Immunità specifica e aspecifica Flashcards

1
Q

Cos’è immunità innata o aspecifica?

A

i suoi meccanismi forniscono la difesa iniziale contro le infezioni. Alcuni prevengono le infezioni (es. le barriere epiteliali) mentre altri eliminano i microbi (es. fagociti, cellule NK e il sistema del complemento)
o Costituisce il primo meccanismo difensivo dell’organismo, è preesistente all’esposizione all’agente estraneo, aspecifico, immediato e non ha memoria

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
2
Q

Quali sono i meccanismi dell’immunità innata o aspecifica?

A

Cute, mucose (mezzi meccanici e chimici), flora microbica dell’ospite, fattori umorali e fagocisosi

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
3
Q

Descrivere la cute come mezzo meccanico dell’immunità innata

A

peli, vello, piume, struttura pluristratificata ricca in cheratina pH acido (ghiandole sebacee e sudoripare)

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
4
Q

Spiegare le mucose come meccanismi dell’immunità innata o aspecifica

A

Mucose: mezzi meccanici – struttura muco ciliare, peristalsi; mezzi chimici: pH acido dei succhi gastrici, urine, lacrime, secreti vaginali

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
5
Q

Spiegare la flora microbica dell’ospite come meccanismo del’immunità innata o aspecifica

A

 Flora microbica dell’ospite: flora che contrasta i microrganismi patogeni (cute, cavo orale, mucose oculo congiuntivale, respiratoria, gastrointestinale e genito-urinaria).
* Questa flora rende difficile la colonizzazione da parte di altri microorganismi (competizione per i siti di attacco e nutrienti essenziali; stimolazione del sistema immunitario; produzione di sostanze inibitrici o antibiotiche) e contribuisce al nutrimento dell’ospite (produzione di vitamine, fonte proteica per i ruminanti, produzione di carboidrati e ac. Grassi).

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
6
Q
A
How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
7
Q

Cosa compreendono i fattori umorali come meccanismi dell’immunità innata o aspecifica

A

Complemento; Lisozima e Lattoferrina; Interferone

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
8
Q

Spiegare il complemento

A

Sistema di almeno 18 frazioni glicoproteiche presente fisiologicamente nel sangue in forma inattiva. Il complemento è attivato da formazione di un complesso Ag-Ab o in presenza di polisaccaridi batterici. Il complemento richiama fagociti nel sito di infezione (chemiotassi); favorisce l’interazione tra fagociti e microrganismi; causa la lisi dell’Ag se corpuscolato e producono fattori che danno inizio alla risposta infiammatoria.

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
9
Q

Spiegare la lisozima e lattoferrina come componenti dell’immunità innata o aspecifica

A
  • Lisozima e lattoferrina: sostanze ad attività antimicrobica presenti in saliva, lacrime, secreti nasofaringei, bronchiali, intestinali e latte.
    o Lisozima: ha attività battericida, più sui gram positivi. Demolisce il peptidoglicano della parete batterica
    o Lattoferrina: capta il Fe, sottraendolo ai microrganismi, per i cui la crescita è essenziale.
How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
10
Q

Spiegare l’interferone come meccanismo dell’immunità aspecifica o innata

A
  • Interferone: fornisce la prima protezione antivirale. Interferisce sulla capacità replicativa dei virus, impedisce la diffusione virale ad altre cellule, rafforza l’attività delle cellule preposte alle difese immunitarie come linfociti T e i macrofagi. Può essere prodotto da qualsiasi cellula dell’organismo. È aspecifico (può agire contro qualsiasi virus)
How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
11
Q

Spiegare la fagocitosi come meccanismo dell’immunità innata o aspecifica, quali sono i fagociti coinvolti

A

 Fagocitosi: ingestione di particelle organiche ed inorganiche da parte di alcuni tipi cellulari. Il fagocita, mediante i suoi recettori di superficie, prende contatto con il materiale organico o inorganico. La membrana citoplasmatica del fagocita si invagina; si forma il fagosoma che nel citoplasma prende contato con i lisosomi; si forma il fagolisosoma all’interno del quale il materiale viene digerito ad opera degli enzimi lisosomiali.
Fagociti: Granulociti neutrofili; Macrofagi; Natural Killer

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
12
Q

Come agiscono i granulociti neutrofili

A
  • Granulociti neutrofili: migrano dal torrente circolatorio al sito di infezione. Distruzione del materiale fagocitato senza coinvolgimento del sistema immunitario
How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
13
Q

Come agiscono i macrofagi? quali sono le sue fasi di maturazione

A

derivano dai monociti circolanti dopo la loro migrazione nei tessuti. Processano il microrganismo fagocitato; I peptidi sono esposti sulla superficie cellulare macrofagica e presentati ad altre cellule del sistema immunitario; Si genera una difesa specifica.
o Fasi della maturazione dei fagociti mononucleati: loro derivano da precursori presenti nel midollo osseo. Lo stadio circolante nel sangue è il monocita; nei tessuti, queste cellule diventano macrofagi e possono essere attivate da microbi e differenziarsi in forme specializzate.

