Antibiotici Flashcards

1
Q

definizione di agente antibatterico, antibiotico e chemioterapico antibatterico

A
  • agente antibatterico: composto in grado di interferire con la crescita e la moltiplicazione batterica (batteri metabolicamente attivi)
  • antibiotico: sostanza di origine naturale (con eventualmente aggiunta di catene di sintesi) che è in grado di inibire la crescita e la moltiplicazione batterica
  • chemioterapico antibatterico: sostanza di sintesi chimica in grado di inibire la crescita e la moltiplicazione batterica
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2
Q

Come si possono classificare gli antimicrobici?

A
  • per FAMIGLIE (o addirittura superfamiglie)
  • per ORIGINE: estrattiva, semi-sintetica e sintesi chimica
  • per CARICA ELETTRICA: acido, basico, neutro
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3
Q

classificazione degli antibiotici per meccanismo d’azione

A

antibiotici che inibiscono la sintesi della parete batterica

  • fase finale di transpeptidazione (beta-lattamine)
  • fase di trasferimento e di polimerizzazione del peptidoglicano (glicopeptidi e lipopeptidi)
  • fase di trasporto del NAM-NAG (bacitracina)

Antibiotici che inibiscono la sintesi proteica

  • a livello del 30S (aminoglicosidi e tetracicline)
  • a livello del 50S (macrolidi, oxazolidinoni, cloramfenicolo)

Antibiotici che inibiscono la replicazione e la trascrizione degli acidi nucleici

  • inibitori della RNApol (rifamicina)
  • inibitori della DNA girasi (chinoloni)

Antibiotici che alterano la membrana citoplasmatica batterica
- legame a componenti specifiche batteriche (polieni, polimixine)

Antibiotici che agiscono come antimetaboliti
- inibitori della via di sintesi dei folati (sulfamidici, trimetoprim)

Altri
- blocco della replicazione del DNA (metronidazolo)

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4
Q

Quali sono le caratteristiche ottimali di un antibiotico?

A
  • tossicità selettiva
  • elevata ampiezza dello spettro
  • elevata diffusibilità attraverso i parenchimi dell’organismo
  • distribuzione bilanciata tra cellule e interstizio
  • disponibilità di diverse formulazioni
  • buona tollerabilità e compliance
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5
Q

In quali modi l’antibiotico può essere selettivo nella sua azione sulle cellule patogene e non dell’ospite?

A
  • assenza del bersaglio d’azione nelle cellule eucariotiche
  • diversa capacità di penetrazione nelle cellule batteriche ed eucariotiche
  • diversa affinità del farmaco per strutture funzionalmente simili ma strutturalmente diverse
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6
Q

Classificazione degli antibiotici su base farmacodinamica

A

Antibiotici

  • batteriostatici: inibiscono la moltiplicazione dei batteri che per rimangono vitali
  • battericidi: portano a morte i batteri
  • batteriolitici: portano a morte i batteri per lisi (es. farmaci che agiscono sulla parete)
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7
Q

Classificazione degli antibiotici sulla base della loro capacità di agire sul SNC. Come si somministrano e quali sono?

A

Antibiotici a buona diffusione nel SNC

  • dosaggio std
  • molecole piccole e lipofile: fluorochinoloni, rifampicina, oxazolidinoni, metronidazolo

Antibiotici a diffusione moderata nel SNC

  • dosaggi elevati (se il farmaco è tollerabile)
  • beta-lettamici, vancomicina e doxiciclina (tetraciclina)

Antibiotici a bassa diffusione nel SNC

  • somministrazione intracerebroventricolare (se non ci sono alterative)
  • daptomicina e aminoglicosidi

Antibiotici che non possono essere usati nel SNC

  • non passano la BEE e non sono adatte alla somministrazione intraliquorale
  • macrolidi e echinocandine (antimicotici)
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8
Q

Quali sono gli antibiotici con buona diffusibilità cellulare?

A
  • concentrazione preferenzialmente intracellulare (lisosomiale): macrolidi
  • buona diffusibilità cellulare: fluorochinoloni
  • scarsa capacità di diffondere nella cellula: beta-lattamine e amminoglicosidi
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9
Q

Quali sono i parametri predittivi dell’efficacia dell’antibiotico?

A
  • AUC (area sotto la curva concentrazione/tempo): indica l’esposizione
  • MIC90: minima concentrazione inibente 90
  • AAUIC (area sotto la curva inibitoria): area sotto la curva, sopra la MIC90
  • tC/MIC90: tempo incui la concentrazione è maggiore della MIC90
  • ## Cmax/MIC90: rapporto tra la massima concentrazione plasmatica e la MIC90
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10
Q

Quali possono essere gli obiettivi della terapia antimicrobica?

A
  • terapia profilattica: soggetti immunocompromessi o post-chirurgica (pz non infetto)
  • terapia preventiva: soggetti infetti ma asintomatici (prevenzione di sintomi)
  • terapia empirica: soggetto sintomatico in cui non ho ancora isolato il patogeno
  • terapia definitiva: aggiustamento della terapia dopo isolamento del patogeno e antibiogramma
  • terapia soppressiva: in pz in cui l’infezione è controllata ma non eradicata
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11
Q

Quali sono le diverse tipologie di resistenza agli antibiotici?

A

Resistenza naturale: determinata e immutabile nel tempo, dipende da

  • caratteristiche del microrganismo
  • caratteristiche dell’antimicrobico

Resistenza acquisita: riguarda alcune specie o alcuni ceppi di una specie

  • cromosomica: trasmissione verticale, resistenza a un antibiotico solitamente
  • extracromosomica: trasmissione orizzontale tra specie anche diverse, resistenza spesso a più antibiotici
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12
Q

Meccanismi di resistenza antibiotica

A

Espressione di enzimi che inattivano il farmaco

  • beta-lattamasi
  • transferasi (trasferiscono gruppi sul farmaco e lo inattivano)

Modificazioni del bersaglio cellulare

  • PBP
  • DNA girasi
  • RNA pol
  • subunità 50S
  • diidropteroato sintesi o diidrofolato reduttasi

Riduzione della concentrazione intracellulare del farmaco

  • ridotta permeabilità cellulare
  • aumento delle pompe di efflusso

Inattivazione dell’enzima intracellulare attivante

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13
Q

Meccanismo di funzionamento delle beta-lattamine

A

(hanno tutte lo stesso meccanismo)

  • legano la transpeptidasi (PBP) inibendola (inibizione competitiva)
  • > non si formano le catene laterali amminoacidiche nella parete di peptidoglicano
  • > la parete è poco resistente
  • > autolisi osmotica
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14
Q

Quali famiglie di antibiotici fanno parte delle beta-lattamine?

