Agente eziologico - ospite - ambiente Flashcards

1
Q

Come si definiscono igiene e salute secondo la OMS e in campo zootecnico. Come questi si complimentano?

A

igiene OMS: scienza che ha come fine la salute dell’uomo
Salute OMS: stato di completo benessere fisico, mentale e sociale e non soltanto assenza di malattie o infermità
Salute in campo zootecnico: stato di ottimale rendimento produttivo, ottenuto nel rispetto dell’uomo, dell’ambiente e degli animali stessi
Poiché le produzioni animali forniscono alimenti e benessere socioeconomico alla collettività, i due settori si complimentano, ossia, esiste una sola igiene alla quale attendono individuo e strutture con competenze e responsabilità diversificate e necessariamente coordinate tra loro.

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2
Q

Quale sono le competenze dei zootecnici e veterinari nel campo dell’igiene

A

Aumentare le produzioni animali a livelli ottimali da un punto di vista qualitativo e quantitativo, profilassi, controllo ed eradicazione di agenti biotici e abiotici che contrastano questo fine e mettere a disposizione dell’uomo alimenti sani, tali da non trasmettergli agenti la malattia o sostanze chimiche dannose (tossine, residui farmaci o di prodotti utilizzati per aumentare la produzione).

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3
Q

Qual’è la differenza di infezione e infestazione per gli autori italiani e francesi? Dove entrano le malattie parassitarie?

A

Infezioni e malattie infettive sono causate da organismi subcellulari o unicellulari (virus, batteri, miceti e protozoi) e le Infestazioni sono sostenute da organismi pluricellulari (elminti ed artropodi).
Le malattie parassitarie o parassitosi comprendono quelle sostenute da protozoi elminti ed artropodi, quindi Infestazioni e alcune infezioni.

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4
Q

Da cosa hanno bisogno le malattie infettive per disseminarsi?

A

La malattia infettiva ha bisogno di un agente eziologico, ospite e ambiente che modula l’interazione tra A.E. e ospite (attualmente la maggior parte delle patologie è multifattoriale).

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5
Q

Cos’È un’agente eziologico?

A

Agente eziologico: Agente biotico (batterio, virus, micete, protozoo, elminta artropode) che penetra o si attacca all’interno o esterno di un ospite. È un fattore indispensabile ma non sufficiente ad evocare un evento morboso. Non necessariamente determina sintomatologia.

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6
Q

Qual’è la differenza tra infezione e malattia

A

l’infezione è la penetrazione e moltiplicazione dell’agente eziologico nell’ospite e la malattia è la risposta dell’ospite all’infezione con evidente modificazione dello stato fisiologico. Può avere sintomatologia di diversa gravita.

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7
Q

Cos’é una malattia subclinica? e come si identifica?

A

Se la sintomatologia è lieve o assente la malattia è definita subclinica o asintomatica.
Normalmente le malattie sono percepite attraverso un calo delle produzioni, mentre l’animale sano è quello che esprime appieno le sue potenzialità genetiche in termini produttivi.

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8
Q

Cosa tende a succedere nelle interazioni tra AE e ospite?

A

Le interazioni tra AE Ed ospite tendono al raggiungimento di uno stato di equilibrio, dove l’AE instaura una condizione di tolleranza reciproca che li consente di continuare a moltiplicarsi, ossia, la malattia succede quando questa condizione co-evolutiva non è ancora raggiunta. Può succedere quando c’è una rottura dello stato di equilibrio dell’organismo: stress, cambio di alimentazione, infezioni concomitanti.

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9
Q

Cos’è periodo di incubazione?

A

intercorre tra ‘instaurarsi dell’infezione e l’eventuale comparsa dei sintomi. Quando la malattia è instaurata da agenti che non sono microrganismi, questa fase è definita periodo di latenza.

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10
Q

Cos’è batteriemia e viremia

A

presenza di virus batteri nel torrente circolatorio

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11
Q

Cos’è setticemia

A

attiva replicazione di un AE nel sangue

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12
Q

Cos’è recettività di un ospite

A

potenzialità di un soggetto ad ospitare un AE e permettere la replicazione (vari recettività diverse dentro una stessa specie per selezione genetica)

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13
Q

Cos’è una zoonose

A

qualsiasi malattia infezione che possa essere trasmessa naturalmente direttamente o indirettamente tra gli animali e l’uomo

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14
Q

Cosa sono malattie trasmissibili? e Contagiose?

