Ematologia - disturbi della linea linfoide Flashcards
Durante la gestazione dove sono prodotti i linfociti?
- Sacco vitellino per i primi 3 mesi di gravidanza
- Abbozzo vascolare aortico
- Fegato
- Milza
- Midollo osseo
Quali sono le due tappe del riarrangiamento genico che avviene nella maturazione dei linfociti?
- Riarrangiamento e la trascrizione dei geni per IgH (ma anche TCR), che avviene attraverso la congiunzione di D a J, seguita da quella di V a DJ. I geni riarrangiati sono trascritti in un mRNA precursore delle IgH, che diventa un mRNA maturo per le IgH, dopo eliminazione di tutte le sequenze non codificanti.
- In questo tipico riarrangiamento sequenze di eptameri-nonameri 3’ DH3 e 5’ JH4 si fondono coda a coda. Questo è seguito da una giunzione DH3-JH4 e da una delezione del prodotto del taglio (circolare).
Tappe dell’ontogenesi dei linfociti B
Maturazione ANTIGENE-INDIPENDENTE
- cellula staminale totipotente
- cellula staminale orientata in senso linfoide
- cellula staminale linfoide pro-B
- cellula staminale linfoide common B
- cellula pre-B
- linfocita B precoce
- linfocita B naive
Maturazione ANTIGENE-DIPENDENTE
- linfocita intermedio
- linfocita B maturo
- centroblasto/immunoblasto
- plasmacellula o cellula della memoria
Caratteristiche delle cellule staminali orientate in senso linfoide
- aspetto blastico
- marcatori: CD34, il TdT e HLA-DR di classe II.
Caratteristiche della cellula staminale linfoide pro-B
- aspetto blastico
- caratterizzate per il riarrangiamento dei geni delle immunoglobuline
- TdT e DNA-polimerasi nel nucleo; CD19+ (marcatore pan-B, espresso appena la cellula si indirizza in senso B) e CD79+ (recettore IgM del linfocita B).
Caratteristiche della cellula staminale linfoide common B
- CD34+ e CD10+ (espresso nella quasi totalità delle leucemie linfoblastiche acute del bambino e in circa il 50% di quelle dell’adulto)
- CD19, TdT, HLA-DR classe II, CD79alpha
- solo a livello citoplasmatico CD22.
Caratteristiche delle cellule pre-B
- caratterizzata dalla comparsa della catena IgM a livello
citoplasmatico - reattività per il CD10 e la TdT è nettamente diminuita
- positive per CD19, CD24, HLA-DR II, CD20, CD79 e CD22 citoplasmatico.
- Esistono due classi:
—— Una precoce di grosse dimensioni e ad alto numero mitotico con cIg a bassa densità.
—— Una tardiva di piccole dimensioni, basso indice
mitotico ed elevato numero di catene M citoplasmatiche.
Caratteristiche del linfocita B precoce
- non esprime più TdT
- esprime sulla superficie IgM complete, al posto della sola catena μ citoplasmatica.
Caratteristiche del linfocita B naive
- presenza di IgM sulla membrana plasmatica.
- positivo per CD19, CD20, CD21, CD22 e CD24
- assenti il CD10, TdT e il CD34.
- Si può trovare sia nel midollo che nel sangue periferico che nei linfonodi (zona mantellare)
- Per definizione, non ha ancora incontrato l’antigene
Caratteristiche del linfocita B intermedio
Espone sulla superficie cellulare IgD e IgM.
Caratteristiche del linfocita B maturo
- Switch isotipico: sulla membrana IgG o IgA (25% con catena lambda e 75% con kappa).
- In immunofluorescenza in alcune cellule si apprezza una superficie brillante, mentre in altre la brillantezza di superficie si trasforma in puntini più discreti: fenomeno del capping delle cellule B.
Caratteristiche del centroblasto/immuoblasto
- Ig di superficie ad alta densità
- CD10, CD25 (recettore per IL-2, necessario per proliferare).
