Lezione G Flashcards

0
Q

Cosa definisce la patogenicitá di un microrganismo ?

A

La PATOGENICITA’ quindi indica la capacità di un certo microrganismo (virus o batterio) di invadere un tessuto dell’ospite e moltiplicarsi in esso danneggiandone le funzioni vitali attraverso componenti strutturali o attraverso la produzione di specifiche molecole. Queste molecole sono chiamate TOSSINE o veleni batterici e possono essere di natura proteica oppure lipopolisaccaridica.
Ne consegue che definizioni intrinseche al concetto di patogenicità sono: VIRULENZA (o invasività): indica la capacità di moltiplicazione in vivo. TOSSIGENICITA’: indica la capacità del microorganismo di riuscire a sintetizzare ed in alcuni casi rilasciare nell’ambiente circostante specifiche sostanze dannose per l’ospite.

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1
Q

Come possono essere suddivisi i microrganismi in base al rapporto che instaurano con l’ospite ?

A

La maggior parte dei microorganismi presenti in natura, a seconda del rapporto instaurato con l’organismo ospite, può essere suddivisa in diversi gruppi:
SAPROFITI: ne fanno parte batteri e virus i quali hanno come habitat naturale l’ambiente esterno quindi utilizzano come fonte di carbonio e idrogeno la materia inanimata. Questi microorganismi sono importanti per quanto riguarda il mantenimento di diversi ecosistemi. La flora che ricopre la superficie corporea appartiene a questo gruppo. COMMENSALI: microorganismi che convivono con l’ospite e non comportano né un vantaggio né uno svantaggio per quest’ultimo. La flora endogena intestinale è costituita da commensali ed ha una funzione molto importante anche nel mantenimento delle funzioni dell’organismo. PARASSITI: sono tutti i microorganismi che vivono a spese di organismi superiori e possono arrecarvi danno. Un ulteriore classificazione dei parassiti distingue quelli patogeni da quelli opportunisti. Questi ultimi sono in grado di creare un danno solo in presenza di determinate condizioni che gli siano particolarmente favorevoli. Una condizione di questo tipo si verifica quando determinati virus o batteri riescono ad attaccare soggetti “immuno- compromessi” dove la mancata (o inefficace) risposta immunitaria facilita l’instaurarsi di un processo morboso. I parassiti patogeni invece hanno la capacità di invadere tessuti di un organismo superiore, di moltiplicarsi in esso e creare danno, più o meno grave, grazie anche a peculiari strutture di superficie o alla produzione di particolari sostanze.

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2
Q

Quali sono le fasi del processo batterico ?

A

Per comprendere il concetto di microorganismo patogeno è necessario analizzare le varie fasi del processo patogenetico:

  • L’ADESIVITA’ (batterica) con ciò si intende la capacità del microorganismo di invadere le mucose dell’organismo dopo aver oltrepassato le barriere fisiche. Questo è reso possibile dalla presenza di peculiari strutture sulla superficie del batterio come le “adesine” oppure la stessa capsula batterica. La capsula infatti è un involucro di natura lipolisaccaridica che oltre ad avere una funzione anti-fagocitaria può momentaneamente inibire il movimento delle ciglia con la sua componente “ciglio-statica” favorendo in tal modo l’adesione del microorganismo alla cellula bersaglio.
  • L’INVASIONE dei tessuti dell’ospite è la seconda fase del processo di patogenesi, il momento in cui il patogeno riesce (o prova) a diffondere nei tessuti sottomucosi da dove può raggiungere il torrente ematico che potrà utilizzare sia come fonte di sostentamento , ricavandone i nutrienti necessari alla sua moltiplicazione, sia come mezzo per poter diffondere a livello sistemico.
  • La terza fase è rappresentata dalla produzione di molecole in grado di modificare l’ambiente tissutale circostante. I secreti possono anche essere di natura enzimatica come nel caso degli stafilococchi: questi batteri sintetizzano e secernono nell’ambiente che li circonda alcuni enzimi che ne favoriscono sia la colonizzazione della sede anatomica dove si trovano che la degradazione di tutti quei nutrienti di cui hanno bisogno per moltiplicarsi.
  • Un ulteriore momento della patogenesi è quello in cui il parassita elude le difese immunitarie dell’ospite attraverso l’attuazione di svariati meccanismi. Un elemento strutturale che ha queste caratteristiche, come detto in precedenza, è la capsula con la sua funzione anti-fagocitaria; diversamente gli stafilococchi riescono ad eludere i meccanismi di killing intracellulare ossigeno-dipendenti producendo appositi enzimi: le catalasi batteriche.
  • Infine alcuni microorganismi sono in grado di produrre specifiche molecole di diversa natura chiamate TOSSINE le quali sovvertono il normale funzionamento della cellula bersaglio andando a favorire la moltiplicazione dell’invasore.
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3
Q

Come possono essere suddivise le tossine batteriche ?