A

malattie causate da un AE o dai suoi prodotti tossici (es. Tossine batteriche), che si trasmette da un ospite ad un altro in natura con modalità dirette (malattie contagiose) o indirette. Tutte le malattie contagiose sono trasmissibili, mentre le malattie trasmissibili non sempre sono contagiose (es. Malattie trasmesse attraverso vettori).

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15
Q

Quali sono le caratteristiche atudiate di un agente eziologico

A

infettività, invasività, virulenza, patogenicità e contagiosità

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16
Q

Cos’è infettività di un agente eziologico? da quali fattori dipende?

A

Capacità dell’AE di produrre una infezione, ossia penetrale nell’ospite o colonizzare le superfici e di moltiplicarsi. Questa è inversamente proporzionale alla quantità di microorganismi necessaria per instaurare l’infezione. Questa varia alla seconda della recettività dell’ospite (barriera di specie), alla sensibilità individuale e alla capacità dell’AE di eludere il sistema immunitario dell’ospite

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17
Q

Cos’è la dose infettante per il singolo animale e per la popolazione?

A

o Singolo: dose infettante minima – Quantità minima di un AE necessaria ad infettare un singolo animale
o Popolazione: Dose infettante mediana – dose infettante minima in grado di infettare almeno il 50% degli animali sperimentalmente inoculati.

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18
Q

C’è correlazione tra infettività e gravità delle lesioni?

A

No

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19
Q

Cosa la vaccinazione fa con la dose infettante minima? Quali sono le conseguenze?

A
  • La vaccinazione genera una acquisizione di una resistenza specifica, aumentando la dose infettante minima (DImin). La vaccinazione non impedisce l’infezione ma riduce la gravita dei sintomi, la durata e la quantità di AE escreta, quindi la diffusibilità.
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20
Q

Cosa succede con la dose infettante minima negli immunidepressi

A
  • Già gli immunodepressi hanno un calo delle difese specifiche, ossia una riduzione della dose infettante minima.
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21
Q

Cos’è invasività di un agente eziologico? da cosa dipende?

A

capacità di un AE già presente nell’ospite, di diffondere n organi e tessuti. Questa dipende da capacità di sfruttare il circolo ematico o linfatico (o entrambi) sfuggendo alle difese aspecifiche (batteri capsula ti, virus infettanti i fagociti). Condiziona le vie di eliminazione dell’AE.

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22
Q

Esempi di invasività nulla, media e alta

A

Il Clostridium tetani ha una invasività nulla, il virus della rabbia ha una invasività media (colonia quasi esclusivamente le cellule del sistema nervoso) ed il Bacillus antraci ha un’invasività alta.

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23
Q

Cos’è virulenza

A

Capacità di un determinato ceppo microbico di indurre malattia nell’ambito di una stessa specie di ospite

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24
Q

Cosa sono ceppi microbici, dose letale mediana e ceppi a bassa virulenza?

A

o Ceppi microbici: microrganismi appartenenti ad una stessa specie microbica che differiscono tra loro per differenza genomiche indotte da una pressione selettiva naturale (evoluzione AE) o artificiale (terapie antibiotiche per i batteri)
o Dose letale mediana: dose necessari ad uccidere il 50% degli animali da esperimento infettati
o Ceppi a bassa virulenza: allestimento di vaccini, purché il disegno antigenico sia conservato

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25
Q

Cos’è patogenicità

A

capacità dell’AE di provocare malattia in specie diverse di ospiti recettivi es. Salmonella tiphy è patogena solo per l’uomo e Aujezky è patogena per il suino, ruminanti e i carnivori.

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26
Q

A cosa sono correlate la virulenza e la patogenicità

A

La virulenza è correlata al ceppo e la patogenicità è correlata all’ospite

27
Q

Cos’è contagiosità e da cosa dipende?

A

la capacità di un AE di essere trasmesso direttamente e per vie naturali da un ospite infetto ed eliminatore ad un ospite sano e recettivo, all’interno di una popolazione. Questa incide sulla velocità di diffusione in una popolazione.
La contagiosità dipende dalla durata del periodo che intercorre tra infezione ed inizio della fase di escrezione, durata del periodo in cui l’ospite è escretore, molteplicità di vie di escrezione, quantità di AE escreta dall’ospite, Resistenza ambientale dell’AE e numero di specie recettive.

28
Q

Cos’è tassa di attacco? esempi di malattie a alta contagiosità

A

o Tasso di attacco II: n. Di soggetti che vengono infettati da un caso primario di malattia in un arco di tempo tendenzialmente breve.
o Contagiosità alta: afta, peste bovina; scarsa: rabbia; nulla: malattie trasmesse da artropodi o da sporigeni.

