17) le varietà dell'italiano contemporaneo: italiano dei nuovi italiani: Flashcards

1
Q

3 accezioni per ‘nuovi italiani’ e ‘nuove italiane’:

A
  1. in senso più stretto, soltanto coloro che acquisiscono formalmente la cittadinanza italiana;
  2. coloro che sono nati o che sono arrivati da minorenni in italia;
  3. senso più ampio, tutti coloro che risiedono stabilmente sul territorio italiano e che
    hanno quindi esigenze sociali, culturali e linguistiche identiche a quelle di tutti gli altri cittadini italiani
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2
Q

caratteristiche:

A

La collocazione nello spazio linguistico dell’italiano di nuovi italiani è quello di “lingua di contatto e lingua di identità”; perciò discutiamo della lingua parlata da una parte di italiani e italiane e non della lingua italiana parlata da cittadini stranieri di passaggio sul territorio.

  • Dimensione scolastica: uno dei luoghi privilegiati di osservazione della superdiversità e
    del plurilinguismo dei nuovi italiani;
  • Manifestazione più immediata di ogni varietà di apprendimento è quella degli “errori”,
    cioè devianze rispetto alle forme della varietà target, a ogni livello linguistico; tali errori
    sono principalmente frutto di semplificazione delle regole della lingua target
    , oppure di
    interferenza da parte del repertorio di partenza dell’apprendente.
  • Nella descrizione delle varietà interlinguistiche di nuovi italiani, si adotta come paradigma
    descrittivo il modello della Basic variety, che prevede la descrizione di una produzione
    interlinguistica in base alla sua efficacia in termini di soddisfazione delle esigenze
    comunicative: la varietà di base sarà dunque quella che consente al parlante di svolgere i compiti comunicativi a lui necessari, con il minimo di competenza del sistema L2.
  • Le produzioni insufficienti a comunicare saranno definite prebasiche, quelle invece più
    raffinate e aderenti al sistema della lingua target saranno dette postbasiche.
  • La comparsa di una forma nell’interlinea è influenzata da 3 fattori: quantità dell’input,
    qualità dell’input, accessibilità delle forme presenti nell’input, in rapporto alla lingua madre e all’intero repertorio dell’apprendente;
  • Descrizione dell’italiano di nuovi italiani: tentativo di generalizzazione focalizzato su
    denominatori comuni
    , rappresentativi di un processo di acquisizione dinamico.
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3
Q

il progetto di Pavia:

A

per fornire elementi di riflessione fondamentali per la descrizione di italiano L2 acquisito spontaneamente; ha 2 meriti:
* di aver messo in relazione la ricerca sulla lingua italiana con i grandi modelli e con le ricerche internazionali;
* di avere esso stesso rappresentato un modello per la ricerca acquisizione europea.

L’obiettivo del progetto è stato la definizione dei principi generali di organizzazione del discorso che permettono di individuare un rapporto tra le forme e le funzioni linguistiche;
* Si tratta di un orientamento funzionale perché prende in considerazione la tipicità e la marcatezza delle forme in rapporto a una dimensione implicazionale.

I fenomeni di un sistema di varietà sono dunque rapportabili a una serie di principi di
organizzazione che accomunano tutte le interlingue e che permettono di descriverne
alcune caratteristiche anche in ottica evolutiva: da un modello prebasico, a un modello basico, fino ad un modello postbasico.
* Il ruolo di un’educazione linguistica formalizzata ed esplicita riposiziona le tappe
dell’acquisizione, il che può modificare le caratteristiche interlinguistiche, velocizzando o rallentando o modificando il percorso di apprendimento.
* Diminuzione della popolazione scolastica: fenomeno costante; confrontando, per gli
ultimi due anni scolastici, le variazioni degli alunni rispetto a cittadinanza e stato di
nascita si osserva che l’unica categoria in crescita resta quella degli studenti con
cittadinanza non italiana nati però in italia.

Risultati generali del progetto:
* la tipologia della lingua madre influisce sulla velocità e anche sulla possibilità di raggiungere le varietà interlinguistiche più avanzate;
* si possono individuare sequenze acquisizionali, caratteristiche cioè di tutti o quasi gli apprendenti, e implicazionali, cioè ordinate in modo in modo tale che la comparsa di una forma sia necessariamente successiva alla comparsa delle forme precedenti.

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4
Q

teoria di Ramat:

A

Quadro di sintesi abbozzato da Giacalone Ramat sui fenomeni caratteristici
dell’interlingua di parlanti di italiano come L2:
1. formazione del sistema verbale, in 4 stadi:
1) l’apprendente impiega spesso una forma
basica passe-partout coincidente con la forma dell’infinito o con la terza sing dell’Ind. pres;
2) comparsa di una seconda forma, sviluppo del participio passato;
3) comparsa delle forme dell’impf;
4) apre il paradigma delle forme verbali dell’apprendente alla non fattualità e alla controfattualità con la comparsa di forme del futuro, condizionale e congiuntivo.
2. acquisizione delle categorie di genere e numero nel sintagma nominale —> Ramat
segnala una sequenza (articolo-> agg attr-> agg pred/part pass) per generalizzare la
capacità di accordo morfologico degli apprendenti.
3. acquisizione di alcune categorie fondamentali per la sintassi; in generale l’ ordine delle parole dell’italiano non presenta molte difficolta se non in rapporto a L1 distanti; alla frammentarietà delle varietà prebasiche seguono le prime strategie di subordinazione: per via giustappositiva e attraverso marche generiche di connessione con funzione passpartout.
4. fonologia—> Ramat sottolinea con forza il maggiore legame con la L1, si osservano infatti strategie di sostituzione di foni della lingua target ma assenti nella L1 con altri foni più o meno simili e invece presenti nella L1; il legame con L1 è più durevole in apprendenti adulti.
5. acquisizione del lessico: strategie universali influenzate dalla L1 dei parlanti; repertori formulari di saluto, ringraziamento, presentazione, strategie di compensazione,
interferenza di L1 con prestiti in quantità proporzionale alla prossimità tipologica di L1 e
L2; lessico comune contraddistingue i livelli più avanzati della competenza linguistica.
6. assetto dell’enunciato nella logica pragmatica rappresenta un orizzonte imprescindibile;
la capacita di presentarsi, chiedere qualcosa, scusarsi sono di fatto le prime necessita di un
parlante
. Le prime produzioni sono unicamente realizzate in base a un criterio di utilità funzionale topic-comment e solo in seguito subentra un criterio sintattico.

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5
Q

Sequenze acquisizionali per l’italiano:

A
  1. strategie di subordinazione e complementazione
  2. forme della negazione
  3. accordo morfologico
  4. morfologia dl verbo.
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6
Q

Corpus VALICO:

A

il più ampio corpus rappresentativo di italiano scritto da stranieri, mostra le caratteristiche tipicamente interlinguistiche per l’organizzazione generale del testo.

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