Lezione Z2 Flashcards

0
Q

Descrivi la “HM” (Emoagglutina virale) e la “proteina M” (proteina della matrice) de virus dell’influenza.

A

~ HA: Emoagglutina Virale. Formata da 3 polipeptidi HA1 e 3 polipeptidi HA1. La funzione è tra le più importanti in quanto consente di riconoscere il recettore (acido sialico) posto sulle cellule sensibili. In più la testa globulare ha caratteristica “fusogena”. Conosciamo 16 tipi di antigeni, perciò è evidente che sono di tipologia variabile; infatti ogni anno dobbiamo sviluppare un nuovo vaccino influenzale proprio perché c’è questa alta adattabilità virale, e la conseguente comparsa di nuovi ceppi antigenici.
~ Proteina M (della matrice): situata sul pericapside o peplos o envelope virale. Suddivisa in 2 subunità (M1, M2). Consente la modificazione dell’ambiente delle vescicole endocitiche variando il pH (portandolo a 5). In conseguenza di ciò avremo un cambio conformazionale delle proteine della superficie endosomiale, consentendo la fusione e la liberazione del virus all’interno della cellula. A questo punto il virus può iniziare la sua fase attiva replicativa.

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
1
Q

A che famiglia appartiene il virus influenzale ? Quali sono i tipi virus dell’influenza ? Descrivi la sua classificazione in base alla strategia replicativa.

A

Famiglia: Orthomyxoviridae. Hanno un unico gene(re?). Vi appartengono i virus influenza A, B e C.
Tipo di replicazione: nucleare. Dato che il materiale genetico è una molecola di Rna a polarità negativa, normalmente porteranno nel loro capside virale una molecola di Rna polimerasi Rna-dipendente. Una volta penetrata nella cellula, la prima fase sarà di sintetizzare un mRna positivo che, legandosi ai rispettivi ribosomi della cellula ospite produrrà le prime proteine precoci (rna polimerasi, proteine regolatrici ecc), che consentiranno la replicazione del materiale genetico. Tutto questo ovviamente avviene nel citoplasma. Questo virus non ha una singola catena di rna ma ne presenterà diverse; ognuna di questa codifica per una proteina.

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
2
Q

Descrivi la proteina NA (Neuramminidasi), le proteine PB1, PB2 e PA (complesso polimerasico) e le proteine NS (non strutturali). Qual’è il loro ruolo nel ciclo di replicazione del virus influenzale ?

A

~ Proteina NA: Neuramminidasi. Formata da 4 polipeptidi uguali, interviene nella replicazione virale, se ne conoscono 9 tipi antigenici. E’ presente nel virus A e B ma non nel C. Questa proteina favorisce la diffusione del virus dopo la replicazione, rimuovendo i residui sialici sulla cellula ospite, e permettendo così al virus di uscire dalla cellula impedendone il loro sequestro nel muco.
~ Proteine PB1, PB2 e PA: formano il complesso della Rna-Polimerasi. Quest’ultima infatti, ha un deficit: non ha la possibilità di creare il Capping e la coda di poli A. Non ha perciò le caratteristiche biologiche per potersi legare ai ribosomi; quindi “ruberà” la coda e il capping dai messaggeri cellulari dell’ospite. La sintesi dell’Rna avviene nel citoplasma ma successivamente l’Rna dovrà modificarsi nel nucleo coadiuvato dalle:
~ Proteine NS (non strutturali) divise in proteine NS1 e NS2 (non presenti nel virus B). Sono non strutturali perché, come appena detto, sono importanti nella maturazione e trasporto degli mRna virali dal nucleo al citoplasma delle cellule infettate.

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
3
Q

Come mai gli anticorpi possono essere resi inefficaci dal virus dell’influenza e in che modo ? Questo cosa comporta riguardo alla sintomatologia clinica ? A che livello si può agire per combattere il virus ? (Su quali proteine ?)

A

Le mutazioni genetiche di un virus sono molto frequenti, anche perché non vi è un pronto controllo correttivo della replicazione degli errori compiuti da Rna-Polimerasi, proteine ecc… Malgrado questo alto tasso di variabilità però, vengono ovviamente sempre selezionate dall’ambiente le mutazione che consentono l’adattabilità del virus;
La PROTEINA M ha potere antigenico, perchè l’anticorpo legatosi al virus (che non ha avuto “capacità” di impedirne l’ingresso all’interno della cellula), non ha neppure la capacità di impedire la replicazione del virus in quanto, l’acidificazione causata dalla proteina M stessa all’interno della vescicola endosomiale, porta l’anticorpo al degrado.
In conclusione di tutto ciò, questo virus, causerà una sintomatologia clinica acuta.
➢ A questo punto capiamo quindi che possiamo agire su un virus o tramite i suoi recettori dell’acido sialico (Proteina HA) oppure sulla proteina della matrice (Proteina M).

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
4
Q

Che ruolo gioca la Neuroamminidasi (NA) nella speciazione dell’virus influenzale all’interno della stessa cellula ? Come riesce il virus a bypassare il meccanismo di “esclusione da super infezione” della cellula ospite ?

A
Può succedere che 2 virus DIVERSI possano entrare nella stessa cellula. Sappiamo che normalmente esiste "l’esclusione da super infezione" da parte di una stessa cellula (un virus della stessa specie non entrerà mai all’interno). Come mai allora influenza suina, aviaria e umana sono entrati in una stessa cellula ? 
La Neuroamminidasi (NA) va a togliere l’acido sialico della membrana plasmatica dell’ospite. Se però i recettori sono diversi, il virus può penetrare all’interno della stessa cellula; perciò potremo assistere ad una ricombinazione con "speciazione", ossia nascita di nuove specie di virus (quindi un nuovo fenotipo).
How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
5
Q

Cosa hanno in comune i Virus dell’influenza Aviaria, Suina e Umana, e cosa invece, limita la diffusione da una specie all’altra ? Con che meccanismo l’influenza aviaria si è potuta trasmettere all’uomo e perché solo in determinate aree geografiche ?