A

Le tossine batteriche possono essere suddivise in due gruppi: 1. ESOTOSSINE 2. ENDOTOSSINE.
Le esotossine sono molecole di natura “proteica” che vengono sintetizzate e riversate nell’ambiente limitrofo da batteri sia gram-positivi che gram-negativi.
Le endotossine invece sono una peculiare componente strutturale dei batteri gram-negativi; infatti ciò che differenzia queste due classi di batteri (oltre al numero di involucri che possiedono) è la membrana esterna che nel caso dei gram-negativi presenta LPS (lipopolisaccaride).

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4
Q

Quali sono le tre porzioni dell’LPS ? Qual’è la sua componente endotossica ? Quale porzione viene riconosciuta dal sistema immunitario ?

A

Il lipopolisaccaride è suddiviso in tre porzioni (dall’interno verso l’esterno):
1. Lipide A (la parte responsabile del danno all’ospite)
2. Core
3. Antigene O (la parte deputata al riconoscimento anticorpale).
La componente endotossina dell’ LPS è rappresentata dal lipide A, quindi NON è l’intero LPS l’endotossina ma soltanto una delle sue componenti. L’antigene O invece ha la funzione di stimolare il sistema immunitario, è la porzione che viene riconosciuta dal sistema come non-self.

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5
Q

Con che meccanismo d’azione l’endotossina esplica la sua patogenicitá ?

A

L’LPS una volta liberato nel torrente ematico viene catturato da specifiche proteine secrete dal fegato le quali si trovano in circolo: sono le proteine LBP (lps beinding protein), queste proteine hanno la funzione di veicolare l’LPS verso i macrofagi. I macrofagi sono le cellule dell’immunità innata le prime cellule che vengono a contatto con componenti non-self eventualmente presenti nel nostro organismo; sulla superficie dei macrofagi sono presenti dei recettori che nel caso specifico dell’LPS sono i recettori cd14 in collaborazione con il fattore toll like 4. Questo toll like 4 fa parte di una famiglia di recettori dell’immunità innata la cui funzione è quella di innescare quelle risposte che stanno a valle di questo tipo di immunità.
L’LPS infatti, veicolato dalla proteina LBP va ad interagire con i recettori cd 14; il cd14 però non può inviare il segnale di aver legato l’LPS direttamente al nucleo perché non ha una porzione trans membrana, si può dire che il cd14 è un recettore limitato soltanto alla superficie. Proprio per questo motivo interviene il toll like 4 che tramite una serie di fosforilazioni invia il segnale dell’avvenuto segnale dell’LPS al nucleo. Il passaggio dell’informazione al nucleo è fondamentale per poter dare successivamente inizio alla trascrizione ed alla traduzione di geni dovuti alla presenza dell’LPS (ad esempio le citochine TNFα ed EL1 che vengono prodotte dai linfociti T e servono per avviare la risposta infiammatoria ed anche al differenziamento degli altri linfociti). La finalità della liberazione dell’LPS nel torrente ematico è sempre la sopravvivenza del patogeno a discapito dell’ospite eludendo per quanto possibile il sistema immunitario.

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6
Q

Perché molto spesso è necessario che il sistema immunitario effettui una down-regolazione della risposta al LPS ?

A

Alcuni meccanismi inoltre sono preposti alla down-regolazione della risposta all’LPS per evitare lo sviluppo di continue infiammazioni, questo perché batteri gram-negativi (in grado di liberare LPS) sono normalmente presenti a livello della mucosa intestinale come popolazione batterica residente. Alcuni studi dimostrano il coinvolgimento dell’iper attivazione dei toll like receptors in infezioni quali ad esempio: morbo di crhon, colite ulcerosa ecc.

