Modulo 1 - Il 730 Flashcards

1
Q

Calcolo dell’IRPEF a saldo

A
REDDITO COMPLESSIVO
-
Oneri deducibili (compresa la deduzione per abitazione principale, laddove non soggetta a IMU)
=
REDDITO IMPONIBILE
x ALIQUOTA D’IMPOSTA per scaglioni
 =
IMPOSTA LORDA
-
DETRAZIONI PER CARICHI DI FAMIGLIA -
DETRAZIONI PER TIPOLOGIA DI REDDITO
-
DETRAZIONI PER ONERI =
IMPOSTA NETTA
-
RITENUTE
=
RIGO DIFFERENZA
_
ECCEDENZA PRECEDENTE DICHIARAZIONE
_
ACCONTI
=
SALDO IRPEF
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2
Q

Oneri deducibili

A

Gli oneri deducibili sono le spese che si sottraggono per intero dal REDDITO COMPLESSIVO prima di calcolare l’imposta, con un beneficio a favore del contribuente. Si tratta di spese effettivamente sostenute nel periodo d’imposta, e di cui ci sia il documento che provi l’avvenuto pagamento. Gli oneri che possiamo citare sono riferiti alle spese per assistenza specifica ai disabili, assegni periodici corrisposti al coniuge divorziato, contributi per la previdenza complementare; c

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3
Q

Oneri detraibili

A

Le detrazioni sono agevolazioni che consistono nella possibilità di sottrarre determinate somme dall’IMPOSTA LORDA. Queste detrazioni riguardano circostanze che incidono sulla situazione complessiva del soggetto, riducendone la capacità contributiva e giustificando una attenuazione dell’imposta a suo carico.

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4
Q

TIPI DI DETRAZIONI (3)

A

detrazioni per carichi di famiglia , Detrazioni per tipologia di reddito (In presenza di più tipologie di reddito, il contribuente può avvalersi della detrazione più conveniente.) Detrazioni per oneri ( le spese mediche, le assicurazioni sulla vita, gli interessi passivi per i mutui ipotecari per l’acquisto della prima casa, ecc.)

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5
Q

Gli acconti

DA AGGIUNGERE QUANDO SI PAGA

A

L’acconto IRPEF è l’importo che generalmente il contribuente è tenuto a versare come anticipo dell’imposta sui redditi dovuto per l’anno in corso.

Gli acconti si calcolano partendo dal “rigo differenza” del prospetto di liquidazione della dichiarazione dei redditi.

Per il primo acconto applico il 40 per cento (codice tributo 4033); per il secondo acconto devo calcolare il 60 per cento (codice tributo 4034).

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6
Q

Il saldo

come può essere?

A

ll saldo è la differenza di imposta per l’anno cui si riferisce la dichiarazione dei redditi. Per l’IRPEF il suo ammontare è pari all’imposta netta, meno le ritenute, i crediti e gli acconti già versati. Il saldo può essere a debito o a credito.

credito:
attraverso l’accredito in busta paga o pensione, se ha scelto di dichiarare i suoi redditi con la dichiarazione dei redditi modello 730, oppure se ha scelto la dichiarazione dei redditi modello REDDITI, può indicare la somma in compensazione con altre imposte o contributi o a rimborso, che lo Stato provvederà a pagare spedendo direttamente al domicilio del contribuente un assegno della Banca d’Italia.

In caso di saldo a debito, significa che il contribuente deve ancora sistemare la sua posizione nei confronti del fisco, quindi ha ancora delle somme da pagare perché, conteggiando tutti i redditi a lui imputati, quello che ha già versato non è stato sufficiente a coprire il debito per l’anno d’imposta. (può rateizzare il primo acconto , non il secondo)

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7
Q

Le addizionali all’IRPEF (2)

QUANDO DEVE ESSERE APPLICATA?

A

L’addizionale regionale è un’imposta che si applica al reddito complessivo determinato ai fini dell’IRPEF e deve essere versata se per lo stesso anno risulta dovuta l’IRPEF

L’addizionale comunale all’Irpef, invece, è articolata in due aliquote distinte:

  • una, di compartecipazione ed uguale per tutti i Comuni.
  • un’altra, variabile da Comune a Comune
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8
Q

L’apposizione del visto di conformità presuppone

A

Il controllo della documentazione relativa a oneri deducibili e detraibili, a detrazioni d’imposta, alle ritenute, agli importi dovuti a titolo di saldo o di acconto oppure ai rimborsi

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9
Q

Per chi è il modello 730? (6)