- la cellula può prendere due strade: cellula della memoria o in plasmacellula.
Caratteristiche della plasmacellula
- notevoli quantità di immunoglobuline nel citoplasma
- CD38, CD78, HLA-DR
- manca dei tipici antigeni di membrana dei linfociti B.
- Matura nel linfonodo e poi torna nel midollo.
Tappe dell’ontogenesi dei linfociti T
MIDOLLO OSSEO
- cellula staminale totipotente
- cellula staminale pluripotente orientata in senso linfoide
- cellula staminale linfoide pro-T
TIMO
- timocita immaturo
- timocita corticale
- timocita midollare
T MATURO CIRCOLANTE
- CD4+
- CD8+
Caratteristiche della cellula staminale linfoide pro-T
- marcatori di immaturità: CD34, TdT, HLA-DR;
- CD7, cCD3 (citoplasmatico) e talora CD38 (non sono marker specifici).
- caratterizzante il riarrangiamento del gene TcR,
Caratteristiche del timocita immaturo
- CD7, CD38, TdT e cCD3.
- rispondono a stimoli con mitogeni (fitoemoagglutinina e concanavalina A)
- CD2+ ma non sono capaci di formare rosette
- Si trovano nella zona sottocapsulare.
Caratteristiche del timocita corticale
- CD1, CD7, CD38, CD2 e il CD5 (espresso da tutti i linfociti T maturi).
- Coesprimono CD4 e CD8.
- Rappresentano 70-80% della popolazione timica globale
- hanno completato il riarrangiamento del TcR per cui esprimono i TREC.
Caratteristiche del timocita midollare
- caratteristiche funzionali e fenotipiche del linfocita T maturo
- si differenzia per una ridotta risposta mitogenica a PHA e Con-A;
- CD4 o CD8;
- CD3, molecola associata al TCR che consente la trasduzione del segnale all’interno della cellula
- CD28
Caratteristiche del TH1
- una volta attivati esprimono LAG-3 ed i recettori per le chemochine CXCR-3 e CCR-5.
- Secernono IFN-gamma (protettivo contro le cellule neoplastiche e con
azione pro-apoptotico). - Producono TNF-alfa e
IL3 (agisce sulla proliferazione
della cellula staminale)
Caratteristiche del TH2
- CD30
- recettori per le
chemochine CXCR-4, CCR-3, CCR-4, CCR-7 e
CCR-8. - Permettono la proliferazione linfatica
- secernono IL4, 6 e 10.
- Producono TNF-alfa e IL3 (agisce sulla proliferazione della cellula staminale)
Caratteristiche del TH0
- caratteristiche intermedie tra TH1 e TH2
- può maturare nell’una o nell’altra forma.
Caratteristiche del THp
sono precursori e non hanno ancora incontrato l’antigene.
Quali stadi di maturazione della linea B danno i diversi tipi di leucemie?
- pro B, common B > leucemie common CD10+
- pre-B > leucemie pre-B
- altri stadi di maturazione > leucemie a cellule B mature, leucemie a linfociti B precisi
Eziologia delle leucemie linfoblastiche
- In parte sconosciuta
- Sindromi associate, con evoluzione più frequente in leucemia (sorta di familiarità?):
- Anemia di Fanconi
- Sindrome di Bloom
- Atassia-telangectasia
• Fattori predisponenti:
- Benzolo
- Precedenti trattamenti chemioterapici (mutageni)
Alterazioni citogenetiche nelle leucemie linfoblastiche
CORELAZIONE solo tra L3 e t(8:14), (8:22) e (2:8).
TUTTAVIA:
• t(1:19) è frequente in L1 pre-B.
• (8:11) è frequente in LLA congenita o perinatale.
• (7:14) e t(11:14) con forme T.
• (9:22) (Ph) è frequente in LLA-precoce, common e pre-B. Esistono due tipi di LLA Ph+:
- Con Ph+ limitato alla sola filiera linfoide: prognosi negativa.