A
  • penicilline
  • cefalosporine
  • monobattami
  • carbapenemi
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15
Q

Caratteristiche farmacocinetiche della penicillina G

A
  • somministrazione parenterale (elevata acido-sensibilità)
  • eliminazione renale
  • breve emivita
  • efficacia determinata dal parametro tC/MIC90
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16
Q

Cos’è la penicilina benzatina?

A
  • formulazione ritardo della penicillina G
  • > effetto deposito nel sito di iniezione
  • > unica somministrazione intramuscolare che dura per circa un mese
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17
Q

Quali sono le penicilline resistenti alla betalattamasi (seconda fenerazione)?

A
  • meticilina
  • flucloxacilina (disponibile in Italia)
  • oxacilina
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18
Q

Spettro di attività della penicillina G

A
  • cocchi e bacilli GRAM + (corynebacteria, lysteria, alcuni anaerobi)
  • spirochete (Treponema e borrerlia)
  • inattiva verso S. aureus (resistenza)
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19
Q

Indicazioni terapeutiche delle penicilline di sterza generazione

A
  • infezioni da S. aureus e S. epidermidis produttori di penicillinasi
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20
Q

Caratteristiche farmacocinetiche delle penicilline di terza generazione

A
  • resistenza alle beta-lattamasi
  • acido resistenza -> somministrazione orale
  • legame farmaco-proteico elevato
  • emivita breve
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21
Q

Quali sono le penicilline ad ampio spettro?

A
  • ampicillina
  • bacampicillina (profarmaco dell’ampicillina)
  • amoxicillina
  • piperacillina
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22
Q

Caratteristiche farmacocinetiche dell’ampicillina

A
  • gastro-resistente -> somministrazione per os
  • legame farmaco-proteico basso
  • sensibilità alle beta-lattamasi
  • buona diffusione nei fluidi e nei tessuti
  • eliminazione renale immodificata
  • emivita intermedia
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23
Q

Spettro d’azione dell’ampicillina e derivati

A
  • cocchi e bacilli GRAM+
  • spirochete come treponema e borrelia
  • alcuni GRAM -
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24
Q

Quali sono i vantaggi della bacampicillina rispetto all’ampicillina?

A
  • più lipofila -> migliore assorbimento intestinale
  • le esterasi la idrolizzano ad ampicillina

Migliore biodisponibilità con le altre caratteristiche inalterate

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25
Q

vantaggi della piperacilina rispetto alle altre penicilline

A

Spettro d’azione più ampio: attiva anche contro

  • Pseudomonas
  • E. coli
  • Klebsiella
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26
Q

Suddivisione in generazioni delle penicilline

A

Prima generazione

  • Penicillina G
  • penicillina benzatina

Seconda generazione

  • ampicillina
  • amoxicillina
  • bacampicillina

Terza generazione (attive contro stafilococco)

  • meticillina
  • oxacillina
  • flucloxacillina
Quarta generazione (attive contro pseudomonas) 
- piperacilina
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27
Q

Meccanismi di resistenza alle betalattamine

A

1) produzione di PBP a bassa affinità (MRSA e MRSE)
2) produzione di beta-lattamasi
3) aumento dell’efflusso ematico
4) modificazione della struttura delle porine (per i GRAM -)

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28
Q

A quali antibiotici sono resistenti MRSA e MRSE?

A
  • penicilline

- cefalosporine (eccetto 5a generazione)

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29
Q

Quali strategie farmacologiche si possono utilizzare per batteri produttori di beta-lattamasi?

A
  • somministrazione di antibiotico non beta-lattamico
  • somministrazione di beta-lattamine resistenti alle beta-lattamasi
  • somministrazione in associazione agli inibitori delle beta-lattamasi (poco efficace sui GRAM-, perché le beta-lattamasi stanno sotto la membrana esterna)
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30
Q

quali sono i principali inibitori delle betalattamasi?

A
  • acido clavulanico
  • sulbactam
  • tazobactam
  • avibactam
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31
Q

Quali sono le principali associazioni penicillina-inibitore delle beta-lattamasi e le loro indicazioni terapeutiche?

A

Amoxicillina + acido clavulanico (Augumentin)

  • S. aureus meticillino sensibile
  • infezioni del tratto respiratorio superiore causate da Haemophilus

Ampicillina + sulbactam

  • GRAM-, prima scelta per piede diabetico, infezioni di ferite cutanee, ustioni
  • S. aureus sensibile all’oxacillina

Piperacilina + tazobactam (spettro d’azione più ampio)
- GRAM - anche anaerobi (bacterioides)

Ceftazidima (cefalosporina!!) + avibactam

  • infezioni complicate del tratto urinario e addominali
  • GRAM - anche MDR
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32
Q

Effetti avversi delle penicilline

A
  • reazioni di ipersensibilità: anche crociata con le cefalosporine, anche alla prima somministrazione (possibile sensibilizzazione con componenti della dieta)
  • dolore e infiammazione al sito d’iniezione (associazione con anestetici locali)
  • effetti GI: nausea, vomito, diarrea, colite pseudomembranosa da C. difficile (trattamenti prolungati)
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33
Q

classificazione delle cefalosporine per generazione

A

Prima generazione
- cefazolina

Seconda generazione

  • cefoxitina
  • cefuroxima

Terza generazione
- ceftriaxone

Quarta generazione (attive contro pseudomonas)

  • cefepima
  • cefpirone
quinta generazione (attive contro MRSA) 
- ceftarolina
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34
Q

Spetto di attività delle cefalosporine di prima generazione

A

GRAM +

  • streptococchi
  • alcuni viridans
  • alcuni S. aureus
  • alcuni pneumoniae

GRAM -

  • alcuni escherichia
  • klebsiella
  • proteus
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35
Q

Caratteristiche farmacocinetiche della cefazolina

A
  • somministrazione ev o intramuscolare
  • elevato legame farmaco-proteico
  • efficace fino a 8-12 h
  • buona distribuzione tessutale
  • escrezione renale
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36
Q

Spettro di attività delle cefalosporine di seconda generazione rispetto alle precedenti

A
  • attività maggiore su GRAM - e su alcuni anaerobi

- azione conservata contro alcuni GRAM +

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37
Q

Caratteristiche farmacocinetiche della cefoxitina

A
  • resistenza alle betalattamasi
  • somministrazione ev o intramuscolo
  • alto legame farmacoproteico
  • buona diffusione a livello pleurico, biliare, e ascitico
  • eliminazione renale
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38
Q

Caratteristiche farmacocinetiche della cefuroxima

A
  • somministrazione orale (!!)