A

1 pensionati o lavoratori dipendenti (compresi i lavoratori italiani che operano all’estero e lavoratori con contratto di lavoro a tempo determinato per un periodo inferiore all’anno)

2 persone che percepiscono indennità sostitutive di reddito di lavoro dipendente (es. integrazioni salariali, indennità di mobilità);

3 soci di cooperative di produzione e lavoro, di servizi, agricole e di prima trasformazione dei prodotti agricoli e di piccola pesca;

4 sacerdoti della Chiesa cattolica;

5 giudici costituzionali, parlamentari nazionali e altri titolari di cariche pubbliche elettive (consiglieri regionali, provinciali, comunali, ecc.);

6 persone impegnate in lavori socialmente utili;

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10
Q

Autoliquidazione

A

i contribuenti sono chiamati ogni anno ad indicare su appositi Modelli (dichiarazione dei redditi) i redditi prodotti nel periodo d’imposta preso in considerazione, a determinarne le relative imposte e ad effettuarne il pagamento.

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11
Q

Il modello 730 precompilato deve essere presentato

A

entro il 23 luglio nel caso di presentazione diretta all’Agenzia delle entrate.

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12
Q

Il modello 730 ordinario deve essere consegnato entro:

2 casistiche

A

il 23 luglio al CAF o al professionista;
il 7 luglio nel caso di presentazione al sostituto d’imposta. In questo caso la
dichiarazione dovrà essere consegnata già compilata.

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13
Q

Usufrutto legale dei genitori si estingue

A
  • con la morte dei genitori. In caso di morte di un solo genitore l’usufrutto si concentra sull’altro;
  • per morte del figlio. In questo caso, i genitori, in quanto successori legittimi, acquistano la piena proprietà;
  • col compimento della maggiore età del figlio o con il suo matrimonio.
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14
Q

Dichiarazione beni usufrutto legale:

- SE C’è USUFRUTTO E SE NON Cè

A
  • i redditi dei figli minori, soggetti ad usufrutto legale, devono essere dichiarati dai genitori unitamente ai redditi propri. Ad esempio, se il figlio è proprietario di un fabbricato ricevuto in eredità, questo dovrà essere dichiarato al 50% nel quadro B della dichiarazione dei singoli genitori;
  • i redditi dei figli minori non soggetti ad usufrutto legale devono, invece, essere dichiarati, con un modello intestato al minore, da uno dei genitori esercenti la patria potestà. Se la potestà è esercitata da uno solo dei genitori la dichiarazione deve essere presentata da quest’ultimo.
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15
Q

Non sono soggetti ad usufrutto legale: (5)

A
  • i beni acquistati dal figlio con i proventi del proprio lavoro;
  • i beni lasciati o donati al figlio per intraprendere una carriera,
    un’arte o una professione;
  • i beni lasciati o donati con la condizione che i genitori esercenti la potestà o uno di essi non ne abbiano l’usufrutto (la condizione, però, non ha effetto per i beni spettanti al figlio a titolo di legittima);
  • i beni pervenuti al figlio per eredità, legato o donazione e accettati nell’interesse del figlio contro la volontà dei genitori esercenti la potestà (se uno solo di essi era favorevole all’accettazione, l’usufrutto legale spetta esclusivamente a questi);
  • le pensioni di reversibilità da chiunque corrisposte.
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16
Q

Non possono utilizzare il modello 730, ma devono usare il modello REDDITI Persone fisiche i contribuenti che si trovano in una delle seguenti situazioni:
(5 CATEGORIE)

A

nell’anno d’imposta hanno percepito:
- redditi derivanti da produzione di “agroenergie” oltre i limiti previsti dal
decreto-legge 24 aprile 2014, n. 66;
- redditi d’impresa, anche in forma di partecipazione;
- redditi di lavoro autonomo per i quali è richiesta la partita IVA;
- redditi di lavoro autonomo a cui, ai fini delle imposte sui redditi, si applica l’art. 50 del Tuir (soci delle cooperative artigiane);
- redditi “diversi” non compresi tra quelli indicati nel quadro D, righi D4 e D5;
- plusvalenze derivanti dalla cessione di partecipazioni qualificate o derivanti dalla cessione di partecipazioni non qualificate in società residenti in Paesi o territori a fiscalità privilegiata, i cui titoli non sono negoziati in mercati regolamentati;
- redditi provenienti da “trust”, in qualità di beneficiario;

nell’anno d’imposta e/o nell’anno di presentazione della dichiarazione non sono residenti
in Italia;

devono presentare anche una delle seguenti dichiarazioni: IVA, IRAP, Mod. 770 (sostituti d’imposta);

utilizzano crediti d’imposta per redditi prodotti all’estero diversi da quelli di cui al rigo G4;

devono presentare la dichiarazione per conto di contribuenti deceduti.

