10 - basi neurali della memoria e delle emozioni Flashcards

1
Q

memoria dichiarativa

A

(esplicita) comprende:
1) memoria semantica (fatti che si conoscono)
2) memoria autobiografica (eventi della propria vita)

la memoria dichiarativa coinvolge:

  • lobo temporale mediale
  • diencefalo
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2
Q

memoria non dichiarativa

A

(implicita) contiene:
1) memoria procedurale (azioni apprese)
2) relazioni apprese tramite condizionamento classico

coinvolge:

  • nucleo striato (alla base, si trova nel telencefalo)
  • cervelletto (condizionamento)
  • amigdala (risposte emozionali)
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3
Q

amnesia

A

perdita di memoria/capacità di apprendere, dovuta a patologie o lesioni cerebrali. L’amnesia può essere:

1) retrograda (perdita memoria degli eventi precedenti al trauma)
2) anterograda (impossibilità di formare memorie dopo il trauma)
3) globale transiente (coinvolge periodo di tempo più breve, fino a qualche gg, e può presentare sia sintomi anterogradi che retrogradi)

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4
Q

memoria di lavoro

A

componente della memoria dichiarativa: magazzino limitato (span 7+-2) che permette di mantenere temporaneamente le informazioni sensoriali per eseguire dei compiti cognitivi. La memoria di lavoro presenta 3 componenti:

  • taccuino visuo-spaziale
  • loop fonologico
  • esecutivo centrale (coordinazione e supervisione dei due sottosistemi)
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5
Q

engramma

A

traccia di memoria depositaria di un certo contenuto informativo e conservata entro il tessuto nervoso.
Secondo Hebb, la rappresentazione neurale di un oggetto è data dall’attivazione simultanea attivata da tale stimolo, di alcune cellule corticali connesse tra loro, che prendono il nome di assemblee cellulari.
–>L’engramma si localizza in base ai neuroni che elaborano l’informazione.
–>Questa rappresentazione viene mantenuta nella memoria di lavoro, e se l’attivazione di tale cellule permane, il ricordo diventa progressivamente più solido (processo di crescita).

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6
Q

quali passaggi sono necessari per la formazione di un engramma?

A

1) stimolo causa attivazione cellulare di molte cellule dell’assembramento cellulare
2) si verifica un riverbero dell’attivazione
3) si verifica rafforzamento delle connessioni tra le cellule
4) si forma engramma

se si presenta, in seguito, uno stimolo parzialmente simile a quello originale:

1) attivazione parziale
2) circolo

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7
Q

osservazioni fatte sul paziente H.M. in relazione alla memoria esplicita

A

in seguito ad esportazione di grossa fetta di lobo temporale, H.M. dimostrò:
- gravissimo deficit di memoria, dovuto all’incapacità di trasferire le informazioni dalla memoria a breve termine a quella a lungo termine
- amnesia anterograda e anche retrograda all’intervento
però:
- capacità di formare nuove memorie procedurali (apprendere nuove abilità memorie)
- buona capacità di utilizzo anche della memoria di lavoro

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8
Q

che ruolo ha il lobo temporale mediale?

A

Il lobo temporale è localizzato sotto l’osso temporale. La porzione mediale del lobo temporale strutture critiche per la formazione di memorie dichiarative; ha un ruolo critico nel consolidamento e immagazzinamento dei ricordi, ma non nel loro recupero:
-lobo temporale mediale non immagazzina tutti i ricordi, ma solo certi engrammi
! memoria di lavoro non si basa sulle strutture di questa regione
! memoria procedurale coinvolgono strutture diverse da quelle dichiarative

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9
Q

ippocampo

A

struttura presente nel lobo temporale mediale, coinvolta nella formazione di memorie dichiarative. L’ippocampo collabora con le vicine regioni corticali:

