Lezioni A e B Flashcards
Cos’è la tassonomia ? Quali sono le caratteristiche fondamentali della classificazione dei viventi ?
La tassonomia è un sistema di classificazione dei gruppi basato sulle loro relazioni evolutive.
Si può fare una classificazione gerarchica che si è sempre basata sullo studio dei caratteri fenotipici, dei caratteri espressi da quegli organismi in rapporto con l’ambiente. Oggi invece a quei caratteri fenotipici vengono aggiunti anche il genotipo e li sorge qualche problema perché non sempre c’è affinità tra il genotipo, espressione del genoma, e il fenotipo. C’è stato tutto uno studio che è stato affrontato in maniera diversa e con teorie diverse e che sono a tutt’oggi oggetto di ipotesi e proposte diverse che poi hanno portato alla suddivisione secondo Whittaker dei 5 regni di cui uno di procarioti e 4 di eucarioti. tutti basati, pertanto, sulla struttura della cellula procariotica o eucariotica. Quindi viene proposto, ultimamente, questo sistema per cui abbiamo Eubacteria ed Archeobacteria che sono organismi unicellulari procariotici da una parte, dall’altra gli eucarioti e fra questi protisti alcuni, che ci interessano per la loro particolare eziopatogenesi, e poi i funghi, gli animali e le piante. Questa distinzione tra procarioti ed eucarioti ultimamente è stata meglio divisa in regni e domini e una delle ultime proposte secondo cui si può strutturare un argomento filogenetico dove da un parte ci sono i procarioti e dall’altra gli eucarioti.
Gli eucarioti e i procarioti si dividono in due parti. Questa è la schematizzazione di quello che abbiamo detto e sono da una parte i procarioti che sono chiamati “monere”, come abbiamo visto prima, gli eubacteria e archeobacteria che sono un tipo cellulare con una complessità strutturale particolare: la cellula procariotica che è quella che ci interessa e dall’altra parte invece abbiamo gli eucarioti quindi piante, animali e funghi.
Quante sono le specie batteriche conosciute ? Quante di queste sono patogene per l’uomo ?
I procarioti solamente rappresentano la più abbondante forma di vita che c’è sul pianeta, sia in termini di biomassa sia in termini di specie. Dei procarioti noi ne conosciamo solo 1500 specie che rappresentano l’ 1% di quello che si stima possano essere le specie di procarioti esistenti in natura. Pensate che fenomeno che biomassa che c’è. E tra questi (1500 specie) soltanto una parte trascurabilissima, peccato che uccide, sono patogeni o che possono diventare patogeni. Stiamo parlando solo dei procarioti, cioè delle cellule procariotiche facciamo riferimento ai batteri.
Qual’è la caratteristica fondamentale che accomuna i microbi di interesse medico (batteri, funghi, virus e protozoi) ?
Tutti questi microrganismi sono accomunati dal fatto di essere trasmissibili. La caratteristica comune è la trasmissibilità e lo diceva anche Koch. Se si trasmette attraverso un fiore la malattia da un individuo ad un altro, allora questa caratteristica fa diventare microrganismi. Quindi la caratteristica o fra le caratteristiche la più importante di quelle che sapete, che raccolgono tutti questi elementi così diversi tra di loro strutturalmente e microbiologicamente è proprio la trasmissibilità.
Cosa rende i microrganismi, e soprattutto i batteri, ubiquitari in natura ? Quale specie batterica patogena, ad esempio, ha caratteristiche estremofile ?
Il mondo dei microrganismi è caratterizzato da una straordinaria capacità adattativa a tutte le condizioni ambientali; essi sonoubiquitari in natura e non esistono nicchie biologiche per quanto estreme dal punto di vista ambientale dove non c’è la presenza dei microrganismi.