17
Q

Dichiarazione congiunta

quando si fa?
indicazione sul frontespizio?

A

Il 730 è l’unico modello che consente ai coniugi non legalmente o effettivamente separati di presentare la dichiarazione congiunta, utile quando uno dei due coniugi non dispone di un sostituto d’imposta che possa effettuare il conguaglio, o se si intende conguagliare i crediti IRPEF di uno con i debiti IRPEF dell’altro.
Quando entrambi i coniugi possono autonomamente avvalersi dell’assistenza fiscale, il Mod. 730 può essere presentato in forma congiunta al sostituto d’imposta di uno dei due coniugi ovvero ad un CAF o ad un professionista abilitato.

Attenzione. La dichiarazione congiunta non può essere utilizzata in caso di dichiarazione presentata per conto di persone incapaci, compresi i minori, e nel caso di decesso di uno dei coniugi avvenuto prima della presentazione della dichiarazione dei redditi

Nella dichiarazione congiunta deve essere indicato come “dichiarante” il coniuge che ha come sostituto d’imposta il soggetto scelto per effettuare i conguagli d’imposta se la dichiarazione è presentata ad un CAF o ad un professionista abilitato.

Se la dichiarazione viene presentata in forma congiunta deve essere sempre barrata la casella di “dichiarazione congiunta” e, nel primo modello, sarà barrata anche la casella “dichiarante”, mentre nel secondo quella di “coniuge dichiarante”.

18
Q

Dichiarazione “730-integrativa” ( 3 codici)

+ entro quando?

A

MAGGIOR RIMBORSO: Codice 1 nell’apposita casella “730 integrativo”, deve essere presentato ad un CAF-dipendenti o a un professionista abilitato, anche se l’assistenza era stata precedentemente prestata dal sostituto d’imposta.

Dati del sostituto d’imposta errati - Codice 2

Dati del sostituto errati con integrativa a favore - Codice 3

La dichiarazione integrativa può essere presentata entro il 25 ottobre.

19
Q

Mod. 730-1 Destinazione dell’8, del 5 e del 2 per mille

dell’Irpef

A

Il contribuente, attraverso un’unica scheda allegata al modello 730, può scegliere a chi destinare l’8, il 5 e il 2 per mille dell’IRPEF. Il contribuente può destinare:

  • l’otto per mille del gettito IRPEF allo Stato oppure a una Istituzione religiosa;
  • il cinque per mille della propria Irpef a determinate finalità (a sostegno del volontariato e delle ONLUS, per finanziare la ricerca scientifica e universitaria, per finanziare la ricerca sanitaria, per finanziare la tutela dei beni culturali, ecc.);
  • il due per mille della propria IRPEF in favore di un partito politico.

Le scelte della destinazione dell’otto, del cinque e del due per mille dell’Irpef non sono in alcun modo alternative tra loro e possono, pertanto, essere tutte espresse e non determinano maggiori imposte dovute.

20
Q

I minori e gli incapaci che presentano il modello 730, lo devono fare

A

tramite un loro rappresentante, tutore o amministratore di sostegno. In questo caso la dichiarazione si comporrà di due modelli: il primo contiene i dati anagrafici e reddituali del minore o dell’incapace, il secondo con i soli dati anagrafici del tutore, rappresentante legale, amministratore di sostegno. Su questo secondo modello dovrà essere barrata la casella “rappresentante o tutore”.

21
Q

frontespizio: . Chi è nato all’estero deve indicare, nello spazio riservato al Comune,

A

lo Stato di nascita senza compilare lo spazio relativo alla provincia.

22
Q

Residenza anagrafica e domicilio fiscale

anno imposta /anno presentazione

A

se la variazione è avvenuta a partire dal 3 novembre bisognerà indicare il precedente domicilio;

se invece la variazione è avvenuta entro il 2 novembre bisognerà indicare il nuovo domicilio.