  • corteccia paraippocampale
  • corteccia peririnale
  • corteccia entorinale
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10
Q

fornice

A

fascio di fibre che connette l’ippocampo di ciascun lato con l’ipotalamo e che permette il passaggio delle informazioni dall’ippocampo a talamo e ipotalamo

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11
Q

strutture diencefaliche coinvolte nella memorizzazione

A
  • talamo
  • corpi mamillari (bersagli degli assoni del fornice)
    le lesioni a queste aree provocano effetti simili a quelli da lesioni temporali.
    –> È possibile sostenere che tanto le aree temporali che le strutture diencefaliche facciano parte di un sistema per il consolidamento mnestico.
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12
Q

ruolo della corteccia pre-fontale nella memorizzazione

A

presenta una forte interconnessione con il lobo temporale mediale e le strutture diencefaliche, implicate nella memoria dichiarativa e nell’apprendimento.
–>Alcuni esperimenti suggeriscono che la corteccia prefrontale sia coinvolta nella memoria di lavoro nel contesto del problem solving e nella pianificazione del comportamento.

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13
Q

cellule luogo

A

(di posizione) gruppo di neuroni presenti nell’ippocampo che rispondono alle caratteristiche visive e spaziali dell’ambiente (anche al buio). Queste cellule sono dinamiche: una volta esplorato un nuovo ambiente, questo viene adeguatamente mappato.

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14
Q

memoria relazionale

A

tipologia di memoria che integra le informazioni sensoriali complesse che giungono all’ippocampo con le informazioni provenienti dalla corteccia circostante

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15
Q

funzioni ricoperte dall’ippocampo

A
  • formazione di ricordi espliciti (memoria dichiarativa
  • memoria di lavoro (winsconsin card-sorting),
  • memoria spaziale (cellule luogo)
  • memoria relazionale.

L’ippocampo, infine, risponde anche a stimoli non spaziali (ex. olfattivi)

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16
Q

substrato nervoso della memoria procedurale e cosa comporta la sua lesione?

A

corpo striato, formato da:
1) nucleo caudato
2) putamen (fanno parte dei gangli alla base)
la lesione del corpo striato causa difficoltà nell’acquisizione di nuove abitudini e schemi comportamentali (condizionamento operante). Lesioni legate al corpo striato sono implicate nella sindrome di Huntington (difficoltà ad associare risposta motoria ad uno stimolo) e nel morbi di Parkinson (difficoltà a formare associazioni tra stimoli)

17
Q

cosa sostiene Darwin circa le emozioni

A

1) hanno una funzione adattativa–>promuovono attività indispensabile (fuga, riproduzione, conservazione delle risorse…)
2) danno origine ad un sistema di segnalazione che conferisce un vantaggio a tutti gli individui del gruppo
3) l’espressione delle emozioni mostra tratti comuni nelle diverse specie

18
Q

modello James-Lange

A

stimolo–>attivazione fisiologica–> vissuto soggettivo dell’emozione–> risposta comportamentale

Modificazioni fisiologiche accompagnano ciascuna emozione, e questi cambiamenti determinano l’esperienza dell’emozione

19
Q

modello Cannon-Bard

A

riconoscimento della situazione (strutture sotto-corticali) genera due strade:

  • -> attivazione fisiologica
  • -> vissuto soggettivo emotivo –> risposta comportamentale
20
Q

Modello Schacter-Damasio

A

a concorrere alla percezione del vissuto soggettivo vi è:

  • Risposta fisiologica (stimolata dall’attivazione di strutture sottocorticali)–> determina l’intensità non qualità dell’emozione
  • Percezione conscia (consapevolezza) della situazione attuale e dell’esperienza passata (fattori cognitivi)
21
Q

principali strutture che compongono sistema limbico (o circuito di Papez)

A
  • superficie mediale del lobo temporale
  • corteccia cingolata
  • ippocampo
  • nuclei anteriori del talamo
  • amigdala
22
Q

dove si trova l’amigdala e che funzione ha?