29
Q

Cos’è un ospite e da cosa eh mediata l’interazione tra AE e ospite?

A

o L’interazione tra AE e ospite e mediata da una serie di fattori: specie, razza, sesso, età, patrimonio genetico, stato delle difese immunitarie, condizioni di salute, trattamenti terapeutici/profilatici, stress, caratteristiche produttive, alimentazione, professione (uomo)

30
Q

Come i trattamenti terapeutici media l’interazione tra ospite e agente eziologico

A

I cortisonici sono immunodepressi e la vaccinazione non perviene l’infezione però riduce la gravita dei sintomi, durata della malattia, ecc., dall’altra parte, la vaccinazione con vaccini vivi attenuati impegna l’organismo ospite.

31
Q

Come lo stress media l’interazione tra ospite e agente eziologico? Esempi di caratteristiche ambientali che generano stress

A

‘attivazione dell’asse ipotalamo, ipofisi, surrenali. Libera corticosteroidi che sono immunosoppressori. Lo stress può derivare da condizioni parafisiologiche come estro, gravidanza, parto, allattamento; sovraffollamento (poco spazio per il riposo e accesso alla mangiatoia); formazioni di nuovi gruppi all’interno dell’allevamento; trasporto; introduzione in un nuovo allevamento (ambiente microbiologicamente diverso e stress); interventi veterinari; variazioni climatiche.
 Stress nei selvatici: stagione riproduttiva; parto; elevata densità; stress da caccia; attività umane ricreazioni; cattura; detenzione; manipolazione anche a scopo terapeutico.

32
Q

Come le caratteristiche produttive influenzano l’interazione tra ospite e agente eziologico?

A

tecnopatie sono patologie che derivano da una estrema specializzazione, ossia, selezione generica basata più sulla produttività che sulla sanità.

33
Q

Come l’alimentazione influenzia l’interazine tra ospite e agente eziologico

A

o Alimentazione: diete squilibrate e stati carenziali generano depressione del sistema immunitario.
 L’alimento può essere anche fonte di infezione (misteriose, BSE); può generare condizioni favorevoli a malattie (microlesioni buccali) o può essere infetto, generando malattie.

34
Q

Cos’è un serbatoio

A

specie recettiva che assicura il mantenimento di un AE in un determinato ambiente, indipendente dalla presenza di altre specie recettive. È l’ospite nel quale un AE normalmente vive e si moltiplica, talvolta senza provocare malattia evidente. Le sue caratteristiche onda mentali sono la recettività, escrezione dell’AE e densità territoriale. Possono essere anche inanimati (insilato per Listeria SP)

35
Q

Cos’è epifenomeno

A

l’insieme di specie recettive che, pur contraendo l’infezione, non sono in grado di assicurare il mantenimento dell’agente nell’ambiente. Rappresentano cicli collaterali.

36
Q

Cos’è sentinella

A

gruppo di animali che mostra segni evidenti (o facilmente evidenziabili) di infezione (clinici o sierologici) ed è quindi in grado di svelare cicli criptici di infezione.

37
Q

Cos’è un portatore e como sono divisi i portatori?

A

soggetto che alberga in sé il patogeno può ammalarsi o no ed eliminare o no l’AE. Sono divisi in sano, preclinico, clinico, convalescente, cronico, asintomatico, latente, a fondo cieco.

38
Q

Cos’è un portatore sano

A

l’infezione non evolve in malattia, ma l’AE viene eliminato nell’ambiente. Situazione più pericolosa ai fini della diffusione.

39
Q

Cos’è un portatore preclinico

A

elimina l’AE durante il periodo di incubazione. Eliminatore non riconoscibile – rischio epidemiologico

40
Q

Cos’è un portatore clinico

A

Sintomatico. Elimina l’AE in fase clinica, facilmente riconoscibile

41
Q

Cos’è un portatore convalescente

A

elimina per un breve periodo successivo al picco della malattia. L’ospite è guarito clinicamente, ma non dal punto di vista microbiologico. La quantità di AE eliminata è più bassa rispetto alla fase clinica.

42
Q

Cos’è un portatore cronico

A

elimina l’AE per un lungo periodo di tempo dopo la guarigione, a volte per tutti alla vita in modo continuo o intermittente.

43
Q

Cos’è un portatore latente

A

l’AE è presente allo stato quiescente all’interno di un ospite e non può essere dimostrato n mezzi convenzionali. Riattivazione con eliminazione ad intermittenza, solo in particolari condizioni (stress). Tipico degli herpesvirus.