Domicilio fiscale al 1° gennaio dell’anno di presentazione della dichiarazione
Tale rigo va compilato solo se il comune è diverso dal quello indicato al rigo precedente (anno imposta). Anche in questo caso è necessario prestare attenzione alla data in cui si è verificato il cambio di residenza perché:

23
Q

❖ TASSE

A

Sono il corrispettivo che viene corrisposto ad un ente pubblico da un privato per la fornitura di un bene o un servizio, dietro sua domanda (ad es. tassa sui rifiuti, sulla scuola), la cui riscossione può avvenire in modo diretto o indiretto.

24
Q

❖ IMPOSTE

2 tipi e es.

A

Sono prelevamenti coattivi di ricchezza, effettuati dallo Stato per far fronte a tutti i fini di interesse generale. Dal punto di vista giuridico, l’imposta è un’obbligazione che nasce dalla legge e che ha come caratteri essenziali la coattività e la MANCANZA DI UNA CONTROPRESTAZIONE diretta dello Stato. Le imposte si distinguono principalmente in:

o DIRETTE: relative al possesso di un patrimonio Sono imposte dirette l’Irpef, l’Ires o l’IMU.

o INDIRETTE: Le imposte indirette si riferiscono non al possesso della ricchezza, ma al suo utilizzo. Sono imposte indirette L’IVA e l’imposta di Registro.

Le imposte inoltre si contraddistinguono in:

PERSONALI, quando colpiscono la ricchezza in quanto appartenente ad una determinata persona. Tipico esempio di imposta personale è l’Irpef.

REALI, quando nella loro determinazione ha rilevanza solo il valore intrinseco del bene. Tipico esempio di imposta reale è L’IMU.

25
Q

❖ CONTRIBUTI

A

Sono prelievi coattivi di ricchezza, ai quali vengono assoggettate determinate persone che si avvantaggiano in modo particolare di un’opera o di un servizio di pubblica utilità. I contributi presentano i caratteri della tassa (pagati in ragione di un’utilità individuale) e dell’imposta (obbligatorietà).

26
Q

L’IRPEF

A

l’Imposta sul Reddito delle PErsone Fisiche, l’imposta con cui lavoriamo, è regolata nel titolo I del Testo Unico il quale contiene le norme riguardanti la struttura e le modalità di applicazione dell’imposta e le norme relative alla determinazione delle varie specie di reddito.

27
Q

Le diverse categorie di redditi

4

A

La legge fissa i criteri ai quali bisogna attenersi per ciascuna categoria di redditi. Le categorie di reddito sono disciplinate dall’articolo 6 del Testo Unico. I redditi che costituiscono base imponibile ai fini IRPEF sono classificati all’interno di 6 categorie e precisamente:

a) redditi fondiari
b) redditi di capitale
c) redditi di lavoro dipendente d) redditi di lavoro autonomo; e) redditi d’impresa;
f) redditi diversi.

28
Q
Redditi esenti (art.3 del T.I.U.R.)
Appartengono a questo raggruppamento alcuni redditi che sono esclusi dalla base imponibile Irpef.
A

Sono in genere redditi di natura risarcitoria od assistenziale con particolari finalità sociali. Si tratta di retribuzioni e compensi, pensioni, sussidi, borse di studio ed altri redditi.
A mero titolo esemplificativo, rientrano in questa categoria:
Le pensioni sociali, le pensioni di guerra, privilegiate ordinarie corrisposte a militari di leva
I compensi derivanti da attività sportive dilettantistiche per un importo complessivamente non superiore ad euro 10.000,00.

29
Q
Redditi fondiari (capo II del T.I.U.R.)
I redditi fondiari sono quelli relativi ai terreni ed ai fabbricati, situati nel territorio dello Stato, che sono o devono essere iscritti con attribuzione di rendita nel catasto dei terreni o nel catasto edilizio urbano (art. 25 TUIR).

in cosa si dividono i redditi fondiari? (2)
che tipi di reddito ci sono? (2+1)

A

I redditi fondiari si dividono in REDDITI DEI TERRENI e REDDITI DEI FABBRICATI e sono imputati al contribuente in funzione del semplice possesso, salvo specifiche eccezioni. Il reddito dei terreni si distingue poi in reddito DOMINICALE e AGRARIO.

