Stereotipi e Pregiudizi Flashcards

1
Q

Che cosa sono gli stereotipi e cosa sono i pregiudizi?

A

Gli stereotipi sono stampi cognitivi che riproducono le immagini mentali delle persone o gruppi; in altre parole i quadri mentali che abbiamo in testa.
I pregiudizi sono giudizii o opinioni a priori, in genere con connotazioni negativi, verso persone e gruppi sociali.

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2
Q

Descriva il Modello di contenuto degli stereotipi di Fiske e collaboratori.

A

La percezione sociale si basa su due principali dimensioni: la percezione della competenza e del calore.
No competenza + No calore = Disprezzo
No competenza + Calore = Pietà
Competenza + No calore = Invidia
Competenza + Calore = Ammirazione

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3
Q

Cause e conseguenze dell’automatizzazione degli stereotipi.

A

Gli stereotipi si attivano automaticamente influenzando i processi cognitivi delle persone e l’interpretazione dei comportamenti di un altro individuo. Non esistono differenze individuali nel grado di attivazione automatica degli stereotipi, ma alcune persone (con basso pregiudizio) sono in grado di controllare e correggere gli stereotipi attivati.

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4
Q

Descriva il Linguistic Intergroup Bias model

A

Per descrivere azioni positive dell’ingroup e azioni negative dell’outgroup si usano termini astratti che conferiscono stabilità. Per descrivere azioni negative dell’ingroup e azioni positive dell’outgroup si usano termini concreti che conferiscono instabilità.

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5
Q

Correlazione illusoria.

A

La tendenza a sovrastimare un’associazione tra due variabili che in realtà non sono connesse o lo sono poco, in base a un’esperienza personale.

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6
Q

L’errore ultimo di attribuzione.

A

Tendenza ad attribuire il successo/comportamenti positivi di un membro del proprio gruppo a fattori interni e stabili, mentre il successo/comportamento positivo di un membro dell’outgroup tende ad essere attribuito a fattori di tipo esterno e instabile.

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7
Q

Che cos’è l’effetto di omogeneità dell’outgroup?

A

La tendenza a considerare i membri dell’outgroup come tutti uguali, senza considerare le differenze individuali

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8
Q

Descriva la profezia che si autoadempie e le conseguenze per i target degli stereotipi

A

Aspettative e supposizioni su una persona che influenzano la nostra interazione con lei e che infine ne cambiano il comportamento allineandolo alle nostre aspettative.
Ha come conseguenza la minaccia dello stereotipo, ovvero il sentimento che ci fa pensare che saremo giudicati e trattati sulla base di stereotipi negativi attribuiti al nostro gruppo e che inavvertitamente confermeremo questi stereotipi attraverso il comportamento.

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9
Q

Quali sono le teorie delle origini del pregiudizio?

A

Le teorie si dividono in individuali:
Teoria frustrazione-aggressività ovvero Le minoranze come capro espiatorio
Teoria della Personalità Autoritaria
Teoria della dominanza sociale
Teorie cognitive

e sociali:
Teoria del conflitto realistico
Teoria della deprivazione relativa
Teoria dell’identità sociale

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10
Q

Descrivi la Teoria di personalità autoritaria

A

La personalità autoritaria è caratterizzata da:
* uno stile di pensiero rigido e dogmatico
* una tendenza a eseguire acriticamente gli ordini superiori
* superstizione e fatalismo
* una spiccata propensione alle credenze etnocentriche,
antisemitiche e conservatrici
* un’alta sensibilità alla propaganda antidemocratica

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11
Q

Descriva la Teoria del conflitto realistico.

A

Alla base del pregiudizio vi sono competizioni, la soluzione consiste quindi nell’eliminare competizioni, sostituendoli con scopi cooperativi

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12
Q

Descriva la Teoria dell’identità sociale (Tajfel).

A

Talvolta, anche in assenza di interessi contrapposti, la gente tende a prediligere il proprio gruppo di appartenenza, mostrandosi ostile o comunque non proprio ben disposta nei riguardi dell’outgroup.
La semplice categorizzazione in gruppi distinti è in grado di generare pregiudizio.

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13
Q

Descriva gli esperimenti sui gruppi minimi

A

Una situazione sperimentale in cui i soggetti vengono classificati in base ai criteri arbitrari in gruppi che non hanno alle spalle né storia, né conflitti di interesse (vengono divisi in gruppi usando criteri banali, per esempio in base a lancio di una moneta, preferenza Klee o Kandinskij).
Nelle scelte, piuttosto che massimizzare il profitto per i membri dell’ingroup, i partecipanti facevano attenzione che i membri dell’ingroup ricevessero più punti di quelli dell’outgroup (strategia della massima differenziazione).
I risultati dimostrano che la categorizzazione in ingroup e outgroupè una condizione sufficiente per il manifestarsi di un favoritismo per il proporio gruppo (l’ingroup bias).

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14
Q

Nuove forme di pregiudizio.

A

Nel corso degli anni l’espressione del pregiudizio nelle culture occidentali è diventata sempre meno diffusa. Esprimere apertamente un pregiudizio non è considerato socialmente desiderabile. Tuttavia, il pregiudizio è andato assumendo forme più sottili e nascoste. (Pregiudizio Latente)

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15
Q

L’ipotesi di contatto e le condizioni ottimali proposte da Allport.

A

Un contatto favorevole porta ad una migliore conoscenza degli altri e, quindi, a riduzione dell’ignoranza e degli stereotipi.

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16
Q

La “Jigsaw Classroom” o la tecnica didattica del puzzle (Aronson et al., 1977).

A

Riduce l’antagonismo esistente tra compagni di classe appartenenti ad etnie e razze differenti.
Prevede:
* suddivisione degli alunni in gruppi composti da sei, di diversi gruppi etnici e di rendimento scolastico;
* la lezione viene suddivisa in sei parti in modo che ad ogni alunno ne aspetti una, la impari e la insegna agli altri;
* ciascuno studente dipende dagli altri compagni.

17
Q

I tre modelli del cambiamento nella categorizzazione sociale come presupposto per la riduzione dei pregiudizi.

A

La decategorizzazione (Le interazioni a livello interpersonale dovrebbero aiutare soggetti a prestare meno attenzione agli stereotipi); La Teoria dell’Identità Comune: La ricategorizzazione (Eliminare la categorizzazione non è possibile: allora bisogna creare un ingroup comune); Il modello della mutua differenziazione (Si può ridurre il pregiudizio nei confronti dell’outgroup preservando la salienza della distinzione fra gruppi, ottimizzando in alternativa le diverse condizioni determinano il buon esito di un contatto.