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
14
Q

Come agiscono le cellule Natural killer

A

terza popolazione linfocitaria (non B e non T) presente nel sangue periferico e nei tessuti linfoidi di ciascun soggetto sano. Sono cellule di grandi dimensioni provviste di granuli citoplasmatici contenenti enzimi litici (generano la lisi della cellula bersaglio che può essere una cellula tumorale o cellule infettate).

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
15
Q

Cos’è un Antigene (Antibody generator)? e un Immunogeno?

A

qualsiasi molecola in grado di essere specificamente riconosciuta dai linfociti B o T o da entrambi e di legarsi ad essi o ai loro prodotti.
Immunogeno: molecola in grado di stimolare una risposta immunitaria specifica

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
16
Q

Cosa deve presentare un antigene per essere un buon immunogeno

A

Un antigene per essere un buon immunogeno deve presentare una serie di caratteristiche: natura chimica complessa (proteine, glicoproteine, liposaccaridi, nucleoproteine); stabilità strutturale; elevate dimensione (macromolecole).

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
17
Q

Cosa sono Apteni

A

Apteni: molecole di piccole dimensioni tali da non essere immunogene, a meno che non siano legate ad una grande molecola proteica (carrier)*; estraneità all’organismo.

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
18
Q

Cosa eh un epitopo? un Ag (antigene) eh formato di uno epitopo?

A

Ogni agente infettivo è costituito da AG (proteine, lipidi, ecc.) e ogni AG è formato d più epitopi, alcuni dei quali ripetuti.
- Epitopo o determinante antigenico: parte di un Ag in grado di legarsi al sito combinatorio di un Ab o con il recettore di una cellula T.

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
19
Q

Gli Ab (Antibody) sono specifici piu per gli epitopi o per l1’intera molecola antigenica?

A

epitopi

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
20
Q

Cosa dono epitopi immunodominanti?

A

quelli maggiormente in grado di evocare una risposta immunitaria.

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
21
Q

Cosa possono essere gli antigeni batterici?

A

possono essere appendici batteriche (flagelli o pilli); strutture di superficie (capsula, parete cellulare); endotossine (lipopolisaccaridi componenti della parete dei batteri gram negative); esotossine (proteine solubili rilasciate da Gram + e Gram-; porine (Gram -); heat shock proteins

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
22
Q

Cosa possono essere gli antigeni virali

A

possono essere il capside proteico; strutture lipoproteiche e glicoproteiche dell’envelope.

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
23
Q

Dalla nascita abbiamo già la capacità di riconoscere un grande numero di microrganismi patogeni?

A

si

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
24
Q

Cos’è immunità specifica, acquista o adattativa? Quali sono le sue caratteristiche?

A

le sue risposte immunitarie si sviluppano successivamente e sono mediate dai linfociti T che eradicano i microbi intracellulari. La risposta immunitaria dipende dal tipo di microorganismo (Intra o extracellulare ossia virus o batteri). L’immunità specifica gode di memoria immunitaria (la risposta è più intensa in un secondo contato – i vaccini generano un primo contato con l’antigeno.
Il sistema è autolimitante ossia le risposte immunitarie cessano dopo l’eliminazione dell’antigeno. La risposta immunitaria specifica richiede tempi più lunghi per la sua attivazione (produzione di anticorpi).

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
25
Q

Quali sono i componenti della risposta immunitaria acquista o adattativa

A
  • Specificità: ogni linfocita porta sulla sua superficie più copie di un recettore che riconosce solo 1 epitopo
  • Diversificazione: ogni individuo presenta un repertorio linfocitario altamente differenziato costituito da un n molto elevato di cloni linfocitari dotati di specificità antigenica diversa
  • Specializzazione: il sistema immunitario risponde ai diversi microrganismi in maniera diversa
  • Memoria: il sistema immunitario risponde ad un secondo contatto con lo stesso Ag in maniera più rapida e intensa
  • Autolimitazione: tutte le risposte immunitarie si esauriscono ne tempo, dopo l’eliminazione del patogeno (omeostasi)
  • Discriminazione tra self e non self: le cellule del sistema immunitario tollerano i componenti potenzialmente antigenici del proprio organismo
  • Potenzia la risposta immunitaria aspecifica amplificandola e orientandola verso un determinato Ag.
  • Richiede tempi più lunghi per la sua attivazione
How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
26
Q

Quali sono le cellule del sistema immunitario specifico? Quali sono le sue caratteristiche generali

A

Sono i Linfociti B e T e fagociti
Queste cellule hanno una organizzazione non statica (principalmente i linfociti T), ossia, ricircolano continuamente tra torrente circolatorio, linfa e tessuti linfoidi II (dove avviene il processo di maturazione e anche aumenta la probabilità di contatto con l’Ag – linfonodi, tonsille, milza, appendice, placche di peyer, tessuto linfatico).

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
27
Q

Spiegare la linfocita B

A
  • Linfocita B – la sua maturazione succede nella Borsa del Fabrizio (uccelli) o nel midollo osseo (mammiferi). Sono le uniche cellule in grado di produrre Ab (Antibody).
    o Presenta il recettore BCR (B cell-antigen receptor) a formatto Y che è un anticorpo. Ha un’ampia capacità di riconoscimento (proteici, non proteici, solubili o esposti sulla superficie). Questa immunoglobulina (Ig) si presenta associata ad altre molecole di superficie e l’interazione tra Ag e Ig (oppure Ab – ig si riferisce alla struttura proteica e ab si riferisce alla funzione di difesa immunitaria) di superficie da l’avvio alla risposta B.
    o I linfociti B riconoscono sia Ag solubili, sia quelli esposti sulla superficie microbica, sia proteici o no.
How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
28
Q

Come succede il processo di maturazione della linfocir B

A

 Linfocita pre-B (nel midollo osseo): possiede IgM citoplasmatiche che non è in grado di riconoscere l’Ag.
 Linfocita B immaturo (midollo osseo): esprime sulla superficie cellulare IGM, non è in grado di riconoscere l’Ag
 Linfocita B maturo (organi linfoidi II): esprime sulla superficie IgM e IgD con la stessa specificità, è in grado di riconoscere l’Ag
 Linfocita B attivato (stimolazione antigenica): i linfociti proliferano e si differenziano in plasmacellule che produrranno Ab in forma solubile. Gli Ab secreti non sono altro che la forma solubile del recettore che ha riconosciuto l’epitopo.

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
29
Q

Spiegare la ipotesi della selezione clonale delle linfocite

A

: i linfociti maturi con recettori per molti antigeni si sviluppano prima dell’incontro con questi antigeni. Ogni antigene seleziona un clone preesistente di linfociti specifici e stimola la proliferazione e differenziazione di quel clone.

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
30
Q

Spiegare la linfocita T. Quali sono i tipi di linfocita T

A

Si originano nel midollo osseo e maturano nel Timo. Portano il TcR (T cell receptor) sulla sua superficie che ha capacità di riconoscimento più limitata (riconoscono solo antigeni proteici – peptidi - che sono esposti sulla superficie di un’altra cellula). Sono divisi in T helper e T citotossico

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
31
Q

spiegare i T helper e i T Citotossici

A

o T helper: non attaccano direttamente i patogeni, ma coordinano l risposta immunitaria. Una volta attivati da un antigene, i linfociti T helper secernono citochine, che sono molecole che stimolano altre cellule immunitarie come linfociti B, Linfociti T citotossici e fagociti.
o T citotossico: distruggono direttamente le cellule infettate da virus, cellule tumorali o altre cellule anomale. Una volta che riconoscono le cellule, rilasciano molecole tossiche come perforine e granzyme che inducono la morte della cellula bersaglio per apoptosi/lisi cellulare.

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
32
Q

Compe puo essere divisa l’immunità specifica? spiegare

A
  • Immunità umorale: presieduta dai linfociti B mediata dalla produzione di Ab. Prevale nelle infezioni extracellulari
  • Immunità cellulo-mediata: presieduta dai linfociti T, mediata dalle cellule o da loro prodotti diversi dagli Ab. Prevale nelle infezioni intracellulari, tumori, trapianti
How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
33
Q

Le popolazioni di linfocita B e T interagiscono tra di loro?

A

Le 2 popolazioni linfocitarie B e T interagiscono tra loro. Creando circuiti che modulano la risposta immunitaria.

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
34
Q

come gli anticorpi possono stare presenti nell’organismo

A

possono esistere o come recettori dei linfociti B o in forma solubile come proteine prodotte dai linfociti B dopo la sua differenziazione in plasmacellule

35
Q

Com’è la conformazione di un anticorpo

A

Ogni catena ha una regione variabile (varia in ogni anticorpo nella sua sequenza amminoacidica) le parti più chiare apparse sono la regione costante (uguale in tutta la classe). è una molecola bi funzionale (la regione variabile è quella responsabile di attaccare l’antigeno, la regione costante attiva il complemento (quando si forma il legame, a questo livello viene esposto un sito id attacco) oppure aderire alle mucose o ai fagociti e mastociti.