- resistente alle betalattamasi

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39
Q

Indicazioni terapeutiche della cefuroxima

A
  • infezioni del tratto respiratorio

- attivo su microrganismi che hanno acquisito resistenza alle penicilline (non pseudomonas)

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40
Q

Spettro di azione delle cefalosporine di terza generazione rispetto alle precedenti

A
  • meno attive nei confronti dei GRAM + (ceftriaxone e cefotaxima hanno ottima attività sugli streptococchi)
  • altre attività conservate
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41
Q

Per cosa si usano le cefalosporine di terza generazione?

A

Infezioni difficili

  • gonorrea
  • sifilide
  • endocardite batterica
  • infezioni complicate della cute e dei tessuti molli
  • polmoniti
  • meningiti batteriche

Profilassi delle infezioni post-operatorie

Infezioni delle vie biliari (escreto al 40-50% immodificato nella bile)

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42
Q

caratteristiche farmacocinetiche del ceftriaxone

A
  • somministrazione intramuscolare
  • elevato legame farmacoproteico
  • buona distribuzione in diversi organi e tessuti
  • escreto immodificato nelle urine e nella bile
  • emivita di 8 h
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43
Q

Spettro di attività delle cefalosporine di quarta generazione

A
  • cocchi GRAM + (strepto e stafilo)

- GRAM - soprattutto pseudomonas

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44
Q

Spettro di attività delle cefalosporine di quinta generazione

A
  • GRAM +, soprattutto S. aureus meticillina resistente
  • GRAM -
  • non hanno attività contro pseudomonas
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45
Q

Per cosa si usano le cefalosporine di quinta generazione?

A
  • infezioni della cute e dei tessuti molli
  • polmoniti acquisite in comunità
  • infezioni urinarie complicate
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46
Q

Effetti avversi delle cefalosporine

A
  • ipersensibilità anche crociata con le penicilline
  • forte dolore nel sito di iniezione (si associano a anestetici locali)
  • nefrotossicità
  • riduzione della tolleranza all’alcool (inibizione dell’aldeide deidrogenasi)
  • disturbi GI: diarrea di modesta entità
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47
Q

spettro di attività della tienamicina (capostipite dei carbapenemi)

A
  • attivo sia su GRAM + che su GRAM -
  • attivo su pseudomonas
  • attivo anche su alcuni anaerobi
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48
Q

Quali sono i principali carbapenemi utilizzati?

A
  • tienamicina (capostipite)
  • imipenem
  • meropenem
  • ertapenem
  • doripenem
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49
Q

Spettro di attività dei monobattami (azetreonam). quali sono gli impieghi terapeutici?

A
  • solo GRAM - (anche pseudomonas)

- d’elezione in molte infezioni polmonari da pseudomonas

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50
Q

Spettro d’azione della vancomicina

A
  • infezioni da GRAM + aerobi, anche MRSA e S. pneumoniae penicillio resistenti
  • somministrazione orale per C. difficile
  • non è attiva contro GRAM -
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51
Q

Principali glicopeptidi utilizzati in clinica

A
  • vancomicina

- teicoplanina

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52
Q

Effetti avversi della vancomicina

A
  • sindrome dell’uomo rosso (arrossamento diffuso per liberazione massiva di istamina)
  • nefrotossicità
  • anafilassi
  • ototossicità
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53
Q

Spettro d’azione e impieghi della daptomicina

A

Spettro d’azione

  • GRAM + aerobi, anche MRSA e S. pneumoniae resistente alle penicilline
  • efficace contro VRE
  • efficace molto spesso dove gli altri antibiotici hanno dato resistenza
  • non è attiva contro i GRAM-

Impieghi

  • infezioni importanti della cute e dei tessuti molli
  • endocarditi batteriche
  • batteriemie
  • non infezioni polmonari (inattivata dal surfactante)
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54
Q

Quali parametri farmacocinetici si valutano per vedere l’efficacia della daptomicina?

A
  • AUC/MIC90

- Cmax/MIC90

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55
Q

Effetti avversi della daptomicina

A
  • miopatia (attenzione al pz che prende statine o fibrati)

- necessario aggiustare la dose per funzionalità renale compromessa

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56
Q

Meccanismo di azione dei sulfamidici e del trimetoprim

A

Sulfamidici

  • inibitori competitivi della diidropteroato sintetasi
  • > blocco della via biosintetica del tetraidrofolato
  • > la cellule non è più in grado di replicarsi perché non può più produrre acidi nucleici pirimidinici

Trimetoprim

  • blocco della diidrofolato reduttasi
  • > blocco della via biosintetica del tetraidrofolato
  • > la cellula non è più in grado di replicarsi
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57
Q

Meccanismi di selettività d’azione dei sulfamidici e del trimethoprim

A

Sulfamidici: nelle cellule dei mammiferi non è presente la diidropteroato sintetasi (necessità di assumere acido folico con la dieta)

trimethoprim: nelle cellule umane la tappa della diidrofolato reduttasi è presente ma l’affinità per l’enzima batterico è 1000 volte superiore a quello umano

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58
Q

Classificazione dei sulfamidici

A

Sulfamidici a breve durata d’azione

  • sulfadiazine
  • sulfacetmide

Sulfamidici a media durata d’azione
- sulfametossazolo

Sulfamidici a lunga durata d’azione
- sulfadoxina

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59
Q

Caratteristiche farmacocinetiche dei sulfamidici

A
  • assorbimento orale rapido con biodisponibilità alta-> somministrazione per os
  • legame farmaco-proteico variabile
  • distribuzione facile nel liquido pleurico, peritoneale, sinoviale e oculare
  • metabolismo epatico ed escrezione renale (metaboliti poco solubili -> possono precipitare)
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60
Q

impieghi terapeutici dei sulfamidici (anche in associazione con altri farmaci)

A

sulfametossazolo+trimetoprim

  • infezioni urinarie
  • infezioni respiratorie
  • infezioni otologiche (soprattutto otiti medie)

sulfadiazina + pirimetamina
- toxoplasmosi

sulfametopirazina + pirimetamina
- trattamento e profilassi della malaria

sulfadiazina argentina: profilassi della colonizzazione batterica di

  • ferite
  • piaghe da decubito
  • ustioni

Succinil-sulfatiazolo (profarmaco non assorbito a livello intestinale)
- infezioni intestinali

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61
Q

Meccanismi di resistenza ai sulfamidici

A
  • sovrapproduzione di PABA (maggior spiazzamento del farmaco)
  • produzione di diidropteroato sintetasi a bassa affinità
  • ridotta permeabilità ai sulfamidici/efflusso attivo
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62
Q

