Malattie mucose orali e cancro 1 Flashcards

1
Q

Mucose orali: agenti patogeni

A

traumi

  • termico
  • chimico
  • fisico

infezioni

  • virus
  • batteri
  • funghi

immunopatologia

  • locale
  • sistemica

neoplasie

  • benigne
  • maligne
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2
Q

Sintomi nel paziente con malattie e condizioni delle mucose orali

A
  • BRUCIORE
  • DOLORE
  • ALTERAZIONE SUPERFICIE MUCOSA (colorito, ruvidità)
  • AUMENTO VOLUME
  • EMORRAGIA
  • SECCHEZZA
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3
Q

LESIONI ELEMENTARI

A
  • vescicola/bolla
  • erosione
  • ulcerazione
  • macchia/chiazza
  • papula/placca
  • nodulo
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4
Q

Epidemiologia western countries

A

Il cancro orale costituisce nei paesi occidentali dal 2 al 7 per cento di tutti i tumori maligni

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5
Q

incidenza del cancro orale in Italia

A
  • oltre 4000 casi all’anno
  • incidenza 9 x 100.000 x anno
  • 90% sopra 50 anni
  • maschi: femmine = 3:1
  • aumento nelle femmine
  • più diffuso nel nord-est
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6
Q

Sopravvivenza

A
  • la sopravvivenza relativa dei pazienti affetti da cancro orale è tra le peggiori tra quelle dei più importanti tumori umani
  • solo circa metà dei pazienti affetti da cancro orale è ancora vivente dopo cinque anni dalla diagnosi

nonostante i progressi della chirurgia, della radioterapia e della chemioterapia la sopravvivenza dei pazienti affetti da cancro orale non è migliorata in modo significativo nei recenti decenni

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7
Q

OSCC pavimento laterale

A

invasione spazi masticatori, lamine pterigoidee, base cranica e infiltrazione carotide interna

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8
Q

negli ultimi decenni, lo stadio della malattia al momento della diagnosi non é cambiato significativamente

A

al momento della diagnosi, il 34 % dei pazienti ha malattia locale (stadio I e II), il 46 % ha malattia regionale e il 14 % ha metastasi distanti

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9
Q

TNM, stadio I

A

T1: minore 2 cm, N0, M0 (locale)

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10
Q

TNM, stadio II

A

T2: 2 - 4 cm, N0, M0 (locale)

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11
Q

TNM, stadio III

A

T3: > 4 cm, N0, M0 (locale)

T1, T2, T3, N1, M0 (regionale)

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12
Q

TNM, stadio IV

A

T4: tx vicini, N0, M0 (regionale)
T4, N1, M0 (regionale)
T1, T2, T3, N2, M0 (regionale)
- T, - N, M1 (distante)

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13
Q

AP dei tumori maligni orali

A
  • il 90% dei tumori maligni orali è un carcinoma squamocellulare
  • adenocarcinomi salivari, melanomi, linfomi NH e sarcomi hanno minor frequenza
  • nel 50 % dei casi lesioni maligne della lingua
  • in oltre il 50% dei casi preceduti da lesioni non maligne (OPMD)
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14
Q

OPMD sta per

A

Orally Potentially Malignant Disorder

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15
Q

Sedi prevalenti di insorgenza

A
  • lingua 48,2%
  • gengiva m. geniena palato 25,3%
  • pavimento orale 15,1 %
  • labbro 11,4 %
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16
Q

cancro della gengiva

A

≈ 7 %

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17
Q

sintomi e segni del cancro orale

A
  • chiazza bianca o rossa della mucosa persistente
  • ulcerazione orale che non guarisce e/o sanguina facilmente
  • tumefazione, ispessimento o zona di bruciore della bocca
  • mobilità improvvisa dei denti senza cause apparenti
  • dolore cronico all’orecchio, tumefazione laterale del collo
  • difficoltà a masticare, deglutire o parlare
  • forme avanzate nodulari, ulcerate, vegetanti, infiltranti
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18
Q

sono sempre sintomatici?

