idrocefalo Flashcards

1
Q

definizione idrocefalo

A

abnorme contenuto di liquor all’interno dei ventricoli cerebral

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2
Q

come si vede alla tc idrocefalo e manifestazioni

A

Alla TC è visibile come una dilatazione dei ventricoli. Si può manifestare con quadri di ipertensione endocranica, ma non c’è identità fra le due condizioni (esistono, infatti, condizioni di idrocefalo normoteso)

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3
Q

fisiologia liquor e circolazione

A

La produzione del liquor è di tipo pulsatile, dipendente dal ciclo cardiaco, trasmessa dalle arterie cerebrali; è sottesa da una differenza di pressioni fra i plessi corioidei e gli spazi subaracnoidei di 20 mmHg. Il liquor è prodotto a livello dei plessi corioidei (attraverso un processo di secrezione attiva, non di semplice filtrazione) dei ventricoli laterali. Da questi, arriva al III ventricolo tramite il forame di Monrò, poi tramite l’acquedotto di Silvio va al IV e attraverso i forami basali (uno mediano di Magendie e due laterali di Luschka) passa nella Cisterna Magna.

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4
Q

riassorbimento liquor

A

o è attuato dalle granulazioni del Pacchioni (estroflessioni aracnoidee), all’interno delle convessità cerebrali (80%). Queste indirizzano il liquor al seno sagittale superiore. Solo una minima parte (20%) viene riassorbito a livello spinale. In casi di pazienti che alla TC presentano dilatazioni ventricolari non particolarmente pronunciate, ma con nausea e vomito, possiamo sospettare un blocco venoso a livello liquorale.

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5
Q

circolazione liquor

A

L’espansione sistolica dei vasi intracranici nell’adulto spinge con un gradiente pressorio cranio-caudale che sospinge il liquor verso il compartimento spinale. Fisiologicamente esiste un gradiente tra ventricoli e spazi subaracnoidei di 20-50 mmH₂O e fra questi ultimi e il seno longitudinale superiore (verso il quale, tramite le granulazioni del Pacchioni, avviene il riassorbimento di liquor).

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6
Q

volumi liquor

A

135ml o Ventricoli cerebrali: 35mL o Spazi subaracnoidei delle convessità: 25mL o Spazi subaracnoidei spinali: 75mLI LIQUOR

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7
Q

velocita’ di produzione liquor

A

: 15-20 mL/h - Plessi corioidei 80% - Endotelio capillare 20

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8
Q

costituzione liquor

A

1 ASPETTO liquido ed incolore
2 peso specifico 1004 1006,
3 globuli bianchi inf 6 8
Formula leucocitaria prevalenti mononucleati, basso numero di neutrofili non degenerati, cellule leptomeningi del plesso coroideo, cellule ependimali
4 proteine mg dl, inferiore a 30 cisterna magna, inferiore a 45 in cisterna lombare, glicorrachia 60 80 % glicema

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9
Q

bee

A

Costituzione e funzione È composta da cellule endoteliali che danno origine ad un endotelio continuo e non fenestrato. Le cellule endoteliali sono unite tra di loro da tight junction: questa maggiore compattezza impedisce il passaggio di sostanze idrofile o con grande peso molecolare dal flusso sanguigno all’interstizio (e quindi ai neuroni) con una capacità di filtraggio estremamente selettiva. Alla BBE contribuiscono poi le proiezioni delle cellule astrocitarie, chiamati peduncoli astrocitari, che circondano le cellule endoteliali.

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10
Q

funzione del liquor

A

Sostegno e protezione meccanica al nevrasse - Nutritizia, escretoria, di rimozione di prodotti del catabolismo tissutale (CO₂, H, lattato, farmaci, neurotrasmettitori)

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11
Q

classificazione idrocefali

A

Idrocefali ostruttivi o Ostruzioni intraventricolari
▪ Cisti, tumori e infiammazioni ventricolari
▪ Stenosi, biforcazione o sepimentazione dell’acquedotto di Silvio o Ostruzioni extraventricolari
▪ Post-infiammatorie, post-emorragiche, post-traumatiche,
Tumori
▪ Malformazioni congenite (aplasia congenita delle granulazioni di Pacchioni)
- Idrocefali non ostruttivi o Ipersecretivo (es. da papilloma dei plessi corioidei)
o Aresorptivo (es. da blocco dei villi subaracnoidei o stasi venosi) o Ex vacuo: compensatorio a perdite parenchimali

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12
Q

manifestazioni cliniche idrocefalo congenito

A

1 SEGNI CRANICI,
2 SEGNI GENERALI
3 SEGNI OCULARI
4 SEGNI MOTORI

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13
Q

Segni cranici idrocefalo congenito o Macrocefalia

A

perché la scatola cranica del bambino è più elastica ed esercita maggior compliance; o Tensione della fontanella: primo reperto all’esame neurologico nel bambino; o Congestione vene dello scalpo: aumentando la quantità di liquor drenato determina una congestione delle vene implicate in questo processo.