44
Q

Cos’è un portatore a fondo cieco

A

non è in grado di trasmettere l’AE ad altri ospiti attraverso secreti/escreti, cute o mucose. Trasmissione possibile solo mediante carnivorismo o artropodi.

45
Q

Cosa sono e quali sono i fattori biotici dell’ambiente che modulano il comportamento di una malattia infettiva

A

o Fattori biotici: insieme di animali, piante e microrganismi che vivono in un determinato biotipo, cioè la più piccola area geografica che fornisce condizioni di vita uniformi (palude, pascolo, siepe di separazione tra due pascoli). I fattori sono la densita degli ospiti recettivi; la disponibilità di ospiti intermedi e vettori; il sistema e tipologia di allevamento; fenomeni migratori; commercio

46
Q

Cosa sono e quali sono i fattori abiotici che modulano il comportamento di una malattia infettiva

A

 Condizioni pedologiche: composizione minerale, PH
 Macroclima: T, umidità, radiazioni solari, piovosità, vento (influenzano lo sviluppo di ospiti intermedi o vettori).
 Microclima: condizionabile dall’uomo.
* Parametri fisici: luce, t, umidita, ventilazione (se inadeguata la concentrazione degli AE per metro cubico di aria aggiunge facilmente la dose infettante)
* Parametri chimici: gas nocivi derivati dalla fermentazione di feci e urine, o CO2 dalla respirazione che generano irritazione delle mucose respiratorie.
* Alimentazione: insilati mal fermentati (listeriosi), alimenti grossolani (Carbonchio), diete iperproteiche (mastiti), formaggi freschi (brucellosi uomo), mancata o ritardata assunzione di colostro.

47
Q

Quali sono le modalità di trasmissione di un AE

A

o Trasmissione verticale: madre-feto o madre neonato
o Trasmissione orizzontale: da un ospite eliminatore ad uno recettivo, con modalità diretta o indiretta.

48
Q

Cos’è trasmissione a contatto diretto e indiretto

A

 Contatto diretto: contatto fisico con un ospite infetto o con i suoi secreti ed escreti infatti – morso, lambitura, graffio, coito, contatto cutaneo, secreti ed escreti, aerosol (se gli animali sono a stretto contatto)
 Contatto indiretto: trasmissione mediata da veicoli o vettori

49
Q

Cosa sono vettori e veicoli? quali sono i tipo di vettori?

A
  • Veicolo: inanimato – aria, polveri, alimenti, acqua, suolo, fomite (oggetti per il governo degli animali), strumentario veterinario.
  • Vettore: animato – artropodi o altri invertebrati più insetti. Trasmissione mediante puntura o deposizione di materiale infetto su cute, mucose, alimento, ecc.
    o Vettore meccanico: passivo – trasporta fisicamente e passivamente l’AE senza che esso subisca modificazioni (es. mosche nelle malattie a ciclo oro-fecale)
    o Vettore biologico: attivo – il vettore è a sua volta infetto. L’AE replica in esso compie una parte indispensabile del proprio ciclo vitale. Questo tipo di vettore può garantire la persistenza dell’AE. Nell’ambiente anche in assenza di ospiti recettivi. Il controllo della malattia diventa estremamente difficile.
50
Q

Quali possono essere le vie di penetrazione di un AE

A

cutanea (cute integra o ferite), respiratoria, digerente, congiuntivale, genito-urinaria, mammaria, ematica (punture insetto, siringhe).

51
Q

Quali possono essere le vie di eliminazione di un AE

A

dipendono dalla localizzazione dell’infezione – respiratoria, orale, fecale, genito-urinaria, mammaria (latte, attrezzi di mungitura), transplacentare, ematica (artropodi, vettori, iatrogena)

52
Q

Cos’è l’andamento temporale di una malattia infettiva? Quali sono i tipi di andamento ?

A

misura la frequenza di comparsa di una malattia. Una stessa malattia può assumere andamenti diversi a seconda del contesto epidemiologico o della specie animale coinvolta. diviso in andamento sporadico, Andamento endemico e andamento epidemico

53
Q

Come si definisce una malattia a andamento sporadico

A

o Andamento sporadico: si verifica raramente, senza regolarità e con bassa incidenza. Gli AE sono autorizzati da scarsa contagiosità o dalla necessita di fattori predisponenti. Es tetano e malattie da agenti non sporigeni (l’infezione viene mantenuta in altre specie presenti nello stesso ambiente e solo occasionalmente si creano condizioni per la trasmissione interspecie.

54
Q

Come si definisce una malattia a andamento endemico

A

o Andamento endemico: la patologia è stabilmente presente in una popolazione e si manifesta con frequenza regolarmente prevedibile. Risultato della max espressione di equilibrio AE-ospite (i Dani, anche se presenti, non sono tali da eliminare l’ospite). Quasi tutte le malattie hanno questo andamento. In questa situazione si cerca di ridurre il numero di nuovi casi mediante vaccinazione (piano di controllo). Le malattie trasmesse da vettori hanno andamento endemico ciclicità stagionale (quiescenti nel periodo invernale).

55
Q

Come si definisce una malattia a andamento epidemico? e pandemia?

A

o Andamento epidemico: evento che si manifesta con una frequenza nettamente superiore rispetto a quella attesa. Il n assoluto di casi non è determinante per definire epidemico un evento (se l’attesa è 0, anche 1 solo caso è un evento epidemico.
 Pandemia: quando l’epidemia è geograficamente molto estesa e interessa molti individui della popolazione
 Se non si identifica subito la fonte e non se spegne rapidamente il focolaio primario, l’epidemia può diffondersi e l’AE arriva a trovare un equilibrio nella popolazione, cioè endemizza. A questo punto risulta impossibile eradicare la malattia nel breve periodo.

56
Q

Come sono i piani di risanamento di una malattia a andamento endemico

A

piano di controllo – riduzione dei nuovi casi (riduzione del tasso di incidenza), fino a quando il passaggio ad un piano di eradicazione risulti economicamente sostenibile. Lo strumento del piano di controllo è il vaccino

57
Q

Come sono i piani di controllo di una malattia a andamento epidemico

A

piano di eradicazione – spegnere i focolai prima che l’AE endemizzi nella popolazione (identificazione dei soggetti positivi e loro macellazione obbligatoria o abbattimento e distruzione – stamping out - a seconda della patologia
 Stamping-out: abbattimento e situazione malati, infatti, sospetti infatti, sospetti di contaminazione, blocco della movimentazione di animali recettivi e prodotti all’interno del paese e verso altri paesi

58
Q

Cosa puo succedere a un piano di controllo applicato a una patologia endemica

A

o Il piano di controllo applicato per una patologia endemica ha un carattere transitorio e mira ad evolvere verso un piano di eradicazione. Nell’assaggio da piano di controllo a piano di eradicazione la vaccinazione viene vietata. Nei casi di eventi epidemici, il piano di eradicazione viene applicato in prima battuta.

59
Q

Como si caratterizza una popolazione ? e una popolazione a rischio?

A
  • Popolazione: insieme omogeneo di individui classificati secondo uno o più criteri univoci (individuali, indirizzo produttivo, area geografica, ecc.)
  • Popolazione a rischio: colazione che ha una probabilità più elevata della media di essere esposta ad un agente infettivo (es. Suini in allevamento intensivo).
60
Q

Cosa sono le misure di frequenza e quali sono?

A

strumenti di misurazione corretti ed uniformi indispensabili ai fini dello scambio di informazioni e assunzione di decisioni. Si misura il tasso di prevalenza, tasso di incidenza cumulativa, tasso di mortalità e tasso di letalità

61
Q

Cosa sono tasso di prevalenza e tasso di incidenza?

A

o Tasso di prevalenza: numero di casi in un determinato momento diviso numero di soggetti nella popolazione a rischio in quello momento. È una misura statistica che non informa la tendenza della malattia.
o Tasso di incidenza cumulativa: numero di nuovi casi della malattia in un determinato periodo diviso il numero di soggetti presenti nella popolazione a rischio all’inizio del periodo considerato. È una misura dinamica che fornisce la probabilità che un soggetto di una popolazione ha di contrarre la malattia in un determinato periodo di tempo. Richiede almeno due indagini distanziate da un periodo di tempo.

62
Q

Cosa sono tasso di mortalità e tasso di letalità

A

o Tasso di mortalità: numero di animali morti per la malattia diviso il numero di animali a rischio
o Tasso di letalità: numero di animali morti per la malattia diviso il numero di animali che manifestano la malattia

63
Q

Cos’è profilasse

A

insieme di provvedimenti atti a prevenire l’insorgenza, la propagazione e il mantenimento in natura delle malattie e degli agenti che le causano.

64
Q

Quali sono gli obbiettivi della profilassi diretta e indiretta?

A

o Profilassi indiretta: mira a prevenire l’insorgenza tramite immunizzazione dei soggetti recettivi (immunizzazione attiva: vaccini; immunizzazione passiva: sieri)
o Profilassi diretta: se mira ad eliminare direttamente l’agente eziologico e ad impedirne la trasmissione all’interno delle popolazioni animali o all’uomo e la permanenza nell’ambiente.