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7
Q

Quali sono le caratteristiche generali delle esotossine ?

A

Per quanto riguarda invece le esotossine, si tratta di molecole di natura proteica termolabili che possono essere distrutte dai succhi gastrici ad eccezione di: esotossina stafilococcica e dell’esotossina botulinica.
Quando l’esotossina è libera non riconosciuta da nessun anticorpo è in grado di andare a legare dei recettori di superficie della cellula, quando subentra anche l’anticorpo il sito di legame dell’esotossina viene occupato e ciò impedisce il legame cellula-esotossina. Le esotossine possono essere utilizzate per l’allestimento di vaccini se sottoposte a sistemi di denaturazione blandi (come ad esempio la formaldeide) grazie ai quali perdono la loro tossigenicità mantenendo inalterata la loro struttura. Gli effetti nocivi delle esotossine sono altamente specifici per il microorganismo che le sintetizza e le secerne (le esotossine) e l’intensità dell’azione tossica è maggiore rispetto alle endotossine. I microorganismi in grado di secernere esotossine sono molteplici a titolo d’esempio ricordiamo: bacillus antracis, cordotella perissi, tutte le classi di clostridium, bacillus perfigens ecc…

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8
Q

Quale sono le principali differenze tra esotossine ed endotossine ? I batteri Gram-negativi possono secernere esotossine ?

A

Tabella Pag 6

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9
Q

Come possono essere suddivise le esotossine ?

A

Le esotossine possono essere suddivise in:
1. Tossine citolitiche (ad es. emolisine).
2. Tossine neurotrope (es. tossina tetanica e tossina botulinica).
3. Enterotossine (vibrio-colera ed escherichia coli).4. Tossine pantrope (sono quelle il cui tropismo è rivolto ai tessuti, ad esempio: tossina difterica, shighella).
Una ulteriore suddivisione delle esotossine può essere ottenuto in base al meccanismo d’azione che presentano. Distinguiamo in questo modo tre gruppi di tossine:
1. Al primo gruppo appartengono tutte quelle tossine che esplicano il meccanismo d’azione andando ad interagire con specifici recettori di superficie.
2. Altre esotossine invece sono in grado di agire solo se riescono a penetrare all’interno della cellula bersaglio.
3. Un ultimo gruppo è costituito da tossine che agiscono dopo essere state iniettate all’interno della cellula ospite.

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10
Q

Che caratteristica hanno in comune le tossine Rtx, esfoliantiva ed emolitica ? Descrivile.

A

Tra le esotossine che agiscono a livello delle strutture membranose delle cellule bersaglio (1° gruppo) possiamo menzionare:
La tossina esfoliativa: sintetizzata e secreta dallo stafilococco aureus, Le tossine emolitiche tra cui ricordiamo l’emolisina α secreta sempre da stafilococco aureus, Le tossine RTX secrete da escherichia coli e (proteus vulgaris).
1) Le tossine rtx sono caratterizzate dalla presenza, alla loro estremità carbossi-terminale, di un gruppo di “glicine”. La funzione di queste glicine è quella di legare ioni (intracellulari) e di portare alla formazione di pori sulla membrana andando ad alterare l’omeostasi intracellulare determinando la morte della cellula.
-La tossina esfoliativa (o epidermiolitica), sintetizzata e secreta da Stafilococco Aureus, è la tossina responsabile della “sindrome della cute pseudo-ustionata” patologia che colpisce in modo particolare neonati, bambini e soggetti immunocompromessi. Questa tossina è costituita da due sub-unità, viene infatti chiamata tossina binaria o dimerica , la parte che presenta attività tossica è la sub-unità A che essendo una proteasi va a distruggere le proteine di giunzione cellulare a livello del derma. In questo modo vengono a mancare i desmosomi (e gli altri tipi di giunzione presenti a questo livello) le cellule si spaccano e ciò si manifesta macroscopicamente con il distaccamento di ampie porzioni di pelle anche a seguito di traumi molto lievi.
-La tossina emolitica (anche detta emolisina o citolisina), tossine di questo tipo vengono prodotte principalmente da batteri gram-positivi e sono caratterizzate dalla presenza di gruppi –SH (tiolici) che sono importanti per la loro attività tosssica; attività che si manifesta SOLO se polimerizzano a livello delle membrane cellulari dove formano dei veri e propri tubuli inducendo in questo modo l’alterazione dell’omeostasi intracellulare. Un esempio di tossina emolitica è quello della citolisina stafilococcica, infatti, l’α-tossina dello stafilococco Aureus ha un’azione citolitica nei confronti di: eritrociti, monociti, linfociti, piastrine e cellule endoteliali. Come detto sopra l’attività tossica si presenta solo nel momento in cui questa proteina forma delle strutture tubulari, polimeriche, nello strato della membrana plasmatica; vengono così formati dei pori (sulla membrana) dai quali fuoriescono ioni e ciò si traduce sempre in un’alterazione dell’omeostasi intracellulare e conseguente morte (cellulare).