Effetti avversi dei sulfamidici

A
  • Reazioni di ipersensibilità
  • cristalluria
  • reazioni ematologiche: trombocitopenia, agranulocitosi, anemia emolitica (in pz con deficit della G6P deidrogenasi)
  • ittero nucleare (neonati)
  • fotosensibilizzazione
  • effetti neurologici: insonnia e cefalea
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63
Q

Classificazione dei chinoloni e fluorochinoloni

A

Non fluorochinoloni - prima generazione (solo infezioni urinarie)

  • acido nalidixico
  • acido oxolinico
  • acido piromidico

Non fluorochinoloni - seconda generazione (sistemici)

  • acido pipemidico
  • rosoxacina

Fluorochinoloni - terza generazione

  • ciprofloxacina e norfloxacina (breve durata)
  • levofloxacin (lunga durata)

Fluorochinoloni - quarta generazione

  • moxifloxacina
  • gatifloxacina
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64
Q

Qual è il meccanismo d’azione dei chinoloni e fluorochinoloni?

A

inibizione della DNA girasi -> azione sui GRAM -

  • inibizione della sua capacità di saldare il taglio
  • > DNA frammentato con accumulo di tagli
  • > la cellula batterica non si replica più

Inibizione della topoisomerasi IV -> azione sui GRAM +

  • inibizione dell’enzima
  • > mancata separazione delle due catene di DNA dopo la replicazione
  • > blocco della replicazione batterica
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65
Q

Caratteristiche farmacocinetiche dei fluorochinoloni

A
  • biodisponibilità orale molto elevata
  • assorbimento rapido (il cibo ne rallenta l’assorbimento)
  • volume di distribuzione molto ampio (molto di più rispetto ai chinoloni)
  • concentrazioni maggiori di quelle plasmatiche a livello di urine, rene, prostata, polmone, feci, bile, macrofagi e neutrofili
  • metabolismo epatico, emivita lunga per clearance renale lenta (moxifloxacina ha eliminazione anche biliare)
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66
Q

Spettro d’azione dei fluorochinoloni

A

GRAM +

  • S. aureus
  • S. pyogenes
  • Streptococchi viridanti
  • S. pneumoniae

GRAM - (effetti più ampi)

  • Neisserie
  • H. influenzae
  • Enterobatteriacee
  • Pseudomonas

Anaerobi

  • alcuni clostridium
  • alcuni bacterioides

Atipici

  • clamidia
  • micoplasma
  • legionella
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67
Q

Indicazioni terapeutiche dei fluorochinoloni

A
  • infezioni del tratto genito-urinario (ciprofloxacin e levofloxacina)
  • prostatiti di origine batterica (ciprofloxacin, levofloxacin, norfloxacina)
  • infezioni respiratorie (levofloxacina)
  • infezioni GI e addominali (ciprofloxacin, levofloxacina, norfloxacina)
68
Q

Principali interazioni farmacologiche della ciprofloxacina

A
  • teofillina (rischio convulsioni, soprattutto se somministrato insieme ai FANS)
  • warfarina, ciclofosfamide e ciclosporina (metabolismo)
  • ridotta escrezione di metotrexato e probencid
  • complessi con antiacidi
69
Q

Meccanismi di resistenza ai fluorochinoloni

A
  • mutazione cromosomica del gene della DNA girasi o topoisomerasi IV
  • mutazione cromosomica dei trasportatori di membrana (aumento efflusso)
  • presenza di proteine plasmidiche che legano la girasi o la topoisomerasi proteggendole
70
Q

Effetti avversi dei fluorochinoloni

A

Profilo di tollerabilità non ottimo

  • effetti GI: nausea, vomito, diarrea, dolore addominale
  • convulsioni in associazione con FANS con teofillina (!!)
  • cristalluria e danno renale
  • tendiniti fino a rotture tendine (!!)
  • allungamento del QT e rischio di torsione di punta (moxifloxacina)
  • rischio di aneurismi o dissezioni aortiche
  • fotosensibilità
  • alterazione dell’omeostasi glucidica
  • epatotossicità
71
Q

quali sono gli antibiotici che inibiscono la traduzione?

A
  • tetracicline e glicilcicline
  • macrolidi, ketolidi e azalidi
  • lincosamidi
  • cloramfenicolo
  • aminoglicosidi
  • ossazolidinoni
72
Q

Classificazione delle tetracicline

A

Prima generazione
- tetraciclina

seconda generazione
- doxiciclina

Terza generazione -> glicilcicline
- tigeciclina

73
Q

meccanismo d’azione delle tetracicline

A
  • l’antibiotico lega la subunità 30S dove avviene l’inserimento del aa-tRNA
  • > l’aa-tRNA non si può legare
  • > interruzione della catena polipeptidica in allungamento
74
Q

Caratteristiche farmacocinetiche delle tetracicline

A
  • assorbimento orale modesto -> somministrazione parenterale (tigeciclina)
  • assorbimento ridotto dall’assunzione di cationi bi e trivalenti
  • emivita 6-12 h
  • distribuzione ampia e accumulo a livello RE (fegato, milza, midollo)
  • adsorbimento alla dentina in formazione (!! non pediatrico)
  • escreto immodificato nelle urine (doxiciclina anche con la bile)
75
Q

Quale parametro si usa per valutare l’efficacia delle tetracicline? qual è lo schema di somministrazione che ne deriva?

A
  • AUC/MIC90

- > dosi elevate e intervalli prolungati (prolungata persistenza post-antibiotica)

76
Q

Spettro di attività della tetraciclina e doxiciclina

A
  • GRAM +: scarsa attività
  • GRAM - : scarsa attività
  • anaerobi: scarsa attività
  • atipici: efficaci
77
Q

Spettro di azione della tigeciclina

A
  • GRAM + molto attive
  • GRAM - molto attive
  • atipici molto attive (accumulo reticolo-endoteliale !!)
  • anaerobi molto attive
78
Q

Indicazioni terapeutiche delle tetracicline

A
  • di prima scelta nei batteri atipici (rickettsie, micoplasmi e clamidie)
  • doxiciclina di prima scelta nelle malattie sessualmente trasmesse, nella brucellosi, nella peste e nella tularemia, nelle infezioni del tratto respiratorio, della pelle e dei tessuti molli
  • tigeciclina maggiormente attiva rispetto alle altre
79
Q

Meccanismi dello sviluppo di resistenza alle tetracicline

A
  • diminuzione dell’accumulo citoplasmatico di farmaco (ridotto ingresso o estrusione energia dipendente)
  • produzione di una proteina di protezione ribosomiale
  • inattivazione enzimatica del farmaco
80
Q