A

NO! la maggior parte delle lesioni precoci del cancro orale è indolente e identificabile solo con un accurato esame clinico del cavo orale

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19
Q

la diagnosi del cancro orale in stadio precoce…

A

è fondamentale per migliorare la sopravvivenza e ridurre la morbidità

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20
Q

Fattori di rischio

A
  • Il 75 per cento dei cancri del cavo orale sono attribuibili all’uso di tabacco
  • Il consumo di alcolici è un altro fattore di rischio
  • L’associazione tra uso di tabacco e consumo di alcolici rappresenta un rischio sostanzialmente maggiore di quelli legati ai singoli fattori
  • Altri fattori di rischio rilevanti sono infezioni virali (HPV), igiene orale e condizioni dentali scadenti, traumi cronici alle mucose, dieta, obesità.
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21
Q

Smoking and drinking in relation to cancers of the oral cavity, pharynx, larynx and esophagus in Northern Italy􀀁

A

Gli odds ratios di cancro orale e faringeo nei maschi è proporzionale al livello di tabagismo el’assunzione di alcool

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22
Q

Food groups and risk of oral and pharyngeal cancer

A

Cibi protettivi:
- latte, pesce, vegetali crudi, vegetali cotti, agrumi, altri frutti

Cibi che aumentano il rischio
- uova, carne rossa, maiale e carne lavorata

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23
Q

In particolare è stato condotto uno studio che mette insieme l’intake di frutta, verdura, alcool, fumo e il BMI.

A

In realtà non è vero che il BMI abbia sempre un effetto negativo di aumento del rischio, perché il rischio maggiore è legato all’obesità addominale, soprattutto nei fumatori, e anche all’altezza e alla magrezza. Per cui un paziente afroamericano, alto e magro, fumatore, che ingrassi mettendo su pancia, ha un rischio maggiore di qualsiasi altro paziente.

24
Q

il rischio sia correlato all’ambiente infiammatorio

A

perché l’aumento del livello infiammatorio condiziona l’aumento del rischio di trasformazione maligna delle cellule epiteliali legato allo smascheramento di alcuni siti genetici del DNA che aumentano il danno ossidativo

25
Q

relazione infiammazione-tumorigenesi

A
  1. infiammazione cronica
  2. macrofagi, mastcellule, linfociti, fibroblasti
  3. IL1, IL6, TNFalfa, VEGF, NFkB, MMPs, MIF, COX2 enzymes
  4. rimodellamento indotto da proteasi della matrice extracellulare
  5. contributo alla neoplasia epiteliale
    - smascheramento siti nascosti del DNA
    - danno DNA ossidativo/nitrativo

Ecco perché una lesione generata da un morsicamento continuo per anni può evolvere a cancro dopo 5 anni, così come una lesione generata da un paziente con una dentatura particolare per via di un difetto genetico.

26
Q

“field cancerization”

A
  • in relazione all’effetto dei fattori eziologici, i pazienti con diagnosi di cancro orale hanno un elevato rischio (OR ≈ 20) di sviluppare un secondo tumore maligno primitivo o di andare incontro a recidive multiple locali della malattia primaria
  • il rischio aumentato perdura fino a 10 anni dopo il primo tumore
  • un quarto dei decessi deriva da una successiva neoplasia maligna
27
Q

l’esame clinico orale con il riconoscimento e la diagnosi precoce delle lesioni tumorali è in grado di influire sulla sopravvivenza dei pazienti più di ogni altra procedura medica disponibile

A
  • il cavo orale è facilmente accessibile
  • l’esame clinico orale non è indaginoso nè provoca disturbo
  • tutti i sanitari potenzialmente coinvolti hanno la possibilità di individuare e riconoscere lesioni orali ancora asintomatiche
  • l’esame clinico orale offre l’opportunità di identificare i comportamenti a rischio e informarne i pazienti
28
Q

ESAME CLINICO ORALE CONVENZIONALE (COE)

A

sensibilità = 0.74 specificità = 0.99

procedura standard – luce, mascherina, guanti, specchietti, garza

29
Q

case finding: iter clinico

A
  1. COLLOQUIO ANAMNESTICO
    caratteristiche del disturbo: quando, come, dove, quanto
    condizioni associate: f.rischio, malattie sistemiche, farmaci
  2. ESAME CLINICO DEL CAVO ORALE
  3. IPOTESI DIAGNOSTICHE
  4. ELIMINAZIONE IRRITANTI
    placca e tartaro, denti acuminati e protesi incongrue
  5. TERAPIA DI SUPPORTO
    collutori, gel
  6. CONTROLLO dopo 7-14 GIORNI
30
Q

