6) l'espansione del III sec. a.C: Flashcards
su quali valori si basava l’espansionismo romano?
La guerra e il conseguente espansionismo si basavano sull’idea che Roma entrasse in guerra solo per difendere gli alleati o se stessa, sulla lealtà verso gli alleati e sulla pietà per i vinti.
Nella guerra ogni ceto sociale convergeva e trovava vantaggio:
-classe dirigente: prestigio, trionfi, miglioramento della carriera
-cavalieri: nuovi commerci
-popolo e alleati: nuovi territori (deduzione colonaria), bottino di guerra
la guerra contro Taranto
Essa si svolse dal 282 al 275: Scoppiò poichè durante le guerre sannitiche Roma strinse alleanza con Taranto, che deteneva l’egemonia sulla magna grecia in Italia. Roma si impegnava a non navigare oltre capo Lacinio (limite occidentale del golfo fi Taranto).
Tuttavia, quando la città di Turi chiese aiuto perchè era invasa dal popolo dei Bruzi, Roma decise di intervenire ed una delle sue flotte finì nel golfo di Taranto. Così scoppiò la guerra.
Taranto si alleò con il re dell’Epiro Pirro, che nella lotta utilizzò gli elefanti, che causarono numerose sconfitte a Roma (ex. nella battaglia di Eraclea). Roma attuò poi uno stratagemma che consisteva nel tagliare i garretti agli animali, azzoppandoli.
Alla fine, Roma vinse la battaglia di Malevento e la guerra, ottenendo così l’egemonia sull’Italia meridionale.
cause strategiche e pretesto della 1° guerra punica:
La causa strategica della 1° guerra punica era il desiderio di Roma di espandersi via mare (stretto di Messina); tuttavia, al 509 a.C. risale il trattato con Cartagine che garantiva a Roma la dominazione sul Lazio Antico e a Cartagine quello marittimo nel Tirreno.
Il casus belli è rappresentatio dai Mamertini, mercenari campani che avevano assediato Messina; essi avevano chiesto aiuto a Cartagine contro il tiranno Gerone da Siracusa, ed ora chiedevano a Roma per liberarsi della presenza cartaginese nella sicilia orientale.
Roma decise di entrare in guerra al fine di espandersi.
La prima guerra punica durò dal 264 al 241 a.C. Essa venne combattuta principalmente per via marittima grazie all’invenzione dei corvi.
Alla fine, Roma sconfigge l’ammiraglio punico Amilcare nel 241 a.C. ed ottiene il dominio della Sicilia, Sardegna e Corsica.
2° guerra punica: perché, strategie di Annibale, punto di svolta, conclusione
Scoppia nel 219 a.C., quando il figlio di Amilcare Annibale decide di rompere l’accordo dell’Ebro (fiume che separava le rispettive sfere di influenza di Roma e Cartagine nella Penisola Iberica), attaccare la città di Segunto e quindi oltrepassa l’Ebro.
Cartagine riuscì ad eludere le legioni in Gallia e ad attraversare gli Appennini (novità=oltrepassa gli Appennini con gli elefanti) al fine di entrare in Italia e sconfiggere Roma.
Le strategie di Annibale erano 2:
-alienare Roma dalle popolazioni alleate italiche
-colpirla da più fronti (motivo per cui in questo periodo Cartagine si allea con il re macedone Filippo V e iniziano le 4 guerre di Macedonia).
Roma subí una grave sconfitta a Canne (vicino Taranto), nel 216 a.C.
> > Annibale occupa l’Italia meridionale
Svolta di ebbe con il comandante Publio Cornelio Scipione (l’Africano), che riuscì a riprendere Sicilia e Taranto, espugnò Capua (dove si era rifugiato Annibale) ed impose in Numidia (territorio diviso fra la Mauretania e Cartagine) un re filoromano, Massinissa.
Così, Annibale fu costretto a pagare ingenti danni a Roma e a fuggire in Siria.
Cos’era una ‘provincia’, differenza fra ‘provincia’ e ‘colonia’ e chi le governava:
-una provincia era un territorio nemico che aveva chiesto resa ai Romani ed i cui abitanti erano diventati ‘privi di diritti politici’
-la colonia rappresentava una piccola parte di provincia, in cui l’influenza romana era più forte ed i cui cittadini avevano la cittadinanza.
-poteva governare un console o un pretore, che prorogava quindi la sua magistratura (proconsole o propretore).