Effetti avversi delle tetracicline

A
  • sintomi GI
  • proliferazione abnorme di microrganismi resistenti (infezioni opportunistiche): candida, enterococchi, pseudomonas
  • scolorimento bruno dei denti, irreversibile (!! non pediatrico o in gravidanza)
  • fotosensibilità
  • epatotossicità e nefrotossicità (necessario monitoraggio)
81
Q

Controindicazioni alla somministrazione ti tetracicline

A
  • gravidanza e allattamento
  • bambini sotto gli 8 anni
  • pz in insufficienza renale
82
Q

Proprietà farmacocinetiche degli amminoglicosidi

A
  • assorbimento orale scarso (altamente polari) -> somministrazione locale (può passare a livello sistemico se la superficie è ampia) o parenterale
  • scarsa distribuzione sistemica
  • non raggiungono concentrazioni sufficienti nel CSF -> somministrazione intratecale
  • escrezione rapida
  • stesso spettro di nefrotossicità e ototossicità
83
Q

Meccanismo d’azione degli amminoglicosidi

A

1) legame alla subunità 30S e sua un’attivazione (fissaggio del ribosoma al cordone d’inizio)
2) lettura errata dell’mRNA con conclusione prematura della traduzione
3) lettura errata delle triplette e formazione di polipeptidi anomali

84
Q

quali fattori possono influenzare la capacità degli amminoglicosidi di penetrare la membrana citoplasmatica?

A
  • ioni Ca e Mg
  • iperosmolarità
  • abbassamento del pH
  • anaerobiosi

INIBISCONO il trasporto all’interno del batterio

85
Q

Quale parametro farmacocinetico è predittivo dell’efficacia degli amminoglicosidi e quali schemi di somministrazione ne derivano?

A
  • Max/MIC90 (hanno un’alta persistenza post-antibiotica + aumentando la dose si passa da un effetto batteriostatico a uno battericida)
  • > alte dosi ed intervalli prolungati (aumento il tempo in cui la concentrazione è sotto la soglia tossica) spesso addirittura si fa una singola somministrazione
86
Q

spettro di attività degli amminoglicosidi

A
  • GRAM + aerobi: scarsa attività (non vanno usati in monoterapia, solo in associazione)
  • GRAM - aerobi: buona attività
  • anaerobi: non c’è attività (manca il trasporto dentro la cellula batterica)
  • atipici: scarsamente attivi
87
Q

Impieghi terapeutici degli amminoglicosidi

A
  • infezioni della pelle e degli occhi (applicazione locale): neomicina e gentamicina
  • infezioni GI: paromicina e tobramicina
  • infezioni urinarie
  • polmoniti e sepsi ospedaliere da GRAM - (pseudomonas, enterobacter, klebsiella, serratia) con terapia combinata
  • alcune forme di meningite (possibile la somministrazione intratecale)
  • peritonite
  • endocardite batterica
  • tularemia
  • peste
  • infezioni micobatteriche
88
Q

Quali farmaci dosi possono associare agli amminoglicosidi per il trattamento delle infezioni da GRAM +?

A
  • amminoglicosidi + betalattamici

- amminoglicosidi + vancomicina

89
Q

Quali sono i meccanismi di resistenza agli amminoglicosidi?

A
  • mutazione della proteina di trasporto che media l’assorbimento
  • mutazione della subunità 30S
  • inattivazione enzimatica (usata soprattutto dalle enterobatteriacee con N-acetilazione, O-adenilazione o O-fosforilazione)
90
Q

Principali amminoglicosidi e loro utilizzi

A
  • streptomicina -> tubercolosi e GRAM- (si usa poco perché si ha facilmente resistenza)
  • neomicina -> infezioni GI e peritoneali (raramente resistenza) + infezioni della cute e degli occhi
  • amikacina (antibiotico con spettro più ampio)
  • gentamicina (attiva contro GRAM+, GRAM- e pseudomonas; infezioni della cute e degli occhi)
  • tobramicina (molto attiva contro pseudomonas rispetto alla gentamicina + infezioni intestinali)
  • netilmicina -> elevata attività contro pseudomonas e contro i ceppi resistenti alla gentamicina
91
Q

Effetti avversi degli amminoglicosidi

A
  • ototossicità con perdita dell’udito prima alle frequenze alte e poi mano a mano a quel basse (irreversibile)
  • tossicità vestibolare (lentamente reversibile): vertigini, incapacità di mantenere la postura eretta
  • insufficienza renale (reversibile): danno al tubulo prossimale
  • (raro) blocco neuromuscolare (simil curari) -> si tratta con inibitori dell’ACI esterasi o sali di Ca
92
Q

Principali farmaci macrolidi

A
  • eritromicina (capostipite)
  • claritromicina
  • azitromicina (azalide)
  • telitromicina (ketolide)
  • fidaxomicina
93
Q

meccanismo d’azione dei macrolidi

A
  • legame alla subunità 50S

1) blocco della traslocazione dal sito A al sito B del peptidi-tRNA
2) blocco della transpeptidazione

94
Q

Perché i macrolidi non vanno associati a lincosamidi o cloramfenicolo?

A

Il loro sito di legame alla subunità 50S è molto vicino

-> l’uso concomitante causa interferenze

95
Q

Proprietà farmacocinetiche dei macrolidi

A
  • buona biodisponibilità orale (tranne fidaxomicina)
  • alto rapporto tra la concentrazione tissutale e plasmatica -> si accumula in modo spiccato nei fagociti che lo portano nelle sedi di infezione
  • accumulo elevato specificamente nei macrofagi alveolari e nel fluido di rivestimento dell’epitelio respiratorio
  • emivita variabile
96
Q

Schemi di somministrazione dei marcrolidi

A
  • azitromicina: 1 volta al gg per 3 giorni (copertura per 7 gg)
  • telitromicina: 1 volta al gg
  • altri macrolidi: 2 volte al gg
  • eritromicina: 4 volte al gg
97
Q

Spettro di attività dei macrolidi

A
  • GRAM+: S. aureus, S. pyogenes e pneumoniae, alcuni S. viridanti
  • GRAM-: Neisserie, H. influenza, bordatella pertussis
  • anaerobi: non attivo
  • atipici: clamidie, micoplasma, legionella pneumophila, alcune rickettsie
  • micobatteri (avium complex e leprae)
  • spirochete (treponema pallidum e borrelia)
98
Q

Indicazioni terapeutiche dei macrolidi

A
  • infezioni delle vie respiratorie: polmonite, sinusite, bronchite, faringite e otite media
  • infezioni cutanee
  • infezioni genitourinarie da clamidia
  • difterite
  • pertossee
  • infezioni da micobatteri
  • infezioni da H. pylori (in associazione con penicillina + IPP)
99
Q

