Ematologia: emostasi e trombosi Flashcards
Fattori pro-coagulativi prodotti dall’endotelio
- Fattore tissutale: inizio coagulazione e incremento dell’attività coagulante.
- Epinefrina, trombina e ADP.
- Fattore di Von Willebrand: adesione delle piastrine al collagene, trasporto del fVIII.
Fattori anti-coagulanti prodotti dall’endotelio
- Prostaciclina: vasodilatazione, inibizione dell’aggregazione piastrinica.
- Ossido nitrico e ADPasi: inibizione dell’attivazioni piastrinica
- Proteina S, proteina C: inibizione della coagulazione bloccando il fVIII e le sue interazioni col fVIII.
- Antitrombina, inibitore del fattore tissutale: inibizione della coagulazione.
- Trombomodulina: attivazione della proteina C.
- Attivatore del plasminogeno tissutale: fibrinolisi.
Caratteristiche principali: fibrinogeno
- sintetizzato dal fegato
- tre catene (α, β, γ).
La trombina stacca FPA e FPB e le catene α e β aggregano mentre γ induce cross linking. - FPA e FPB sono
mitogeni, inducono vasocostrizione, promuovono l’infiammazione.
Caratteristiche principali: FXIII
- sintetizzato dal fegato e dai megacariociti,
- catena A (enzima) e B (carrier).
- Dopo attivazione dalla trombina si dissocia e induce cross linking.
Caratteristiche principali: FXII
- sintesi epatica
- proenzima attivato dal contatto con superfici estranee o da tripsia, callicreina,
plasmina - Attiva il fXI e fVII.
Caratteristiche principali: FXI
- sintesi epatica;
- proenzima, omodimero legato al HWWK.
- Attivato dal FXIIa che taglia le catene
attivando una attività serin-proteinasica
Caratteristiche principali: precallicreina
- legata al HMWK.
- attivata da FXIIa
- attiva FXII, plasminogeno, HMWK
Caratteristiche principali: fattori della coagulazione vit. K dipendenti
- protrombina, VII, IX, X, proteina C
- sintesi epatica
- derivano dalla trasformazione dell’acido glutammico da parte
della vitamina K ridotta (sito di azione degli
anticoagulanti). - Presentano un dominio g-carbossi glutammico con doppia carica negativa
nella parte NH2 terminale.
Caratteristiche principali: FII (protrombina)
- attivata dal fXa in presenza di fVa e fosfolipidi; si può anche autoattivare.
- La meizotrombina (enzima simile alla trombina) diventa trombina dopo liberazione di fI e fII.
- Rarissimi casi di
carenza con emorragie post traumatiche
Caratteristiche principali: FVII
- due catene, una leggera con 2 domini EGF
like e una pesante con attività catalitica. - Attivata da fIXa, fXa, fXIIa, fIIA
- Emivita brevissima, carenza paucisintomatica (sanguinamenti tardivi).
Caratteristiche principali: FIX
- globulina antiemofilica B codificata sul cromosoma X.
- È attivata da fXIa o fVIIa+fattore tissutale o
con veleno di vipera Russell. - Attiva il fX in presenza di calcio, fosfolipidi, fVIIIa
Caratteristiche principali: FX
- singola catena attivata in doppia grazie a 2 domini EGF like.
- Punto di convergenza delle due vie, converte prtotrombina in presenza di fVa, Ca e fosfolipidi.
- Se ne può avere una carenza autosomica
recessiva, che in < 1% casi dà gravi emorragie.
Caratteristiche principali: FV
- sintesi epatica e piastrinica;
- attivato da trombina, fXa e veleno vipera Russell. Inattivato dalla proteina C attivata.
- attività cofattoriale non enzimatica nell’attivazione della protrombina (FL e
Ca) e nella degradazione di fVIIIa e fVa. - La sua carenza (autosomica recessiva) causa sanguinamento post
traumatico, menorragia e epistassi. Invece il fV Leiden aumenta il rischio trombotico
Caratteristiche principali: FVIII
- cofattore del fIXa, attiva il fX.