Alcuni esempi: batteri presenti in delle nicchie ad altissima temperatura come i batteri che vengono chiamati ipertermofili, o quelle con alto o basso pH detti psicofili, o con un elevata pressione e li chiamano barofili, oppure dove c’è una concentrazione particolare e li chiamano alofili. Qualcuno di questi con queste caratteristiche biologiche poi rientrano nella patologia dell’uomo che è l’alofilia. Cioè gli stafilococchi che danno patologie gravi nell’uomo hanno la caratteristica di essere alofili. Alofilia vuol dire che crescono in ambienti carichi e vitali. Per isolarli prepariamo un terreno al sale dove crescono e quindi sfruttiamo questa loro caratteristica.
Qual’è il comune dominatore sotto cui si possono raggruppare tutte le patologie da infezione ?
Un grande gruppo di patologie, che sono molto eterogenee tra di loro in cui riconoscono un fattore comune, che sono proprio i microrganismi. Per il resto sono assolutamente eterogenee per organi, tessuti, per i sistemi, in quanto le malattia da infezione interessano l’uomo nella sua totalità. Quindi il minimo comune denominatore nella loro eterogeneità sono i microrganismi (ed eventualmente la trasmissibilità). Pertanto le malattie da infezione sono eterogenee quando hanno localizzazione diverse (ecc.) e la loro omogeneità è nel microrganismo. I microrganismi rappresentano una eterogeneità in quanto sono completamente diversi gli uni dagli altri.
Che cos’è l’eziologia ? Che caratteristica unica, nel contesto della totalità delle patologie umane, hanno tutte le patologie da infezione ?
La disciplina attraverso cui è possibile identificare una malattia e determinare la causa primaria e l’EZIOLOGIA. Questa è l’unica disciplina che vi consente di IDENTIFICARE che vuol dire dargli nome e cognome all’agente causa, cosa che non è sempre possibile in tutte le altre tipologie di patologie esistenti.
Con la microbiologia gli date nome e cognome, ed inoltre è possibile avere DETERMINARE quantitativamente i microrganismi. Noi siamo potenzialmente in grado di dire quante copie, quanti virus ci sono in quel determinato liquido biologico. L’identificazione è qualitativa, la determinazione quantitativa, infine si può ISOLARE la causa primaria, ovvero l’agente.
Quando parliamo di malattie da infezione abbiamo queste forti potenzialità, abbiamo degli strumenti importanti per studiarlo, per abbatterlo pensate ai vaccini, e a tutte le terapie, agli antibiotici, abbiamo la possibilità di studiare questo grande gruppo di malattie che non finiscono mai e di poterle affrontare. Questi strumenti noi li dobbiamo conoscere bene però uno strumento è conoscere i microrganismi, studiarli in maniera molto attenta. IDENTIFICARE, DETERMINARE ed ISOLARE sono le parole chiave dei postulati di Koch.
Cosa sono i principi di base dei postulati di Koch ?
I postulati di Koch sono originalmente dei criteri destinati a stabilire la relazione di causa-effetto che lega un microrganismo ad una malattia. Koch isolò dai tessuti di animali malati i bacilli del carbonchio, li coltivò in laboratorio e ne identificò il ciclo vitale di tipo sporigeno. Attraverso l’inoculazione delle cellule in animali non affetti da alcuna patologia osservò l’insorgenza della malattia e la possibilità di isolare tale microrganismo dal tessuto degli animali infettati sperimentalmente.
Indica i postulati di Koch ? Cosa ci consentono di appurare ?
I postulati di Koch sono 4:
1) il presunto agente responsabile della malattia in esame deve essere presente in tutti i casi riscontrati di quella malattia.
2) deve essere possibile isolare il microrganismo dall’ospite malato e farlo crescere in coltura pura.
3) ogni volta che una coltura pura del microrganismo viene inoculata in un ospite sano (ma suscettibile alla malattia), si riproduce la malattia.
4) il microrganismo deve poter essere isolato nuovamente dall’ospite infettato
–Se positivi, abbiamo la prova della patogenicità del microrganismo e della sua influenza in un determinato quadro patologico.–
Quali sono le possibili limitazioni dei postulati di Koch ?
Questi postulati, per quanto estremamente potenti, hanno evidentemente dei limiti sperimentali:
- Alcuni microrganismi commensali o normalmente presenti nell’ambiente danno patologia solo in determinati soggetti o situazioni (opportunisti).