Meccanismi di resistenza ai macrolidi

A
  • aumento delle pompe di efflusso
  • metilazione della subunità 50S
  • idrolisi dei macrolidi (enterobacteriacee)
  • mutazioni cromosomiche della 50S -> non ha più affinità per il farmaco
100
Q

Spettro d’azione dela telitromicina

A
  • GRAM+: S. pyogenes e pneumoniae, S. aureus
  • GRAM-: H. influenzae e bordatela pertussis
  • atipici: clamidia, micoplasmi e legionella
101
Q

Indicazioni terapeutiche della telitromicina

A

Infezioni respiratorie

  • S. pneumoniae resistente alla penicillina o ad altri macrolidi
  • stafilococchi
102
Q

effetti avversi dei macrolidi

A
  • GI: nausea, vomito, anoressia, diarrea
  • ipersensibilità con epatite colestatica
  • perdita reversibile dell’udito
  • tossicità epatica con ittero
  • aritmie
103
Q

Spettro d’azione della clindamicina (lincosamide)

A
  • GRAM+: S. pneumoniae e pyogenes, alcuni S. viridanti, S. aureus (penicillina sensibili)
  • GRAM-: non attivo
  • anaerobi: bacterioides fragilis (diversi clostridi sono resistenti)
  • atipici: scarsamente attivo

(+ alcune infezioni parassitarie)

104
Q

Meccanismo d’azione dei lincosamidi

A
  • legame alla subunità 50S

- > inibizione della sintesi proteica batterica

105
Q

Meccanismi di resistenza alla clindamicina

A
  • mediazione della 50S

non è sensibile alle pompe di efflusso per i macrolidi!!

106
Q

Caratteristiche farmacocinetiche della clindamicina

A
  • somministrazione orale (non esclusivamente)
  • ampia distribuzione tissutale (!!! osso)
  • metabolismo inattivante per N-demetilazione (epatico)
  • eliminazione urinaria e biliare
107
Q

Indicazioni terapeutiche della clindamicina

A

Infezioni gravi della cute e dei tessuti molli

  • fascite necrotizzante
  • gangrena gassosa
  • acne (con uso topico)

Infezioni gravi del tratto respiratorio

  • ascessi polmonari
  • infezioni polmonari anaerobiche
  • sinusite
  • faringite
  • otite media

Vaginosi batterica (uso topico)

Infezioni ossee
- osteomielite

108
Q

Effetti avversi della clindamicina

A
  • disturbi GI: diarrea
  • colite da C. difficile (superinfezione per alterazione del microbiota): anche letale
  • ipersensibilità: sia lievi che anafilassi
  • trombocitopenia
  • alterazioni degli enzimi epatici
109
Q

Meccanismo d’azione del cloramfenicolo e del tiamfenicolo

A
  • legame alla subunità 50S nel sito peptidiltransferasico

- > inibizione della sintesi proteica batterica

110
Q

Impieghi terapeutici del cloramfenicolo

A

SI USA QUANDO NON HO ALTR ANTIBIOTICI (è molto tossico) + infezioni potenzialmente fatali

  • Febbre tifoide (S. typhi): se non posso usare cefalosporine 3a gen o cinologi
  • Meningite batterica (H. influenzae o N. meningitidis): se non posso usare beta-lattanmici
  • rickettsiosi: se non posso usare tetracicline
  • brucellosi: se non posso usare doxiciclina
  • infezioni broncopolmonari e otiti
111
Q

Proprietà farmacocinetiche del cloramfenicolo

A
  • somministrazione orale, parenterale, aerosol, topica (meno effetti avversi)
  • rapido assorbimento e ampia distribuzione
  • metabolismo epatico (glucoronazione)
  • escrezione urinara

!! inibisce citocromo: ridotto metabolismo di warfarin, fenitoina e non attiva clopidogrel

112
Q

effetti avversi del cloramfenicolo

A

Non è totalmente specifico per i ribosomi batterici

  • anemia aplastica
  • mielosoppressione con aplasia
  • pancitopenia
  • sindrome del bambino grigio: distensione addominale, vomito, colorito cinereo, ipotermia, cianosi progressiva, collasso cardiocircolatorio e morte (!!!!! non pediatrico)
113
Q

mecanismo di azione degli ossazolidinoni

A
  • legame alla subunità 50S
  • > non si forma il complesso ternario ribosomiale
  • > attività batteriostatica per inibizione dell’inizio della sintesi batterica
114
Q

Spettro di attività degli ossazolidinoni

A

Batteri GRAM +

  • S. aureus (anche MRSA)
  • S. epidermidis (anche MRSE)
  • S. pneumoniae (PRSP)
  • streptococchi viridans e pyogenes
  • E. faecalis (anche VRE)
  • Nocardia, corynebacterium, lysteria

Micobatteri

  • M. tubercolosis
  • M. avium
  • M. fortuitum
  • M. abscessus
115
Q

Meccanismi di resistenza agli ossazolidinoni

A
  • mutazioni puntiformi dell’rRNA 23S (in più copie)

difficile l’insorgenza di resistenza

116
Q

Caratteristiche farmacocinetiche degli ossazolidinoni

A
  • biodisponiblità orale vicina al 100%
  • ampia distribuzione ai tessuti ben irrorati
  • subisce ossidazione enzimatica
  • eliminato al 90% con le urine e al 10% ossidato nelle feci (il tolezolid ha eliminazione prevalentemente biliare)
117
Q

impieghi clinici degli ossazolidinoni

A
  • infezioni da E. faecium VRE
  • polmonite nosocomiale da MSSA e MRSA
  • polmonite acquisita in comunità da strep sensibili alla penicillina
  • infezioni complicate e non da strepto e stafilo (MSSA e MRSA)
118
Q

effetti avversi degli ossazolidinoni

A
  • mielosoppresione
  • effetti GI: diarrea, costipazione, nausea, vomito, enzimi epatici anomali
  • ipersensibilità
  • tossicità mitocondriale
  • neuropatia periferica
  • neurite ottica
  • acidosi lattica
119
Q

Meccanismo d’azione del metronidazolo

A
  • Penetrazione come profarmaco nella cellula batterica
  • > trasformazione in un nitroradicale
  • > danno al DNA e effetto battericida
120
Q

Caratteristiche farmacocinetiche del metronidazolo

A
  • somministrazione orale, endovenosa, intravaginale e topica
  • distribuzione ampia
  • metabolismo epatico e eliminazione renale (urine rosso mattone)
  • metabolismo indotto da fenobarbital, prednisone e rifampicina e inibito dalla cimetidina
121
Q

quale parametro meglio predice l’efficacia del metronidazolo e quale schema di somministrazione ne consegue?