A

L’amigdala è situata nel polo del lobo temporale proprio sotto la corteccia sul lato mediale, e ha l’aspetto di una mandorla. L’amigdala è un complesso dei nuclei comunemente suddivisi in tre gruppi:
- nuclei basolaterali
- nuclei corticomediali
- nucleo centrale
L’amigdala è implicata nello stato emotivo della paura (anche paure apprese)

23
Q

che ruolo ha l’amigdala in relazione allo smistamento delle informazioni sensoriali?

A

1) attiva SN autonomo e il sistema endocrino attraverso l’ipotalamo
2) produce una risposta comportamentale immediata che interessa il tronco encefalico
3) scaturisce esperienza emotiva attraverso l’attivazione della corteccia associativa

24
Q

funzione del nucleo centrale dell’amigdala

A

crea un’associazione tra due stimoli (ex. suono e scossa), implicata per esempio nel condizionamento classico. Lesioni a queste zone (e sembrerebbe anche nuclei basolaterali) implicano, quindi, una rimozione di tale associazione.

Il circuito grazie al quale viene associato uno stimolo alla paura vede coinvolti, dunque, il sistema sensoriale, il talamo e l’amigdala, ma non la corteccia.

25
Q

quali passaggi intercorrono per la formazione di un’associazione tra due stimoli?

A

1) due stimoli (ex. suono innocuo e shock doloroso) raggiungono i nuclei baso-laterali dell’amigdala, attraverso le cortecce uditiva e somatosensoriale
2) il segnale viene poi inviato al nucleo centrale
3) l’associazione tra i due stimoli induce modificazioni sinaptiche a livello dell’amigdala e un aumento della risposta al suono innocuo
4) efferenze dell’amigdala proiettano al tronco encefalico, provocando la reazione comportamentale condizionata
5) L’esperienza dell’emozione negativa prevede presumibilmente delle proiezioni alla corteccia cerebrale

26
Q

strutture implicate nei disturbi d’ansia

A
  • amigdala–> STIMOLA ipotalamo a rilasciare CRH (fattore di rsilascio)–>ipofisi rilascia ACTH (adrenocorticotropo)–>surrenali rilasciano cortisolo (gestione situazione ansia cronica)
  • ippocampo–> INIBISCE il rilascio di CRH

I disturbi d’ansia possono essere dovuti o ad un’ iperattività dell’amigdala o ad un’ ipoattività dell’ippocampo: quando si è sottoposti a situazioni di inevitabile stress prolungato, vi è un danneggiamento dei circuiti dell’ippocampo che regolano il rilascio di CRH–>maggiore produzione cortisolo–>ulteriore danneggiamento ippocampo (circolo vizioso)

27
Q

forme di aggressività

A
  • aggressività interspecifica (predatoria)
  • aggressività intraspecifica (affettiva)
    1) sociale/territoriale
    2) difensiva/materna
28
Q

correlazione ipotalamo - aggressività

A

fenomeno “falsa rabbia”–> animali attaccano in risposta a qualsiasi stimolo.
L’ipotalamo posteriore è molto importante nell’espressione emozionale della rabbia e della aggressività ed essa è normalmente inibita dal telencefalo

29
Q

quale zone dell’ipotalamo sono coinvolte nell’espressione dell’aggressività?

A

Ipotalamo mediale 🡪 Aggressività sociale
Ipotalamo laterale 🡪 Aggressività predatoria
A sua volta, l’ipotalamo proietta ad alcune aree del tronco dell’encefalo, ossia al mesencefalo:
- Gli assoni dell’ipotalamo mediale proiettano verso la sostanza grigia periacqueduttale del mesencefalo che, se stimolata, può suscitare aggressività sociale;
- Gli assoni dell’ipotalamo laterale proiettano verso l’area tegmentale ventrale del mesencefalo che, se stimolata (o se l’ipotalamo laterale stesso viene stimolato), può suscitare aggressività predatoria.