A

L’influenza Aviaria, Suina e Umana, hanno sì lo stesso legame con l’acido sialico, ma si legano anche a “Specifiche Molecole Glicosidiche” che sono presenti sulla molecola dell’acido sialico. Un virus che infetta l’uomo non può infettare la maggior parte degli animali per mancanza di specifici recettori, escluso il virus suino che possiede sulla superfice tutti i tipi di recettori.
L’uomo possiede sì i recettori per l’influenza Aviaria, ma non sull’epitelio respiratorio, bensì su quello digerente a livello intestinale. Ecco perché non vi è stata la diffusione del virus!
Trasmissione: sangue di anatra, volatili ecc. Le zone dell’influenza erano confinate a zone geografiche specifiche: zone in cui si praticava ad esempio la lotta dei galli, la pratica comune è che il gallo vincente beccando quello perdente accumula in gola il sangue delle escoriazioni prodottegli, allora l’allevatore che non vuole assistere alla morte per affogamento della sua “fonte economica”, succhia via felicemente il sangue ospite dal suo caro gallo. Altri motivi possono essere il consumo crudo di sangue. La cottura eliminando qualsiasi problema, non doveva destarci alcuna preoccupazione.

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
6
Q

Descrivi le caratteristiche e le conseguenze della comparsa del virus H1N1 (virus dell’influenza A sottotipo H1N1).

A

Il virus H1N1 aveva acquisito le caratteristiche dei 3 virus, e quindi anche la capacità di trasmettersi per via aerea (possendendo l’emoagglutinina); in più possedeva la patogenicità della suina e dell’aviaria. Aveva capacità di sfuggire alle difese immunitarie dell’ospite, un aumentata capacità replicativa ecc.
Complicanze: emorragia polmonare, morte. Durata influenza: 4 gg. Il rischio di eventuali complicanze era comunque relativo solo ad una cerchia ristretta di pazienti, ad es. immunodepressi. In generale la vaccinazione da questo virus in determinati pazienti (ad es. anziano con bronchite cronica ex-fumatore), può essere solo controproducente e senza efficacia. Si ha una risposta immunitaria più bassa, un aumento dei livelli di citochine, un eventuale cronicizzazione della patologia, e perciò in conclusione solo un (probabile) danno. Il dibattito è ancora in corso.

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
7
Q

Descrivi il Paramyzovirus del genere Morbillovirus.

A

Una volta con queste tipologie di virus, in una famiglia, appena uno dei figli fosse stato malato, si pensava di immunizzare tutto il resto della prole inserendoli insieme in una stanza. Con il morbillo ad es. si parla molto di vaccinazione in quanto questo virus è particolare.
~ Il virus è il Paramyxovirus del genere Morbillivirus. [rna negativo] Ha un envelope con “Proteine H” di membrana di tipo 2 che agiscono con i recettori di membrana, e “Proteine F” che conferiscono al virus la capacità di emolizzare i globuli rossi, e nello stesso tempo di fondere la membrana plasmatica di 2 cellule contigue (funzione fusogena). Possiede Proteine M, del nucleocapside, e le Proteine P che sono fosfoproteine quindi regolatrici.

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
8
Q

Descrivi i quadri clinici determinati dal Paramyzovirus del genere Morbillovirus. Come elude le difese immunitarie ? Quali sono le complicanze letali della persistenza del Morbillo ? Fai un paragone tra la “persistenza” di questo virus con la “latenza” degli Herpesvirade.

A

Per quanto riguarda la sintomatologia clinica, oltre alla classica febbre alta, sfogo esantematico, lacrimazione (congiuntivite), tosse, raffreddore, vi possono essere complicanze:
La “Panencefalite Subacuta Sclerosante”, è un alterazione che avviene a livello dell’ SNC e porta alla morte del paziente. Il virus in questo caso, PERSISTE all’interno dell’ospite. Il microrganismo è capace di modificare le caratteristiche di virulenza e patogenicità, e quindi indurre in errore la risposte dell’ospite provocando danni peggiori attraverso quattro meccanismi:
1 ~ Modulazione patogenicità virale.
2 ~ Modificazione della efficacia nella replicazione (durante la persistenza vi è una bassa attività replicativa).
3 ~ Modificazione della penetrazione cellulare.
4 ~ Modificazione tropismo cellulare.
Esistono diversi recettori cellulari che sono in grado di legare la “Proteina H”, ognuno di questi è impiegato in una risposta da parte delle cellule. Questo significa che il virus ha un ampia adattabilità all’ infezione. Il virus non vuole una massiva risposta immunitaria, quindi modifica la sua patogenicità, inducendo una modulazione della risposta, sia in maniera diretta attraverso immunosoppressori, sia indirettamente, legandosi ai diversi tipi di recettori esposti dalle cellule. Inducendo una bassa risposta immunitaria induce l’ospite in errore, che crede di averlo sconfitto; però PERSISTE, e si localizza a livello del SNC provocando un danno neurologico irreversibile. A questo punto non si può più risolvere terapeuticamente. Ecco per tanto come è differente la PERSISTENZA dalla LATENZA (come nel caso dell’herpes). I virus modificano anche gli antigeni superficiali in maniera tale da indurre il sistema immunitario a non riconoscerli. Modulano la trascrizione evitando eccessiva liberazione di citochine. “L’Encefalopatia Degenerativa”, invece, può manifestarsi 6-10 anni dopo, soprattutto se il morbillo è stato contratto in età precoce. Provoca “neurodegenerazione” letale.

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly