Influenza - Cap. 2 - Le fonti principali Flashcards

1
Q

descrivi l’esperimento di Asch e i risultati

A

Primi studiosi della maggioranza (folle) attribuivano a fattori irrazionali (suggestione, predominio sentimenti su ragionamento, istinto gregario) il potere di essa sugli individui.
Asch fu il primo a suggerire che tale influenza fosse il risultato di una scelta operata consapevolmente dal bersaglio (esperimento della conformità al gruppo in presenza di un parere contrario all’evidenza percettiva) -> risultati: 32% risposte complessive influenzato dal gruppo.
Forti differenze individuali-> ¼ dei partecipanti= risposte sempre indipendenti; 1/3 = risposte in linea con la maggioranza per la metà o più delle prove.

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2
Q

cos’è la conformità?

A

conformità: adesione a un’opinione o a un comportamento prevalente anche quando questi sono in contrasto con il proprio modo di pensare.
Esperimento di Crutchfield: la conformità si manifesta anche nel giudizio di opinioni (es. sospensione della libertà di parola in caso di necessità), ma assenza di interazione fra gli individui riduce la portata dell’effetto.
Esperimento di Milgram: conformità presente anche nel dominio delle azioni (es. scosse elettriche)

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3
Q

le differenze tra influenza normativa e informativa (maggioritaria)

A

Esperimento di Deutsch e Gerard -> due tipi di dipendenza:
• Normativa: individuo che si conforma alle aspettative positive di un altro nei suoi confronti
• Informativa: accettare informazione proveniente da un altro individuo come prova di verità
I due tipi di influenza possono agire sia insieme che separatamente. L’anonimato tutela dalla prima. L’essere parte di un gruppo aumenta la prima. L’incertezza aumenta entrambe.
Ciò che diversifica i due processi, in questo modello binario, è la motivazione: per l’informativa è la motivazione a essere nel giusto, per quella normativa è quella di ottenere il massimo vantaggio dal rapporto con gli altri.
In ogni caso, la coesistenza dei due tipi, spingi alla considerazione degli stessi come aspetti diversi di uno stesso fenomeno.

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4
Q

le possibili relazioni tra compiacenza e accettazione

A

Se l’influenza è attivata dalla pressione sociale, è necessario inoltre tenere in considerazione l’accettazione privata, che può corrispondere o meno con la compiacenza (accordo esplicito con la fonte). È possibile definire infatti quattro combinazioni tra influenza pubblica e privata:

  1. Compiacenza e accettazione
  2. Compiacenza e non-accettazione
  3. Non-compiacenza ed accettazione
  4. Non-accettazione e non-compiacenza

Sembra che l’influenza della maggioranza promuova un’accettazione tendenzialmente superficiale e di breve durata (ma non sempre).

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5
Q

cos’è la convergenza cognitiva?

A

Un effetto interessante è però la convergenza cognitiva: tendenza a prendere in analisi un problema solo dal punto di vista della maggioranza -> si delinea dunque uno scenario dicotomico: o si accetta la posizione della fonte o si rifiuta, non considerando possibili soluzioni alternative.
La convergenza attivata dalla maggioranza può migliorare le prestazioni in un compito dove è necessario ridurre la complessità in presenza di troppe informazioni, ma riduce la prestazione se è necessario pensare alternativamente e cercare soluzioni creative.

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6
Q

quali sono le motivazioni date da Asch per l’influenza maggioritaria osservata nei suoi esperimenti?

A

Secondo Asch, cedimento di fronte alla maggioranza per tre motivi:

  1. Deformazione percettiva: alcuni (pochi) avevano percepito le linee realmente diversamente
  2. Deformazione del giudizio: dovuta a un’estrema indecisione e all’insicurezza rispetto alla propria scelta
  3. Bisogno imperioso di non sembrare diversi: volontà di scomparire nel gruppo senza preoccuparsi di essere nel giusto o meno.
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7
Q

quali sono le motivazioni dell’influenza maggioritaria proposte dalla ricerca successiva agli esperimenti di Asch?

A

In primo luogo (motivazioni cognitive), accettazione della posizione maggioritaria più probabile e persistente se il bersaglio si sente meno esperto della fonte o il compito è ambiguo. Inoltre, focalizzando anche l’attenzione sulle informazioni provenienti dal gruppo, si instaura un processo di confronto: anche se non ci si riesce a spiegare perché, si presuppone che la maggioranza abbia ragione (euristica del consenso).
In secondo luogo (motivazioni sociali), motivazione alla conformità dovuta alla paura di dare un’immagine negativa di sé mostrandosi stupido o incompetente. Alcuni esperimenti mostrano che se si rafforza l’autostima intrinseca si riduce l’influenza della maggioranza e viceversa. Il perdurare della compiacenza può essere dovuto alla dissonanza cognitiva o alla necessità di sembrare coerenti di fronte agli altri.
Infine (motivazioni affettive), bisogno di appartenenza e paura di essere ostracizzati (ostracismo sociale causa reazioni simili al dolore fisico) spingono gli individui a conformarsi, a cooperare e ad impegnarsi per il gruppo.

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8
Q

che relazione c’è tra discrepanza e conformità negli esperimenti di Asch?

A

Per Asch, l’aumento della discrepanza (tra il giudizio della maggioranza e la realtà dei fatti) aveva acuito le differenze tra conformisti e indipendentisti. Relazione curvilinea tra discrepanza e influenza. Un aumento lieve di discrepanza aumenta l’impatto, ma un eccessivo aumento lo riduce. Inoltre:

  • Discrepanza lieve: conformismo dovuto a influenza informativa
  • Discrepanza elevata: conformismo dovuto a influenza normativa
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9
Q

che relazione c’è tra dimensione numerica della fonte e influenza?

A

In laboratorio (Asch): maggioranza di 3 persone porta l’influenza al massimo. >3 non cambia
In contesto naturale (Milgram): influenza proporzionale al numero di persone.
In ogni caso risultati discordanti.
Modelli matematici SIM e SIT per l’interpretazione dei risultati sono risultati entrambi supportati se risposta fonte è plausibile, prevale influenza informativa ed ogni aumento numerico è meno forte del precedente (SIT). Se risposta fonte palesemente errata, prevale influenza normativa e dunque ogni aumento numerico della fonte ha più impatto del precedente (SIM).

Secondo Wilder, ciò che conta non è il numero di fonti in sé ma il numero di distinte unità sociali percepite. Se il bersaglio ritiene che ogni elemento della fonte sia arrivato autonomamente a tale risposta, il grado di conformità aumenta con l’aumento della dimensione della maggioranza.

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10
Q

che relazione c’è tra unanimità, sostegno sociale e conformità?

A

Nell’esperimento di Asch, una volta introdotto un elemento deviante, rotta dunque l’unanimità della maggioranza, si osservava un drastico decremento della conformità. L’allontanamento del deviante a metà esperimento aumentava nuovamente la conformità. Inoltre: maggioranza uniforme di 3 persone era più influente di una di 8 con deviante. Sostegno sociale come “differenza psicologica fondamentale”.

Allen (’75) ha mostrato che non importa tanto avere un alleato, quanto piuttosto la rottura del consenso.
Ricerche successive hanno mostrato che per item di oggettivo basta la dissidenza, mentre per item di tipo soggettivo (opinioni) un alleato è più efficace nel ridurre la conformità. (nella valutazione di tematiche soggettive non esiste un’unica risposta corretta, dunque la presenza di un dissidente non riduce la credibilità del gruppo).
Inoltre, solo se il possibile abbandono del dissidente è visto come “diserzione” (non per cause fortuite, come la rottura delle attrezzature sperimentali) la conformità torna a livelli più elevati.

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11
Q

descrivi in breve l’influenza dell’autorità

A

Concetto collegato alla posizione sociale che una persona ricopre.
Influenza dell’autorità basata su uno o più di questi fattori:
a) Desiderio di evitare sanzioni
b) Desiderio di ottenere ricompense
c) Credenza che la fonte abbia il diritto morale di prescrivere il comportamento.
A seconda del tipo di autorità, il potere si basa su: norme sociali, tradizioni, valori e regole.
Più l’autorità è legittima più si obbedisce.
Es. del tenente Calley come comportamento dannoso basato sulla sottomissione all’autorità  obbedienza distruttiva (esperimento di Milgram)

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12
Q

quali caratteristiche dell’obbedienza la rendono diversa dalla conformità?

A

Caratteristiche dell’obbedienza (differenza da conformità):

  • Struttura gerarchica (asimmetria di potere)
  • Azione che la fonte può non compiere (richiesta solo al bersaglio)
  • Risposta a comandi espliciti
  • chi obbedisce all’autorità è pronto a riconoscerlo
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13
Q

quali fattori situazionali promuovono o inibiscono l’obbedienza?

A

Fattori situazionali che promuovono o inibiscono l’obbedienza.
• Vicinanza all’autorità e grado di sorveglianza
• Salienza delle possibili conseguenze della disobbedienza
• Legittimità dell’autorità
• Incongruenze nella struttura sociale (es. sperimentatore che diventa vittima o due sperimentatori)
• Presenza di dissidenti
• Vicinanza della vittima del crimine (centrale la deumanizzazione)
• Responsabilità personale (più è saliente meno si obbedisce)

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14
Q

la relazione tra credibilità della fonte e influenza e le caratteristiche di una fonte credibile

A

A differenza dell’obbedienza all’autorità, una fonte credibile esercita un’influenza prevalentemente informativa.
Credibilità della fonte: relazione positiva con influenza
L’impatto dovuto alla credibilità della fonte va attenuandosi con il passare del tempo.
2 elementi fondamentali di una fonte credibile:
• Competenza: possesso di conoscenza e capacità adeguate al tema
• Affidabilità: percezione di motivazione a un utilizzo corretto e senza distorsioni di tali conoscenze e capacità.
A volte, una competenza in un dato ambito (specifica) può essere estesa ad altri ambiti (generalizzata). Sulla base di quest’ultima, la fonte può acquisire prestigio e autorevolezza anche fuori dal proprio ambito

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15
Q

quali sono le variabili moderatrici dell’influenza di una fonte credibile?

A

Moderatori dell’influenza di una fonte credibile: eccessivo divario di competenza fra fonte e bersaglio; la competenza non equivale alla fiducia percepita.
Per ottenere fiducia, una fonte deve apparire sincera, disinteressata e priva di secondi fini.
In linea generale, l’affidabilità prevale sulla competenza nel determinare l’impatto del processo d’influenza. (es. donne più incerte risultano più influenti, per gli uomini, di quelle più decise, anche se risultano meno competenti).
Intenti della fonte: prevalgono sulla competenza e sulle argomentazioni. Probabilmente spingono il bersaglio (nel caso gli intenti siano dichiaratamente persuasori) a resistenze e ad un’elaborazione del messaggio più orientata alla ricerca di errori e incoerenze (aumento della probabilità di rifiuto).

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16
Q

la relazione fra influenza sociale e fonte attraente

A

Attraenza basata principalmente su sfera affettiva.
Caratteristiche che suscitano attrazione:
• Aspetto esteriore: l’influenza della bellezza nelle interazioni sociali e nei processi d’influenza è spesso sottostimata quando non negata.
• Simpatia, status sociale, stile di vita: es. pubblicità della bibita che suggerisce come modello “i ricchi”, fonte considerata attraente.
Ad una fonte attraente sono spesso associate caratteristiche come sicurezza di sé e intelligenza, correlate positivamente con l’influenza sociale.
Sulla base anche dell’euristica dell’attrattività (?), si pensa che le persone che ci piacciono abbiano opinioni corrette  si è dunque più inclini a compiacere una fonte attraente circa temi di scarsa rilevanza per il sé.
Nel caso di tematiche rilevanti, l’attraenza riduce invece di aumentare l’impatto di una fonte che si avvale di deboli argomentazioni.

17
Q

similarità e vicinanza della fonte al bersaglio e influenza sociale

A

• Similarità o vicinanza al bersaglio: law of attraction-> maggiore è la percentuale di argomenti condivisi, maggiore è l’attrazione esercitata da una persona su un’altra. In particolare, alta attrazione con alta similarità di atteggiamenti profondi e radicati.
Se la fonte simile è percepita non affidabile, o il bersaglio che percepisce similarità ha desiderio di cambiare, la similarità ha un impatto opposto.
Similarità demografica vs. similarità ideologica: l’importanza maggiore di una o dell’altra varia a seconda delle culture e dei diversi momenti storici. Inoltre, quella demografica influenza principalmente comportamenti, quella ideologica gli atteggiamenti.
La similarità è particolarmente influente in adolescenza.
Similarità ingroup vs. outgroup: fonte ingroup più influente se messa a confronto con outgroup.
Non sempre la fonte ingroup è realmente avvantaggiata: se diversità categoriale fra fonte e bersaglio è inserita in un contesto reale o possibile di disuguaglianza a favore del bersaglio, quest’ultimo presta particolare attenzione alla fonte outgroup per rivendicare principi egualitari (es. bersaglio bianco particolarmente attento a messaggio di minoranza nera)
Vicinanza fisica aumenta similarità e attraenza (più familiare)  se esposizione avviene però in contesti conflittuali o competitivi si ottiene un effetto contrario.

18
Q

che relazione c’è tra il tipo di fonte e il tipo di effetto osservato? quali variabili mediano questa relazione?

A
Secondo Kelman (’61), ciascun tipo di fonte (autorevole, credibile o attraente) conduce a un effetto differente (in ordine):
•	Autorevole  compiacenza (cambiamento pubblico, apparente)
•	Credibile  interiorizzazione, riflessione che porta a cambiamento profondo e persistente
•	Attraente  identificazione, adozione della posizione della fonte ed emulazione

Ricerca successiva a Kelman ha mostrato che fonti dello stesso tipo possono avere effetti qualitativamente e quantitativamente diversi in funzione di:
• Livello di attenzione del bersaglio
• Livello di coinvolgimento del bersaglio circa la tematica
In generale: alto coinvolgimento e/o attenzione focus su contenuti messaggio
Basso coinvolgimento e/o attenzione  focus su credibilità e attraenza (fonte)
Se tema ambiguo o interesse moderato  qualità della fonte possono portare o meno a un’elaborazione più approfondita del messaggio (es. fonte credibile porta a elaborazione più approfondita del messaggio)
Inoltre: caratteristiche individuali influenzano modalità diverse di elaborazione in funzione del tipo di fonte:
• Alto automonitoraggio  chi vuole dare l’impressione di adattarsi bene alle richieste di ogni specifica situazione  elaborazione maggiore di messaggi da fonti attraenti
• Basso automonitoraggio  chi è meno sensibile a richieste esterne e predilige mantenere una buona coerenza personale in contesti differenti  elaborazione maggiore di messaggi provenienti da fonti esperte

19
Q

l’influenza minoritaria e il paradigma blu/verde di Moscovici

A

Anche detta influenza senza potere.
Moscovici e il paradigma blu/verde: 3 esperimenti:
1. (diapositive blu e verdi)  Ha mostrato l’importanza della consistenza (comportamento fermo e tenace della minoranza)
2. (diapositive blu e verdi + pastiglie blu e verdi) ha mostrato il cambiamento indiretto della minoranza sul codice percettivo della maggioranza (più sensibile alle sfumature di verde)
3. (diapositive + minoranza non stabile)  ha mostrato che senza consistenza si riduceva l’influenza della minoranza.
Secondo Moscovici, la minoranza, se consistente, può apportare un’influenza che porta a l’innovazione, non alla conformità. Lo stile di comportamento della minoranza rappresenta il fattore cruciale per l’innovazione.
La conformità agisce principalmente superficialmente, l’innovazione principalmente “privatamente”.

20
Q

cos’è la conversione e in che modo può manifestarsi?

A

Conversione  prevalere dell’influenza indiretta (o nascosta) di una minoranza
Modalità di conversione:
• In tempi ritardati: più avanti risposte all’esposizione
• In modo trasposto: su stimolo o problema diverso, se pur collegato
• In situazione privata: quando fonte assente, preferibilmente in anonimato
• Effetto modellante: adozione dei comportamenti degli atteggiamenti della minoranza più che degli atteggiamenti (applicato però ad altri contesti o contenuti)

21
Q

descrivi i modelli dualistici dell’influenza minoritaria di Moscovici e Nemeth

A

Secondo Moscovici, maggioranza e minoranza attivano processi qualitativamente differenti:
• Maggioranza ->processo di confronto (tra proprie posizioni e fonte + valutazione conseguenze trasgressione)
• Minoranza -> processo di convalida (bersaglio presta attenzione al problema e riflette)

Secondo Nemeth (’91), le minoranze sono in grado di promuovere un processo cognitivo divergente -> analisi del problema non tanto dal punto di vista della fonte minoritaria, quanto da prospettive diverse.

Nemeth e Moscovici propongono modelli dell’influenza dualistici: compiacenza-conversione e convergenza-divergenza. ma non sono gli unici (modelli monistici)

22
Q

quali sono le motivazioni dell’influenza minoritaria?

A

La minoranza impedisce la soluzione unanime e obbliga il bersaglio a non dare per scontata la scelta della maggioranza e allarga le possibili soluzioni (impedisce pensiero gruppale e promuove la convalida)
Minoranza può essere attrattiva. L’attrazione è però accompagnata anche dalla diffidenza. Per questo motivo si mettono in campo le strategie di occultamento-> provocano gli effetti indiretti.
Minoranza come avversario da “superare”-> processo di convalida per dimostrare che si è nel giusto

23
Q

gli stili di comportamento e i loro effetti sull’influenza minoritaria

A

• Stili di comportamento. Consistenza (interna e sociale), investimento (impegno nella causa anche a costo di sacrifici), autonomia (indipendenza di giudizio e atteggiamento), equità (anche rispetto ad altri gruppi o posizioni), rigidità (rifiuto di accettare qualsiasi compromesso)  non tutte approfondite dalla ricerca. In generale, variabili che, in rapporto ad altre, possono favorire o impedire un’attribuzione positiva alla minoranza.

24
Q

l’appartenenza categoriale e l’influenza minoritaria

A

• Appartenenza categoriale. Differenze di effetti fra minoranza ingroup e minoranza outgroup  le prime sembrano più efficaci perché vengono ascoltate in maniera indulgente. La ricerca però non è concorde. Altra differenza proposta: minoranza outgroup rappresentative (es. immigrati che si battono per un più facile ingresso nel paese di altri immigrati) e minoranze outgroup dissidenti (es. immigrati che si battono per più controlli alle frontiere)  le prime sembrano promuovere pensiero divergente, le seconde maggiore conversione.

25
Q

il numero, la presenza di un leader e l’influenza minoritaria

A
  • Numero. In laboratorio, 3 è il numero magico, sia per minoranza che per maggioranza. Tetto numerico per minoranza valido anche per interazioni non faccia-a-faccia. (minoranza più ampia può ottenere maggiore visibilità, ma non maggiore impatto).
  • Leader. La presenza di un leader rappresenta un vantaggio per la minoranza.
26
Q

i contrattacchi e l’influenza minoritaria

A

• Controattacchi. Psicologizzazione (attribuzione della posizione minoritaria a caratteristiche psicologiche della fonte)  riduce l’influenza minoritaria, ma i risultati sono apparsi poco chiari, la ricerca va approfondita. Altri controattacchi (sul messaggio): censura (aumenta l’attraenza della fonte); diniego (diminuisce l’influenza immediata, ma aumenta quella ritardata)

27
Q

quando e perché le minoranza difendono la stabilità sociale?

A

Influenza conservatrice delle minoranze pro-status quo. Le ragioni di tale motivazione sono sia economiche e sociali, ma anche di tipo psicologico  posizione sociale elevata = positiva identità sociale dei suoi membri.
A volte però si osserva anche la difesa dello status quo da parte di minoranze svantaggiate. La teoria della giustificazione del sistema prevede che alcune persone abbiano la tendenza a difendere l’ordine sociale, in quanto lo si percepisce come giusto, equo, naturale o inevitabile. I fattori che legittimano lo status quo possono essere:
- fattori cognitivi: preferenza per il noto rispetto all’ignoto = (status quo bias)
- motivazionali: più le persone sentono che il benessere delle proprie vite è legato al sistema in cui sono inserite più tenderanno a considerare il sistema giusto. Inoltre, spinta palliativa a giustificare il sistema è palliativa, in quanto riduce lo stress dettato dal ricoprire una posizione svantaggiata
- disposizionali: la “credenza in un mondo giusto” o scarsa “apertura all’esperienza”