- Con Ph+ esteso ad altre linee: prognosi meno negativa.
Marker fenotipi delle leucemie linfoblastiche
- TdT, nucleare.
- Antigene common CD10 (per diagnosi di Common), citoplasmatico e di superficie.
- CD19, CD79a; nel caso delle leucemie T CD3 e CD7.
- Presenza di immunoglobuline citoplasmatiche, fondamentale.
- Riarrangiamento del TCR e CD2 citoplasmatico nella linea T, fondamentale.
- Antigene T di membrana (CD10?).
Classificazione FAB delle leucemie linfoblastiche
• L1: blasti piccoli con scarso citoplasma, molto simili ai linfociti normali. La cromatina non è densa come in quelli normali, il nucleo è indentato (fase proliferativa). Senza l’aiuto della immunofluorescenza è
difficile capire cosa siano.
- L2: blasti più grandi, di dimensioni variabili, con contorno irregolare, con nuclei irregolari contenenti evidenti nucleoli. Se nel sangue periferico, patognomoniche di leucemia acuta.
- L3: blasti di grandi dimensioni relativamente omogenei con citoplasma intensamente basofilo vacuolizzato (come succede nel linfoma di Burkitt, con prognosi estremamente infausta).
Sottogruppi delle leucemie linfoblastiche
- Pro B (L1 e L2)
- Pre-B (L2 e L3) e common B (L1 e L2)
- B matura
- T precoce
- T timica
- T matura
Caratteristiche della leucemia linfoblastica Pro B (L1, L2)
- alta conta leucocitaria
- iniziale interessamento SNC
- pseudodiploidia
- t(4,11) nel 70%
- coespressione di marcatori mieloidi (CD13, CD33).
- Ricadute midollari nel 90% dei casi.
- prognosi favorevole
Caratteristiche della leucemia linfoblastica Pre B (L2 e L3) e common B (L1, L2)
- incidenza incrementale con l’età (75% nei pazienti >55 anni)
- Ph in 40-50% casi, t(1,19) soprattutto in pre-B.
- Ricadute midollari nel 90% dei casi, con continue ricadute lungo 5-7 anni.
Caratteristiche della leucemia linfoblastica a cellule B mature
- grandi masse tumorali
- LDH aumenta (90%)
- interessamento d’organo (30%), e del SNC (30%)
- t(8;14)
- Ricadute nel SNC 10% casi e siti extramidollari
- rapida progressione alla ricaduta
- sopravvivenza di 1-5 anni.
Caratteristiche della leucemia linfoblastica T precoce
- massa mediastinica nel 50% dei casi
- coinvolgimento SNC nel 10%
- età medio-acanzata (25%
sopra 50 anni) - Sedi di ricaduta: SNC nel 10% dei casi, sedi extramidollari nel 6%
- rapida progressione
alla ricaduta - sopravvivenza di 3-4 anni.
Caratteristiche della leucemia linfoblastica T timica
- massa mediastinica nel 75% dei casi.
Caratteristiche della leucemia linfoblastica T matura
- coinvolgimento SNC nel 7% dei casi
- elevata leucocitosi (>50/mL) nel 50%
- giovane età.
Sintomatologia delle leucemie linfoblastiche
• Insufficienza midollare per sostituzione:
- Anemia: astenia, pallore, tachicardia.
- Neutropenia: infezioni prolungate e ricorrenti.
- Trombocitopenia: petecchie
- Linfoadenopatie e interessamento degli altri organi linfoidi secondari (milza)
- Epatosplenomegalia.
• Impegno mediastinico, con compressione pleurica (tosse
secca stizzosa, dispnea, versamento pleurico), del nervo ricorrente (voce bitonale), della vena cava o delle vene azygos (edema a mantellina).
• Localizzazioni più rare: ossa, articolazioni, retina, cute, reni, polmoni.
• Localizzazione testicolare rara all’esordio ma frequente nelle recidive (organo immunologicamente
privilegiato), non pericoloso ma difficile da trattare.