anomalie urinarie isolate , nefropatia ad iga Flashcards
caratteristiche
prominenti depositi di IgA nelle regioni mesangiali
diagnosi
107 Sospetto diagnostico con microscopio ottico
108 Diagnosi fattibile solo immunoluorescenza
clinica
1 Causa frequente di ematuria e di macroematuria,
2 tipo più comune di glomerulonefrite,
3 presente lieve proteinuria,
4 occasionalmente può svilupparsi sindrome nefrosica,
5 raramente può presentarsi come una GNRP a semilune
somiglianza clinica con altre patologie
Sebbene la nefropatia a IgA sia tipicamente una patologia renale
109 isolata, depositi simili si osservano anche in una patologia sistemica del bambino, la porpora di Schönlein-Henoch
110 IN QUALI ALTRI PZ PUO’ MANIFESTARSI NEFORPATIA AD IGA
può manifestarsi anche in
111 pazienti affetti da patologie epatiche o intestinali,
patogenesi
112 Le IgA, le principali lg nelle secrezioni mucose, sono presenti nel plasma a concentrazione ridotta, specialmente nella forma monomerica, essendo le forme polimeriche catabolizzate dal fegato. Nei pazienti con nefropatia a IgA,
113 le IgA polimeriche nel siero risultano aumentate e in alcuni casi sono presenti immunocomplessi
circolanti contenenti IgA.
114 è evidente che l’aumento della produzione di IgA non sia di per sé la causa della malattia.
COMPOSIZIONE DEPOSITI NEFRITOGENI
Nonostante nell’uomo esistano due sottoclassi di IgA (IgAl e IgA2), solo
le IgA1 formano i depositi nefritogeni della nefropatia a IgA. La prominente deposizione mesangiale di IgA suggerisce un intrappolamento degli immunocomplessi di IgA nel mesangio; la presenza di C3 associata all`assenza di Clq e C4 nei glomerulì indica fattivazione della via alterna del complemento.
genetica
Una influenza genetica è suggerita dalla comparsa di questa condizione in nuclei familiari e in fratelli con identico corredo HLA e dall`aumentata frequenza di determinati fenotipi di HLA e di complemento in alcune
popolazioni.
sommario patogenesi
Considerati complessivamente, questi dati suggeriscono un’alterazione genetica o acquisita della regolazione immune, che porta all”aumento della sintesi di IgA a livello delle mucose in risposta all’esposizione dell’apparato respiratorio o gastrointestinale ad agenti ambientali (ad es. virus, batteri, proteine alimentari). Le IgA1
115 e i complessi immuni contenenti IgAl vengono quindi intrappolati nel mesangio, dove attivano la via alterna del complemento e innescanoil danno glomerulare. A supporto di questo scenario, la nefropatia a IgA si verifica con frequenza più alta nei pazienti con enteropatia da glutine (malattia celiaca), in cui il difetto della mucosa intestinale è ben noto, e nelle malattie epatiche, in cui si ha un difetto della clearance epatobiliare dei complessi di IgA (nefropatia a IgA secondaria).
antigene scatenante
La natura delllantigene scatenante è sconosciuta; risultano coinvolti numerosi agenti infettivi e alimentari. Le IgA depositate sono policlonali ed è possibile che nel corso della malattia siano coinvolti d iversi antigeni. Alternativamente esiste l’evidenza di alterazioni qualitative nella stessa molecola IgA1, specialmente un difetto nella normale galattosilazione che la rende immunogenica, stimolando gli anticorpi contro le IgA1 con formazione di immunocomplessi che si depositano nel mesangio
morfologia
Istologicamente le lesioni possono variare notevolmente.
116 glomerulì possono essere normali o mostrare espansione e proliferazione del mesangio (glomerulonefrite
117 mesangioproliferativa), proliferazione segmentaria limitata ad alcuni glomerulì (glomerulonefrite proliferativa focale) o, raramente, una vera e propria glomerulonefrite con semilune.
118 La presenza di leucociti all’interno dei capillari glomerulari è una caratteristica variabile. L’espansione del mesangio può essere provocato dalla proliferazione cellulare, dall’accumulo di matrice dei depositi immunitari o da alcune combinazioni di queste alterazioni
a cosa può portare guarigione
La guarigione della lesione focale proliferativa può portare allo sviluppo di una sclerosi focale e segmentaria.
quadro tipico immunofluorescenza
ll quadro tipico all’immunofluorescenza è quello di depositi mesangiali di IgA (Fig. 20.19 B), spesso associati a C3 e properdina e a una minore quantità di IgG o IgM. Le componenti precoci del complemento sono generalmente assenti. La microscopia elettronica conferma la presenza di depositi elettrondensi mesangiali.
epidemiologia
1 individui di qualsiasi età,
2 bambino più grande più interessato
3 giovane adulto
clinica
1 ematuria macroscopica successiva a infezione respiratoria o gi o urinaria
2 30-40% accusa solo una microematuria, con o senza proteinuria mentre il 5-10% sviluppa una tipica sindrome nefritica acuta.
3 Tipicamente l’ematuria dura diversi giorni e quindi scompare, per ripresentarsi ogni pochi mesi