Igiene - Lezione 4 - Prevenzione malattie non trasmissibili Flashcards

1
Q

Di cosa si occupa la prevenzione?

A

Di trovare gli strumenti adatti a diminuire o annullare l’insorgenza di malattia nella popolazione, tramite interventi sulla popolazione e sull’ambiente di vita e di lavoro.

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2
Q

Quanti livelli di prevenzione esitono?

A

Tre: prevenzione primaria, secondaria e terziaria.

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3
Q

Di cosa si occupa la prevenzione primaria?

A

Di ridurre la comparsa di nuovi casi di malattia (riduzione dell’incidenza).

Agisce sui “sani”. Consiste nella promozione della salute e nell’adozione di specifiche protezioni (misure preventive).

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4
Q

Di cosa si occupa la prevenzione secondaria?

A

Di ridurre la progressione della malattia.

Agisce sui pazienti con malattia (latente), pre-clinica. Consiste nella diagnosi precoce e nel trattamento.

Agisce a livello di “guarigione”, ma anche di riduzione della letalità, nel qual caso può aumentare la prevalenza.

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5
Q

Di cosa si occupa la prevenzione terziaria?

A

Di ridurre la gravità e le complicanze di malattie che non possono essere guarite.

Agisce sui malati sintomatici. Agisce sulla letalità, per cui causa un aumento della prevalenza.

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6
Q

Quali i tre obbiettivi della prevenzione a livello di collettività?

A

1) Controllo: riduzione dei casi di malattia.
2) Eliminazione: assenza di nuovi casi di malattia.
3) Eradicazione: rimozione definitiva della causa.

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7
Q

Metodologia della prevenzione primaria, se non c’è una causa unica e nota della malattia?

A

Counseling genetico

Potenziamento delle difese organiche

Rimozione di comportamenti negativi

Induzione di comportamenti positivi

Interventi sull’ambiente di vita e di lavoro

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8
Q

Qual è il target della modifica dei comportamenti a rischio?

A

L’individuo

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9
Q

Tramite quali interventi si possono modificare i comportamenti a rischio?

A

Leggi (es. obbligo di cinture)

Tecniche pubblicitarie (es. pubblicità progresso)

Educazione sanitaria (informazioni, motivazioni, servizi, sostegno e pressione sociale)

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10
Q

Qual è il target degli interventi sull’ambiente?

A

L’impegno pubblico

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11
Q

Quali tipi di screening ci sono?

A

Selettivo oppure di massa.

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12
Q

A chi è rivolto lo screening selettivo?

A

Agli individui apparentemente sani, ma appartenenti ad una categoria a rischio elevato di ammalare.

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13
Q

A chi è rivolto lo screening di massa?

A

A tutta la popolazione esposta al rischio.

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14
Q

Quando si applica lo screening di massa?

A

Quando l’incidenza di malattia è elevata, o quando la malattia è rara, ma la diagnosi tardiva implica grave danno (es. PKU).

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15
Q

Quali sono le differenze tra u test di screening e un test diagnostico?

A

Applicato a apparentemete sani vs. soggetti sintomatici

Gruppi vs. singoli

Meno vs. più preciso e costoso

Non costituisce vs. costituisce la base per il trattamento

Il test di screening NON ha lo scopo di porre una diagnosi.

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16
Q

Caratteristiche di un buon test di screening?

A
Rapido
Sicuro
Poco costoso
Bene accetto
Sensibile
Specifico
17
Q

Cos’è l’affidabilità di un test di screening?

A

capacità di offrire lo stesso risultato in misurazioni ripetute

18
Q

Cos’è la validità di un test di screening?

A

capacità di distinguere i soggetti sani da quelli malati

19
Q

Sensibilità

A

Capacità del test di individuare come positivi i soggetti malati

Sn = VP / tot M+

20
Q

Specificità

A

Capacità di individuare come negativi i soggetti sani.

Sp = VN / totM-

21
Q

Valore predittivo positivo

A

Probabilità che un soggetto positivo al test sia effettivamente malato

22
Q

Valore predittivo negativo

A

Probabilità che un soggetto negativo al test sia effettivamente sano

23
Q

Predittività

A

Non è una caratteristica intrinseca del test, come Sn e Sp, ma dipende dalla prevalenza. Per aumentare la predittività quindi bisogna selezionare la popolazione da sottoporre al test.

24
Q

Cos’è un test di conferma?

A

Un test più specifico, e con elevata predittività, a cui sono avviati i soggetti positivi al test di screening.

25
Come si valuta se un programma di screening è efficace?
Si valuta la riduzione della mortalità, attribuibile al test, nella popolazione oggetto dello screening, ovvero si calcola il SMR (Tasso standardizzato di mortalità).
26
Formula del SMR
SMR = (Morti osservate - morti attese)/Morti attese Se SMR < 1 vuol dire che c'è un deficit di mortalità.
27
Quali sono gli screening oncologici in Italia?
1) Screening del tumore alla mammella 2) Screening del tumore della cervice uterina 3) Screening del tumore del colon retto
28
Caratteristiche dello screening del tumore alla mammella
Rivolto alle donne 50-69 anni, tramite mammografia ogni 2 anni. Riduce del 40% il rischio di morte per k mammario. Nel 2015 sono stati spediti 3,1 mln di inviti, con una copertura dell'80%.
29
Caratteristiche dello screening del tumore della cervice uterina.
Donne 25-64 anni, tramite pap test ogni 3 anni. Riduce del 60% il rischio di morte per k cervicale. Nel 2015 sono stati spediti 5 mln di inviti, con una copertura del 70%.
30
Caratteristiche dello screening del tumore del CCR
uomini e donne 50-69, tramite SOF ogni 2 anni. Riduce del 20% l'incidenza e del 40% il rischio di morte. Nel 2015 sono stati spediti 4 mln di inviti, con una copertura del 70%.
31
Quali sono, per la società, i vantaggi dello screening di popolazione?
Razionalizzazione dell’offerta di servizi sulla base dell’effettivo bisogno della popolazione, secondo principi di universalità ed equità Ottimizzazione dei percorsi sanitari e dei protocolli diagnostico-terapeutici Miglior rapporto costi/benefici e costi/efficacia rispetto al ricorso spontaneo al test Riduzione dei costi sanitari conseguenti al trattamento di malattia in fase precoce
32
Quali sono, per l'individuo, i vantaggi dello screening di popolazione?
Riduzione della mortalità Migliore qualità della vita dei malati, grazie al trattamento precoce Rassicurazione dei veri negativi
33
Quali sono, per la società, gli svantaggi dello screening di popolazione?
Impegno di risorse considerevole per un beneficio limitato a un numero relativamente piccolo di individui Impegno organizzativo per la messa in opera del programma e per il monitoraggio degli indicatori di processo e di esito
34
Quali sono, per l'individuo, gli svantaggi dello screening di popolazione?
Possibile danno per i soggetti non affetti dalla malattia che si sottopongono al test (VN), per i soggetti non affetti dalla malattia positivi al test (FP) e per i soggetti affetti dalla malattia negativi al test (FN) Trattamento inadeguato (undertreatment/overtreatment) per i casi positivi al test e affetti dalla malattia (VP) Trattamento inefficace nel modificare la storia naturale della malattia in soggetti malati, individuati con il test di screening
35
Qual è lo scopo della prevenzione terziaria?
Limitare la progressione della malattia, aumentare la | sopravvivenza, migliorare la qualità della vita, favorire il reinserimento sociale
36
Qual è la metodologia usata dalla prevenzione terziaria?
1) Limitazione della disabilità, mediante: Terapia Modificazione dei fattori di rischio Prevenzione allo stadio sintomatico 2) Riabilitazione, mediante programmi individualizzati
37
Requisiti di un programma di screening?
``` Elevata prevalenza della malattia Malattia grave, tale da giustificare gli sforzi Disponibilità di metodiche di screening: semplici poco costose ben accette sensibili specifiche ```