- Si trova legato al FvW
- attivato dalla trombina in diversi siti.
- Presenta analogie alla ceruloplasmina ed al fV.
- Le mutazioni interferiscono con la proteina C.
Caratteristiche principali: FvW
- proteina di 250 kD sintetizzato da endotelio e megacariociti. Presente sotto forma di multimeri nel plasma e nella matrice sottoendoteliale, da cui può essere rilasciato.
- Presenta un recettore sulle piastrine resting (GPIb) e sulle piastrine attivate (GPIIb/IIIa).
- Interagisce con le piastrine; protegge e localizza il FVIII (carrier, se manca VWf manca anche fVIII).
Conenuto dei granuli piastrinici
• Granuli elettrondensi: nucleotidi di adenina, calcio e serotonina.
• Granuli α specifici: fattori di crescita, fibrinogeno,
fV e VWf, fibronectina, b-tromboglobulina, antagonista dell’eparina e trombospondina.
• Lisosomi: idrolasi acide.
Classificazione delle patologie dell’emostasi
• Problemi trombotici.
• Problemi emorragici:
- Difetti emostatici:
▪ Disturbi della fase vascolare.
▪ Disturbi della fase piastrinica:
• Quantitativi: piastrinosi (>400 000/μL) e piastrinopenie (<150 000/μL).
• Qualitativi: piastrinopatie.
- Difetti coagulativi
Quali sono i test e gli esami da eseguire in caso di sospetta patologia del sistema emostatico?
- prova del laccio (poco usata): fase vascolare o piastrinica
- tempo di sanguinamento: fase piastrina e emostatica
- tempo di protrombina (tempo di Quick): via estrinseca della coagulazione
- aPTT: via intrinseca
Malattie della fase vascolare di tipo ereditario
- Angiomatosi viscerale multipla e Sindrome di Helers-Danlos (rare)
- Sindrome di Marfan: alterazioni strutturali del collagene, che portano ad alterazioni cardiache.
- Teleangectasia emorragica ereditaria: Rendu Osler, con vasodilatazione dei piccoli vasi e con sanguinamento per rottura di micro-varici nel tubo digerente (anemia sideropenica)
- Osteogenesi imperfetta.
- Sindrome di Fabry.
Malattie della fase vascolare di tipo acquisito
- Porpora allergica/di Schonlein-Henoch (farmaci, alimenti): causa vasculite con immunocomplessi > danno subendoteliale con:
• Lesioni cutanee
• Lesioni intestinali.
• Lesioni renali: glomerulonefrite subacuta con depositi di Ig nel mesangio. - Da autosensibilizzazione eritrocitaria o sensibilizzazione al DNA.
- Autoimmune: sindrome di Schonlein-Henoch, lupus eritematosus sistemico, farmaci.
- Malattia di Bateman.
- Atrofiche: porpora senile, sindrome di Cushing e terapia steroidea, scorbuto, disproteinemia, amiloidosi, paraproteinemie.
- Da infezioni: batteriche (specie da Rickettsiae) o virali.
- Miscellanea: da lieve trauma, artificiosità, embolia grassosa.
Classificazione patogenetica delle piastrinopenie
Da insufficiente produzione piastrinica
- Insufficienza midollare generalizzata
- Depressione megacariocitica selettiva
- trombocitopenia ereditaria
Anomala distribuzione piastrinica
- splenomegalia
- emangioma diffuso o gigante
Aumentato consumo di piastrine
- immune
- farmaco indotto
- attivazione della coagulazione
- processi microangiopatici e alterazione dell’emostasi
- emangioma gigante
- tossiemia gravidica
Diluizione
- massiva trasfusione di RBC concentrate
Cause di insufficienza midollare generalizzata che possono portare a piastrinopenia
- leucemia (sostituzione midollare)
- mielodisplasia
- infezione da HIV
- mielofibrosi
- anemia megaloblastica
- uremia
- mieloma multiplo, infiltrazione midollare da
carcinoma o linfoma - aplasie midollari congenite ed acquisite (sindrome di Fanconi, anemia aplastica, piastrinopenia con eccesso di radio etc.).