MALATTIE / LESIONI delle mucose orali

A

Due principi fondamentali:

  • Le malattie e lesioni più frequenti sono benigne e si risolvono spontaneamente o con la rimozione degli irritanti locali entro 14 giorni.
  • Le malattie più gravi (cancro orale !) non sono diagnosticabili con certezza con l’esame clinico.
31
Q

in caso di lesioni orali con soluzione di continuo della mucosa

A
  • sempre trattamento con antisettico efficace per prevenire sovrainfezione
  • attenzione: alcol contenuto nei collutori provoca bruciore, proporzionale alla concentrazione
32
Q

TWO-WEEKS RULE (WHO, 1978)

“regola dei 14 giorni”

A

tutte le lesioni e alterazioni delle mucose orali che non si risolvono spontaneamente o con la rimozione degli irritanti locali entro 14 giorni devono essere considerate maligne fino a prova del contrario (accertamento della diagnosi)

33
Q

ACCERTAMENTO = BIOPSIA

A

“if in doubt, biopsy !”

34
Q

se la lesione presenta segni locali di malignità, accertamento immediato !

A
  • rossa
  • ulcerata
  • persistente
  • sanguinante
  • a rapida crescita
  • indurata
  • fissa
35
Q

palpazione dei linfonodi regionali

A
sottomandibolari:
- scialoadenite
• calcolo salivare
• tumore gh. salivare
• sindrome di sjögren
• tumore maligno
• HIV / AIDS
davanti allo SCM in alto
• linfoadenite
• HIV / AIDS
• m. linforeticolare
• metastasi

davanti allo SCM in basso

  • cisti branchiale
  • tumore glomico
  • laringocele
tra SCM e trapezio
• rosolia
• mononucleosi inf.
• brucellosi
• toxoplasmosi
• citomegalovirus
• tubercolosi
• m. linforeticolare
• HIV / AIDS
36
Q

registrazione osservazioni cliniche

A
  • schemi standard cartacei, elettronici
  • fotografia clinica convenzionale, digitale
  • telecamere endorali
37
Q

LEUCEMIE e manifestazioni parodontali

A

uno dei segni iniziali può essere l’ipertrofia gengivale da infiltrazione di cellule leucemiche

38
Q

Analysis of oral manifestations of leukemia: a retrospective study

A
• leucemie acute ALL AML
- emorragia 28,6% 43,2%
- aumento volume geng. 7,7% 26,3%
- petecchie 3,3% 11%
• leucemie croniche CLL CML
- emorragia 33,3% 27,8%
- aumento volume geng. 0% 27,8%
- petecchie 0% 5,6%
39
Q

leucemia mielocitica acuta

A

infiltrazione gengivale

40
Q

ONJ

osteonecrosis of the jaws

A

esposizione di una porzione di osso mandibolare, mascellare o di entrambi, più o meno associata a dolore, singola o multifocale, con o senza suppurazione, in genere conseguenza di una estrazione dentale, che tende a non guarire con il trattamento chirurgico

41
Q

BRONJ

A

osteonecrosi dei mascellari da bifosfonati

42
Q

BIFOSFONATI E ONJ

A

I bifosfonati sono preparati relativamente recenti utilizzati nella terapia dell’osteoporosi, della malattia di Paget, dell’ipercalcemia da neoplasia e delle metastasi ossee. Negli ultimi anni in letteratura sono apparse numerose pubblicazioni che descrivevano casi di osteonecrosi dei mascellari (ONJ) in pazienti che assumevano bifosfonati.

