Lezione Q Flashcards
Perché la risposta immunitaria è stata paragonata ad un’orchestra ? In cosa differisce, dal punto di vista dell’auto-regolazione, la risposta immunitaria da quella infiammatoria ?
Caratteristica fondamentale dell’immunità
adattiva è la specificità e soprattutto quella del rapporto antigene/anticorpo perchè alla complessità chimica e di composizione strutturale dell’antigene corrisponde la complessità della risposta immunitaria.
Questa complessità è stata definita da qualche autore come un’orchestra con una quantità enorme di individui che prendono parte alla sinfonia e che è una sinfonia che si autoalimenta e si autoriduce, scegliendo la strada di sviluppo che più si addice alle caratteristiche dell’antigene e dell’anticorpo, una risposta complessa e con un feedback positivo di controllo che è relativo proprio alla risposta immunitaria. In questo caso risposta immunitaria e infiammatoria si distinguono poiché quest’ultima non si autolimita anzi si incrementa tanto da dare vita ad una risposta “esagerata”, dettata dal panico; mentre la risposta immunitaria si adegua al tipo di individuo e di antigene.
Perché lo studio dell’immunologia riveste grande importanza nell’ambito della microbiologia ?
L’immunologia (studio delle reazioni del sistema immunitario dell’ospite verso il microrganismo) è studiata nell’ottica dei rapporti microorganismo/ospite (reattività, sistemi di difesa e offesa, superamento ed evasione delle difese) ma riveste anche un ruolo fondamentale per le tecniche di laboratorio e gli strumenti diagnostici di cui si dispone.
L’immunità, quindi, interviene in ogni aspetto del nostro studio sul rapporto micro-ospite (vedi modellino di studio), dalle misure di profilassi alle tecniche ecc.
La reazione immunitaria, tuttavia, è molto complessa tanto che ancora oggi molti aspetti sono da chiarire.
Quali cellule del sistema immunitario manifestano una “ipersensibilità immediata”, e quali una “ipersensibilità ritardata” ? Cosa consegue alla risposta B ?
Distinguiamo la risposta B dove la cellula B viene stimolata e matura in plasmacellula producendo anticorpi (ipersensibilità immediata), dalla risposta T che è invece legata ad una reazione di ipersensibilità ritardata, molto complessa e specifica per ogni microrganismo.
Alla risposta B corrisponde la produzione di proteine, gli anticorpi, che hanno un’elevata specificità per l’antigene che ne ha stimolato la produzione.
Cosa ci consente di valutare nelle indagini sierologiche il rapporto altamente specifico anticorpo-antigene ?
L’ anticorpo è una macromolecola proteica a forma di Y con quattro catene proteiche due pesanti e due leggere e due siti di legame per l’antigene che vi si lega. Questo sito di legame è altamente specifico come specifico è il rapporto antigene-anticorpo; ciò ci permette di conoscere e dosare l’antigene e l’anticorpo, determinando qualitativamente e quantitativamente sia l’uno che l’altro, si può quindi identificare l’uno tramite l’altro ma possiamo anche conoscere le concentrazioni dell’uno o dell’altro nel campione biologico.
Tra le 5 classi di anticorpi, quali sono le più importanti, che caratteristiche hanno ?
Conosciamo cinque classi di anticorpi: IgG, IgM, IgA, IgD e IgE.
Le classi più importanti di anticorpi sono le IgG e le IgM. Le IgG sono formate da un monomero a quattro catene, due leggere e due pesanti, e due siti per l’antigene mentre le IgM sono formate da cinque monomeri e quindi dieci siti per l’antigene.
Qual’è un esempio di analisi quantitativa e qualitativa nelle indagini sierologiche ? Perché essa è importante nella vaccinazione ?
Un esempio di analisi quantitativa e qualitativa è la vaccinazione, infatti, dopo questa, è necessario effettuare il controllo post-vaccinale, che è il dosaggio degli anticorpi, soprattutto di IgG per vedere se vi è stata una risposta immunitaria. Infatti in alcuni individui può non esserci risposta immunitaria e ciò può essere dovuto a tutta una serie di fattori che vanno dal più grave, se sia ha un sistema immunitario che non reagisce, al meno grave, quando la somministrazione non è stata fatta correttamente. Seguirà nel caso una seconda somministrazione e un nuovo controllo per verificare se questa volta il sistema reagisca.
Le catene lunghe degli anticorpi si possono legare a fattori diversi, tra cui a cellule, mentre dal lato opposto espone i due siti per l’antigene. Questa parte delle catene pesanti può legarsi anche a fattori del sistema complemento o alcuni indicatori per la messa in evidenza dell’immuno-complesso.
Che applicazioni hanno lo le tecniche di studio nella microbiologia ? Quali sono le caratteristiche generali delle tecniche di studio in microbiologia ?
La microbiologia è una scienza in equilibrio tra metodi e tecniche tradizionali e tecniche avanzate (dall’uso del microscopio alla spettrografia, alla PCR, alla proteomica). Non sono tecniche diagnostiche, ma solo di studio del microrganismo. Le innumerevoli tecniche a nostra disposizione ci permettono di analizzare il microrganismo in sé e in una delle tappe del rapporto con l’ospite sopra menzionate.
Che caratteristiche hanno le tecniche dirette ed indirette ?
Le tecniche dirette ci consentono di osservare in modo diretto il microrganismo, un esempio è appunto l’osservazione microscopica, mentre quelle indirette mettono in evidenza tutti quei mediatori, quelle tracce, quegli indicatori che sono presenti nel sistema da studiare e tramite essi si risale all’antigene. La messa in evidenza dell’anticorpo stesso è una tecnica indiretta in quanto la sua presenza è indice della presenza dell’antigene. Sia le une che le altre permettono di compiere uno studio sia qualitativo che quantitativo.
Le tecniche dirette sono però prevalentemente qualitative, quelle indirette sono prevalentemente quantitative. Con il microscopio si può effettuare l’osservazione “a fresco”, cioè l’osservazione direttamente sul campione. Le colture ci permettono di isolare il microrganismo. Anche la messa in evidenza di una struttura dell’antigene, come l’acido nucleico o le proteine, ci permette di identificarlo. Lo studio delle proteine è molto importante per un aspetto caratteristico dei batteri: l’adattamento fenotipico. Le tecniche indirette mettono in evidenza gli anticorpi e le proteine proprie delle cellule dell’ospite interessate dall’infiammazione.
Che caratteristiche generali ha il rapporto microrganismo patogeno-ospite ? Qual’è l’obbiettivo finale dell’ospite ?
Il rapporto microrganismo-ospite ha uno sviluppo davvero complesso. E le caratteristiche dell’uno e dell’altro vanno a complicare tale interazione, così vi intervengono anche i vaccini, i comportamenti a rischio, i farmaci…
Segue un’invasione, la malattia conclamata e l’espulsione del microrganismo. Dall’altra parte al posto dell’invasione si può verificare una malattia inapparente, subclinica (senza segni e sintomi); oppure si può verificare uno stato di portatore, a cui si può giungere passando per l’infezione o no, o per la malattia. Dalla malattia conclamata, dall’infezione, dalla malattia in apparente si ha la risposta immunitaria. Dall’infezione e dalla malattia conclamata si può passare allo stato di cronicizzazione o latenza. Alla fine vi è il nostro obiettivo è l’eradicazione del patogeno, che non sempre avviene. Lo schema dimostra la complessità del rapporto tra il microrganismo ed il malato. Le tecniche di cui disponiamo ci permettono di studiare il microrganismo in qualsiasi punto di questo schema e anche ipotizzare una prognosi.