36
Q

Quante e quali sono le classi di anticorpi o immunoglobuline? com’è la sua struttura base

A

Ci sono 5 classi di anticorpi o immunoglobuline (IgM, IgG, IgA, IgE, IgD), con la stessa struttura base: 2 coppie di molecole proteiche unite tra loro da ponti S-S, Catene pesanti H (2 catene proteiche ad alto peso molecolare), Catene leggere L (2 catene proteiche di peso molecolare inferiore)
Sia nelle catene pesanti che in quelle leggere sono presenti porzioni costanti e porzioni variabili. Le porzioni costanti sono simili tra gli Ab di una stessa classe. Nelle porzioni costanti delle catene pesanti sono presenti i disegni AA caratteristici di una determinata classe di Ig di una determinata specie (isotipo)
Le porzioni variabili hanno una sequenza diversa di AA da Ig a Ig, consentono il riconoscimento di una enorme varietà di Ag.

37
Q

Gli anticorpi sono molecole bifunzionali, quali sono queste funzioni?

A

Gli anticorpi sono bifunzionali, possiedono una regione finalizzata al legame con l’Ag e una regione che media le funzioni effettrici dell’Ab

38
Q

A cosa sono capace di legare IgA, IgE, IgG e IgM?

A
  • IgA capacità di legarsi ai tessuti dell’ospite
  • IgE, IgG: capacità di legarsi a diversi tipi cellulari
  • IgG, IgM: Capacità di legare il complemento
39
Q

Como e dove avviene l’unione tra epitopo e anticorpo ?

A

L’unione tra epitopo ed Ab avviene a livello di sito combinatorio dell’Ab (invaginazione a tasca formata dalle regioni variabili delle catene H e L). Questa unione avviene mediante legami non covalenti (ponti H o forze elettrostatiche) individualmente deboli

40
Q

Spiegare gli anticorpi IgM

A

sono macromolecole. Sono monomeri sulla membrana del linfocita B. Pentameri in circolo (5 sub-unità monomeriche disposte circolarmente e unite tra loro da ponti S-S a livello di regione costante) Sono le prime immunoglobuline a comparire nel corso di una infezione. Sono indicativi di una infezione recente (Normalmente si cercano in medicina umana per la toxoplasmosi). Non oltrepassano la placenta e legano il Complemento. Hanno 10 potenziali siti combinatori

41
Q

Spiegare gli anticorpi IgG

A

rappresentano 80% delle Ig sieriche, presenti anche in sedi extravascolari. Sono monomeri, subentrano in Q elevata alle IgM nei confronti dello stesso Ag, passano attraverso la placenta (possono essere trasmessi tra madre e feto), fissano il complemento.

42
Q

Spiegare gli anticorpi IgA

A

Bassa quantità nel siero, Si trovano prevalentemente a livello delle mucose (intestinale e respiratoria), e nei secreti (hanno resistenza agli enzimi proteolitici) attuano nella immunità locale mucosale e non oltrepassano la placenta.

43
Q

Spiegare gli anticorpi IgE

A

– inducono la degranulazione. C’è una modesta quantità nel siero. Si fissano ai mastociti presenti nei tessuti e ai leucociti basofili stimolandone la degranulazione con liberazione di potenti vasoattivi. Sono monomeri, sono presenti in fenomeni allergici e infestazioni parassitarie e non oltrepassano la placenta

44
Q

Spiegare gli anticorpi IgD

A

1% delle Ig sieriche, monomeri, agisce da B Cell Receptor sulla superficie del linfocita B. svolgono un ruolo nella regolazione della tolleranza dei linfociti B (autoimmunità). Stimolano la risposta innata cooperando con cellule del sistema immunitario innato per innescare risposte infiammatorie. Non oltrepassano la placenta.

45
Q

Com’è la cinetica della produzione anticorpale della resposta immunitaria primaria

A

inizia con un periodo di latenza da 3 a 20 giorni, dove si producono anticorpi. Principalmente IgG e IgM
o IgM agiscono nelle fasi iniziali della risposta immunitaria, hanno una grande capacità di legare antigeni e attivare il complemento, ma sono meno diffuse nei tessuti a causa della loro grandezza. Sono i primi anticorpi ad essere prodotti durante la risposta immunitaria primaria hanno una rapida produzione. Sono specializzati nel neutralizzare i patogeni. Grazie alla loro struttura pentamerica hanno una grande capacità di agglutinare antigeni e attivare rapidamente il complemento.
o IgG: vengono prodotte successivamente durante la risposta immunitaria primaria e sono predominanti nella risposta immunitaria secondaria e forniscono una protezione a lungo termine. Possono neutralizzare tossine e patogeni e facilitarne la sua fagocitosi. Sono coinvolte nella memoria immunitaria

46
Q

Qual’è la differenza della resposta immunitaria primaria e secondaria?

A
  • Risposta secondaria: periodo di latenza più breve e risposta più intensa e duratura (stimolazione dei linfociti della memoria già numericamente espansi dalla 1 stimolazione). Una dose di Ag inferiore innesca la produzione di Ab, si ha una produzione di Ab più elevata e duratura e prevalgono gli IgG.
47
Q

Como funziona il meccanismo di azione delle IgM

A

: IgM hanno attività neutralizzante attraverso aglutinati o precipitati attorno l’antigene. Impediscono anche l’interazione tra antigene e organismo impedendo l’interazione con il recettore. Stimolano la fagocitosi del microrganismo (opsonizzazione) perché si legano ai recettori del fagocita attraverso la regione costante e al Ag attraverso la regione variabile. La maggior parte degli Ab è in grado di mettere in atto più di 1 di questi meccanismi difensivi.

