Colon Esofago Pancreas Flashcards
Cos’è la sindrome del colon irritabile
malattia funzionale dell’ intestino non associata ad alterazioni organiche e che in realtà può coinvolgere tutti i tratti intestinali
Rappresenta la più comune malattia intestinale
Criteri di Roma IV
Dolore o fastidio addominale ricorrente almeno un giorno a settimana negli ultimi 3 mesi con due o più delle seguenti caratteristiche
Associazione con la defecazione
Associato modifiche della frequenza delle evacuazioni
Associato ad un cambiamento di consistenza delle feci
Altre manifestazioni che rientrano nei criteri di Roma 4 e che più sono presenti più rendono affidabile la diagnosi anche se non sono essenziali
Alterata frequenza delle edificazioni Consistenza anomala delle feci Evacuazione con sforzo urgenza Emissione di muco Distensione addominale
Caratteristiche del dolore addominale nella sindrome del colon irritabile
Il dolore si aggrava con lo stress
È di tipo colico
Non sveglia la notte
Cos’è l’esofago di Barrett
Il normale epitelio squamoso dell’esofago viene sostituito da epitelio cilindrico intestinale
Segni della malattia da reflusso gastroesofageo
Pirosi Rigurgito Odinofagia che indica ulcerazione Disfagia che può essere lieve in caso di disturbi motori secondari altrimenti può essere moderata o grave in base alla presenza di stenosi peptica e nei casi gravi di lesione maligna Dolore toracico
Manifestazioni extra esofagei del reflusso gastroesofageo conclamate
Tosse asma erosione dentale e laringite
Manifestazioni extra esofageo ipotizzate
Faringite sinusite otite media e fibrosi polmonare idiopatica
Complicanze della malattia da reflusso gastroesofageo
Emorragia che in genere cronica con anemia sideropenica
Stenosi del terzo distale e fibrosi della sottomucosa con disfagia. Si tratta con dilatazione esofagea per via endoscopica
Ulcera esofagea
Esofago di Barrett
Complicanza più comune della malattia del reflusso gastroesofageo e sulla presentazione critica
Ulcera esofagea che si manifesta con odinofagia da ricordare che si può complicare con emorragia e perforazione
Percentuale di pazienti che sviluppa esofago di Barrett
5%
Quando l’esofago di Barrett viene definito lungo
Quando la lunghezza della metaplasia supera i 3 cm
da ricordare che sia l’esofago di Barrett lungo sia il corto possono subire una degenerazione maligna
Complicanze del Barrett
Ulcera di Barrett che sanguina di più dell’ulcera mucosale normale
Stenosi di Barrett
Adenocarcinoma che si associa ad un rischio dello 0,5% annuo
È indicato uno screening della popolazione per esofago di Barrett?
No
Quando è indicata l’endoscopia per escludere l’esofago di Barrett
In presenza di fattori di rischio come: Sesso maschile Etnia caucasica con disturbo che dura più da 5 anni e manifestazioni settimanali con Età sopra i 50 Fumo Obesità e familiarità
Quanti prelievi bioptici vanno fatti in caso di sospetto di Barrett
8
Cadenza del follow-up in caso di Barrett
In assenza di displasia l’endoscopia si effettua con cadenza che va da 3 a 5 anni
In presenza di displasia di basso grado si fa l’endoscopia ogni anno ed eventualmente si considera il trattamento endoscopico
In presenza di displasia di alto grado o di carcinoma fino a t1a si ripete a 3 mesi e se confermata è necessario ricorrere a tutta una serie di interventi
Interventi da attuare in caso di displasia di alto grado o adenocarcinoma fino a t1a
Esofagectomia in pazienti giovani senza comorbilità
Tecniche endoscopiche con resezione della mucosa malata o bruciatura della lesione con radiofrequenza.
in caso di adenocarcinoma si effettuerà il trattamento del cancro altrimenti se superficiale localizzato si possono utilizzare le tecniche endoscopiche
Diagnosi di reflusso gastroesofageo
È una diagnosi essenzialmente clinica
Ruolo dell’endoscopia nell’iter diagnostico della malattia da reflusso gastroesofageo
È una tecnica a bassa sensibilità per la diagnosi di malattia da reflusso gastroesofageo ma è di elezione per indicare la presenza di esofagite
a indicazione per i pazienti che hanno un esordio a partire dai 50 anni o in presenza di segni di allarme ed è indicata anche in caso di fallimento terapeutico
Ruolo della phnetria 24 ore
Non è un’indagine di primo livello
essenzialmente indicata nei casi ritrattare al trattamento e con gastroscopia negativa e anche indicata prima dell’esecuzione di un intervento chirurgico antireflusso ed è raccomandato nei pazienti con presentazione sintomatologica tipica
Ruolo dell’ impedenziometria
È l’esame più sensibile per la diagnosi di reflusso anche se la sua reale utilità clinica non è stata ben definita
Terapia farmacologica di reflusso gastroesofageo
Si utilizzano inibitori di pompa protonica per 8 settimane poi si potrà continuare in maniera intermittente OA tempo indeterminato in base al quadro clinico.
Se non si ha una risposta alla terapia siano segni di esofagite grave o Barrett il dosaggio va raddoppiato quindi si danno ogni 12 ore anziché ogni 24 ore
Ruolo degli inibitori di pompa protonica nel Barrett
Vanno sempre somministrati perché diminuiscono la progressione a displasia
Altri presidi farmacologici nella malattia da reflusso gastroesofageo
Ranitidina
Antiacidi e alginato
Procinetici in caso di prevalenza di rigurgito e ritardo dello svuotamento gastrico
Sucralfato se si ha reflusso alcalino o per cicatrizzazione delle ulcere considerando comunque che influisce sull’assorbimento di molti farmaci
Ruolo di helicobacter pylori nella malattia da reflusso gastroesofageo
Non ha alcun ruolo perché addirittura helicobacter pylori può determinare alcalinizzazione del ph acido
Terapia chirurgica di riferimento nella malattia da reflusso gastroesofageo
Fundoplicatio secondo nissen
Ruolo nella degenerazione neoplastica della chirurgia
Non ho dimostrato di ridurne l’incidenza