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14
Q

segni generali idrocefalo congenito

A

o Irritabilità; o Vomito e inappetenza

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15
Q

segni oculari idrocefalo congenito

A

nistagmo, disturbi oculomozioni

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16
Q

segni motori idrocefalo adulto

A

o Irritabilità; o Vomito e inappetenza

17
Q

idrocefalo nell’adulto, segni generali

A

o Cefalea; o Impoverimento ideativo; o Apatia; o Sonnolenza; o Confusione mentale

18
Q

atassia idrocefalo adulto

A

o Alterazioni della statica, con perdita della capacità di aggiustamento posturale; o Alterazioni della marcia che diventa incerta, rallentata, esitante

19
Q

idrocefalo normoteso definizione

A

È un idrocefalo occulto, comunicante progressivo, che simula una demenza. Evolve senza cefalea o altri sintomi di ipertensione endocranica. Sintomatologia sovrapponibile agli idrocefali ipertensivi e progressivi, ma s’instaura gradualmente nel giro di settimane mesi anni, in maniera più subdola senza cefalea ed altri sintomi o segni di ipertensione. La pressione endocranica è normale (5-15mmHg) si intende ipertensione se supera i 20. Può esserci sintomatologia sovrapponibile a quella degli idrocefali ipertensivi e progressivi, ma si instaura in maniera più subdola senza cefalea

20
Q

traide du adams

A
  • Atassia: alterazione della statica e della marcia con frequenti cadute; - Deterioramento mentale con apatia e rallentamento psicomotorio (purtroppo sempre misconosciuto dal neurologo come una delle possibili forme di demenze); - Marcata incontinenza urinaria
21
Q

diagnostica idrocefalo

A
  1. TC basale per osso;
  2. RMN per valutare se c’è un segno tipico che è il riassorbimento parenchimale. Si fa nel paziente comatoso o nel trattato che non migliora. 3. Tap test (nell’idrocefalo normoteso): puntura lombare tra L4-L5. Si prende come punto di repere la cresta iliaca, si disinfetta per bene il campo cutaneo, e con l’ago perpendicolare al piano si sottraggono 40-50 mL di liquor. Sul campione si può effettuare esame colturale o quello che i sospetti diagnostici ci impongono
22
Q

trattamento idrocefalo

A

1 DERIVAZIONE VENTRICOLO PERITONEALE,
2 DERIVAZIONE VENTRICOLO ATRIALE
3 DERIVAZIONE SPINO PERITONEALE
4 TERZA VENTRICOLO STOMIA

23
Q

derivazione ventricolo peritoneale

A

: si inserisce un catetere che va dal corno frontale del ventricolo laterale, fatta un’incisione laterale 2-3 cm sulla linea mediana dalla coronarica, inserito il catetere in addome con un tunnellizzatore, che raggiunge il ventricolo. S’imposta una valvola (nell’orecchio) su valori iniziali di 150, si valuta tramite TC e Rx subito dopo l’intervento le dimensioni ventricolari e il decorso del catetere; questi esami mostrano anche eventuali iperdrenaggio o ipodrenaggio, permettendo di correggere la taratura della valvola. Possibili complicanze da mancata taratura sono ematomi sottodurali, che imporrebbero di sottoporre il paziente ad un ulteriore intervento.
DERIVAZIONE SPINO PERITONEALE puntura lombare, inserito il catetere tra L4-L5, e da qui fatto il tramite fino all’addome; si predilige questa scelta quando le ventricolo-peritoneali non funzionano;

24
Q

terza ventricolo stomia

A

aperto il III ventricolo facilitando il drenaggio del liquor. Intervento tipico del bambino.

25
Q

derivazione ventricolare nel normoteso

A

Mai mettere una derivazione ventricolare esterna nel normoteso: si mette una derivazione ventricoloperitoneale.