48
Q

Nei costituenti batterici, qual’è piu immunogeno? le esotossine o le endotossine?

A

Nell’ambito dei costituenti batterici le esotossine sono più immunogene che le endotossine

49
Q

Le difese aspecifiche sono immediatamente disponibili?

A

e difese aspecifiche non hanno memoria ma non sono tutte immediatamente disponibili perché il complemento dev’essere attivato. Sono preesistenti

50
Q

Quali sono le cellule terminali? Cos’è la processazione dell’antigene?

A

Le cellule terminali sono i granulociti. Processazione dell’antigene è la sua distruzione attraverso i macrofagi. Il macrofago fa parte di entrambe le immunità (specifica e aspecifica) riconosce e fagocita una grande quantità di antigeni appartenenti ai due tipi di risposta immunitaria.

51
Q

Qual’è l’unica classe anticorpale in grado i attraversare la placenta

A

IgC

52
Q

Quali tipi di agenti i linfociti b riconoscono (proteici/non proteici)

A

proteici e non proteici

53
Q

Quali sono le fasi della risposta immunitaria specifica

A

Riconoscimento dell’Ag; Attivazione dei linfociti che l’anno effettuato; Fase effettrice (eliminazione dell’Ag). Successivamente, la risposta immune declina e il sistema torna all’omeostasi.

54
Q

A cosa eh legata la risposta immunitaria specifica

A

La risposta immunitaria specifica eh legata a un epitopo. Riconosciuto dai recettori.

55
Q

Quali cellule sono coinvolte nella risposta immunitaria agli antigeni proteici

A

La risposta immunitaria per gli antigeni proteici è complessa. Prevedono il coinvolgimento del linfocita B, TcR, e CD4. Cellule dendritiche (forma di stella, grande capacità di esporre gli epitopi).

56
Q

Spiegare con detagli la teoria della selezione clonale

A

Ogni individuo possiede un numero elevatissimo di cloni linfocitari, ciascuno dei quali derivato da un singolo epitopo. Lo sviluppo di questi cloni epitopo-specifici si verifica prima dell’esposizione all’epitopo, in maniera indipendente da esso. Le cellule che compongono un clone portano tutte più copie di uno identico recettore per un determinato epitopo, diverso dai recettori presenti sulle cellule degli altri cloni.
L’epitopo seleziona un clone specifico preesistente e lo attiva generando la proliferazione e differenziazione in cellule effettrici e della memoria.

57
Q

Spiegare la cinetica della selezione clonale del linfocita B

A

Ecco una rappresentazione cronologica della cinetica della selezione clonale dei linfociti B, organizzata in topici chiave:

1. Attivazione delle cellule T helper (CD4+)
- I macrofagi fagocitano l’antigene e lo degradano in peptidi.
- I peptidi antigenici vengono esposti sulla superficie dei macrofagi attraverso molecole MHC di classe II.
- Le cellule T helper (CD4+) riconoscono questi peptidi tramite il loro recettore specifico e si attivano.
- Una volta attivate, le cellule T helper si moltiplicano, acquisiscono la capacità di riconoscere l’antigene e iniziano a produrre linfochine (molecole segnale).

2. Interazione tra cellule T helper e linfociti B
- I linfociti B legano l’antigene tramite il loro recettore di membrana specifico (anticorpo recettoriale) e lo endocitano.
- Dopo la degradazione dell’antigene, i peptidi vengono esposti sulla superficie del linfocita B tramite MHC di classe II.
- Le cellule T helper attivate riconoscono questi peptidi e si legano al linfocita B, favorendo l’attivazione di quest’ultimo attraverso:
- Il legame diretto tra i recettori.
- Le linfochine prodotte dalle cellule T helper.

3. Proliferazione e differenziazione dei linfociti B
- Le linfochine e il legame con le cellule T helper inducono la proliferazione dei linfociti B.
- I linfociti B si differenziano in:
- Plasmacellule: Secernono anticorpi specifici (IgM, IgG, IgA, ecc.) nel sangue.
- Cellule B della memoria: Persistono a lungo nel circolo, pronte a rispondere rapidamente in caso di nuova esposizione all’antigene.
- Durante la differenziazione, avviene un rimescolamento del materiale genetico nei linfociti B, che consente la produzione di anticorpi specializzati.
- Per esempio, nei tessuti mucosali, vengono prodotte IgA.

4. Risposta immunitaria secondaria
- Dopo l’eliminazione dell’antigene:
- Le cellule B della memoria e le cellule T helper della memoria rimangono in circolo.
- Le cellule B della memoria non producono più anticorpi recettoriali ma mantengono la capacità di attivarsi rapidamente.
- Le cellule T della memoria, grazie al recettore specifico per l’antigene, accelerano la risposta immunitaria in caso di una seconda esposizione.

58
Q

Come i linfociti B riconoscono l’antigene

A

I linfociti B riconoscono l’Ag mediante BCR (B cell receptor) (Ab + altre molecole di superficie). Prima ancora della stimolazione i linfociti B esprimono sulla loro superficie molecole Ab specifiche per determinato epitopo

59
Q

Spiegare la specificità anticorpale dei linfociti B

A

durante la maturazione dei linfociti B, i geni che codificano le regioni variabili degli Ab vengono rimescolati, generando milioni di cloni linfocitari diversi tra loro e che risponderanno ciascuno ad un diverso epitopo.
I linfociti B maturi, quindi, prima ancora di ogni stimolazione antigenica, esprimono sulla loro superficie molecole Ab specifiche per un determinato epitopo.
Quelli funzionali sono selezionati positivamente

60
Q

Da cosa bisogna il linfocita B per attivarsi

A

Il linfocita B non si attiva completamente da solo: richiede una cooperazione con i linfociti T helper (CD4+) che riconoscono lo stesso antigene. Questo processo di cooperazione, chiamato consenso, garantisce che la risposta immunitaria sia altamente specifica e regolata. In altre parole, sia il linfocita B che il linfocita T helper devono riconoscere e interagire con lo stesso antigene per attivare pienamente il linfocita B.

61
Q

Come succede l’interazione tra l’antigene e il BCR e come funziona la internalizzazione del complesso antigene-anticorpo?

A
  1. Interazione tra l’antigene e il BCR
    Il linfocita B utilizza il suo recettore specifico (BCR) per legarsi all’antigene.
    Questo legame induce la trasduzione del segnale all’interno della cellula:
    Aumento del volume del linfocita B.
    Incremento della sintesi di RNA, necessario per la produzione di proteine.
    Preparazione del linfocita B per la proliferazione e la differenziazione, in attesa di ulteriori segnali.
  2. Internalizzazione del complesso antigene-anticorpo
    Una volta legato l’antigene, il linfocita B lo internalizza tramite endocitosi.
    All’interno della cellula, l’antigene viene degradato in peptidi.
    Questi peptidi sono associati a molecole MHC di classe II e presentati sulla superficie del linfocita B.
    I linfociti T helper, precedentemente attivati da cellule presentanti l’antigene (macrofagi o cellule dendritiche), riconoscono i peptidi presentati dal linfocita B attraverso il loro recettore specifico (TCR).
62
Q

Come succede l’attivazione completa del linfocita B

A

Quando il linfocita T helper riconosce il complesso peptide-MHC II sul linfocita B, si stabilisce un’interazione cruciale.
I linfociti T helper rilasciano linfochine (molecole segnale) che completano l’attivazione del linfocita B.
Questo porta il linfocita B a:
Proliferare in cloni specifici per l’antigene.
Differenziarsi in plasmacellule (produttrici di anticorpi) e cellule B della memoria.
Durante le ore successive all’attivazione, il linfocita B inizia a sintetizzare nuove molecole di immunoglobuline (Ig).
Queste immunoglobuline vengono espresse sulla superficie cellulare, aumentando la capacità del linfocita B di legare altre molecole dello stesso antigene.

63
Q

Quali sono i due segnali che portano alla proliferazione e differenziazione dei linfociti B

A

Interazione fisica tra T helper e linfocita B presentante l’ag; e produzione di linfochine (interleuchina 2)

64
Q

Cosa sono linfochine e sue funzioni

A

sono proteine solubili che svolgono due funzioni (relativamente al linfocita B):
- Stimolano la proliferazione e differenziazione dei linfociti B in plasmacellule Ab secernenti (non hanno Ig di superficie, ma le secernono in forma solubile)
- Inducono commutazione di classe: sostituzione dell’isotipo M e D con altri isotipi, mantenendo la stessa specificità antigenica (stessa sequenza di AA nel sito combinatorio). La commutazione avviene parallelamente alla differenziazione dei B. Ogni linfochina induce commutazione verso una classe Ig e non verso altre. Anche la localizzazione influisce sulla commutazione: a livello mucosale i B commuteranno in IgA, nei soggetti allergici o infestati da parassiti in IgE, a livello di milza e linfonodi in IgG.

65
Q

Com’è la differenziazione dei linfociti B nella fase effettrice

A

Si ha la differenziazione dei linfociti B in 2 sottopopolazioni
- 1: Plasmacellule (cellule effettrici) secernenti Ab in forma solubile
- 2: Cellule della memoria che continuano ad esprimere Ig di membrana e sono in grado di sopravvivere per lunghi periodi (settimane o mesi) anche in assenza di stimolazione antigenica, ma conservando la specificità per l’Ag che ne ha stimolato la proliferazione. Ricircolano continuamente tra sangue, linfa e tessuti linfoidi periferici. Funzionalmente quiescenti (non producono molecole effettrici), si attivano rapidamente ad un nuovo contatto con l’Ag. Sono il presupposto essenziale per instaurare una immunità duratura mediante la vaccinazione.

66
Q

Come funziona la risposta dei linfociti B a agenti non proteici

A
  • Produzione quasi esclusiva di IgM, assenza di memoria immunologica
    questi antigeni interagiscono con recettori presenti sui linfociti B attivando una risposta innata che si combina con la stimolazione del BCR (B cell receptor)
    poiché gli antigeni non possono essere presenti sulle molecole MHC di classe II, i linfociti T helper non partecipano all’attivazione
67
Q

Come vengono definiti gli antigeni non proteici

A
  • Ag non proteici (es polisaccaridi batterici) vengono definiti timo-indipendenti perché stimolano la produzione di Ab in assenza di intervento da parte dei linfociti T helper
68
Q

Cosa sono MHC (molecole di istocompatibilità)

A

polipeptidi che caratterizzano l’organismo (e quello che non appartiene all’organismo, ossia la compatibilità o incompatibilità tissutale).
Ogni individuo possiede un set proprio di Ag di istocompatibilità che funzionano come elementi di riconoscimento di quell’individuo.

69
Q

Cosa succede quando le MHC si legano a peptidi microbici?

A

si ha l’attivazione dei linfociti T. si ha il trapianto di tessuti (sia le molecole MHC sia i peptidi sono non self).

70
Q

Quali sono i tipi e funzioni dei MHC

A

Classe I:

Presenti su tutte le cellule nucleate.
Legano peptidi endogeni (provenienti dalla degradazione di proteine intracellulari, come quelle di microrganismi intracellulari o proteine cellulari alterate).
Interagiscono con i linfociti T citotossici (CD8+), che inducono la lisi cellulare rilasciando perforine.
Importanti per il riconoscimento e l’eliminazione di cellule infettate da virus o tumori.
Classe II:

Presenti solo sulle cellule coinvolte nella risposta immunitaria: linfociti B, macrofagi e cellule dendritiche (APC, cellule presentanti l’antigene).
Legano peptidi esogeni (provenienti dalla degradazione di antigeni extracellulari, come tossine o epitopi di microrganismi fagocitati).
Interagiscono con i linfociti T helper (CD4+), che attivano altre cellule immunitarie, inclusi i linfociti B per la produzione di anticorpi

71
Q

Cosa succede con gli MHC legati a peptidi e non legati a peptidi

A

Gli MHC legati a peptidi sono esposti sulla superficie cellulare.
Gli MHC non legati rimangono all’interno della cellula.

72
Q

Quali sono le differenze di funzioni degli MHC di classe 1 e 2

A

Classe I:
Attivano i linfociti T citotossici (CD8+), fondamentali per combattere microrganismi intracellulari (es. virus).
Classe II:
Attivano i linfociti T helper (CD4+), essenziali nella risposta contro microrganismi extracellulari.

73
Q

Come gli MHC di classe 1 e 2 contribuiscono alla selezione della risposta immunitaria

A

I linfociti T helper (CD4+) e T citotossici (CD8+) non discriminano direttamente tra peptidi esogeni o endogeni.
La complessazione dei peptidi con MHC I o II indirizza l’attivazione del linfocita T più idoneo:
MHC I → T citotossici.
MHC II → T helper.

74
Q

Come si attivano i Linfociti T citotossici e qual’è il suo meccanismo di azione

A

Attivazione:
Richiedono due segnali:
Riconoscimento di corti peptidi esposti sulla superficie di cellule infettate in associazione a MHC di classe I.
Azione delle citochine prodotte dai linfociti T helper (CD4+) attivati.
Funzione effettiva:
Si differenziano in linfociti T citotossici effettori.
Riconoscono specifici peptidi legati agli MHC I sulla superficie delle cellule bersaglio.
Si legano alla cellula bersaglio e rilasciano perforine, che generano pori nella membrana cellulare, causando la lisi cellulare.
Dopo aver ucciso la cellula bersaglio, si distaccano e sono pronti per colpire altre cellule infette.
Formazione della memoria:
Alcuni linfociti T citotossici si differenziano in linfociti della memoria, garantendo una risposta più rapida ed efficace in caso di reinfezione.