REDDITO DOMINICALE (art. 27 TUIR)
Il reddito dominicale è quella parte di reddito di un terreno che è dovuta alla naturale fertilità del suolo, aumentata eventualmente da opere durevoli di trasformazione come bonifiche, canalizzazioni ed è imputato a colui che possiede il terreno. Il concetto di reddito dominicale presuppone che il terreno sia atto alla coltivazione e quindi dobbiamo escludere i terreni che sono pertinenze degli edifici urbani, i terreni affittati per usi non agricoli, i terreni che appartengono a società o enti commerciali.
REDDITO AGRARIO (art. 32 TUIR)
Il reddito agrario è quella parte di reddito di un terreno che è dovuta all’impiego del capitale e all’organizzazione dell’attività agricola. E’ imputato al soggetto che esercita l’agricoltura, proprietario o affittuario che sia. Sono considerate attività agricole la coltivazione del fondo, la silvicoltura, l’allevamento di animali con mangimi ottenuti per almeno un quarto dal terreno stesso.

REDDITO DEI FABBRICATI (art. 36 TUIR)
Il reddito dei fabbricati è costituito dal reddito catastalmente imputabile (salvo il caso di locazione) a ciascuna unità immobiliare urbana e cioè ogni costruzione o parte di costruzione che sia suscettibile di reddito autonomo.

30
Q

La rendita catastale (o il canone locativo percepito)

A

va dichiarata dal proprietario dell’immobile o dal titolare di un diritto reale di godimento quale usufrutto, diritto di abitazione o altro.

In caso di contitolarità nel possesso, il reddito va diviso pro-quota tra i vari possessori.

Se l’immobile è acquisito o trasferito nel corso dell’anno, il reddito va dichiarato da ogni soggetto a partire dalla data di inizio del diritto reale di godimento. I fabbricati dei figli minori, nel caso in cui siano oggetto di usufrutto legale, concorrono alla formazione del reddito dei genitori.

31
Q

La cedolare secca rappresenta un regime di tassazione alternativo a quello ordinario IRPEF in base al quale il locatore (persona fisica)

A

può assoggettare i redditi fondiari derivanti dalla locazione di immobili ad uso abitativo ad un’imposta sostituiva del 10% o 21%.
- il comma 1 dell’art. 13, DL n. 201/2011 ha disposto l’istituzione anticipata dell’imposta municipale propria a decorrere dall’anno 2012, da applicarsi in tutti i Comuni del territorio nazionale. L’IMU sostituisce, per la componente immobiliare, l’ICI, l’IRPEF e relative Addizionali gravanti sugli immobili non oggetto di locazione.

32
Q

A seconda delle diverse tipologie di reddito, per determinare il reddito che devo considerare applico il criterio

-che tipo di reddito corrisponde al criterio?

A

di cassa (il momento in cui io ho incassato il compenso) o il criterio di competenza (l’arco di tempo in cui il reddito si forma e viene a maturazione, indipendentemente dal momento della sua riscossione).

Secondo il TUIR i redditi devono essere dichiarati con i seguenti criteri:
i redditi di capitale, di lavoro dipendente ed autonomo e i redditi diversi, in base al criterio di CASSA;
i redditi fondiari e d’impresa, in base al criterio di COMPETENZA.

33
Q

Metodi di tassazione (3)

A
  • ordinaria
  • straordinaria es. TFR perchè maturato in più anni
  • sostitutiva : es. cedolare secca
34
Q

Le ritenute

A

7.1 ritenuta alla fonte a titolo d’acconto
Nel caso in cui sia a titolo di acconto, la ritenuta costituisce solo un’anticipazione del tributo, ma non estingue l’obbligazione tributaria della persona; quest’ultima deve, infatti, indicare i relativi redditi nella propria dichiarazione, calcolare l’imposta globale dovuta, quindi scomputare da questa l’ammontare delle ritenute subite.

7.2 ritenuta alla fonte a titolo di imposta
Nel caso in cui sia a titolo di imposta, la ritenuta estingue l’obbligazione tributaria della persona in relazione al determinato reddito a cui si riferisce (per esempio, interessi su conti correnti postali e bancari percepiti da persone fisiche al di fuori dell’esercizio dell’attività d’impresa), per cui questo non concorre alla formazione del reddito complessivo e, quindi, non deve essere dichiarato.

35
Q

Rateizzazione

quando è possibile?

A

È un’opportunità che viene data ai contribuenti per pagare in modo più agevole le somme a debito che risultano dalla dichiarazione dei redditi. Se il contribuente intende avvalersi della facoltà di rateizzare il saldo e il primo acconto che deve pagare, può scegliere in quante rate intende frazionare il versamento. Per il 730, sono un minimo di 2 e un massimo di 5 rate.
In questo caso, sulle somme a debito, verranno applicati gli interessi dovuti per la rateizzazione che sono pari allo 0,33% mensile.
Per quanto riguarda il secondo acconto Irpef, non è prevista alcuna possibilità di rateizzazione.