Modulo 11 - QUADRO F (acconti, eccedenze, compensazioni) Flashcards
Quadro F Sezione I - Versamenti in acconto
cos’è?
dove lo trovo?
L’acconto è l’importo che il contribuente è generalmente tenuto a versare come anticipo dell’imposta sui redditi dovuta per l’anno in corso. L’obbligo di versare somme in acconto è conseguente alla liquidazione del dichiarativo presentato per l’anno d’imposta precedente. Ad esempio, nel 2019, con riferimento al dichiarativo presentato per l’anno d’imposta 2018, se dovuti, sono stati calcolati e versati gli acconti che saranno riportati nella dichiarazione da presentare nel 2020.
- da CU, in caso di 730 con sostituto;
- da modello F24, in caso di presentazione del modello Redditi;
- dal quadro liquidazione d’imposta (730-3) se è stato presentato il 730 senza sostituto, incrementato, eventualmente, da quanto versato tramite modello F24.
non versa l’acconto se…
versa l’acconto se…
cosa anticipa?
col mod .730
non versa l’acconto se…a credito
versa l’acconto se… a debito anticipa l’irpef per l’anno successivo
si guarda il rigo 60:
< 52 NO acconto
52—257 - SI acconto a novembre = al 100% del rigo 60
>257 - SI acconto luglio 40% del 100% del rigo 60
novembre 60% del 100% del rigo 60
(trattenuta dal sostituto di imposta o F24)
per i pensionati slitta di un mese
per l’imposta sulla cedolare secca
= a irpef ma sul 95% del rigo 81
non versa l’acconto se…
versa l’acconto se…
cosa anticipa?
col mod ex unico
usa F24 per gli acconti
con appositi codici tributo:
4033 per primo acconto irpef
4034 per secondo acconto
da inserire al netto degli interessi (codice 1668 per irpef da non riportare nel quadro F)per rate o ritardo
1840 per primo acconto ced. secca
1841 per secondo acconto
da inserire al netto degli interessi (codice 1989 per ced.secca da non riportare nel quadro F )per rate o ritardo
+
8901 da non indicare (sanzioni) da non riportare nel quadro F
Sezione regione e enti locali del F24
Acconto addizionale comunale all’Irpef 2020
riporto al rigo F1 colonna 3
il codice 3843 acconto addizionale comunale
mentre non riporto gli altri codici (saldo ecc.)
Per determinare l’acconto relativo all’addizionale comunale all’Irpef per il 2020 è necessario:
applicare al reddito imponibile relativo all’anno di imposta 2019 (rigo 71 del prospetto di liquidazione) l’aliquota deliberata dal comune nel quale il contribuente ha la residenza alla data del 1° gennaio 2020;
calcolare il 30% dell’importo così determinato (acconto per il 2020);
detrarre dal risultato ottenuto l’acconto per l’addizionale comunale 2020 trattenuto dal datore di lavoro.
L’acconto dell’addizionale comunale all’Irpef per il 2020 deve essere versato entro il 30 giugno.
Attenzione: Se il contribuente prevede (ad esempio, per effetto di oneri sostenuti nel 2020 o di minori redditi percepiti nello stesso anno) una minore imposta da dichiarare nella successiva dichiarazione, può determinare gli acconti da versare sulla base di tale minore imposta.
3 tipi di acconto
I contribuenti italiani pagano l’acconto, in relazione alla dichiarazione dei redditi presentata, su tre imposte: l’Irpef, l’addizionale comunale all’ Irpef e la cedolare secca.
Sezione VII – Locazioni brevi
Questa sezione deve essere compilata soltanto nel caso in cui il contribuente sia in possesso di Certificazioni Uniche 2020 nelle quali risulti compilato il quadro Certificazioni Redditi – Locazioni brevi.
In particolare, nel rigo F8 deve essere indicato l’importo delle ritenute riportate al punto 15 e relative ai corrispondenti redditi di locazione indicati nel quadro B e D per il quale nella relativa casella del punto 4 è indicato l’anno “2019”.
In presenza di più CU 2020 con il quadro Certificazione Redditi – Locazioni brevi compilati o se sono compilati più righi dello stesso quadro (punti 15, 115, 215, 315 e 415 per i quali nella relativa casella del punto 4 è indicato l’anno “2019”) indicare la somma delle ritenute.
Rateazione del saldo 2019 e primo acconto 2020
Il contribuente può decidere di ripartire il versamento delle seguenti somme eventualmente dovute:
per il 2019: saldo dell’Irpef, delle addizionali regionale e comunale e della cedolare secca;
per il 2020: prima rata di acconto Irpef, acconto dell’addizionale comunale, prima rata di acconto della cedolare secca;
acconto del 20% sui redditi soggetti a tassazione separata.
A colonna 7 del rigo F6 il contribuente può scegliere il numero delle rate compreso tra
2 e 5 (massimo 4 per i pensionati), in cui si vuole frazionare il versamento.
Se il contribuente ritiene di non dover versare o di versare gli acconti in misura inferiore a quanto calcolato da chi presta assistenza fiscale potrà indicare tale scelta nel rigo
…F6.
Per l’acconto dell’Irpef potrà barrare la casella di colonna 1 se non intende versare acconti o indicare a colonna 2 la minore somma che deve essere trattenuta dal sostituto d’imposta.
Per l’acconto dell’addizionale comunale potrà barrare la casella di colonna 3 se non intende versare acconti o indicare a colonna 4 la minore somma che deve essere trattenuta dal sostituto d’imposta.
Per l’acconto della cedolare secca potrà barrare la casella di colonna 5 se non intende versare acconti o indicare a colonna 6 la minore somma che deve essere trattenuta dal sostituto d’imposta.
Attenzione: Per eliminare o diminuire gli acconti è indispensabile acquisire l’autocertificazione del contribuente che si assume la responsabilità di tale scelta.
Sezione III - B Eccedenze risultanti da dichiarazioni integrative a favore presentate oltre l’anno successivo (Rigo F4)
Questa sezione è stata introdotta a seguito della modifica prevista dall’art. 5 del DL n. 193 del 2016 con la quale è stato uniformato il termine di presentazione delle dichiarazioni integrative sia a sfavore che a favore del contribuente. Entrambe possono essere ora presentate entro il termine previsto per l’accertamento. L’eccedenza a credito (derivante da minor debito o da maggiore credito), non già chiesta a rimborso e risultante dalle dichiarazioni integrative a favore ultrannuali, deve essere indicata nella dichiarazione relativa al periodo d’imposta in cui è stata presentata la dichiarazione integrativa a favore. Ad esempio se nel 2019 è stata presentata una dichiarazione integrativa a favore per l’anno d’imposta 2017, il credito risultante potrà essere fatto valere nella dichiarazione presentata nel 2020 per l’anno d’imposta 2019.
Gli importi da riportare nel rigo F4 devono, quindi, risultare dalla dichiarazione integrativa a favore ultrannuale presentata nel 2019 e relativa ai periodi di imposta 2014, 2015, 2016 e 2017.
Rifacendoci al precedente esempio, a colonna 1 del rigo F4 deve essere riportato l’importo indicato a colonna 4 del rigo RX 1 del modello Redditi 2018).
Attenzione: Se nel corso del 2019 sono state presentate più dichiarazioni integrative a favore dovranno essere compilati distinti righi per ciascun periodo d’imposta.
L’eccedenza a credito risultante dalla dichiarazione integrativa concorre alla liquidazione della corrispondente imposta, a debito o a credito, risultante dal modello 730/2020.