75
Q

Quali sono le fasi della sintesi dei linfociti T

A
  • Fase di riconoscimento: Il linfocita T (citotossico o helper) riconosce in modo specifico un antigene solo sotto forma di peptide esposto sulla membrana di una cellula in associazione a molecole del complesso Maggiore di Istocompatibilità MHC (I o III)
  • Fase di attivazione: il linfocita T (citotossico o helper) prolifera e da origine a molti linfociti specifici per quell’antigene (espansione clonale)
  • Fase effettrice: I linfociti T citotossici inducono la lisi citotossica delle cellule bersaglio. I linfociti T helper producono e rilasciano citochine che stimolano i linfociti B, T e dell’attività microbica dei macrofagi
76
Q

Cosa succede con i linfociti dopo stimolati dall’Ag dopo la sua eliminazione

A
  • Gran parte della progenie linfocitaria stimolata dall’Ag va incontro a morte cellulare programmata (apoptosi), una volta che la risposta immune porta all’eliminazione dell’Ag che l’ha scatenata.
77
Q

Come possono essere i meccanismi di difesa a livello delle mucose

A

o Meccanismi innati: ciglia vibratili, muco, secrezioni varie, attivita peristaltica; acidita del succo gastrico, lisozima, lattoferrina.
o Meccanismi specifici: IgAs o IgA secretorie: unici Ab in grado di essere trasportati nel lume degli organi delimitati da epiteli mucosi.

78
Q

Come funzionano gli IgAs meccanismi specifici della immunità mucosale

A

 Le IgA si legano ad un recettore delle cellule epiteliali e transitano attraverso la cellula fino al lume
 Una volta avvenuto il trasporto, le IgA restano legate ad un peptide del recettore (componente secretoria) che permette loro di fissarsi alla superficie epiteliale (o al muco che la riveste) e le protegge dagli enzimi proteolitici presenti nel lume.
 IgA, dimeri a livello di mucose. Le uniche in grado di essere trasportati nel lume. Si attaccano alla parete cellulare alla componente secretoria sono trasportati al muco senza essere uccisi.
 IgAs: vernice antisettica: agglutinano o precipitano il rispettivo Ag e lo allontanano, evitando la reazione sistemica (principio del’immunoesclusione). Si trovano sei secreti della cavita nasale, lume bronchiale e gastrointestinale, saliva, lacrime, bile, urine, colostro e latte.

79
Q

Quali sono le caratteristiche della risposta immunitaria mucosale? com si stimola?

A
  • La risposta mucosale ha poca memoria e l’organismo non può essere spento. Per stimolare l’immunità mucosale, si stimola l’apparato digerente (centrale) perché ci sarà attivazione dei linfociti B che migrerà anche su tutte le mucose.
80
Q

Cosa succede in assenza o quantita insufficiente di IgA nell’immunit´mucosale

A

In assenza o in caso di insufficiente attività delle IgAs: si attiva la II lines di difesa: Sottomucosa – trovano gli IgE che sono alle superfici dei mastociti. IgE, in grado di fissarsi ai mastociti presenti nella sottomucosa. Se un microrganismo non viene bloccato dalle IgAs e riesce ad oltrepassare la mucosa, viene captato dalle IgE che genera la degranulazione dei mastociti che liberano sostanze vasoattive (istamina, serotonina), che genera vasodilatazione e permeabilizzazione mucosale alle macromolecole, generando il passaggio di IgG che non sarebbero altrimenti in grado di raggiungere le superfici mucosali.

81
Q

Il sistema mucosale eh dipendente o indipendnte dal sistema immunitaio sistemico?

A

è indipendente dal sistema immunitario sistemico (che produce altri tipi di Ab)

82
Q

Quali sono i componenti del sitema mucosale e la sua cinetica

A
  • Placche di peyer (follicoli linfatici nella mucosa del piccolo intestino) e aggregati linfoidi intestinali (GALT – Gut-Associated Lymphoid Tissue) e Bronchiali (BALT – Bronchus-Associated Lymphoid tissue) ricchi di linfociti B precursori di plasmacellule IgAS secernenti
  • In seguito a stimolazione antigenica locale si avra produzione di IgAs e Conseguente protezione delle mucose interessate
  • Inoltre, quando lo stimolo antigenico si realizza a livello degli aggregati linfoidi intestinali, parte dei linfociti B attivati delle plasmacellule e delle IgA già sintetizzate si diffonderanno attraverso il circolo linfo-ematico e andranno a localizzarsi in tutte le altre mucose dell’organismo
  • Esiste quindi un sistema mucosale comune che gestisce la protezione di tutte le mucose dell’organismo ed ha la sua centrale operativa a livello dei tessuti linfoidi dell’intestino.
83
Q

Come funzionano le stimolazioni a scopo preventivo del sistema mucosale?

A

Stimolazione a scopo preventivo: lo stimolo Ag deve essere indotto localmente (preferibilmente per via gastroenterica. L’Ag dev’essere vivo (risposta duratura); c’e una relazione diretta tra dose e risposta immunitaria; la memoria immunologica mucosale è limitata; sono importanti le vaccinazioni di richiamo, con intervalli non superiori a 4 mesi.

84
Q
A