondrio destro con astenia prurito e febbre
Indagine di riferimento per la diagnosi colangite sclerosante primitiva
Colangio RM che rileva stenosi diffuse e zone con dilatazioni sacciformi con aspetto a Corona di Rosario
Ruolo della colangiopancreatografia retrograda
è una tecnica che rappresenta il gold standard diagnostico ha visto che si associa gravi complicanze in genere si usa solo come intervento terapeutico o se la colangio-rm risulta anomala
Terapia colangite sclerosante primitiva
Colangite sclerosante primitivasi somministra acido ursodesossicolico anche se non vi è dimostrato che possa migliorare la sopravvivenza
in caso di stenosi biliare unica si può ricorrere alla dilatazione con palloncino o protesi impiantata
Percentuale di recidiva dopo trapianto
25%
Sindrome di budd-chiari
insieme delle manifestazioni cliniche che sembrano essere la conseguenza di una trombosi venosa che si può verificare dalle piccole venule epatiche fino alla cava inferiore anche se in genere dipende dalla trombosi delle vene sovraepatiche
Eziologia della sindrome di budd-chiari
Nel 90% dei casi si associa un fattore protrombotico sottostante. nella gran parte dei casi parliamo di neoplasie mieloproliferative ma le cause sono variegate dalla gravidanza anticoncezionali orali fino a tutte le forme di trombofilia
Classica triade della sindrome di budd-chiari
Dolore addominale
Ascite progressiva
Epatomegalia
Tale triade sia solamente nel 30% dei casi.
Caratteristiche dell’ascite da sindrome di budd-chiari
Si sviluppa per ipertensione portale ma un contenuto proteico notevole sopra i 3 grammi per decilitro
Diagnosi sindrome di budd-chiari
si effettua con ecodoppler anche se la diagnosi deve essere confermata con un secondo esame di imaging quindi tac o risonanza magnetica
Terapia della sindrome di budd-chiari
Terapia della condizione scatenante
se è presente una stenosi corta è indicata l’esecuzione di angioplastica o inserimento di una protesi se non fattibile si può ricorrere la tips
Da cosa dipende la cirrosi cardiaca
Insufficienza cardiaca destra grave e prolungata di qualsiasi tipo
Caratteristiche anatomo patologiche della cirrosi cardiaca
Ischemia da congestione centrolobulare con necrosi e fibrosi posteriore
Macroscopicamente siano zone congestizio rosse e zone fibrotiche pallide che danno al fegato il tipico aspetto a noce moscata
Da cosa dipende la prognosi della cirrosi cardiaca
La prognosi non dipende dal epatopatia ma dalla cardiopatia
Caratteristica tipica del fegato nell’ insufficienza tricuspidalica
Può essere pulsante