43
Q

BRONJ - osteonecrosi dei mascellari da bifosfonati definizione

A

Considerare la diagnosi di BRONJ se presenti le 3 seguenti caratteristiche:

  1. terapia in corso o pregressa con bifosfonati
  2. esposizione ossea nella regione maxillofacciale persistente da più di 8 settimane
  3. anamnesi negativa per radioterapia ai mascellari
44
Q

OPMD

lesioni orali potenzialmente maligne

A
  • termine impiegato per tutte le lesioni e condizioni patologiche delle mucose orali che hanno un possibile rischio di trasformazione maligna
  • comprende sia le lesioni precancerose orali vere e proprie come la leucoplachia, la leucoplachia verrucosa proliferativa, l’eritroplachia sia le condizioni patologiche con possibile evoluzione maligna come il lichen planus orale e la fibrosi submucosa orale
  • area di tessuto alterata geneticamente e/o istologicamente in cui è più frequente lo sviluppo di cancro rispetto ad un area di tessuto sano
45
Q

Oral cancer and oral erythroplakia: an update and implication for clinicians.

A
prevalenza (%) trasf. maligna (%)
Leucoplachia 1.46 12.5
Omogenea 0.37 6.5
Disomogenea 0.06 23.4
Eritroplachia 0.02 - 0.08 44.9
LPO
46
Q

leucoplachia

A

macchia o placca bianca non ascrivibile a patologia nota

47
Q

leucoplachia con ipercheratosi benigna

A

aumento spessore dell’epitelio

48
Q

Leucoplachia, trasf. maligna

A
Leucoplachia prevalenza (%) trasf. maligna (%)
Displasia (31%) 7.7-87.1 4.8-36.4
Displasia lieve 19.1-87.1 0.0-15.8
Displasia moderata 9.1-71.1 2.8-33.3
Displasia grave 7.7-38.5 0.0-66.7
49
Q

leucoplachia verrucosa

A

–> carcinoma verrucoso

50
Q

leucoplachia verrucosa con displasia media AP

A
  • nucleo gigante ipercromatico
  • strato spesso di paracheratosi
  • cellule discheratosiche
  • perdita di stratificazione
51
Q

leucoplachia verrucosa proliferativa

A

è un’altra variante

52
Q

eritroplachia

A

macchia o placca rossa non ascrivibile a patologia nota

53
Q

eritroplachia con piccole aree di carcinoma in situ e microinvasivo AP

A
  • epitelio displastico
  • microinvasione
  • infiammazione del chorion
54
Q

LASER CO2

A

Il laser CO2 consiste in un raggio ad anidride carbonica che agisce sul contenuto d’acqua delle cellule, vaporizzandole.
Il bersaglio del laser CO2 è quindi l’acqua contenuta all’interno delle cellule, senza danneggiare o ustionare i tessuti circostanti.

Il laser Co2 è da anni utilizzato in chirurgia al posto del bisturi tradizionale in molti tipi di interventi, in quanto riduce il sanguinamento, provoca una minor infiammazione e una miglior cicatrizzazione.
VANTAGGI: elevata precisione, tempi di guarigione ridotti, scarso sanguinamento e migliori cicatrici.

55
Q

ausili alla diagnosi clinica - 1

Colorazione vitale con blu di toluidina

A

● Il colorante nucleare evidenzia le cellule a più elevato contenuto di DNA; è utile per identificare le lesioni e le aree di mucosa orale con alterazioni displastiche o neoplastiche maligne, in cui si ha più attiva replicazione cellulare
● Il test di colorazione (Test di Mashberg) ha elevata sensibilità nell’identificazione di aree neoplastiche della mucosa orale
● È utile per decidere dove effettuare la biopsia incisionale

56
Q

ausili alla diagnosi clinica - 2

sistemi light-based

A

sono disponibili alcuni sistemi light-based per assistere il clinico nell’individuazione di lesioni maligne poco evidenti o occulte a scopo di screening e case finding

57
Q

quali sistemi light based?

A

LUMENOSCOPIA a riflettenza

  • luce visibile LED
  • Microlux DL, ViziLite
  • aumento cotrasto lesioni “acetowhite”

AUTOFLUORESCENZA a banda stretta

  • eccitazione UV
  • Velscope
  • perdita fluorescenza displasie e tumori

NB nessuna tecnica ha evidenziato prove scientifiche definitive di sensibilità e specificità superiori all’esame clinico orale convenzionale per il riscontro delle lesioni maligne