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11
Q

Cosa hanno in comune le tossine citolotiche e le emolisine-beta ? Descrivile ?

A

Altre esotossine, sempre tra quelle che agiscono sulla superficie di membrana presentano una attività intrinseca enzimatica (cioè si comportano come enzimi), comprendono:
• Le tossine citolitiche di Clostridium Perfigens.
• L’ emolisina-β di Stafilococco Aureus.
Queste tossine fondano il loro meccanismo patogenetico sulla possibilità di agire come enzimi. Il Clostridium Perfigens, ad esempio, dopo aver sintetizzato e rilasciato la sua tossina, la citolisina-α, induce la morte cellulare grazie all’azione fosfo-lipasica della tossina stessa. Quest’ultima infatti è una fosfo-lipasi il cui bersaglio principale è la “fosfatidil-colina” presente a livello delle membrane plasmatiche delle cellule eucaristiche in modo da avere la distruzione del doppio strato lipidico. L’emolisina-β è una fosfolipasi C che agisce principalmente sulla superficie degli eritrociti i quali diventano delle strutture instabili che, in particolari condizioni (abbassamento repentino della temperatura a valori al di sotto dei 10°C o in presenza di un fattore chiamato gAMP), possono andare incontro a lisi.

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12
Q

Quali sono le emolisine che possono essere prodotte di S. Aureus ?

A

Gli stafilococchi sono quindi in grado di produrre tre diversi tipi di emolisina (α, β, γ); nel caso dell’emolisina-α l’emolisi degli eritrociti coinvolti è parziale e questo comporta la formazione di un alone di inibizione (degli eritrociti) solo parziale cosa che invece non si verifica con l’emolisina-β dove l’inibizione è completa. L’emolisina-γ infine non è responsabile di nessuna forma di emolisi.

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13
Q

Quali sono le caratteristiche delle tossine che agiscono a livello citoplasmatico ? Come interferiscono col normale funzionamento della cellula ?

A

Un secondo gruppo di esotossine comprende tutte le tossine che agiscono solo se introdotte nella cellula all’interno del compartimento citoplasmatico. Si tratta generalmente di molecole di natura proteica dimeriche cioè presentano due sub-unità. Abbiamo:
➢ la sub-unità A: rappresenta la porzione tossica della proteina, quella che viene liberata e va ad agire all’interno della cellula.
➢ la sub-unità B: dove B sta per beinding protein quindi è la porzione necessaria al legame della tossina sulla superficie della cellula e permette l’entrata della componente tossica nella cellula. Queste proteine vengono anche chiamate binarie oppure di tipo A-B e la loro azione patogena si esplica andando a modificare all’interno della cellula la normale regolazione genica. In una prima fase quindi è necessario il legame di questa proteina con specifici recettori che nella maggior parte dei casi sono di natura glicolipidica (o glicoproteica). A legame avvenuta si ha l’internalizzazione dell’esotossina processo che può avvenire: o tramite l’azione di specifici enzimi oppure in seguito alla formazione di vescicole di endocitosi mediata da recettore (in questo caso è la componente A che viene racchiusa nella vescicola e trasportata all’interno).

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14
Q

Con quali meccanismi l’esotossina altera l’equilibrio intra-cellulare ?

A

Le reazioni catalizzate dalla componente A della tossina all’interno del citoplasma sono per lo più di tipo enzimatico e generalmente sono atte ad alterare il signaling della “trascrizione genica”. Tra i meccanismi è importante ricordare:

a. La destrutturazione dei segnali che regolano la produzione di cAMP.
b. L’inattivazione delle proteine chinasi mediatori delle vie di trasduzione del segnale.
c. Alterazione del flusso di vescicole contenenti neurotrasmettitori
d. Blocco dell’apparato di sintesi proteica cellulare.
e. Alterazione delle componenti strutturali del citoscheletro.