A
  • AUC/MIC90 e Cmax/MIC90

- alti dosaggi e intervalli prolungati

122
Q

spettro di azione del metronidazolo

A
  • GRAM +: non attivo
  • GRAM -: non attivo
  • atipici: non attivo
  • anaerobi: bacterioides, clostridium, fusobacterium, eubacterium (meno su H. pylori)
123
Q

Impieghi clinici del metronidazolo

A
  • profilassi antibiotica della chirurgia colorettale
  • vaginite batterica
  • endocardite
  • meningite
  • gangrena gassosa
  • setticemia
124
Q

Effetti avversi del metronidazolo

A
  • cefalea, nausea, secchezza delle fauci, sapore metallico
  • neuropatie sensoriali (rare)
  • ipersensibilità
  • effetto disulfiram-simile (sensibilizzazione all’effetto dell’alcol)
  • aumento del tempo di protrombina in pz trattati con warfarin
124
Q

Effetti avversi del metronidazolo

A
  • cefalea, nausea, secchezza delle fauci, sapore metallico
  • neuropatie sensoriali (rare)
  • ipersensibilità
  • effetto disulfiram-simile (sensibilizzazione all’effetto dell’alcol)
  • aumento del tempo di protrombina in pz trattati con warfarin
125
Q

Meccanismo d’azione della bacitracina

A

Impedisce la formazione di composti necessari al trasferimento di NAM-NAG-pentapeptide

  • > non c’è la formazione corretta della parete batterica
  • > effetto battericida
126
Q

Spettro di attività della bacitracina

A
  • GRAM+: molto attivo
  • GRAM-: neisserie, haemophilus, treponema, actinomyces, fusobacterium
  • non è attiva contro le enterobcteriacee, pseudomonas e nocardia
127
Q

Impieghi clinici della bacitracina

A
  • applicazioni topiche di bacitracina e neomicina per la prevenzione dell’infezione delle ferite cutanee o delle infezioni oculari
128
Q

Quali sono gli elementi peculiari della parete dei micobatteri?

A
  • presenza di acidi micilici (ac. carbossilici a catena molto lunga)
  • presenza di arabinogalattano
129
Q

Perché la terapia della tubercolosi risulta particolarmente complessa

A
  • i microrganismi hanno spesso crescita lenta e gli antibiotici hanno maggiore efficacia nei microrganismi in fase di attività metabolica
  • composizione della parete molto ricca in lipidi riduce la permeabilità
  • si replicano a livello intracellulare (macrofagi)
  • danno luogo a necrosi caseose e fibrosi che riducono l’apporto ematico alle zone infette
  • presenza di pompe di efflusso dei farmaci
  • danno facilmente farmacoresistenza
130
Q

Qual è lo schema terapeutico della tubercolosi?

A

Primi 2 mesi:

  • isoniazide
  • rifampicina
  • pirazinamide
  • etambutolo

Ulteriori 4-7 mesi (attivi anche su microrganismi con metabolismo ridotto)

  • isoniazide
  • rifampicina
  • se c’è resistenza all’isoniazide si mette la moxifloxacina
  • se c’è resistenza all’isoniazide e alla rifampicina si fa: pirazinamide, etambutolo, linezolid, moxifloxacina, amikacina/streptomicina
131
Q

Meccanismi di resistenza dei micobatteri

A
  • presenza di pompe di efflusso (streptomicina, isoniazide e etambutolo)
  • mancata bioattivazione dei profarmaci (pirazinamide e isoniazide)
  • alterazioni strutturali delle proteine bersaglio (rifamicina, etambutolo, streptomicina, fluorochinoloni, macrolidi)
132
Q

Quali farmaci non specificamente usati contro i micobatteri sono attivi contro questi ultimi?

A
  • fluorochinoloni
  • streptomicina
  • macrolidi
  • rifamicine
  • ossazolidinoni
133
Q

come agisce l’isoniazide?

A

Profarmaco che viene attivato dalla Kat G e forma addotti con

1) NAD -> inibizione di enzimi essenziali
2) NADP -> inibizione della sintesi degli acidi nucleici

+ produzione dal metabolismo dell’isoniazide di sostanze ossidanti dannose per il batterio

134
Q

Proprietà farmacocinetiche dell’isoniazide

A
  • biodisponibilità orale buona (ridotta dal cibo)
  • ampia distribuzione ai tessuti e ai liquidi (compreso CSF)
  • metabolizzata a livello epatico da NAT2
  • escrezione renale
135
Q

Quale parametro farmacocinetico predice meglio l’efficacia dell’isoniazide e quale schema di somministrazione ne deriva?

A
  • AUC/MIC90 e Cmax/MIC90

- > dosi elevate ed intervalli prolungati (dipende anche dai polimorfismi genetici della NAT2)

136
Q

Impieghi clinici dell’isoniazide

A
  • terapia della tubercolosi sostenuta da M. tubercolosis
  • effetti moderati contro M. bovis e M. kansasii
  • efficace nelle forme latenti
  • profilassi del contatto con il batterio
137
Q

Effetti avversi dell’isoniazide

A
  • SNC: neurite periferica, parestesie, psicosi, alterazioni del sensorio e convulsioni
  • epatotossicità fino ad epatite
  • ipersensibilità
  • crisi emolitiche (in pz con deficit di G6P DH)
138
Q

Meccanismo della epatotossicità dell’isoniazide

A

Produzione di un metabolita tossico (idrazina)

1) a partire dall’acetilidrazina
2) a partire direttamente dall’isoniazide

Causato da un’azione lenta della NAT2

139
Q

meccanismo che porta agli effetti neurotossici dell’isoniazide

A

Reazione con la vit. B6 e i suoi derivati

  • > minore biodisponibilità di B6
  • > interferenza con la sintesi del GABA
  • > neuropatie
140
Q

Meccanismi di resistenza all’isoniazide

A
  • alterazione della KatG

- aumento dell’espressione degli enzimi bloccati dagli addotti (non vengono più bloccati tutti)

141
Q

Meccanismo di azione della pirazinamide

A

Profarmaco, si trasforma nell’acido pirazinoico grazie alla pirazinamidasi micobatterica

  • anione dell’acido esce fuori dal batterio
  • > protonato nell’ambiente extracellulare
  • > rientra nella cellula e rilascia il protone, poi riesce (Carrier di protoni)
  • > ACIDIFICAZIONE DEL CITOPLASMA
  • > inibizione dell’acido grasso sintetasi - I
  • > mancata produzione dell’acido micolico
  • > il batterio muore
142
Q

Proprietà farmacocinetiche della pirazinamide

A
  • ottima biodisponibilità orale
  • buona distribuzione nei parenchimi e nei fluidi (incluso CSF)
  • metabolismo epatico per deaminazione e idrossilazione
  • escrezione renale (aggiusto il dosaggio in pz con IR)
143
Q

reazioni avverse alla pirazinamide

A
  • epatotossicità
  • aumento dell’uricemia (con o senza sintomi)
  • disturbi GI
  • ipersensibilità
144
Q

Meccanismi di resistenza alla pirazinamide

A
  • mutazioni del pcnA (pirazinamidasi) -> mancata bioattivazione
145
Q

Meccanismo di azione della rifampicina

A

Blocco della RNApol DNAdipendente batterica

  • > inibizione della trascrizione genica
  • > effetto battericida (anche nei confronti di organismi a crescita lenta)
146
Q

Proprietà farmacocinetiche della rifampicina

A
  • buona disponibilità orale (a digiuno)
  • elevato legame farmaco-proteico
  • ampia distribuzione a tessuti e fluidi
  • metabolismo per deacetilazione e glucoronazione (ricircolo entero-epatico)
  • eliminazione 30% urine 70% feci
147
Q

Impieghi terapeutici della rifampicina

A
  • TUBERCOLOSI
  • profilassi del meningococco e della meningite da H. influenzae
  • gravi infezioni da stafilococco (osteomieliti, infezioni di protesi vascolare)
  • eradicazione dello stato di portatore nasale di stafilococco
148
Q

Meccanismi di resistenza alla rifampicina

A
  • mutazione del gene che codifica per la RNApol DNA dipendente
149
Q

Effetti avversi della rifampicina

A
  • epatotossicità
  • ipersensibilità
  • sindrome simil influenzale
  • alterazioni della conta cellulare (trombocitopenia o anemia)
  • nefrotossicità per necrosi tubolare acuta
  • effetti GI
  • colorazione arancione dei fluidi corporei
150
Q

Interazioni farmacologiche della rifampicina

A

FORTE INDUTTORE ENZIMATICO -> aumenta la clearance di

  • teofillina
  • antifungini azolici
  • digitalici, beta bloccanti e Ca antagonisti
  • ciclosporina
  • antiretrovirali

+ può aumentare la tossicità dell’isoniazide

151
Q

Meccanismo di azione dell’etambutolo

A
  • inibizione della arabinosil-transferasi III
  • > bloccata la via di sintesi dell’arabinogalattano
  • > effetto batteriostatico a basse dosi e battericida a dosi sostenute
152
Q

Meccanismi di resistenza all’etambutolo

A

(rara)
- mutazione che determina un aumento dell’arabinosl-transferasi III
- > scavalca l’inibizione

153
Q

Proprietà farmacocinetiche dell’etambutolo

A
  • buona biodisponibilità orale (evitare l’assunzione concomitante di AlOH o alcol)
  • buona distribuzione a liquidi e tessuti (!!! passa la BEE solo se c’è infiammazione)
  • accumulo polmonare
  • eliminazione con le urine in forma immodificata o ossidata
154
Q

Qual è il parametro farmacocintetico che meglio predice l’efficacia dell’etambutolo? quali schemi di somministrazione ne derivano?

A
  • AUC/MIC90

- elevati dosaggi a intervalli prolungati

155
Q

Effetti avversi dell’etambutolo

A
  • neurite retrobulbare con compromissione dell’acuità visiva e della distinzione tra rosso e verde
  • sintomi GI
  • iperuricemia (competizione per i trasportatori renali)
  • ipersensibilità

(non ha interazioni ma è controindicato sotto i 6 anni)

156
Q

Meccanismo di azione della streptomicina

A
  • legame alla subunità 30S
  • > inibizione della sintesi proteica batterica (soprattutto in ambiente alcalino e nel rivestimento delle cavitazioni)
  • > effetto battericida
157
Q

Meccanismi di resistenza alla streptomicina (come antitubercolare)

A
  • mutazione del S12 che codifica per una porzione della subunità ribosomiale
  • mutazione del rRNA ribosomiale 16S con alterazioni del sito di legame
158
Q

Proprietà farmacocinetiche della streptomicina

A
  • poco assorbita per os -> somministrazione parenterale
  • buona distribuzione (passa la BEE)
  • escrezione immodificata nelle urine
159
Q

Indicazioni terapeutiche ed effetti avversi della streptomicina

A

Indicazioni terapeutiche

  • forme gravi di TBC (forme disseminate o meningiti)
  • forme di TBC resistenti agli altri farmaci

Effetti avversi

  • ototossicità irreversibile
  • tossicità vestibolare reversibile (lentamente)
  • nefrotossicità reversibile
  • neuropatia periferica, vertigini, parestesie
  • allergie
160
Q

Meccanismo di azione della bedaquilina

A

legame alla subunità c dell’ATP sintetasi

  • > inibizione della pompa protonica
  • > effetto battericida su M. tubercolosis e batteriotatica sugli altri
161
Q

Farmacocinetica della bedaquilina e suoi schemi di somministrazione

A
  • assorbimento orale rallentato
  • buona distribuzione e accumulo tessutale (poco nel SNC)
  • emivita di 5 mesi e mezzo per accumulo tessutale
  • metabolismo epatico
  • escrezione prevalentemente biliare
  • parametro da considerare AUC/MIC90
  • > somministrazioni di alte dosi a intervalli prolungati
162
Q

effetti avversi della bedaquilina

A
  • sintomi GI (nausea e diarrea)
  • artralgia
  • iperuricemia
  • aumento del rischio cardiovascolare per allungamento del QT (rischio torsioni di punta)
163
Q

Meccanismi di resistenza alla bedaquilina

A
  • 2 mutazioni puntiformi sul gene della subunità c dell’ATP sintetasi
  • aumento delle pompe di efflusso
164
Q

Meccanismo di azione del delamanid

A
  • profarmaco che viene bioattivato con riduzione da parte del F420
  • > inibizione della sintesi dell’acido micolico
  • > effetto battericida
165
Q

Farmacocinetica del delamanid

A
  • buona biodisponibilità orale
  • ampio volume di distribuzione
  • legame farmaco proteico del 99,5%
  • metabolismo legato all’albumina o epatico
  • eliminazione biliare
166
Q

Meccanismi di resistenza al delamanid e suoi effetti avversi

A
  • mutazioni dell’enzima bioattivante F420

- Allungamento del QT (non sono ancora stati osservati aumenti dell’incidenza delle torsioni di punta)