- Spesso l’inoculazione, invece di portare a una patologia conclamata, provoca danni subclinici.
- Alcuni microrganismi (ad esempio il Mycobacterium leprae o i fitoplasmi) non sono coltivabili in vitro o non è possibile trovare un animale adatto all’inoculazione (perché il patogeno ha tropismo unico per l’uomo o perché gli altri animali sviluppano una diversa patologia rispetto all’uomo).
Quali sono le due principali fonti di colonizzazione di microrganismi ?
La fonte del microrganismo può essere esogena se penetra dall’esterno nell’ospite, attraverso un veicolo o un rapporto diretto; esso, seguendo poi il proprio tropismo, attacca l’organo o il tessuto.
In alternativa, può essere di origine endogena, quando il microrganismo si trova già all’interno dell’ospite, di solito perché fa parte della flora autoctona, cioè l’insieme di quei distretti del nostro organismo che sin dalla nascita sono colonizzati da certi organismi aerobi o anaerobi (per es. intestino, orofaringe, vagina). Questi microrganismi sono considerati non patogeni bensì utili, perché proteggono un determinato distretto dall’invasione di altri patogeni. Per vari motivi, tra cui traumi, cattivi comportamenti, interventi chirurgici, uso scorretto di antibiotici o cattive abitudini igieniche, essi possono trasferirsi dalla propria sede a un distretto sterile, dove cioè non ci sono microrganismi propri. A questo punto, il microrganismo che prima non era patogeno, ora lo diventa.
Cos’è la batterimia ? A cosa può portare ? Quali sono altri esempi di infezioni endogene ?
L’esempio tipico di infezione endogena per modificazione del tropismo è quello che riguarda il torrente circolatorio: quando un microrganismo endogeno passa nel torrente circolatorio, esso provoca, se è un batterio, batteriemia, termine con cui s’indica proprio la presenza di batteri nel sangue, e una sequenza di eventi che possono portare a sepsi o a shock settico, che ritroviamo tra le principali patologie post-operatorie. Altro esempio è quello del distretto vaginale: alcuni microrganismi possono passare dal tubo gastro-enterico al sistema genito-urinario, causando, per esempio, cistiti. Infine, quando per esempio usiamo troppi detersivi o saponi, può alterarsi il pH ed eliminarsi o modificarsi l’ambiente acido creato dai lattobacilli nella vagina, provocando, tra le infezioni possibili, la candida.
Cosa sono le modalità di trasmissione verticali e orizzontali ? Su cosa si basa questa classificazione ?
Le vie di trasmissione dei microrganismi possono essere trasmesse da madre in figlio oppure no.
~Verticali: via placentare (infezione congenita), canale del parto (infezione perinatale), durante l’allattamento (postnatale).
~Orizzontali: via alimentare (fecale-orale), via aerea, via parenterale (dovuta a lesione, che riversa il microrganismo nel sangue), via intradermica (soprattutto attraverso punture di artropodi) in cui il microrganismo non si riversa direttamente nel sangue), via sessuale (mucose, contatto interumano);
[Alcuni casi possono rientrare in più di queste categorie.]
Che differenza c’è tra una trasmissione di microrganismo diretta ed indiretta ?
~Diretta, se il passaggio del patogeno avviene, senza intermediari, dalla sorgente di contaminazione alla persona suscettibile: In particolare, può essere data da:
1. Contatto sessuale.
2. Contatto tra cute e/o mucose.
3. Via transplacentare.
4. Passaggio tramite canale del parto.
5. Allattamento.
~Indiretta, se il passaggio avviene per mezzo di veicoli, cioè oggetti o materiali inanimati, o anche saliva, feci, vomito, ecc., oppure tramite vettori , cioè esseri animati come gli insetti, soprattutto gli artropodi.
Descrivi la struttura tassonomica gerarchica ad inclusione degli esseri viventi.
VITA > DOMINIO > REGNO > PHILIUM (o divisione)
> CLASSE > ORDINE > FAMIGLIA > GENERE > SPECIE