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15
Q

Fornisci tre esempi di esotossine che modificano l’equilibrio di cAMP.

A

Tra le esotossine che agiscono sulla produzione di cAMP sono da ricordare:

  • Tossina Colerica: sintetizzata e secreta dal microorganismo Vibrio-colera.
  • Tossina Pertossica: prodotta da Bordetella Pertussis.
  • Tossina termolabile: secreta dagli Escherichia-coli enterotossigeni.
16
Q

Quali sono le caratteristiche del Vibrio Colera ? Descrivi il meccanismo della sua azione patogena e la struttura della tossina colerica.

A

Il Vibrio-colera è un batterio gram-negativo a forma di virgola, è introdotto nel nostro organismo attraverso liquidi o cibi contaminati (via oro-fecale) e aderisce ai microvilli delle cellule enteriche senza mai invadere il tessuto. Qui però produce tossine e fattori di virulenza responsabili della manifestazione del colera.
Il colera è una malattia endemica caratterizzata da una profusa diarrea che si definisce “ad acqua di riso” indotta da alterazioni dell’assorbimento intestinale sia dell’acqua che degli ioni; la perdita di molti litri di liquidi al giorno può avere conseguenze mortali e nei quadri patologici più gravi si presentano:
-Perdita di conoscenza dovuta a minore irrorazione sanguigna cerebrale.
-Acidosi metabolica Ipoglicemia Ipokaliemia (ridotta concentrazione di ioni potassio intracellulare per la perdita di questi ioni attraverso le feci).
-La morte può sopraggiungere per collasso cardiaco o shock ipovolemico se il soggetto non viene trattato tempestivamente.
L’esotossina colerica ha una struttura multi-subunità formata da: 5 sub-unità di tipo B e 2 sub-unità di tipo A; sulla superficie delle cellule intestinali è presente uno specifico recettore per questa tossina detto recettore “gangliosidico”. Quando si verifica l’interazione: tossina-recettore gangliosidico soltanto le sub-unità A1 ed A2 penetrano nel lume della cellula enterica. Successivamente, in questa sede, avviene un’ulteriore separazione delle due componenti A1 ed A2 in quanto l’azione tossica viene esplicata dal fattore A1; proprio questa componente presenta la funzione ADP-ribosilante cioè è in grado di trasferire un gruppo ADP su una specifica proteina G. Le proteine G sono a loro volta coinvolte nei meccanismi di sintesi dell’adenilato ciclasi per la produzione di cAMP. Una iper-attivazione di queste proteine G determina un incremento notevole della concentrazione di cAMP con conseguente squilibrio della normale omeostasi degli ioni intracellulari ( acqua) e ciò determina macroscopicamente la diarrea.

17
Q

Fornisci tre esempi di tossine che inibiscono la normale sintesi proteica.

A

Tossine che invece inibiscono la normale sintesi proteica sono:

  • Tossina Difterica.
  • Shighella (la tossina secreta da Shighella).
  • Tossina di Pseudomonas Eruginosa.
18
Q

Quali sono le caratteristiche e il meccanismo d’azione della tossina Drifterica ?

A

La tossina difterica viene prodotta da un batterio che si moltiplica specialmente a livello delle cellule epiteliali del naso-faringe e non penetra all’interno dei tessuti circostanti. Il batterio è causa di necrosi delle cellule della mucosa porta alla formazione di un essudato infiammatorio e di una tipica pseudomembrana che può essere differenziata dalle membrane che si formano durante altre infezioni come, per esempio, quelle streptococciche (attraverso colorazione). Nonostante il batterio non diffonda, la tossina che produce può farlo e può raggiungere sia il cuore che il sistema nervoso; la tossina difterica viene anche utilizzata nell’allestimento di vaccini. Per quanto concerne il suo meccanismo d’azione, la tossina difterica è costituita dalle classiche due sub-unità (A e B) la sub-unità B venuta a contatto con la superficie della membrana delle cellule dell’epitelio del naso-faringe viene inglobata in una vescicola endocitica e trasferita all’interno del citosol. Qui dentro viene rilasciata la sub-unità A che va ad inibire la sintesi proteica, questa inibizione avviene tramite ADP-ribosilazione di uno specifico fattore della sintesi proteica (il fattore di elongazione El2) evento che provoca il blocco della sintesi proteica e conseguente morte cellulare.

