19) le varietà dell'italiano contemporaneo: italiano contemporaneo: Flashcards
caratteristiche:
con italiano contemporaneo ci riferiamo a tutti i fenomeni linguistico che hanno interessato l’italiano negli ultimi decenni
* Deriva da una fase storica caratterizzata dalla diffusione dell’italiano e dalla sua adozione come lingua materna e lingua parlata colloquiale informale;
* 3 varietà che rappresentano in modo evidente i cambiamenti avvenuti: italiano popolare,
italiano parlato colloquiale e italiano dell’uso medio o neo standard.
* L’estensione della lingua nel secondo 20 sec ha comportato conseguenze sul piano delle
strutture, l’Italiano ha dovuto ha dovuto affrontare le spinte funzionali degli usi comuni, parlati e scritti; poi si aggiunge l’alta variabilità regionale che ha reso più ridondante il sistema e maggiore l’insicurezza dei parlanti => un sistema come l’italiano standard ha dovuto di necessita trasformarsi e riorganizzarsi.
* L’italiano contemporaneo ha un carattere sociolinguistico, perché nasce come
conseguenza dei cambiamenti avvenuti nella diffusione della lingua nella società e nei domini;
fasi dell’italiano contemporaneo:
- 1° fase-> anni ’80-’90: basi per gli studi sull’argomento da Berruto, Sabatini, Serianni,
Sobrero; - 2° fase-> primissimo 21° sec: apparizione di una nuova manualistica specifica
dedicata alla didattica universitaria; - 3° fase-> inizio secondo 21°: serie di pubblicazioni che attualizzano il quadro
generale e indagano gli sviluppi specifici più recenti; qui caratteristici gli studi che si
concentrano sulla diffusione effettiva dei tratti e sul loro appartenere o meno alla
normalità, o la creazione di corpora
i comportamenti linguistici effettivi:
Se definiamo il fenomeno dell’ita contemporaneo come in primo luogo un fenomeno sociolinguistico, accanto alla questione di strutture e rapporti tra le varietà diventa fondamentale la questione degli utenti della lingua; e qui l’attenzione si fissa si fissa sui comportamenti linguistici effettivi.
- Alla metà degli anni ’90 Antonini e Moretti hanno sottoposto un testo contenente tratti dell’italiano neo standard a studenti di una scuola magistrale del Canton Ticino per vedere in che misura venissero accettati dai soggetti; il valore più alto di accettazione è stato assegnato al c’è presentativo, mentre il più basso a gli usato come pronome dativo per la terza femm.
- Indagine simile di Grandi a studenti dell’unibo: valore più alto per lui soggetto, quello più basso per a me mi.
- La grande quantità di queste pubblicazioni rimanda alla necessità di molti utenti della
lingua di avere a disposizione soluzioni semplici e rapide alle loro incertezze; un aspetto sociologico interessante del fenomeno è che i libri non si rivolgono a persone meno colte ma a persone con un certo grado di istruzione. - In molti casi abbiamo fenomeni di carattere lessicale e di frequenza relativamente bassa,
come ad esempio su quale sia la sillaba tonica corretta, oppure domande su problemi di
univerbazione; - Altri temi classici sono il plurale delle parole composte, i doppi plurali, le forme verbali
irregolari, i verbi difettivi; - Di solito viene considerato anche il filone dei regionalismi e delle parole straniere, con la
menzione di soluzioni da evitare, di calchi non accettabili e problemi di genere, numero e
pronuncia dei prestiti non adattati. - Tra i temi classici: uso dell’apostrofo, impiego dell’accento grave o acuto, caso di se stesso con o senza accento, consonanti doppie o semplici, impiego delle maiuscole, la d eufonica, i plurali delle parole in -cia e -gia.
- Punteggiatura: domande relative ai valori e agli usi del punto e virgola o dei tre puntini, all’abuso del punto esclamativo, all’inserzione della virgola tra soggetto e predicato, all’uso della virgola prima della congiunzione e…
- Sistema dei pronomi: discussione su lui vs gli, lei vs ella vs essa, lui vs esso vs quello per referenti non animati, l’uso di te al posto di tu; per i pronomi obliqui si discute l’uso di gli per loro, di gli per le, di ci per gli; compare anche l’uso di li per gli e le per gli.
- Morfologia nominale: discussione su forme femminili di nomi di professione o quello delle soluzioni da preferire per il linguaggio inclusivo;
- Definizione di codesto;
- Morfologia verbale: differenza di valore tra passato prossimo e passato remoto, uso del presente pro futuro, dell’impf di cortesia il non uso del congiuntivo; anche fenomeni regionali o dell’italiano popolare, come varie forme devianti dei verbi o la famosa resa transitiva di verbi intransitivi.
- Morfosintassi: accordo a senso, che polivalente, accusativo preposizionale, a me mi piace; trattazione anche di altri fenomeni come tendenza all’abuso di frasi fatte, l’uso di un attimino, il valore di assolutamente in risposte a domande polari e alcuni tipici malapropismi.
- I libri dei dubbi sono scritti non solo da linguisti, ma anche da persone con altri tipi di formazioni che si pronunciano su queste questioni con un atteggiamento più prescritto che descrittivo; se ci si vuole occupare di fare proposte normative è necessario conoscere 2 aspetti fondamentali:
1. la stabilizzazione della norma non è indipendente dal comportamento dei parlanti;
2. in parecchi casi di dubbi, se il linguista non vuole ritirarsi in un atteggiamento esclusivamente descrittivo ma vuole offrire soluzioni a chi le chiede, gli strumenti scientifici di cui è solito servirsi non gli forniranno sempre l’assoluta certezza della sua risposta e potrà essere messo in discussione nelle sue argomentazioni. - L’accademia della crusca ha una sua consulenza linguistica e nelle risposte sono esplicitati spesso i ragionamenti; caso della risposta alla questione dell’apostrofo con qual, conclude che è inopportuna una proposta differente da parte dei grammatici.
- Uso di piuttosto che disgiuntivo, senza che perciò ci sia un’espressione di preferenza per una delle alternative in gioco: voga di origine settentrionale;
- Fenomeno interessante per 3 ragioni:
1. sembra presentare un contrasto fortissimo tra il valore canonico e quello innovativo;
2. apparirebbe in parlanti colti, atipici per fenomeni divergenti di questo tipo;
3. sembra essersi sviluppato in tempi apparentemente molto brevi