traumi vertebro midollari, Flashcards
epidemiologia
Si verificano prevalentemente nel sesso maschile (4:1) nella 2°-3° decade di vita.
cause traumi vertebro midollai
- Incidenti stradali (50%) - Infortuni sul lavoro (35%)- Infortuni in corso di competizioni sportive (10%) - Ferite da taglio/arma da fuoco (5%
modalita’ trauma vertebro midollare
- Aperto: penetrazione di un corpo estraneo che lesiona i piani muscolo-cutanei e le strutture osteolegamentose della colonna (es. proiettile, arma bianca); - Chiuso: più frequente, non si associa a lesione dei piani muscolo-cutanei, si verifica in seguito a incidenti stradali, investimenti, cadute sul lavoro, tuffi in acque poco profonde.
meccanismo trauma vertebro midollare
Indiretto (caduta sui piedi/natiche/capo, in cui si verificano bruschi movimenti di iperflessione o iperestensione del rachide); - Diretto (impatto del rachide contro un ostacolo/urto violento di un peso contro il rachide). Nei traumi chiusi il midollo viene leso in seguito a lussazione delle vertebre, fratture, compressione da parte di raccolte ematiche intrarachidee, ischemia da lesioni vasali.
lesioni ossee e legamentose, spazi peri midollari
- Lesioni ossee e legamentose: soprattutto a livello cervicale, comprendono o Lussazione: in seguito a frattura di una o ambedue le faccette articolari (se grave dà lesione del midollo); o Frattura da compressione: interessa corpo e arco posteriore di una sola vertebra, di solito è stabile (no lesioni articolari o legamentose), altre volte sono instabili fratture a scoppio; o Frattura con dislocazione: tipo più grave, i peduncoli sono fratturati e le faccette articolari sono lussate, c’è grave danno midollare; o Frattura a lacrima: frattura dell’angolo anteriore del corpo vertebrale, si produce nei traumi da iperestensione; o Frattura composta: si caratterizza per la presenza di numerosi frammenti (soprattutto ferite da proiettile); o Lesione dei legamenti: la rottura del legamento longitudinale posteriore si associa a erniazione del nucleo polposo nel canale spinale; la rottura del legamento anteriore si associa a frattura a lacrima
lesioni spazi perimidollari
o Ematoma extradurale spinale: da sanguinamento dei plessi venosi epidurali/vasi ossei;
o Ematoma sottodurale spinale: da rottura di piccoli vasi della superficie del midollo
lesioni midollo e radici
o Contusione: il midollo è ingrossato e pallido per l’edema, ci sono piccoli focolai necrotici e piccole emorragie ma non vi è soluzione di continuità delle fibre;
o Lacerazione: interruzione delle fibre;
o Ematomielìa: raccolta ematica intramidollare.
quadri clinici,
PER CHE COSA E’NECESSARIO FARE LA VALUTAZIONE NEUROLOGICA,
quadri clinici traumi vertebro midollari
1 Commozione midollare
2 sindrome da sezione midollare completa
3 sindrome da lesione midollare incompleta
4 sindromi radicolari
commozione midollare
perdita improvvisa e completa di tutte le funzioni midollari, conseguente a un trauma, seguita dalla ripresa completa in breve tempo senza postumi neurologici. Subito dopo il trauma c’è paralisi flaccida al di sotto della lesione, anestesia completa, ritenzione vescicale e fecale; dopo qualche ora ricompaiono i riflessi e la sensibilità dolorifica fino al recupero completo. La commozione è dovuta ad alterazioni biofisiche/biochimiche reversibili dei neuroni e delle fibre nervose
sindrome da sezione midllare completa
si verifica una fase iniziale di completa soppressione delle funzioni nervose al di sotto della lesione (“shock spinale”) con para/tetraplegia, perdita dei riflessi osteo-tendinei, anestesia completa, ritenzione di urine e feci. Questa fase dura alcune ore e a distanza di 24 ore i pazienti non presentano ricomparsa di alcuna funzione midollare. Dopo 2-3 settimane compare il riflesso di Babinski e anche quelli osteo-tendinei (che si accentuano fino a diventare esagerati) e quelli di difesa/automatismo. Più tardi, dopo molti mesi, i riflessi di difesa scompaiono e la spasticità e i riflessi osteo-tendinei si riducono.
sindrome da lesione midollare incompleta
- sindrome midollare centrale
- sindrome di brown sequard
- sindrome midollare anteriore
- sindrome midollare posteriore
sindrome midollare centrale,
soprattutto a livello cervicale, da lesione della parte centrale del midollo, secondaria a ischemia o emorragia, si associa a turbe motorie accentuate a livello lesionale;
sindrome di brown sequard
lesione limitata a una metà laterale del midollo, da ferita da taglio, si presenta con paralisi completa, areflessia, perdita della sensibilità profonda ipsilaterale e della sensibilità superficiale controlaterale.
sindrome midollare anteriore
dovuta a lesione della parte anteriore del midollo, da traumi in iperflessione del rachide/disturbo ischemico/compressione da parte di un disco erniato, si presenta con paralisi bilaterale e riduzione della sensibilità termo-dolorifica; o Sindrome midollare posteriore: dovuta lesione dei cordoni posteriori, si presenta con perdita della sensibilità profonda e atassia
sindrome radicolare
le lesioni delle radici spinali si possono verificare per compressione o lacerazione in seguito a frattura delle faccette articolari o a lussazione, o più spesso per strappamento in corso di traumi in iperestensione, rotazione e inclinazione del rachide. Si manifestano con paralisi e anestesia nel territorio radicolare interessato.
recupero neurologico
Nella sindrome da sezione midollare completa, il recupero a distanza è scarso o nullo. Nella sindrome da lesione midollare incompleta, l’aspettativa di recupero è tanto più grande quanto maggiore era inizialmente il risparmio delle funzioni motorie e sensitive distalmente alla lesione e quanto più rapidamente si manifesta il miglioramento. La sindrome midollare anteriore è quella con la prognosi peggiore
diagnosi sezione midollare
Rx: evidenza fratture e lussazioni;
- RM: evidenza di lesioni midollari ed emorragie intrarachidee; - TC: utile per una migliore definizione delle alterazioni ossee e dei frammenti ossei
trattamento frattura midollare
medico e rianimatorio, ortopedico, chirurgico
trattamento medico e rianimatorio
a. Ega periodici + ossigenoterapia per preservare la funzione respiratoria;
b. Atropina e α-stimolanti per preservare la perfusione vascolare midollare, contrastando eventuale perdita del tono del simpatico e ipotensione;
c. Catetere vescicale nella fase di ritenzione urinaria;
d. Cortisonici e diuretici contro l’edema midollare.
trattamento ortopedico
a. Trazione scheletrica nelle lussazioni e nelle fratture, con lo scopo di riallineare le vertebre e ricostruire il lume del canale spinale. Es. staffa di Crutchfield, formata da un arco di acciaio con due viti contrapposte avvitate al cranio nelle regioni parietali, viene trazionata nella direzione voluta con dei pesi metallici;
b. Immobilizzazione: con corsetto gessato tipo minerva per i traumi cervicali e con busti gessati o in polietilene per i traumi dorso-lombari.
trattamento chirurgico
a. Artrodesi: fissazione chirurgica delle vertebre mediante placche avvitate all’osso, indicata nei casi di instabilità permanente del rachide, può essere realizzata con barre metalliche o fili metallici; b. Laminectomia: indicata solo in presenza di ematoma intrarachideo o compressione del midollo da parte di frammenti ossei.
emorragia subaracnoidea, complicanze , quando
lacerata con i suoi vasi in corrispondenza di lesioni lacero contuse cerebrali con formazione di ematomi sottodurali
quando si osserva emorragia subaracnoidea
traumatismi lievi e severi