19
Q

Cosa caratterizza la tossina botulinica e quella tetanica ?

A

Le tossine neurotrope sono quelle che presentano uno spiccato tropismo nei confronti del tessuto nervoso. Esse esse appartengono alla categoria delle tossine attive solo se riescono a penetrare nella cellula. Sono rappresentate da:
• Tossina Tetanica
• Tossina Botulinica
Queste due esotossine sono responsabili rispettivamente di una paralisi spastica e di una paralisi flaccida dovute al blocco del rilascio delle vescicole contenenti i neurotrasmettitori. Una peculiarità di queste tossine è la presenza di specifiche sequenze coinvolte nel legame dello zinco. Il tetano viene introdotto nell’organismo mediante spore; ha un tropismo nei confronti del sistema nervoso centrale ( agendo a questo livello determina paralisi spastica). La tossina tetanica esplica la sua azione interagendo con i recettori presenti nel sistema nervoso centrale bloccando il rilascio del GABA (neurotrasmettitore) stimolando un continuo eccitamento del muscolo. Si verifica così una contrazione simultanea dei muscoli sia agonisti che antagonisti e questo può provocare la morte per blocco respiratorio.
Il botulino invece viene nell’organismo tramite alimenti contaminati ha tropismo diretto al sistema nervoso periferico (può determinare paralisi flaccida). Il botulino viene rilasciato al momento della lisi del batterio che lo ha prodotto sotto forma di un peptide che viene reso attivo in seguito alla scissione ad opera di una “endopeptidasi”. Viene assorbito nel tratto gastro-intestinale e passa in circolo dove va a legare specifici recettori (sono i gangliosidi GD1B) presenti sulla membrana di neuroni di tipo colinergico ed entra all’interno della cellula mediante endocitosi. Solo la sub-unità catalitica entra nel citoplasma e agisce andando ad inibire le vescicole contenenti acetilcolina nelle sinapsi di tipo colinergico dei motoneuroni.

20
Q

Cosa caratterizza la classe di tossine che devono essere inoculate nella cellula ospite per esplicare la loro funzione biologica ? Quali batteri secernono tossin di questo tipo ?

A

Un ultimo gruppo di esotossine racchiude quelle che esplicano la loro azione solo se inoculate all’interno della cellula meccanismo tipico di batteri come: salmonella, shighella, yeshina, i quali non rilasciano le esotossine nell’ambiente circostante alla loro localizzazione ma le riversano nel citoplasma della cellula bersaglio. Intossicano le singole cellule eucariote attraverso l’utilizzo di uno specifico apparato secretorio “contatto-dipendente” per permettere l’inoculazione della tossina direttamente all’interno del citoplasma. Meccanismi a valle di questo tipo di interazione possono essere: fosforilazioni, modulazione dell’attività delle proteine G, modulazione del metabolismo dell’inositolo fosfato.
Un esempio per questo gruppo è: • La tossina prodotta dagli Escherichia-coli enteropatogeni. Questi microorganismi devono per prima cosa aderire sulla superficie delle cellule epiteliali intestinali; questo legame innesca la sintesi di tutto un apparato di secrezione che consente al batterio di inoculare direttamente la tossina nel citoplasma dell’ospite.

21
Q

Cosa sono i super-antigeni ?

A

!I super-antigeni sono delle molecole che by-passano la prima fase di riconoscimento della tossina da parte del macrofago, questi infatti vanno ad interagire direttamente con il complesso maggiore di istocompatibilità di tipo II presente sui linfociti e determinano in questo modo una risposta immunitaria più immediata e molto più forte. Appartengono a questa classe la tossina responsabile della sindrome da shock tossico secreta dallo Stafilococco Aureus ed anche la tossina eritrogenica prodotta dallo Streptococco Piogens.

22
Q

Come sono chiamate le (eso)tossine adatte ad essere usate per allestire vaccini ?

A

Le anatossine (o tossoidi) sono molecole di natura proteica che se sottoposte a denaturazione blanda possono perdere la loro attività tossica mantenendo intatta la loro struttura che può essere così adoperata per l’allestimento di vaccini.